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Autore: Niley story    08/12/2014    15 recensioni
-Sono complicata- dice lei lei guardandolo negli occhi-Avremo un amore complicato- risponde lui sorridendo mentre scrolla le spalle. Lei nega col capo -Non è così facile- lui come al solito ha la risposta pronta e il sorriso indelebile -Non mi sono mai piaciute le cose facili. Le cose facili sono noiose-
Ta daaa eccomi qui con una nuova storia di...JORTINI (ma no dai chi se lo aspettava? lol)
Allora il pezzo è tratto da un capitolo ma non chiedetemi quale perché ancora non lo so lol
In questa storia Tini ha 20 anni e ha avuto una vita tutt'altro che facile. Dopo un lungo periodo di assenza deve tornare a Buenos Aires e lì si ritroverà ad affrontare i fantasmi del passato che tanto l'hanno torturata. Poi c'è lui Jorge, il ragazzo solare, simpatico e al 100% playboy...ma quale storia nasconde dietro al suo sorriso? Potrà lui aiutarla a fare i conti con il suo passato e riuscire ad aprire il suo cuore?
...A Jortini story...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Mi avvicino alla finestra e la chiudo con un gesto rapido, poi resto a fissare la visuale…sembra che non ci sia nulla di strano. La porta si apre ed entra Jorge chiudendosi la porta alle spalle << Ho chiuso la tua stanza a chiave, Francisco sa che sei in camera tua…ovviamente >> mi avvisa prima di avvicinarsi  al letto << Si è alzato anche lui? >> chiedo camminando verso il materasso << Sì, lui e anche Diego >> << Cos’è stato quel rumore? >>  mi siedo accanto a lui, tornando sotto le coperte << Non ne ho idea, abbiamo dato un’occhiata per la casa compresa la stanza dei miei ma nulla >> mi informa, stendendosi e tendendo il braccio sinistro verso di me in modo che mi accomodi tra le sue braccia << Avete controllato anche la stanza di Fernando e quella di Cassandra? >> << Beh no…sono le uniche che non abbiamo controllato ma se il rumore proviene da lì la cosa non mi interessa e sono sicuro che Diego e Fran la pensino allo stesso modo. >> poggio il capo sulla sua spalla e lascio che mi stringa a sé, posso avvertire la sua tensione, c’è qualcosa che lo preoccupa ma non me lo dirà perché non vuole spaventarmi, cerco di allungare il braccio sinistro per cingergli la vita << Okay… >> susurro sfiorando il suo petto con la fronte e poi chiudo gli occhi. Il giorno seguente, sento Jorge che mi solleva delicatamente dal letto prendendomi in braccio come tutte le mattine per portarmi in camera mia. << Oh no, accidenti! >> lo sento imprecare a bassa voce, apro lentamente gli occhi e mi rendo conto che mi sta poggiando con i piedi a terra, sollevo lo sguardo mentre cerco di mettere a fuoco il suo volto, << Buongiorno >> dice rivolto verso non so dove, seguo il suo sguardo e vedo Francisco uscire dalla sua stanza seguito da Cande << Buongiorno >> dice lei << Buongiorno bro >> mio fratello allunga la mano per schioccarla con quella di Jorge così da salutarsi << Martina che stai facendo? Non ti reggi in piedi ed usi Jorge come stampella? >> ridacchia Fran, mi accorgo di avere ancora le mani sulla spalla di Jorge, ma a quanto pare Francisco non si è accorto che Jorge mi tiene saldamente i fianchi con il braccio sinistro per impedirmi di cadere << Già, parlando di questo…visto che è tua sorella perché non la tieni tu? >> Con un gesto mi lascia cadere tra le braccia di mio fratello lasciandomi in uno stato di confusione, << Io vado in bagno prima che qualcuno se ne appropri >>. Osservo Jorge allontanarsi quando la voce di Cande lo blocca << No aspetta! >> la rossa si piazza dinnanzi a lui e gli cinge il collo con le braccia << Tu sei un cavaliere Jorge, lo sai vero? >> << Aha…e questo me lo stai dicendo perché… >> << Perché da bravo cavaliere quale sei, permetterai a questa dama, cioè moi, di andare per prima in bagno >>. Sorrido per la divertente scena che mi si è presentata davanti, Jorge sospira rassegnato << Non metterci tre ore, ti prego >> << Non prometto niente! >> Candelaria gli schiocca un bacio sulla guancia e poi si allontana per dirigersi verso il bagno. << Potrei andare al bagno di sotto >> Jorge sembra parlare più a se stesso che a noi << Potresti…se non fosse già occupato da Lodovica >> lo avvisa Diego uscendo dalla sua stanza << Grandioso! Mi toccherà aspettare >> rassegnato  Jorge scende le scale probabilmente per andare a fare colazione, Diego lo segue io guardo Francisco che è poco distante dal mio viso, lui ricambia la sguardo. << Ti reggi in piedi? >> mi chiede allontanandomi lentamente da lui << Si.. >> borbotto ancora dormendo << Grandioso! Ciao! >> corre via verso le scale. Ma tu guarda questo. Mi metto vicino la porta del bagno e decido di aspettare che Cande esca per poter  precedere chiunque altro. In fondo loro sono andati a fare colazione eh.
