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Autore: Imbranata09    09/12/2014    8 recensioni
Che dirvi? Una Isabella ed un Edward lontani dal solito. Lei un peperino che la vita ha cercato di spezzare senza riuscirci. Lui un ragazzo arrogante che la vita ha fatto crescere troppo in fretta.
Si scontreranno, si ritroveranno, si prenderanno, si lasceranno, ....
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov Bella

È venuto! È venuto e mi ha detto che mi ama. Mi ha abbracciato, baciato, ha fatto l’amore con me. Ha chiesto il permesso a mio padre per stare con me. Ed io sono semplicemente in paradiso.

Abbiamo appena fatto l’amore per la terza volta in un pomeriggio e adesso siamo teneramente accoccolati sul letto.  Siamo in silenzio, nessuno dei due parla. Forse abbiamo anche gli stessi pensieri. Ma il nostri silenzio non è imbarazzato. È sinonimo di pace e armonia. Ed ora è tardo pomeriggio e stiamo sonnecchiando. Lo sento che controlla l’ora.

- Mi sa che dobbiamo alzarci. I tuoi staranno per rientrare ed ho bisogno di fare una doccia – molto lentamente mi alzo. E cerco qualcosa da mettermi addosso.
- Mi spieghi dove hai messo i miei vestiti? – mi guarda divertito. Gli ho immediatamente aperto le valige, appena salita in camera, perché volevo essere sicura che non scappasse all’improvviso.
- Nell’armadio e nei primi due cassetti del comò. L’intimo l’ho sistemato nella cassettiera in fondo. E  le scarpe fuori in corridoio. In bagno trovi i tuoi prodotti. Ah! Il pc lo trovi sulla scrivania –
- Eppure credo di aver parlato con tuo padre poco meno di mezz’ora! Figuriamoci se mi fermavo di più che avresti combinato.- gli vado incontro e lo bacio.
- Spiritoso! Voglio solo assicurarmi che tu non possa partire nell’arco di un nanosecondo! – mi attira e mi bacia.
- Seriamente. Quando pensi di fermarti? – e mentre mi spiega comincia a prendere i suoi vestiti.
- Non scherzavo prima. La settimana prossima sarò nei miei uffici di Londra. E mi piacerebbe che tu venissi con me. Ma se preferisci rimanere con i tuoi non è un problema. Poi ritornerò qui. Per un’altra settimana. I ragazzi mi hanno invitato a venire in vacanza con voi. E già ho detto loro che venivo più che volentieri. Anche perché immagino che James e Alec avranno detto a tutti che venivo a riprenderti. E dopo la vacanza, torneremo a New York insieme. E i primi giorni mi dovrai sopportare, perché non so cosa combinerà mio padre per un mese da solo! – e mi fa ridere.
- Mi devi dare il programma della vacanza così lo passo a Nick e organizza la nostra sicurezza – mentre mi parla mi scruta attentamente. Ha paura della mia reazione alla sua richiesta.
- Edward non sono queste le cose che mi porteranno a scappare lontano da te. Il programma ancora viene fatto. Pierre aveva diverse idee ma ancora compone l’itinerario. Lo possiamo fare stasera, dopo cena, insieme a lui e Matteo – adesso torna dietro e mi sembra in imbarazzo.
- Devo dirti una cosa che non penso che tu sappia – mi incuriosisce.
- Da qualche settimana sono in terapia “telefonica” con Pierre. È lui che mi ha aiutato a capire le reali motivazioni dei miei comportamenti. E mi ha fatto capire come esprimerti i miei sentimenti – rimango colpita.
- Non mi ha detto niente. E perché lui? Non ci sono altri analisti liberi a New York? – non capisco perché si sia rivolto proprio a Pierre, anche se da un lato mi fa piacere che abbia avuto fiducia nel mio fratellino.
- Perché con lui sono riuscito a parlare. E ho visto come aiutava te. Non si relazione come un professionista ma come un amico. Ed è quello di cui avevo bisogno perché le risposte ai miei problemi le avevo dentro di me, dovevo solo farle uscire! – penso alla sua frase e penso abbia proprio ragione. Come nel caso del mio ultimo attacco di panico. So benissimo che è stato Edward a tenermi ancorata affinché non vi ricadessi di nuovo. Ma non l’ho voluto confessare apertamente.
- È vero. Penso che per tutti sia cosi. Ma muoviti che stanno per arrivare i miei fratelli. E li bagno è in comune con loro. Non voglio che ti trovino li dentro o potrebbero provarci con te!  E mi darebbe molto fastidio doverti contendere a loro! – e sparisce in doccia ridendo di cuore.
- Sei tu la Swan che voglio! Nel mio cuore non c’è nessun altra – me lo urla mentre entra in doccia e mi fa quasi commuovere.

