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Autore: thatswhatfriendsarefor    09/12/2014    10 recensioni
Dopo essere stata ferita al funerale di Roy, Kate si rifugia nella baita di suo padre e in se stessa.
Riuscirà davvero a rimanere da sola?
La nostra personalissima versione della 4x01 o meglio una ipotetica 3x25
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'E se l'inizio fosse stato diverso?'
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Capitolo 10 – Pagina 105

 

Cosa avevo detto?

Salvata dal campanello?

Qui siamo caduti dalla padella nella brace!

Confido nella fantasia di Castle, del resto di mestiere fa lo scrittore ed è grazie alla sua fervida immaginazione che può permettersi un favoloso loft a Manhattan, la Ferrari, la Mercedes e la villa negli Hamptons, oltre a tutti quegli aggeggi elettronici di ultimissima generazione. Spero che la userà anche per inventarsi su due piedi un motivo plausibile che giustifichi la sua presenza quassù, praticamente in mezzo al nulla, a centinaia di chilometri da Manhattan. Oppure ci vorrebbe una chiamata urgente per Ryan ed Espo. O magari un disastro naturale, come una scossa di terremoto, ne basterebbe anche una leggera. Qualsiasi cosa pur di togliermi da questa situazione.

Arrivo in fondo alle scale e lo vedo: ha la stessa espressione di stupore, misto a delusione per non avermi trovato sola, misto ad affetto nei confronti dei ragazzi che deve essere stata dipinta sul mio volto quando mi sono ritrovata davanti i miei amici invece del mio… Vabbe’, ora non è il momento di affibbiare etichette. Diciamo… invece di Rick.

Nello spazio di un battito di ciglia lui guarda me, io guardo lui, Lanie e i ragazzi guardano prima me e poi lui, come se fosse una partita a tennis, e poi Castle apre finalmente bocca: “Ehy ragazzi, anche voi qui? Che coincidenza… Io sono venuto a vedere come sta la mia musa… sapete, devo finire l’ultimo romanzo…”

Ryan, che è ancora vicino alla porta, getta una rapida occhiata fuori e gli chiede: “Hai cambiato auto?”

“No, me l’ha prestata un amico quando gli ho detto che sarei venuto in montagna” afferma Rick con sicurezza. Anche perché, a grandi linee, quello che dice corrisponde a verità. Il dettaglio trascurabile è che l’amico in questione sarebbe mio padre, ma al momento è irrilevante.

“Mmmhhh… e com’è che sai dove si trova la baita di Beckett?” incalza Esposito, con il chiaro intento di prenderlo in castagna. A questo punto non posso non intervenire: “Piuttosto, come avete fatto voi tre ad arrivare qui? Non vi avevo mai dato l’indirizzo”

Lanie alza le mani e dichiara: “Non chiederlo a me, ci hanno pensato loro. Io mi sono solo occupata di comprare i fiori.”

“Grazie, sono bellissimi” le dico sinceramente.

“Guarda che sono da parte di tutti e tre” risponde inacidito Esposito.

Ryan solleva gli occhi al cielo di fronte alla scenetta fra il suo partner e la dottoressa Parish – quei due non smetteranno mai di punzecchiarsi – e poi si rivolge a me, risentito: “Kate, davvero ci fai questa domanda? Ti ricordi che facciamo parte della tua squadra, che siamo detective, che il nostro lavoro è raccogliere dati e scovare informazioni, sì?”

“Veramente il vostro lavoro sarebbe quello di fare indagini su omicidi e, anche se ci sono andata tremendamente vicina, tenderei a escludere di essere morta! Inoltre, volete dire che avete utilizzato strumenti e archivi telematici del governo per un vostro mero interesse personale?” ribatto a tono, incrociando le braccia sotto il petto e sollevando un sopracciglio per sottolineare il rimprovero, mentre con la coda dell’occhio vedo Rick gongolare orgoglioso della mia reazione. In effetti, anche io sono fiera di me stessa, oggi non sembro proprio la Kate che fino a ieri era solo in grado di esprimersi a monosillabi e a crogiolarsi sui propri mali.

I ragazzi si sentono messi all’angolo e sono convinta di avere vinto la partita, ma non ho fatto i conti con la dottoressa Parish, che quando ci si mette è testarda come un mulo. “Castle, non hai ancora risposto alla domanda… TU come ci sei arrivato qui?”

“Beh… mentre facevo le ricerche per il libro… c’è una scena in montagna… servivano dettagli per l’ambientazione…”

“Bro, non senti un rumore strano?” lo interrompe Espo, rivolgendosi a Ryan con un’espressione fintamente seria, tanto che gli si è persino formata una ruga in mezzo alla fronte.

“Intendi quel fastidioso stridio delle unghie di chi si sta arrampicando su uno specchio?” risponde Kevin, capendo al volo dove vuole andare a parare il suo compare e trattenendo a stento un sorriso.

“Oh, andiamo, ragazzi, piantatela” interviene Lanie.

Sto quasi per ringraziarla per avermi tratto dall’impiccio quando lei riparte: “E’ del tutto inutile metterli sotto torchio… basta osservare l’ambiente” afferma serafica, facendo cenno con la testa all’apparecchiatura del tavolo, con tanto di candele. “Come se poi fosse un segreto il fatto che questi due” punta l’indice prima verso di me e poi verso Rick “ siano pazzi l’uno dell’altra” aggiunge alzando gli occhi al cielo per sottolineare l’evidenza.

No, non ci posso credere che l’abbia detto veramente ad alta voce e davanti agli altri!

Direi che a questo punto non è affatto necessario ringraziarla.

