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Autore: Sad Angel    05/11/2008    3 recensioni
La mano che si appoggiò sul mio collo era calda. Un secondo. Poi sentii i denti nella carne e la presa della creatura che aumentava, mentre beveva. Mantenendo il contatto, scivolammo a terra. Voglio il tuo amore…tu, invece, vuoi solo il mio sangue… …Vampir…?
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Fabian beveva, le labbra appoggiate al mio collo, lentamente

Fabian beveva, le labbra appoggiate al mio collo, lentamente. A poco a poco, gli occhi chiusi, sentii che le forze mi stavano abbandonando. Le gambe, senza forza, si piegarono. Scivolai piano verso il pavimento.

Fabian…” mormorai debolmente con le ultime energie che mi rimanevano.

Un secondo poi il nulla.

 

Vampir

 

Quando riaprii gli occhi, a fatica, mi trovai sdraiata sul letto. Sbattendo le palpebre, per mettere a fuoco la stanza, attesi un attimo, sperando di sentire un rumore qualsiasi ma, intorno, solo silenzio.

Fabian…” chiamai debolmente, temendo che fosse nuovamente sparito.

Un sospiro alla mia destra. Con difficoltà, mossi il capo. Mi sentivo debole. Esausta.

Fabian, appoggiato al davanzale della finestra, osservava il pavimento ai suoi piedi.

“Come stai?”

Alla mia domanda, il vampiro sgranò gli occhi, un secondo, esterrefatto. Mi gettò una rapida occhiata, poi ricominciò a fissare davanti a sé.

Fabian…” chiamai ancora, tentando di tirarmi su.

Un secondo dopo, era al mio fianco, costringendomi nuovamente a distendermi.

“Non muoverti” disse soltanto, evitando di incrociare il mio sguardo.

Allungai una mano, accarezzandogli una guancia. Lui, sgranò di nuovo gli occhi, poi si ritrasse. “No…” mi lamentai subito io, immedesimandomi nei panni di una bambina capricciosa.

 Tra noi, cadde di nuovo uno strano silenzio.

Abbandonai un secondo la mano sul copriletto, poi la rialzai, accarezzando la sua. Nel momento in cui, come prima, tentò di fuggire il contatto, io mi accanii, stringendo la sua mano più che potevo, pur consapevole che, se avesse voluto, si sarebbe potuto liberare della mia stretta molto facilmente.

Perché lo fai…?” domandò lui, continuando a fissare di fronte a sé.

Abbozzai un lieve sorriso, le forze che, velocemente, stavano ritornando “…lo sai il perché…” risposi, prolungando la presa.

Si voltò, di scatto, verso di me. Non avevo mai visto né vidi mai, in seguito, due occhi più tristi dei suoi in quel momento. “Sono un debole…” disse, spostando di nuovo lo sguardo, come se non si reputasse più degno di guardarmi in faccia “…Ho bevuto il tuo sangue…avrei potuto ucciderti…”

Lo ascoltai, in perfetto silenzio, poi, non appena tacque, lo tirai per la mano “Guardami, Fabian…” iniziai “Guardami, ti prego!”

Lui, lentamente si voltò. I suoi occhi tristi, incontrarono nuovamente i miei. “Hai sbagliato…” ricominciai, la voce tranquilla “ma la colpa è anche mia perché, in un certo senso, ti ho provocato. Sei sempre riuscito a controllarti. So che non volevi farmi del male.”

Lui sospirò, un secondo, mentre gli stringevo la mano, poi sentii il suo corpo irrigidirsi. Il viso divenne duro. Alzandosi in piedi, mi prese tra le braccia. Io, immobile, lo fissai senza capire. “Ma cosa…?”

Mi depose a terra, vicino alla porta, le spalle al muro, poi si posizionò davanti a me, fronteggiando la finestra. “Non muoverti da dietro di me…” ordinò, la voce seria.

Sbattei di nuovo le palpebre, poi il vetro della finestra esplose in mille pezzi. Urlai. Fabian, davanti a me, non si mosse di un centimetro, proteggendomi.

“Eccoti finalmente, amico…” disse una voce maschile che aveva un che di famigliare.

Mi sporsi un po’ oltre Fabian, per guardare, poi mi portai una mano alla bocca, per non urlare.

Markus, in perfetta forma, se ne stava seduto su quello che rimaneva del davanzale della mia finestra. Non appena lo vidi, anche lui notò la mia presenza. Mi osservò, curioso, poi annusò l’aria. Sul suo volto apparve un sorriso “E’ lei la tua Banshee?!?” iniziò “E’ carina, amico. Peccato solo che tu sia l’emerito bastardo che sei. Una Banshee così carina dovrebbe provare il brivido di stare con un vero vampiro…” continuò, prima che nel suo sguardo passasse un luccichio divertito, mentre concludeva “…prima di morire…”

Osservai, esterrefatta, il volto di Markus, cercando di capire. Lui, mi guardava curioso, come se fosse la prima volta che mi vedeva. Come se avesse dimenticato. Un secondo, Markus abbozzò un leggero sorriso, poi nei suoi occhi passò un altro luccichio. “Esaudirò il tuo desiderio, bella…” iniziò, mentre io aggrottavo le sopracciglia, non comprendendo a cosa si stesse riferendo “Dammi solo un minuto, tolgo di mezzo la palla al piede del tuo ragazzo, e poi proverai il brivido di un vero vampiro…” si passò la lingua sulle labbra “…sino all’ultima goccia…” concluse.