Sistemo la camera e gli oggetti di Edward. E sistemo anche dei piumini in terra, ben piegati, che faranno da cuccia per Aroon. Lo vedo guardarsi intorno curioso e come mi avvicino per coccolarlo mi lecca tutto il viso. Mi fa ridere. Ma mi è mancato tanto.

E leggo anche i messaggi che i miei amici mi hanno inviato al telefonino. Ad alcuni rispondo. Altri li lascio perdere. Stanno organizzando una serata in discoteca, ma penso che per Edward sia troppo stressante dopo il viaggio di oggi.

- Ehi che fai? – mi giro per guardarlo. Asciugamano in vita, capelli bagnati. Infradito ai piedi. È bellissimo e vorrei tornare a letto con lui e venerarlo come un dio. Arrossisco all’idea di quello che gli farei. E deve aver capito perché mi guarda malizioso. Lo fa a posta a far scivolare in terra la salvietta e girarsi per andare verso il guardaroba. Ha un lato B da far paura!
- Sto rispondendo a dei messaggi. Ma tu mi distrai! E sono quasi sicura che non è un caso! –
- Allora usi rispondere ancora agli sms! O sono solo i miei quelli che non leggi? – lo dice in maniera ironica e capisco che si riferisce a tutti quelli che mi ha inviato e a cui quasi mai ho risposto.
- Giuro che mi farò perdonare mio piccolo principino – mi guarda di sbieco e comincia a vestirsi.
- Miss perfettina, come pensi di farti perdonare? Perché sono centinaia quelli a cui non hai risposto –
- Hai ragione, ma in mia difesa posso dire che ho fatto bene a non farlo. Così sei dovuto venire di persona! –
- Sarei venuto in capo al mondo per riprenderti. Ma ora vestiti e scendiamo! – e così faccio: doccia veloce e vestitino leggero, visto la calura di oggi.

Lo vedo giocare con Aroon e sono bellissimi insieme.
- Hai sistemato anche lui qui. Non va bene. poi prende l’abitudine di dormire con noi e a New York sarà un problema farlo stare nella sua cameretta – lo guardo e mi viene da ridere.
- Edward lo hai capito che non è un bambino ma un cane, vero? – mi guardo con un sopracciglio alzato. Ma mi fanno ridere insieme!
- Non mi prendere in giro. Non mi sono rincoglionito. So che è un cane. Ma se lo viziamo poi farà i capricci. Già in questi giorni che non ci sei stata, penso di aver esagerato nel coccolarlo. Ma gli mancavi!  – adesso sono divertita  e mi avvicino loro.
- E come avresti esagerato? – lo sguardo colpevole mi fa pensare al peggio. Ed invece …
- Il giorno lo mandavo dai nonni. Per non farlo stare solo a casa! –
- Dai nonni? – non capisco cosa voglia dire. Forse, in qualche albergo per cani. D'altronde i ricchi hanno di queste manie!
- Si, a casa dei miei. Così può stare in giardino. E stare in compagnia dei miei, della colf anche se non è simpatica, delle guardie, del giardiniere,… insomma ha delle persone con cui giocare. Invece, di stare solo con Darla! – e scoppio a ridere e non riesco a fermarmi. Aroon ci guarda curioso.
- Non ci posso credere. Ma i tuoi lo sanno che sono diventati nonni? – ho le lacrime agli occhi mentre glielo chiedo e lui non ne è proprio felice!
- Bella smettila o ti faccio solletico – e vedendo che non smetto. Comincia a solleticarmi dappertutto. Si ferma quando minaccio di farmi la pipì addosso. Ma invece di staccarci riprende a baciarmi.
- Streghetta, vestiti e usciamo da questa camera o finisce male! – e si allontana.

