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Autore: berryboo    09/12/2014    6 recensioni
« Quello chi è? » chiese, indicando il ragazzo dagli occhi azzurri.
Vide tutti e cinque i componenti del gruppo irrigidirsi lentamente, guardando torvo in quella direzione.
« Quello è Luke Hemmings » rispose Jared, quasi ringhiando il nome del ragazzo.
Charlie si chiese come potesse essere tanto odiato quel ragazzo, considerando il modo in cui tutti lo guardavano.
Abigail sembrò leggerle nella mente, perchè « È uno stronzo di prima categoria », la informò.
« Quanto stronzo? » insistette la ragazza, sempre più interessata all'argomento.
« Quel che basta per dovergli stare lontana » concluse Mary, sorseggiando l'acqua dal suo bicchiere.
Charlie concesse un'ultima occhiata verso Luke, sorprendendolo a pomiciare allegramente con la rossa seduta sulle sue braccia.
Sospirò affranta, maledicendosi per la gelosia provata nei confronti di un ragazzo conosciuto solo da qualche ora.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La camera di Mary Lambert, in quel momento, era di sicuro il luogo più caotico esistente in tutta Sidney.
C'erano vestiti ovunque: sul piccolo divano bianco, sul letto, sulla scrivania, addirittura in cima alla libreria.
Trucchi di ogni genere erano cosparsi in disordine sulla scrivania di legno chiaro vicino la finestra che illuminava la grande stanza.
Una testa bionda era infilata fino a metà busto nell'enorme armadio, alla ricerca di qualcosa di decente da mettere.
« Mary, è da quasi un'ora che stai frugando lì dentro » sbuffò Johanna, dopo che l'ennesimo topo le arrivò addosso.
« Hai già trovato dei vestiti così belli, cosa cerchi a fare? » continuò Charlie, seduta sul letto a due piazze con il telefono in mano, in attesa di una risposta da Abigail.
« Li ho già messi praticamente tutti quelli, » disse la bionda, osservando con aria critica una gonna nera «- voglio qualcosa di nuovo », e la buttò in aria.
Johanna sospirò, tornando a ripassare il capitolo di storia, mentre Charlie ridacchiò divertita per poi controllare nuovamente la casella dei messaggi.


Da: Abigail
Sto arrivando! Come va lì?

A: Abigail
Mary sta impazzendo, ormai il pavimento è diventato invisibile.

Digitò velocemente, poi poggiò il telefono sul comodino chiaro.
Si guardò intorno, perdendosi subito nei meravigliosi colori dei vestiti disseminati per tutta la camera dalle pareti rosa chiaro.
Tubini, gonne lunghe, minigonne, top attillati e non... Quella stanza sembrava un negozio d'abbigliamento.
Un vestitino in particolare colpì la ragazza: era bianco, con le maniche a tre quarti in pizzo.
Lo prese in mano, osservandolo meglio da vicino.
« Questo è a dir poco stupendo » commentò con aria sognante, passando le sue dita affusolate tra le maniche in pizzo.
Mary e Johanna si scambiarono uno sguardo d'intesa, dopodichè quest'ultima parlò: «  Potresti indossarlo tu stasera, vero Mary? »
La bionda annuì energicamente, ammirando come il vestito chiaro metteva in risalto i capelli di Charlie.
« Oh, no no. È di Mary, non posso metterlo » borbottò quest'ultima, posando subito il vestito.
« Te lo presto volentieri » ribattè la proprietaria dell'indumento, addolcendo lo sguardo.
« Adesso provatelo, sù! »
Johanna la spinse nel bagno, porgendole poi il vestito, senza nemmeno darle il tempo di ribattere.
Charlie, senza via d'uscita, chiuse la porta, togliendosi la maglietta azzurra e i blue jeans, rimanendo in intimo.
Indossò quel tanto desiderato abito, notando come appariva morbido a contatto con la sua pelle candida.
È proprio bello, pensò.
Guardò il suo riflesso sull'enorme specchio sopra il lavandino, cercando il più piccolo difetto.
Si tastò la pancia, per assicurarsi che non risaltasse troppo evidente con addosso quell'indumento, ma era piatta come sempre.
Passò lo sguardo sulle gambe, il cui colorito leggermente abbronzato risaltava con in dosso quel vestito bianco.
Per la prima volta in vita sua, si sentiva a suo agio in un abito del genere.
Non era il solito vecchio vestito di seconda mano che indossava alle poche feste a Boston, era nuovo, bello; sembrava quasi fatto apposta per lei.
Aprì la porta del bagno, tornando nella stanza da letto dalle sue amiche, che rimasero a bocca aperta quando la videro varcare la soglia.
« Cavolo Charlie, quel vestito ti sta da Dio! » esclamò Mary, affiancandola e facendola girare su se stessa.
« Dici? »
« Eccome » rispose Johanna, sorridendo con aria soddisfatta.
Charlie si concesse un'ultima occhiata allo specchio, scuotendosi i lunghi capelli castani per vivacizzarli un po'.
Un attimo dopo, Abbie fece il suo ingresso nella stanza, lo sguardo fisso sul telefono.
« Mi ha fatta entrare tua madre, è molto gen... Cavolo Charlie, sei una bomba! » esclamò con la sua solita finezza, facendo ridacchiare le tre ragazze.
« Rischi seriamente di fare conquiste stasera » commentò Mary, tornando alla sua ricerca nell'armadio.
Peccato che l'unico ragazzo che vorrei conquistare se ne fotta immensamente, nel verso senso della parola, pensò sospirando, tornando in bagno e levandosi il vestito.
_______

