“Ma… dove sono?
Che sta succedendo?”
Il piccolo Ivan
ricordava perfettamente di essersi addormentato tra le braccia di Françoise, nel
calore della sua stanza, ma adesso… adesso si trovava in una culla completamente
diversa: era molto più grande, riccamente decorata con intarsi d’oro e
d’argento, al centro di una camera che non poteva certo definirsi a misura di
bambino. Ivan si alzò lentamente, perlustrando il luogo sconosciuto: era un
ambiente diverso dal solito, emanava un’aura di magnificenza, quasi fosse stata
la dimora di un re… le pareti erano ricoperte di geroglifici molto strani,
probabilmente una lingua antica, ma non ricordava di aver mai visto simboli
simili in tutti i suoi studi…
“Sto sicuramente
sognando…”
“Non è del tutto
vero, piccolo…”
Ivan si girò al
suono di quella voce… davanti a lui una donna bellissima, vestita completamente
di bianco, a piedi nudi, con i lunghi capelli che le ricadevano fluenti sulle
spalle, si stava avvicinando. Il bambino si allontanò istintivamente, assumendo
una posizione difensiva: mai fidarsi di un’estranea…
La ragazza alzò
le braccia, tendendole verso di lui, parlando dolcemente: “Non preoccuparti,
Ivan… non ti farò del male”
Conosceva il suo
nome? Com’era possibile? Che quella fanciulla avesse le sue stesse
capacità?
La giovane
ripeté: “Non ti farò del male… fidati di me…”
001 osservò il
volto della donna, cercando di penetrare nella sua mente… che strano… era la
prima volta che non riusciva a leggere i pensieri di qualcuno; lei aveva ancora
le braccia tese, segno evidente di un invito rivolto a lui stesso…sul palmo
della mano destra portava un tatuaggio raffigurante un cerchio alato. Ivan cercò
velocemente nella sua memoria qualche traccia di un segno simile, ma non vi
trovò nulla… Tuttavia, la ragazza aveva un’espressione talmente serena e
trasparente che ritenne di potersi fidare di lei.
Le si accostò con
cautela e si lasciò prendere in braccio… improvvisamente tutte le sue paure
svanirono al contatto con quella fanciulla… per la prima volta in vita sua,
provava un senso di pace e di tranquillità che finora non aveva mai
sperimentato, neanche quando la sua adorata Françoise si prendeva cura di
lui…
Lei iniziò a
cullarlo, ripetendo una ninna nanna che lui non arrivava a comprendere, ma che
aveva un suono dolcissimo…
001 si abbandonò
in quell’abbraccio… dopo molto tempo sentì la mancanza di sua madre farsi strada
nel suo cuore… un dolore lacerante, soffocato per tanti anni, che emergeva di
nuovo nel più profondo della sua anima… una lacrima percorse il suo visetto
innocente… la donna l’asciugò con le dita, interrompendo per un momento la sua
nenia…
“Piangi pure
piccolo mio… sfoga la tua sofferenza… presto tutto
passerà…”
Poi, riprese a
cantare la sua melodia…
Ivan la lasciò
terminare, dopodiché parlò con voce rotta dall’emozione…
“Chi… chi sei
tu?”
“Il mio nome è
Enoha, sono la principessa del regno di Myoltecopang… e sono qui per chiedere il
tuo aiuto…”
“Non mi conosci
neanche…” nell’attimo stesso in cui pronunciò quelle parole, si rese conto della
loro fallacità…
“Oh sì, invece…Il
tuo nome è Ivan Whiskey, sei nato a Mosca e sei stato trasformato in cyborg da
tuo padre, il dottor Gamo, alla tenera età di sei mesi. Nonostante le tue
sembianze siano quelle di un neonato, non sei tale ed hai capacità mentali
enormi… è proprio per questo che il mio popolo ha bisogno di
te…”
Ivan cercava
continuamente qualche traccia di inganno o di menzogna nelle sue parole, ma
Enoha era un libro aperto… poteva veramente fidarsi di
lei…
“Che cosa dovrei
fare per te?”
La donna aprì la
mano destra davanti a sé… immediatamente le pareti della stanza scomparirono e
001 si trovò di fronte a quella che doveva essere una città antica, piena di
case, giganteschi monumenti, piramidi e giardini immensi… tutt’intorno, vi erano
migliaia di persone che animavano le vie ed i palazzi…
“Questa è la mia
gente Ivan… come puoi vedere tu stesso è pacifica e venera e serve la grande
potenza della Luce, che ci dà forza e ci fa sopravvivere… purtroppo tutto questo
sta per soccombere…” disse, sospirando…
“Per quale
motivo?”