Continuo a prepararmi e rispondo all’ultimo messaggio arrivato.
- Stasera ti lascio riposare, ma domani sera ti porto in giro per locali con i miei amici –
- Ricordo la movida riminese. E sono ben felice di andare in giro per locali. Vengono ancora molte tedesche in vacanza da queste parti, vero? Ah! Ho un bel ricordo anche delle nordiche, sai le svedesi, … - gli tiro una ciabatta e lo prendo in testa.
- Ah! Sei gelosa. –
- Veramente dei tedeschi sei geloso tu – e il riferimento a Mark è chiaro.
- Sentito Vic di recente? – lo guardo senza capire il perché, di punto in bianco, mi parla della mia amica.
- No, so che è tornata a New York in anticipo perché ha avuto un problema con l’università. Perché questa domanda? – sono seduta sul letto con in mano il mio vestitino e lo fisso curiosa.
- Si, per l’università ha chiesto aiuto a mia madre visto che è nel comitato che aiuta i ragazzi in difficoltà economiche e penso che non tornerà neanche a lavorare al club. Ha avuto un incremento del sussidio. E ho detto a Elisabeth di sistemare anche Kate. Però mi riferivo ad altro .. – mi guarda furbetto e non va avanti. Sa benissimo che mi sta incuriosendo.
- Dai, racconta! –
- Diciamo che più che all’Italia potrebbe essere interessata alla Germania! Si è vista diverse volte con Mark! –  adesso lo guardo veramente curiosa di sapere come stanno le cose.
- Racconta come è successo, se lo sai! – e si siede sul bordo della scrivania.
- Allora è rientrata a New York per il problema all’università e una sera si è trovata ad uscire con i ragazzi. Ti ricordi quando sei uscita con Mark e ci siamo trovati nello stesso ristorante? – alzo gli occhi e lo trafiggo.
- Visto che ci siamo, confessa: avevi organizzato tutto quella sera? – mi guarda e sorride imbarazzato.
- Sorvoliamo su quello che ho combinato per non perderti. Comunque con Jerry e gli altri si erano scambiati i numeri per rivedersi. E quella sera eravamo tutti al pub per una birra e abbiamo visto Vic. Si è unita a noi. Poi, la sera successiva pare siano usciti da soli … per maggiori dettagli sul dopo chiedi a lei – e mi fa il suo sorriso sghembo che mi fa capitolare ogni volta.
- Cavoli! Certo che i ragazzi mi sostituiscono facilmente. Esco con Jacob una volta e preferisce Beverly. Esco con Mark  e mi preferisce Vic.– e adesso lo guardo torva.
- E tu? Per chi hai intenzione di lasciarmi? – scoppia a ridere di cuore. Osservo il suo sguardo sul mio corpo e mi ricordo di essere solo in intimo. Arrossisco al volo.
- E lasciare tutto questo ben di dio? Giammai! – e le sue mani scivolano sul mio corpo.