« Questa festa è uno sballo! » urlò estasiata Abigail, osservandosi intorno.
Lei, Charlie ed Ashton avevano appena messo piede nell'enorme villa di Meredith Calder, e la festa era già nel pieno del suo corso.
C'era chi ballava, chi parlava, chi utilizzava la bocca per, beh, altre cose; Charlie si guardò intorno, stretta nel suo candido vestito, sentendosi leggermente a disagio.
"Calmati" si disse, "ci sono gli altri con te".
« Mary, Joe e Jared? » chiese Ashton, sistemandosi la bandana rossa.
« Dovrebbero arrivare tra poco » rispose Abbie, muovendo il piede a ritmo di musica.
« Eccoli! » esclamò infatti Charlie, adocchiando due masse di capelli biondi e una lunga chioma scura.
« Buonasera » salutò sorridente Jared, in tiro nella sua camicia bianca.
« Sei uno schianto, Charlie! » commentò poi, scrutando la ragazza che arrossì e ringraziò l'amico per il complimento.
Alla fine aveva indossato il vestito di Mary e dopo, costretta dalle tre amiche, si era fatta truccare contro la sua volontà: le labbra erano colorate di un rosa pesca, valorizzate da un gloss; gli occhi azzurri erano stati contornati da una matita e da un mascara nero, le palpebre colorate di bianco.
Grazie al cielo, Abbie aveva avuto la brillante idea di applicare un po' di blush rosa sulle sue guance, nascondendo così eventuali rossori improvvisi.
« Amo questa canzone! » esclamò Mary, iniziando a muoversi a ritmo di musica.
Ashton ne colse l'occasione per invitarla a ballare, così da sei erano rimasti in quattro.
« Vado da Jasmine, ci vediamo dopo! » annunciò Jared, avvistando la ragazza con cui si sentiva da qualche giorno.
« E rimasero in tre » commentò Johanna, incrociando le braccia al petto.
« Dai, beviamo qualcosa » propose Abbie, trascinando le sue due amiche al tavolo degli alcolici.
Un ragazzo, ingaggiato da Meredith, stava dietro al bancone, pronto a servire chiunque lo chiedesse.
« Due vodkalemon » ordinò Johanna per se e per Abbie.
« Tu cosa vuoi, Charlie? » le chiese quest'ultima, ottenendo un "niente" come risposta.
« Non lo reggo affatto, l'alcool » aveva ammesso timidamente Charlie, ricordando la sua prima volta con una bottiglia di vodka.
Se si fosse ubriacata avrebbe iniziato a parlare da sola, ridere e agire impulsivamente, e non aveva intenzione di rovinare la serata nè a se stessa nè ai suoi amici.
Il moro dietro al banco consegnò i due bicchieri alle ragazze, guardando Charlie di sottecchi
La conosceva, come tutti ormai: era la ragazza che Luke Hemmings e Jake McCarter avevano adocchiato.
A proposito di Luke, Charlie non l'aveva ancora visto quella sera.
"Magari non è ancora arrivato" pensò speranzosa, nonostante non avrebbe dovuto farlo, "O sarà già con qualcuna."
Doveva smetterla di pensare a lui, era necessario darci un taglio; ma per quanto lei ci provasse, quegli occhi azzurri non ne volevano sapere di togliersi dalla sua mente.
« Vieni a ballare, Charlie? » le propose Johanna, alzandosi insieme ad Abigail.
« Grazie Joe, ma preferisco stare qui, voi andate » rispose sorridente.
Le due amiche annuirono, e si gettarono nella mischia a ballare in mezzo ad una folla di studenti.
Charlie sospirò, guardandosi attorno annoiata.
Non le erano mai piaciute le feste affollate come quella, troppo rumore e caos. Inoltre, non aveva nemmeno il coraggio di ballare.
« Sei troppo pensierosa » commentò improvvisamente il ragazzo degli alcolici, facendola sobbalzare.
« C-come? » balbettò confusa, incrociando gli occhi scuri di lui.
« È una festa », spiegò lui, poggiandosi col gomito al tavolo « dovresti lasciarti andare. »
Charlie sospirò, poggiando la testa sulla mano « Non sono un tipo da festa, non so se mi spiego. »
Il ragazzo ridacchiò, prendendo un bicchiere di plastica e versandoci dentro un liquido sconosciuto a Charlie.
« Tieni » glielo porse, e lei lo afferrò titubante.
« Non reggo affatto l'alcool » affermò a bassa voce, allontanando il bicchiere dal naso.
« È leggero, fidati. Parola di Sam » giurò il ragazzo, mostrandole la bottiglia tanto velocemente che la ragazza non riuscì a leggere nemmeno una lettera del nome sulla targhetta.
Avvicinò il bicchiere al viso, odorandone il contenuto e storcendo il naso per l'odore piuttosto forte.
"È una festa" si disse, "buttati".
E così bevve.
_____