In tutto questo Rick non ha più aperto bocca. Lo vedo che mi osserva con sguardo interrogativo, lasciandomi decidere cosa rivelare agli altri ospiti.

“Sentite, ragazzi, non è come sembra” comincio, ma un’occhiata eloquente di Lanie mi fa capire che questa non se la berranno mai. “Oh, al diavolo. Castle è qui alla baita per prendersi cura di me ora che mio padre è impegnato in città.” Bah, alla fine non è così difficile dire la verità ma per evitare fraintendimenti aggiungo “Mi fa in pratica da balia”.

“Bravo, Castle. Questo ti fa onore” afferma Ryan con tono di sincera ammirazione, sottolineando la sua affermazione con una pacca sulla spalla a Rick. Vedi, avevo sottovalutato questi ragazzi e invece sono delle persone mature.

“Stando qui sarà più semplice per te portarle il caffè: ti basterà scendere in cucina” continua. OK, anche questa battuta ci sta, un po’ di presa in giro è accettabile.

“E sono sicuro che Beckett troverà il modo di sdebitarsi, magari fornendoti ispirazione per un’altra… pagina 105” aggiunge Javi ridacchiando.

Lo fulmino con lo sguardo.

Cosa avevo detto?

Persone mature?

Questi due sono irrecuperabili!

E io sono pure sempre il loro capo, un po’ di rispetto, diamine!

“Ahi ahi ahi, detective Esposito, ecco una delle tremende occhiate di Beckett. Di solito sono sempre indirizzate a me… e mi terrorizzano ogni volta!” commenta divertito Rick, facendo ridere tutti, me compresa. Averlo qui è come prendere una medicina per il buonumore.

“Sentite, posso offrirvi qualcosa? Vi fermate a cena?” domando loro soprattutto per cambiare argomento, poi mi rivolgo a Rick e gli propongo: “Se mi dai una mano possiamo integrare quello che avevo già preparato io”

“Beckett, spero per il tuo bene – e anche per il mio – che tu non ti sia affaticata troppo, altrimenti tuo padre mi incenerisce! Ora fila a riposare sul divano che qui ci penso io, forza, ubbidisci come fanno le brave bambine…” mi prende per le spalle e mi accompagna verso il sofà, aiutandomi a stendermi. I ragazzi e Lanie si scambiano uno sguardo esterrefatto: sicuramente si staranno chiedendo da quando in qua la detective Beckett accetta di essere comandata da Castle, che la tratta come se fosse una ragazzina! Poi Rick si rivolge agli altri ospiti e ordina, sventolando in aria le mani: “Anche voi ragazzi, su, fate spazio al re della cucina” il tutto sempre sotto lo sguardo attonito di Lanie e divertito di Ryan e Esposito, che dà una leggera gomitata al collega e commenta: “Bro, è meglio che guardare la tv!”

Mentre Castle armeggia dietro il banco da lavoro chiacchierando con i ragazzi e complimentandosi con Esposito per il suo ottimo gusto letterario, visto che ha citato “Heat Wave”, la dottoressa Parish si siede accanto a me e mi chiede, questa volta parlando sotto voce e indicando con la testa la scena che si sta svolgendo a pochi metri da noi: “Kate, hai niente da dire a proposito di questo quadretto?”

“Non lo so, Lanie, davvero. E’ arrivato qui improvvisamente ieri, mandato da mio padre, a mia insaputa, a restituirgli la sua bambina, cito le testuali parole. E… abbiamo parlato tanto… di quello che è successo al funerale di Roy… di quello che c’è fra noi…”

“Lui ti ama, Kate. Molto. E avresti dovuto vederlo quel giorno in ospedale… era distrutto”

“Lo so. E hai ragione, anche lui è importante per me, ne abbiamo passate tante insieme, mi è sempre stato vicino e ogni giorno il sentimento che provo per lui è cresciuto, ma… non so cosa fare, Lanie, non sono ancora pronta a… insomma… a…”

“A farti vedere nuda da lui?” mi viene in soccorso la mia amica capendo al volo le mie perplessità, come se quella fisica fosse la sola e unica mia insicurezza.

Annuisco impercettibilmente, abbassando lo sguardo.

Lanie mi prende una mano e dice: “Sono sicura che per lui sarai sempre la donna più bella e desiderabile di questo mondo. Hai visto quanto è cambiato da quando ti conosce? Da quanto tempo non lo vedi in giro con qualche sventolona bionda? Perché, secondo te? Perché ti sta aspettando. Ti aspetta da anni, Kate. E di sicuro non lo spaventeranno le tue cicatrici. Che peraltro stanno guarendo bene. Anzi, gli dimostreranno che donna forte sei e lo renderanno ancora più orgoglioso di averti al suo fianco.”

Stringo la mano di Lanie e la ringrazio. Avere una buona amica come lei è un dono inestimabile.

Nel frattempo il re della cucina ha improvvisato un paio di pietanze che faranno compagnia a ciò che avevo già messo nel forno. Mi alzo dal divano e impartisco gli ordini a Kevin, Espo e Lanie affinché trovino piatti, bicchieri e posate anche per loro. Ci sediamo tutti insieme al tavolo e, anche se non è esattamente ciò che mi aspettavo da questa serata, l’affetto sincero che ci lega tutti mi riempie il cuore.

 

Angolo delle autrici

Gli amici del distretto vengono a conoscenza del… segreto di Pulcinella e, dopo qualche inevitabile battuta, prevale l’affetto che lega tutti.

Cosa succederà a fine cena? Rimanete con noi e lo saprete presto!

 

Come sempre vi ringraziamo tutti per l'affetto e la costanza con ci state seguendo. Un altro ottimo motivo per continuare questa particolare collaborazione.

 

Un abbraccio

Debora e Monica

  
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