È passato più o meno un mese da quando io e Jorge stiamo insieme, la verità è che diventa sempre più difficile riuscire a nascondere questa cosa, intanto approfittavamo dei momenti in cui la casa era vuota per stare liberamente insieme, spesso ci divertivamo a comporre canzoni, avevo dimenticato quanto amassi cantare e scrivere testi musicali. << Sei pronta? >> mi chiede poggiando le dita sulla tastiera, avevamo appena finito di comporre una nuova canzone, l’avevamo intitolata “Nuestra historia” questa però non eravamo ancora sicuri di volerla far sentire agli altri né tanto meno di usarla per la band. Annuisco e Jorge comincia a suonare e cantare << Aun recuerdo ese dia en que llegasta a mi. Eras tan hermosa, tan distinta, tu mirada me mataba. Ese dia en el aeropuerto, algo estaba por cambiar >> Ancora ricordo quel giorno in cui sei entrata nella mia vita. Eri così bella, così diversa, il tuo sguardo mi uccideva. Quel giorno nell’aeroporto, qualcosa stava per cambiare. Adesso toccava a me << ”Hola esplendor” me dijiste a mi, guapo si per que desubicado. Y ninguno de los dos podia saber que ese dia, nuestras vidas iban a cambiar para siempre >> “Ciao splendore” mi hai detto tu, bello si ma scostumato. E nessuno dei due poteva sapere che quel giorno, le nostre vite sarebbero cambiate per sempre. Ora cantavamo il ritornello << Eres tu, eres tu, eres tu quien entro’ bajo mi piel, eres tu, eres tu, eres tu quien cambio’ mi vida, eres tu, eres tu, mi verdadero amor eres tu. Tu llegaste como una ola enorme, me arrancaste, me atrapaste. Desde aquel dia todo cambio’, la oscuridad y la luz se chocaron en el mismo tiempo. Era algo inexplicable, todos mis sentimientos salieron poco a poco. El miedo que asusta, el pasado que tortura, los secretos que callan, mi alma vacia, tu amor…el amor que lleno’ el corazon. >> Sei tu, sei tu, se tu chi mi è entrato sotto la pelle, sei tu, sei tu, sei tu chi ha cambiato la mia vita, sei tu, sei tu, il mio vero amore sei tu. Tu sei arrivato come onda enorme, mi hai trascinato, mi hai preso. Da quel giorno tutto è cambiato, l’oscurità e la luce si sono scontrati allo stesso tempo. Era qualcosa di inspiegabile, tutti i miei sentimenti sono usciti poco a poco. La paura che spaventa, il passato che tortura, i segreti che tacciono, la mia anima vuota, il tuo amore…l’amore che ha riempito il mio cuore. Dopo il ritornello attaccava di nuovo lui << No sé como lo lograste…pero mi vida cambiaste. ”Soy complicada” me dijiste al fin, que dificil fue hacerte entender que mi amor…era verdadero >> Non so come ci sei riuscita…ma hai cambiato la mia vita. “Sono complicata” mi hai detto alla fine, quanto è stato difficile farti capire che il mio amore…era vero. Mentre stavamo componendo il testo mi ha detto che non potevamo non mettere quella frase e io gli ho detto che anche la sua risposta era importante quindi l’ho inserita nella parte cantata da me << ”Tendremos un amor complicado” me dijiste tu, y yo en mi cabeza mil preguntas. No dejé hablar el corazon hasta que tu no me obligaste >> “Avremo un amore complicato” mi hai detto tu, e io nella mia testa mille domande. Non ho lasciato parlre il cuore fino a quando tu non mi hai obbligato. Adesso cantava di nuovo lui << Eres tu eres tu, eres mi fuerza, eres mi debilidad, mi gran amor >> Sei tu, sei tu, sei la mia forza, sei la mia debolezza, il mio grande amore. Poggio le mani sul bordo della tastiera senza mai perdere il contatto