Luke si guardava attorno annoiato, alla ricerca di una massa di capelli castano chiaro e di un sorriso innocente.
Aveva saputo pochi minuti prima che Charlotte era alla festa di Meredith Calder, perciò si era precipitato velocemente a casa della sua compagna di chimica.
Erano le 21.30 quando ebbe messo piede nella villa, trovando una massa enorme di ragazzi ubriachi o poco lucidi.
Vide Abigail Morton ballare insieme a Johanna Marin, un ragazzo che credeva si chiamasse Jared, ma che era nel gruppo di Charlie, ballare con una ragazza mai vista prima, vide Ashton ballare con Mary Lambert, ma di Charlie nessuna traccia.
"Forse Michael e Calum si sono sbagliati" pensò deluso, guardandosi attorno nuovamente.
Fece per dirigersi al bancone degli alcolici, ma la scena che gli si presentò davanti lo fermò sul posto.
Charlotte Raynold stava ridendo esageratamente insieme a Sam Parker, stazionato dietro al tavolo.
Ma ciò che lo preoccupò furono i quattro bicchieri di plastica vuoti davanti a lei e il sorriso divertito sul volto di lui.
"Ti prego, dimmi che non è ubriaca" pensò, ma non appena la vide starnazzare dalle risate si dovette ricredere.
Non ci poteva credere che quel pezzo di merda avesse osato far ubriacare una ragazza come lei.
Si avvicinò furente e preoccupato vicino ai due ragazzi, sbattendo la mano sul tavolo di legno.
« Charlie? » la chiamò dolcemente, posandole una mano sulla schiena coperta da un vestito bianco.
Lei, alla vista di quel ragazzo sorrise felice, salutandolo allegramente.
« Cosa stai facendo? » le chiese poi, cautamente.
Lei sbuffò, « Parlo con... con...- »
« Sam » la aiutò il castano, ridendo.
« Con Sam, ecco! » esclamò battendosi il palmo sinistro sulla fronte, per poi scoppiare a ridere senza un motivo.
Luke la guardò sconvolto, posando poi i suoi occhi azzurri sulla figura del ragazzo.
« Che cazzo lei hai dato da bere, coglione? » ringhiò contro di lui, avvicinandosi minacciosamente.
Sam assunse un'espressione lievemente spaventata, ma non si scompose.
« Era leggerissimo, praticamente analcolico! Aveva detto che non reggeva l'alcool, ma non pensavo non lo tollerasse minimamente! » cercò di difendersi, invano.
Luke lo afferrò per il colletto della camicia e l'avrebbe colpito se non fosse stato per la candida mano di Charlotte che si posò sul suo braccio, coperto dalla manica della sua camicia rossa.
« Luke » sussurrò lei, lievemente confusa da quel lato irascibile.
Il biondo la guardò nei suoi occhi chiari, un po' lucidi a causa della bevuta, e lentamente lasciò la presa sul ragazzo.
« Andiamo a ballare! » si ricompose la ragazza, afferrando Luke per mano senza troppe cerimonie e trascinandolo in salotto.
« Non mi sembra il caso, Charlotte. »
Era la prima volta che la chiamava per nome, e se la giovane non fosse stato tanto schizzata probabilmente si sarebbe soffermata sul suo nome pronunciato dalle labbra del ragazzo.
Lei non lo ascoltò, fermandosi in un punto piuttosto laterale della sala e cominciando a muoversi a ritmo di musica.
Non aveva mai ballato così in pubblico, ma non le importava in quel momento.
Nella sua mente era impressa una sola parola: Luke.
Luke che era davanti a lei, confuso e preoccupato allo stesso tempo.
Luke, dannatamente perfetto in quella camicia a quadri rossa abbottonata fino al collo.
Luke, le cui mani si posarono saldamente sulla sua vita per paura che potesse cadere da un momento all'altro.