Scendiamo in cucina e troviamo Matteo e Pierre intenti a preparare la cena.
- Ciao ragazzi – è Edward che li saluta con affetto.
- Toh! I miei due pazienti del turno notturno! Allora come state insieme? Stanotte chi mi chiamerà prima? O mi devo piazzare a letto fra voi due? – Pierre ci prende in giro. Ma lo vedo che è felice per entrambi. E mi abbraccia.
- Quanto sei esagerato. Per qualche telefonata che ti abbiamo fatto.-
- Edward hai chiamato anche cinque volte in un giorno –  è Matteo a dirlo quasi scocciato.
. Guarda un po’ che ti ho portato? La mappa dei fusi orari. Così anche tu ne hai una copia e non vi potrete più confondere! – sorride beffardo Pierre.
- Solo perché sei uno psicologo fantastico e hai fatto miracoli con me! – e il ruffiano si è conquistato Pierre. Mi guardo in faccia con Matteo. So che ha avuto il mio stesso pensiero.
- Guarda che a me non mi raggiri alla stessa maniera Cullen! – ed infatti Matteo glielo dice.
- Lascialo perdere Edward. È solo geloso perché lui è un professore ordinario ed io sono uno psicologo fantastico! – ridiamo tutti. E nel frattempo mi metto a preparare la cena al posto di Matteo.
- Che preparo per cena? – sorprendentemente è Edward ad avanzare una richiesta.
- Mi prepareresti una piadina? Ne vado matto. E sono anni che non mangio quella originale. Me l’hai fatta una volta al pub ma non era la stessa cosa dall’originale – e mi fa tenerezza il mio amore.
- Ok. Per voi va bene? – e così preparo piadine per tutti.
- Mamma e papà mangiano in hotel. Non cucinare per loro –

La serata scorre piacevole. Preparo numerose piadine che i miei uomini mangiano golosi. Mi fermo quando vedo che scoppiano.
- Cavoli Bella. Cucini alla grande! – è Edward a dirmelo.
- Ha ragione, Bijou. Sarà che oggi c’era il tuo amore, ma le hai fatto più buone del solito – Pierre mi prende in giro.
- Ok. Io vi ho fatto le piadine. Adesso chi esce a comprarmi i bomboloni? – e i miei fratelli si guardano in faccia ma non si muovono.
- Vi avviso: se vado io non ve li riporto! – li minaccio e alla fine Matteo si alza ed esce.
- Crema? – e annuisco.
- Pierre perché non facciamo l’itinerario del viaggio? – è Edward a proporlo e li vedo posizionarsi sul tavolo con notebook, carta e penna.
- Saremo un bel gruppo. Dodici persone. E ci muoveremo con le macchine. Con gli altri mi sono sentito e potremmo partire da Rimini il 30 luglio e rientrare l'8 di agosto. Tieni presente che alcuni rientrano  al lavoro subito dopo ferragosto. In questa maniera possiamo fargli vedere anche qualcosa in Italia. O fare un po’ di mare qui in Romagna– Pierre fa vedere ad Edward i suoi appunti e li vedo confrontarsi.
- Va bene. Non ho problemi. Allora prima tappa? –
- Potrebbe essere Nizza. Ad agosto è piena di turisti. Ma è una perla della mediterraneo da vedere –
- Non ci sono mai stata! – intervengo nelle loro discussioni e mi sistemo in braccio a Edward.
- Ti piacerà. È un piccolo gioiello sulla costa –

Continuiamo con l’itinerario per un’altra ora finchè non rientra Matteo con i miei dolci.
- Rompipalle, sono andata a prendere i tuoi preferiti. Ed ho aspettato che sfornasse i primi – lo ringrazio e ne passo uno ciascuno. Lo faccio provare anche a Aroon ma non apprezza!
- Buoni veramente – e sorrido di Edward a cui la crema è colata sul viso!
- Sei comunque sexy! – e me lo bacio.
- Cullen che ti ho detto oggi? Niente effusioni in casa  e in mia presenza! – eccolo il mio papà che rientra. Insieme alla mamma che adocchia e prende al volo un bombolone!
- Veramente mi hai detto di non fare rumore molesti. Sulle effusioni non hai detto nulla – Edward gli sorride beffardo prendendolo in giro.
- Si sta confondendo. Quello lo ha detto a noi! L’età avanza e comincia a confondere i figli! – eccolo Pierre che da man forte all’amico.
- Continuate così voi due e vi faccio vedere dove dormirete stasera. E Edward manda a letto le tue guardie. Si solo alternati anche per cenare! Chi vuoi che venga qui!– Charlie lo guarda con fare paterno.
- Charlie fanno il loro lavoro. E sono ben pagati per stare li fuori – ride il mio amore.
- Se lo dici tu. – rimaniamo a scherzare a lungo. Finchè i miei non decidono di andare a letto e i miei fratelli pure.
- Ragazzi domani all’esame dovrò interrogare qualcosa come 85 ragazzi in 8 ore. Per cui vado a letto e devo ancora preparare la lista delle domande – Pierre lo segue.