visivo, era come se ci stessimo parlando. << Eres tu, eres tu, eres mi fortaleza, mi luz en la oscuridad, mi gran amor >> Sei tu, sei tu, sei la mia fortezza, la mia luce nel buio, il mio grande amore. Canto e poi riprendiamo insieme dal ritornello <<  Eres tu, eres tu, eres tu quien entro’ bajo mi piel, eres tu, eres tu, eres tu quien cambio’ mi vida, eres tu, eres tu, mi verdadero amor eres tu. Tu llegaste como una ola enorme, me arrancaste, me atrapaste. Desde aquel dia todo cambio’, la oscuridad y la luz se chocaron en el mismo tiempo. Era algo inexplicable, todos mis sentimientos saliron a poco a poco. El miedo que asusta, el pasado que tortura, los secretos que callan, mi alma vacia, tu amor…el amor que lleno’ el corazon. >> Do. Re. Sol. I miei occhi osservano le sue dita muoversi con disinvoltura sui tasti bianchi e quelli neri mentre  canta << Fue dificil llegar a ti, dejar el pasado atras, por eso no te perderé, nunca mas voy a callar mi corazon, por nosotros lucharé >> è stato difficile arrivare a te, lasciare il passato indietro, per questo non ti perderò, mai più farò tacere il mio cuore, per noi io lotterò. Gli sorrido e prendo a cantare il mio pezzo << Fue dificil tomar el valor, decir que si al amor, por eso atras no volveré, nunca mas voy a callar mi corazon, por nosotros lucharé >> è stato difficile prendere coraggio, dire di si all’amore, per questo non tornerò indietro, non farò tacere il mio cuore mai più, per noi lotterò. E così cantiamo il ritornello per l’ultima volta  << Eres tu, eres tu, eres tu quien entro’ bajo mi piel, eres tu, eres tu, eres tu quien cambio’ mi vida, eres tu, eres tu, mi verdadero amor eres tu. Tu llegaste como una ola enorme, me arrancaste, me atrapaste. Desde aquel dia todo cambio’, la oscuridad y la luz se chocaron en el mismo tiempo. Era algo inexplicable, todos mis sentimientos salieron poco a poco. El miedo que asusta, el pasado que tortura, los secretos que callan, mi alma vacia, tu amor…el amor que lleno’ el corazon. Fue tan dificil admitir/decir…te amo. >> è stato così difficile ammettere/dire….ti amo. Finita la canzone restiamo a guardarci << È un bella canzone no? >> dice girando introno alla tastiera per avvicinarsi a me << Sip! Mi piace molto >> allungo le braccia mentre mi vienei in contro così da cingergli il collo. << Questa canzone è troppo nostra per cantarla con la band >> << Pienamente d’accordo. Vorrà dire che la prenderò io e la terrò al sicuro in camera mia >>. Detto questo mi avvicino alle sue labbra per poter baciarlo, lui ovviamente ricambia, indietreggiamo fino a quando non cadiamo sul letto. Era strano come quei baci continuassero a suscitarmi sempre quelle stesse emozioni che ormai sapevo riconoscere ma tuttavia ancora non avevano smesso di sorprendermi. Qualcuno bussa alla porta ed entrambi ci allontaniamo di scatto, mettendoci a sedere sul letto << Chi è? >> << Tesoro sono io, posso entrare? >> riconosco subito la voce di Anahi << Sì mamma, entra >> << Volevo dirti che…oh…Martina, non pensavo che tu fossi qui. Ho interrotto qualcosa? >> non so che dire e molto probabilmente sono diventata rossa in viso, fortunatamente Jorge interviene al mio posto << Mi stava aiutando a scrivere una canzone per la band mamma, cosa volevi dirmi? >> << Mmm…la settimana prossima io e tuo padre andremo a Parigi, lui ha una riunione di lavoro e così approfitteremo per fare anche una piccola vacanza lì >> << Okay, va bene >> << Sì…Jorge? >> << Sì