“Non lo sappiamo
con certezza, ma sul nostro paese incombe una presenza malvagia, oscura… che
finirà per distruggerci…”
Enoha era
affranta… Ivan non poteva fare altro che partecipare alla sua disperazione in
silenzio, aspettando che lei esprimesse sino in fondo il suo
pensiero…
Lei prese
coraggio e continuò: “Sulla nostra civiltà esiste una profezia che si tramanda
per secoli e che recita più o meno così: quando caleranno le tenebre tra di noi,
quando tutto sembrerà perduto, la forza di una donna dimenticata, nobile e pura
di cuore ci salverà…Ivan, ti prego, solo tu puoi aiutarci a convincere questa
donna a venire in nostro soccorso…”
“Ma… ma come
posso fare… io non so di chi stai parlando…”
Enoha gli
sorrise: “Tu la conosci molto bene: è la ragazza che ti sta sempre vicino e si
occupa di te…”
001 si allontanò
da lei, rimanendo ad osservarla sorpreso: “Françoise?? Stai parlando di
Françoise Arnaul? Io non… non so se posso…” aveva paura… paura di mettere a
rischio la vita di una delle persone che amava di più a questo
mondo…
“Comprendo
perfettamente la tua ansia… tu le vuoi molto bene, è come una madre per te,
quella madre che non hai mai veramente conosciuto ed hai il terrore che possa
accaderle qualcosa di grave, non è vero?”
Il bambino annuì
con il capo…se fosse successo qualcosa a 003 non se lo sarebbe mai
perdonato…
“Io sono una
principessa, Ivan… ti do la mia parola che veglierò su di lei dall’inizio alla
fine, così come ho vigilato a lungo su di te, senza che tu te ne
accorgessi…”
001 era
titubante, tutto ciò significava mettere a rischio le vite di chi gli stava
intorno, ma… Enoha non era malvagia, aveva davvero bisogno di aiuto e,
pensandoci bene, Françoise stessa non lo avrebbe mai perdonato se adesso lui si
rifiutava di darle una mano…
“Va bene…” disse
infine “puoi contare su di me…”
Sul bel volto
della fanciulla si dipinse un sorriso di immensa
gratitudine…
“Grazie, Ivan,
grazie dal profondo del mio cuore…”
Il piccolo
sorrise di rimando… “Che cosa devo fare?”
“Parlerò io con
la ragazza… press’a poco come ho fatto con te ora… rimarrà molto turbata, ma
alla fine comprenderà l’importanza del suo ruolo nelle nostre vite… in fondo lei
faceva parte del nostro popolo nella sua vita precedente… tu avrai il compito di
condurla di nuovo a noi…”
“Che cosa accadrà
dopo?”
“Per adesso è
tutto ciò che posso dirti…”
“Tuttavia non sei
molto precisa…”
“Lo so… e ti
chiedo perdono… per ora non devi sapere altro neanche tu… quando ti sveglierai,
ti troverai di nuovo nella tua stanza… ti alzerai e ti recherai dai tuoi amici,
che si troveranno fuori casa, davanti ad un grosso albero che si affaccia sul
mare…”
Ivan rammentò:
“Il platano alla porta d’ingresso…”
“Esatto… farò in
modo che Françoise cada in trance davanti all’immagine di un cerchio alato
inciso nel tronco della pianta… esso rappresenta il simbolo del nostro popolo…
ella compirà dei gesti e dirà frasi che non avete mai sentito prima d’ora, ma
che fanno parte dei suoi ricordi più atavici… tu devi fare in modo che gli altri
non interrompano il suo rituale…”
“D’accordo…”
“Ti
ringrazio…”
“Come farò a
sapere cosa fare dopo?”
“Ti contatterò
io, ma dovrai aspettare perché passerà molto tempo…non mostrarti mai inquieto e
abbi fiducia in me, Ivan… andrà tutto bene…” detto questo, scomparve dalla sua
vista, come se non fosse mai realmente stata in quel
luogo…
001 si svegliò di
soprassalto, al suono della voce di Chang che esclamava: “Allarme, ragazzi!
Geronimo è sparito!”
Ivan si alzò
immediatamente… stentò a riprendersi subito, forse l’esperienza che aveva
vissuto non era reale… forse era stato solo il frutto della sua immaginazione…
ma lui non era mai stato vittima di una fantasia…
Decise di agire e
con una breve ricognizione mentale si accorse che 005 stava intagliando il
simbolo che aveva visto sulla mano di Enoha nel platano davanti
casa…
Adesso sapeva cosa doveva fare…
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