E, alle fine, anche noi ci ritiriamo in mansarda. Edward congeda le sue guardie. Nick lo lascia solo a malincuore. Non si fida di casa nostra!
Mi cambio in bagno e quando rientro in camera trovo Edward allungato sul letto schiena poggiata alla spalliera con il notebook sulle gambe.
- Pensavo fossi stanco – mi guarda e mi fa segno di avvicinarmi. Prima di allungarmi noto che Aroon già dorme.
- Sto controllando l’itinerario del viaggio. A Nizza vorrei prenotare all’hotel Negresco. Guarda le immagini. Ci sono stato per un convegno un paio d’anni fa e le immagini rispecchiano la realtà. Vorrei prenotare la Montserrat suite – e mi gira il notebook. E non ci sono parole. Anzi solo una.

   

- Edward quanto costa una sola notte li dentro? – mi guarda e sorride.
- Non mi interessa quando costa. Ti ci voglio portare perché ne vale la pena – lo guardo ma pare non capire.
- Edward sono sicura che è bellissimo stare li dentro. Ma  i nostri amici non possono permettersi un hotel del genere. Come possiamo passare la giornata insieme e poi la sera separarci da loro?  Mi sembrerebbe quasi di offenderli  - mi guarda pensieroso.
- E se pagassi per tutti l’intera vacanza? – adesso lo guardo scettica.
- Edward ti verrebbe a costare un patrimonio – ride.
- Il costo di questa vacanza per tutti me lo guadagno in un’ora di lavoro! – rimango a bocca aperta.
- E se li offendessi? – ci pensa.
- I due della camera accanto non sono tipi che si offendono. Ed è un modo per ripagarli di tutte le telefonate notturne che abbiamo fatto. James e Alec non faranno una piega. Le tue amiche mi salteranno addosso per ringraziarmi. Ma dirò chiaramente che sono impegnato e la mia fidanzata è gelosa. Jacob e jerry. Devo loro così tanti favori! Rimane Mark e se devo essere sincero è un tipo a posto. Ci siamo incontrati un paio di volte perché si è integrato con Jacob e Jerry e ho scambiato quattro chiacchiere. Se non fosse che voleva portarti via da me, mi starebbe simpatico – rido di cuore.
- Non voleva portami via da te. Eri tu che non volevi impegnarti con me! – sbuffa.
- Allora? Prenoto? – e sono combattuta dentro di me.
- Edward costa un sacco di soldi – mi scruta.
- Sono solo i soldi che ti bloccano? – e annuisco mentre lo vedo prendere la sua carta di credito.
- Allora prenoto – e pochi istanti dopo una suite e 6 camere sono prenotate.
- Perchè 6? – m guarda
- Una per i miei uomini – mi casca l’occhio sul totale.
- Edward stai per spendere € 10000,00 per due notti? –
- Tranquilla. Non diventeremo poveri per una vacanza! – mi bacia sul naso e mi dice di stare tranquilla e mi fido di lui.

Scegliamo insieme gli alberghi per ogni nostra meta. Ogni volta che conferma un hotel mi viene il panico per la somma che sta spendendo. E ride di me.
- Piccola, ce lo possiamo permettere – è sicuro di se.

E chiacchieriamo tanto, mi racconta quello che ha visto nel mondo. I luoghi che ho visitato, per lavoro o per svago. E mi fa ridere quando per ogni cosa che ha visto mi annuncia che mi ci porterà presto. A sentirlo parlare passeremo un paio d’anni in vacanza!
- E a Londra dove hai prenotato ? – mi guarda distraendosi dal computer.
- Ho casa a Londra – me lo dice come se fosse la cosa più naturale del mondo.
- Mi sa che sei proprio ricco! – e mi abbraccia mettendo via il computer.
Ci mettiamo a dormire. E pochi istanti dopo crolla mentre gli accarezzo i capelli.
 
 
  
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