mamma? >> << Non metterti nei guai, sta lontano da Fernando, non infastidire Cassandra e se organizzi una festa nessuno può restare a dormire al di fuori di Candelaria e Lodovica e infine al mio ritorno deve essere tutto in ordine come se nulla fosse successo. Mi sono spiegata? >> << Chiara come l’acqua cristallina mamma >> << Perfetto. Martina >> fa un cenno col capo come per salutarmi e io balbetto un << C-ciao Anahi >> prima che chiuda la porta. << Lontano da Fernando, non infastidire Cassandra…vorrei che si ricordasse che questa è casa mia e non loro >> borbotta Jorge leggermente irritato << Jorge, non riesci proprio a nascondere la tua ostilità nei loro confronti vero? >> << Perché dovrei? Io mi chiedo come faccia tu! >> rido e poi scuoto il capo << Beh non so…magari abbiamo cose più importanti di cui occuparci no? >> << Mmm…sai che hai ragione? Sì in effetti mia madre ci ha interrotti in un momento davvero importante di cui mi stavo occupando? >> << Sì? >> << Sì >>. Jorge si stende nuovamente su di me, mi avvicino a lui pensando che voglia baciarmi e invece inizia a farmi il solletico << Jorge!!! >> urlo iniziando a dimenarmi, lui si limita a ridere e continuare a torturarmi, io non riesco a non ridere, ho le lacrime agli occhi. << Basta ti prego! >> finalmente mi concede una tregua e mi fissa dall’alto << Il suono della tua risata e la musica più bella che ci sia >> << Ma dai, scemo >> gli do un leggero colpetto sulla spallamentre lui mi si avvicina << Dico sul serio >> mi dà un bacio sulla guancia e poi si scosta mettendosi in piedi << Ti va se ci andiamo a prendere un gelato? >> propone tendendomi le braccia << Un gelato? E lo chiedi pure? >> << Devo dedurre che la risposta sia “sip”? >> chiede guardandomi mentre afferro le sue braccia << Sip! >> rispondo senza neanche pensarci due volte.
Camminiamo per strada mano nella mano come una normale coppia con i nostri coni gelato, purtroppo la cosa odiosa del gelato è che quando si scioglie lentamente si azzecca tutto sulle mani. Cerco di fare il possibile per evitarlo ma non ci riesco << Sweety sei un disastro >> Jorge ride mentre mi guarda e io lo fulmino con lo sguardo, il suo gelato è ancora perfettamente intatto, in realtà è anche quasi finito, tra poco resterà solo il cono. Lascia la mia mano per afferrarmi il polso destro, lo avvicina alle sue labbra e lecca la parte di gelato che è colata sulla mia mano << Jorge!!! Eddai!!! >> allontano rapidamente la mano ridendo << Che  c’è? Cercavo solo di aiutarti >> << Aha certo come no! >>. Camminammo tranquillamente lungo la piazzetta dando un’occhiata ai negozi, poi ci fermammo su una panchina per riposarci un po’ << Mi fanno male i piedi >> sospiro osservando le mie scarpe << Tu pensa che dobbiamo fare la stessa strada per tornare alla macchina >> << Shh…non me lo ricordare. Parlando di macchina…tu non dovresti insegnarmi a guidare? >> provo di nuovo ad insistere su questo punto << Ancora?! Non ne avevamo già parlato? >> << Nop! Fai sempre tutto tu e ti avverto che se non mi insegni lo chiederò a tuo padre >> << Aha >> << Oppure…potrei chiedere Damien >> magari mettendo in mezzo Damien me la dà vinta << Non pensarci nemmeno! >> << E perché no? >> << Tanto Damien non accetta >> << Potrei persuaderlo >> << Potrei ucciderlo >> << Potrei dirlo a Francisco >> << Hahaha davvero? Wow! La tua intelligenza mi spiazza >> << Cosa vuoi dire? >> << Mmm…da che parte si schiererà mai tuo