Deglutii, prima di gettare un’occhiata a Fabian che se ne stava in perfetto silenzio. Le sue mani tremavano, di rabbia. “Provaci…” parlò all’improvviso, con voce calma “…ma prima dì addio a questa tua ‘nuova vita’….Ti ucciderò, se ci proverai…” Ringhiò, minaccioso.

Rabbrividii. Per la prima volta, Fabian, mi fece paura.

Il volto di Markus si irrigidì “Pensi di poterci riuscire una seconda volta?” domandò.

Per l’ennesima volta, sgranai gli occhi, non riuscendo a capire. Markus lesse il mio sguardo, scoppiò a ridere “Non hai detto alla tua Banshee che sei stato tu ad uccidermi? A fare di me ciò che sono?”

Tremai, gli occhi che diventavano enormi, mentre spostavo lo sguardo su Fabian. Non poteva essere vero. Non poteva averlo fatto.

“Non metterla in mezzo…” fu l’unica risposta di Fabian che, senza degnarmi di uno sguardo, continuò a fissare l’altro vampiro.

Markus rise “E’ già in mezzo…” iniziò “…ma di lei mi occuperò quando avrò finito con te. Prima ti ucciderò e poi farò una bevuta ristoratrice alla tua salute…” concluse, gettandomi un’altra occhiata, gli occhi luminosi.

“Sempre che non ti uccida prima io…” si intromise di nuovo Fabian.

Il vampiro appoggiato alla finestra, sorrise, inarcando un sopracciglio “Allora te la farai tu la bevuta alla mia salute?!?” domandò, divertito.

Fabian si irrigidì ancora di più. Io deglutii. Markus sapeva ciò che era accaduto, probabilmente ci aveva spiato. Realizzando che stava solo cercando di ferire Fabian, imprecai mentalmente. Cercai di alzarmi, le forze che erano quasi tornate del tutto, desiderosa di mettere le mani addosso a quello stupido ed insensibile vampiro, non curante del fatto che a lui sarebbe bastato meno di un secondo, per sopraffare una creatura debole come me.

“Non ti muovere!” abbaiò Fabian, la voce dura.

Sospirando, piena di irritazione, mi lasciai scivolare a terra.

Un secondo dopo, Markus scattò verso Fabian, cercando di azzannarlo al collo. Fabian si difese con il braccio sinistro. Markus affondò i denti. Vedendo il sangue, non potei evitare di urlare poi, irresponsabilmente, tentai di alzarmi ancora.

“Lo vuoi capire che non ti devi muovere, maledizione!” imprecò Fabian, allontanando con una spinta Markus che, con uno scatto leggiadro, tornò a sedersi su quello che restava del davanzale.

Fabian spostò i suoi occhi lampeggianti su di me, il braccio sinistro, un nuovo segno sanguinante. Deglutii. “Se non te ne stai ferma, non so dove sei...Se devo preoccuparmi di proteggerti nei tuoi spostamenti, ci farai ammazzare, lo vuoi capire?!?” urlò ancora.

Io abbassai la testa, dispiaciuta “Scusa…” bofonchiai.

Lui abbozzò un lieve sorriso poi entrambi ci voltammo verso Markus. Seduto comodamente, applaudiva “Che scenetta commovente…Il prode cavaliere che si fa uccidere per salvare la propria amata…Avete un futuro come scrittori di romanzi rosa…” concluse, inarcando di nuovo il sopracciglio. Scoppiò a ridere.

La rabbia in me, aumentò ancora, per le sue parole e per quello che, osservandolo bene, notai. Markus non aveva nessun segno sul proprio corpo, nessuna ferita rimarginata. Appoggiai lo sguardo sul braccio sinistro di Fabian, comprendendo che era sempre stato l’altro ad attaccare, lui si era semplicemente difeso, usando il braccio, come scudo, fino a martoriarlo. Deglutii.

Un secondo. “Sto bene, tranquilla…” tentò di rassicurarmi lui.

A quelle parole, Markus, rise ancora, poi scattò in avanti, avvicinandosi a Fabian.

I due si osservarono in cagnesco per un po’, poi Markus sorrise. “Non c’è gusto a prendersela con uno che non sa nemmeno attaccare…Sarebbe troppo facile ucciderti, farti a pezzi, così…” Si fermò, leccandosi le labbra, spostò lo sguardo su di me “…Penso che prima mi divertirò a tormentarti, tanto per rendere la tua morte più interessante…” concluse.

Balzando indietro, atterrò sul davanzale della finestra “Avrai presto mie notizie…” concluse, prima di saltare fuori.

La sua risata divertita svanì repentinamente, mentre si allontanava.

 

Continua…

 

Halloooo! Buona lettura a tutti!!!

Per Sefiri: Hallo!!! Spero che il cappy ti sia piaciuto! Devo elaborare bene ancora un paio di idee…ahaha! Me si diverte tanto!!! A presto e spero di non averti delusa! Bacio

  
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