Luke, che nonostante la situazione, le sussurrò parole che la fecero agitare anche con la mente annebbiata.
« Sei bellissima stasera, Charlotte. »
E lei, dopo che le farfalle ebbero smesso di agitarsi nel suo stomaco, gli rispose con la sua voce cristallina « Chiamami pure Charlie, Luke. »
Il biondo sorrise, muovendosi a ritmo insieme a lei, i cui fianchi ondeggiavano in modo ipnotizzante ma affatto provocante o volgare.
Charlie, a detta di Luke, sarebbe potuta uscire in intimo e nessuno avrebbe osato darle della poco di buono, talmente era aggraziata nei movimenti.
« Luke » sussurrò lei, bloccandosi all'istante.
Il volto era pallido, gli occhi tremendamente lucidi.
« Merda! Charlie, stai bene? »
La preoccupazione sul volto di Luke era talmente tanta che a stare male sembrava lui.
« Luke, mi gira la testa e mi fa male »
si lamentò lei con voce da bambina, poggiando il capo sul petto del ragazzo e stringendo la sua camicia per il dolore.
Lui non perse tempo e « Ti porto a casa » decretò, circondandole la vita con un braccio per sorreggerla.
« No » mormorò Charlie, chiudendo gli occhi « Ti prego, a casa no. Non voglio che mamma mi veda così. »
E quelle parole bastarono a Luke per sciogliergli il cuore davanti a quella ragazza così fragile.
Perchè ad un buon osservatore era evidente che Charlie avesse dei demoni sulle spalle. E a Luke, che ormai passava ore a fissarla, quel particolare era chiaro.
« Dovevo dormire da Joe, stasera » commentò piano la ragazza, dai cui occhi iniziarono a scendere piccole lacrime salate.
« Ho rovinato la serata a tutti. »
Luke le accarezzò dolcemente il fianco, baciandole il capo mentre la trascinava alla porta d'ingresso « Non dirlo nemmeno, Charlie. Ti porto a casa mia, così dormi un po'. »
Ti porto a casa mia.
Quella parole colpirono Luke tanto quanto Charlie: davvero aveva intenzione di portare a casa sua una ragazza ubriaca, e per di più che conosceva da poco?
Non l'avrebbe toccata, di questo ne era certo. Non si sarebbe mai approfittato di lei nemmeno da sobria, figuriamoci ubriaca.
Ma doveva aiutarla, conquistare la sua fiducia, falle capire che a lui poteva rivolgersi in caso di bisogno.
Perciò « Ti porto a casa mia » ripetè piano, digitando un veloce messaggio ai suoi amici e uscendo dalla grande villa dei Calder, il braccio sempre intorno alla vita di Charlie, pronto a sorreggerla in caso di aiuto.
 
 
 
ALHOA!
Cinque recensioni al capitolo scorso, ma ci credete?!
Non so come ringraziarvi, giuro! <3
Sono felicissima che You Found Me vi piaccia, e farò di tutto per soddisfare le vostre aspettative.
Questo capitolo è stato un parto, essendoci l’altra parte che pubblicherò entro dopodomani!
Eh si, l’ho diviso in due, altrimenti veniva veramente lunghissimo :3
Provo a rischiare un po: aggiorno a QUATTRO recensioni!
Ce la farà la vostra Rebi a riceverle? Lo scopriremo nella prossima puntata!
Intanto, ecco un po’ do spoiler:
 

La luce si accese, e lo spettacolo che Luke si trovò davanti lo sconvolse: Charlie disperata, il corpo pallido fremito da continui singhiozzi, il volto nascosto tra le mani.
« Charlie » sussurrò sconvolto, avvicinandosi in fretta alla ragazza e sedendosi sul letto accanto a lei.
« Cos’è successo? »
 

Ultimissima cosa!
Ecco il cast:

Charlie
 
Abbie

Mary
 
Johanna
 
Jared che mannaggia non me lo collega, ma che sarebbe Cody Simpson!
 
Buona lettura, gente!
  
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