fratello? Da quella del suo migliore amico o da quella dell’ex della sorella che non ha mai sopportato? Che enigma difficile eh? >> << Ma se gli dicessi che noi stiamo insieme? >> << I tuoi tentativi di persuadere Damien diventeranno inutili, Francisco ucciderà ma ed anche te ma tu continuerai a non ottenere quello che vuoi >> sbuffo e incrocio le braccia, << allora sai cosa? >> << Cosa? >> << Non ti rivolgerò la parola fino a quando non mi insegnerai a guidare >>. Incrocio le braccia e metto il broncio decisa a non rivolgergli la parola << Ah si? >> lui sorride leggermente divertito, anche se non lo guardo so che sta ridendo. << Sai che sei proprio carina quando metti il broncio? >> lo ignoro continuando a restare nel ruolo dell’offesa quando sento lo scatto di una foto fatta col cellulare << Hey ma cosa… >> mi volto rapidamente verso di lui e fa un’altra foto << Sì, sei definitivamente troppo carina >> << Jorge!!! >> allungo il braccio destro per cercare di allontanare il suo cellulare dal mio viso, lui continua a ridere e fare foto << Daiii smettila! >> mi sforzo di essere seria ma non ci riesco << Dai vieni qui >> mi afferra il braccio destro e mi fa scivolare sulla panchina per avvicinarmi a lui, mi stringe con il braccio sinistro facendomi poggiare la guancia sulla sua spalla, scatta una foto ad entrambi e poi continua << Dai basta! >> nascondo il volto nell’incavo del suo collo stringendo i margini del suo giubbotto nei pugni delle mani, tuttavia continuo a sentire il suono dello scatto e quello della sua risata, << Dai Sweety, fatti fare l’ultima e poi smetto lo giuro >> sollevo di poco il capo, quanto basta per guardarlo negli occhi << L’ultima? >> << Si >> << Mmm…e cosa devo fare? >> << Solo questo >> mi bacia in un gesto inaspettato, premendo con forza le sue labbra sulle mie quando ancora entrambi stavamo ridendo, avverto ancora un po’ il sapore del gelato sulla sua bocca, sento il suono dello scatto ma non ci fermiamo, poggio entrambe le mani sul suo volto, era bello baciarsi tra la gente come una coppia normale, un coppia vera che non ha nulla da nascondere. Tipo quelle coppie che vedi per strada e ti fanno invidia perché pensi che quelle persone siano le più felici del mondo e solo perché stanno insieme. Sì beh…quasta volta io sono la persona più felice del mondo perché sto con lui. Lentamente si ci separiamo quasi come se fossimo costretti a farlo, poggia la sua fronte sulla mia e sussurra un << Ti amo >> spontaneamente sfodero un sorriso a trenta due denti per poi dire << Anche io >> sento per l’ennesima volta il suono dello scatto e vedo che Jorge ha ancora il cellulare puntato verso di noi, << Jorge!!! Avevi giurato! >> gli dò uno schiaffo sul braccio mentre lui ride e si mette in piedi << Scusa non ho resistito >>. Io mi alzo sulla panchina e con un salto gli salgo sulle spalle, avvolgo le braccia intorno al suo collo e le gambe intorno alla sua vita, prontamente lui mi afferra le cosce per non farmi cadere e mi porta così per un breve tratto di strada, poi camminiamo mano nella mano tra la folla. << Sweety? >> << Si? >> << Sai cosa stavo pensando? >> << Cosa? >> << Qualche giorno dovremmo fare un giro qui in piazza con i pattini che ne dici? >> lo guardo inclinando un sopracciglio << Dico che ti ho già detto due volte che a malapena so andare sulla bici a due ruote >> << Ma ti insegno io! Non sarà così difficile no? >> << Mmm…beh se è a tuo rischio e pericolo, tutto okay >>.
Una volta arrivati a casa mio fratello e gli altri erano già rientrati << Hey, dove siete stati voi due? >> chiede Fran appena mettiamo piede nel salone, Cande è seduta accanto a lui e sull’altro divano invece c’è Diego con Lodo che è completamente stesa e ha il capo sul grembo del fidanzato. << Siamo andati a prendere un gelato >> Jorge posa le chiavi della macchina sul tavolino e poi prende posto vicino Candelaria. << E a noi non avete portato niente? >> Diego guarda prima Jorge e poi me mentre sto per sedermi vicino a Lodo << Alza i piedi >> dico alla mia amica dandole un piccolo colpetto sul ginocchio, Lodovica mi dà giusto il tempo di sedermi per poi poggiare le sue gambe sulle mie. << Scusa bro, sarà per la prossima volta >> gli risponde Jorge << Parlando di prossima volta…dovremmo tornare nello chalet in montagna >> suggerisce la rossa << Si, sono d’accordo! Blaze sente la mia mancanza, ne sono sicura >> dice Lodo e in fondo mi fa venire da ridere. << Guarda che è il mio cavallo nena non il tuo >> << Shh in fondo è anche mio >> continua lei, la discussione della coppia è interrotta da Jorge << Per me va bene ma ad una condizione >> << Quale? >> Candelaria mi toglie le parole di bocca, << Che il navigatore lo tenga una ragazza. Non ho intenzione di fare lo stesso casino dell’altra volta >> avverte Jorge facendo ridere noi ragazze << MA NON È STATA COLPA MIA >> gridano all’unisono Francisco e Diego, e ripresero a discutere come quel giorno fino a quando non arrivò Anahi ad annunciare che la cena era pronta.
Il giorno seguente a scuola fu una giornata tranquilla anche se…non so perché ma avevo una strana sensazione. Quando io e Lodo arrivammo all’uscita c’erano solo Cande, Fran e Diego. << Dov’è Jorge? >> a fare la domanda è Lodovica << Il gruppo di studentesse del primo ha chiesto di nuovo il suo aiuto, sarà in biblioteca a dargli ripetizioni >> dice Fran, mm…ma tu guarda che carino il mio fidanzato, dà ripetizioni a ragazze della mia età << Hey Tini, poi hai preso il libro di letteratura dall’armadietto? >> Lodovica mi ricorda che avevo lasciato il libro nel mio locker << No l’ho dimenticato, vado a prenderlo e così vado anche a chiamare Jorge >> << Si brava sorellina, digli di muoversi. Dobbiamo trovargli una ragazza >> l’ultima frase Fran la dice rivolto a Diego << Già hai ragione >> acconsente mio cugino << Bhe ma se dobbiamo  completare il gurppo allora dobbiamo trovare un ragazzo anche a tua sorella >> mentalmente ringrazio Candelaria per il sostegno << Non se ne parla proprio! Lei è piccola! >> << Ma se ha la mia stessa età! >> questa volta è Lodovica a sostenermi, in ogni caso decido di lasciarli alla loro discussione, vado in biblioteca e vedo Jorge molto vicino ad una ragazza bionda, credo sia la stessa dell’altra volta, lui le sta spiegando qualcosa e lei ovviamente è troppo occupata a passargli i raggi x per ascoltarlo. << Hai capito? >> << Mm…sì, certo….sai Jorge, sei persino più bravo del mio insegnante >> Aha…perché lei ovviamente ha ascoltato tutto quello che stava dicendo, allunga le mani sul braccio sinistro di Jorge tastando evidentemente i suoi bicipiti << Mi chiedevo…se saresti disposto a darmi lezioni private, ovviamente sotto pagamento >> ma che sfacciata! Incrocio le braccia e inarco su sopracciglia osservando la scena << Cassie…ecco non sono esattamente il tipo a cui piace passare la giornata a parlare di argomenti scolastici, capisci? >> << Beh Jorge ma non è detto che dobbiamo per forza parlare di argomenti scolastici… >> questo è davvero troppo. Mi schiarisco rumorosamente la voce attirando la loro attenzione, Jorge si allontana subito dalla ragazza per avvicinarsi a me << Sweety! Che ci fai qui? >> << Stiamo aspettando tutti te per tornare a casa! O ti muovi o mi dai le chiavi e torni a piedi >> cerco di non lasciar trapelare la mia irritazione ma onestamente non credo di esserci riuscita molto bene << Mi muovo! Allora ragazze…spero di aver chiarito i vostri dubbi…ora devo proprio scappare, ciao! >>. Mi dirigo verso l’uscita prima ancora che lui possa lanciarmi un altro sguardo << Sweety, rallenta >> << Non voglio rallentare, puoi anche restare qui con quelle ochette se vuoi eh >> << No, dai, Sweety >> Jorge continua a chiamarmi ma io proseguo con passo deciso fino a quando lui non mi afferra il polso costringendomi a frenare << Lasciami! >> urlo subito come una pazza isterica << Shhh, non urlare qui! Abbassa la voce >> << IO URLO QUANTO MI PARE >> << Allora?! >> Miss Sally, l’incaricata all’ordine della biblioteca insieme a Wilfred, si dirige a passo svelto verso di noi << Vi devo ricordare quali sono le regole disciplinare per stare qui?! >> << No, no Miss Sally, chiediamo perdono, davvero è che purtroppo la mia amica non si sente molto bene, ha fatto qualcosa ai capelli? La noto più raggiante, più…giovane, è possibile? >> roteo gli occhi, Jorge e la sua capacità di cambiare discorso e raggirare le donne, a volte sa essere davvero estenuante. Lo lascio lì con la bibliotecaria e riprendo il mio cammino verso gli armadietti. Arrivata all’armadietto prima di aprirlo mi guardo intorno, non capisco perché ho la sensazione di essere osservata, eppure sembra che non ci sia nessuno nei paraggi. << Sweety! >> Jorge mi si avvicina mentre apro il locker per prendere il libro << Dai Sweety non potevo rifiutarmi altrimenti a tuo fratello sarebbe sembrato strano >> << Jorge fa quello che vuoi >> non lo guardo, continuo ad ignorarlo << Possiamo almeno parlarne? >> noto una lettera sul mio libro, l’afferro chiedendomi chi possa avermela mandata << Cos’è? >> chiede lui, non gli rispondo, mi limito ad aprire la lettera e leggerne il contenuto. Ora so perché avevo questo strano presentimento da stamattina, era un avvertimento, un segnale che qualcosa stava per accadere. << Sweety che hai? >> credo di essere impallidita di colpo, adesso non sto ignorando Jorge di mia volontà ma semplicemente perché quelle quattro parole stavano occupando la mia mente e il mio corpo. E adesso? Cosa devo fare?








*Angolo autrice*
This is real, this is me ,I'm exactly where I'm suppose to be, now...okay no, basta lol. Alloraaaaaaaa innanzittutto mi scuso per il ritardo e per non aver postato la scorsa settima ma i prof. hanno deciso di fare compiti ed interrogazioni tutti insieme appossianatamente prima delle vacanze di Natale ç_ç (benedette vacanze muovetevi ad arrivare) quindi ho potuto postare solo ora poi...fatemi pensare...spero che almeno l'attesa sia valsa la pena (e so che non è così perché questo capitolo è un po' alla puf per non dire altre parole). Per quanto riguarda la canzone del precedente capitolo mi dispiace deludervi ma non l'ho scritta io 😅 la canzone si chiama fall ed è la versione spagnola cantata da Kevin Karla e la banda la trovate anche su you tube *W* non ricordo se ve lo avevo già detto lol il fatto è che io adoro loro e le loro canzoni u.u Per quanto riguarda lo scrivere canzoni...si ammetto che lo faccio ma siccome non mi piacciono molto e ovviamente non sono all'altezza delle canzoni normali non le metto quasi mai nelle mie ff lol...beh tranne "nuestra historia" di questo capitolo che si beh era palese che dovevo per forza averla inventata io insomma troppe coincidenze lol. Poiiiiiii.....ah sì, vorrei ringraziarvi tutte per il vostro sostegno, il vostro appoggio, la vostra grinta, il vostro TUTTO riguardo a quella recensione un po' brusca...ma volevo rassicurarvi, insomma non smetterò di scrivere per lei eh xD. Tuttavia devo ammettere che anche se in un modo PESSIMO a mio parere, ha detto delle cose vere, quindi non preoccupatevi, ora cerco sempre di rileggere i capitoli prima di postarli, beh niente spero di migliorare man mano per me e per voi che leggete ovviamente xD...vi ho fatto venire un altro dubbio esistenziale? Tipo "cosa cavolo dice quel foglio"?! Bene era quello che volevo u.u ...ora la smetto di dilungarmi perché lo so  che state aspettando che vi dica "ho postato" lol quindii vado via u.u ...solo che volevo dirvi (non ammazzatemi)...che SICURAMENTE nelle vacanze di Natale mi impegnerò a rispondere a tutte le vostre recensioni a cui ancora non ho risposto, ma sappiate che le leggo sempre e mi danno sempre grande sostegno ^-^ quindi approfitterò delle vacanze per rispondervi u.u Baci a tutteee zaoooooo ❤
   
 
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