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Autore: Ilune Willowleaf    31/01/2005    2 recensioni
Una fanfic breve in 4 capitole più antefatto, che segue Gods War. La crescita spirituale e la presa di coscienza dei propri sentimenti di Zelgadiss, che finalmente ammetterà i suoi sentimenti per Amelia... Consigliato a tutti i fan della coppia A/Z!!!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quest of Souls

QUEST OF SOULS

 

Antefatto - Una risata al giorno, con Dess sempre intorno!

 

Un altro pretendente. Un altro uomo che le giurava eterno amore, pur avendola vista solo nei quadri. Amelia era stanca di tutto ciò, stanca di aspettare che Zelgadiss si accorgesse del suo amore. No, non che si accorgesse, si corresse mentalmente. Che lo accettasse e lo ricambiasse. O lo rifiutasse. La principessa si rendeva conto che se la chimera avesse rifiutato in maniera aperta e netta il suo amore, lei ci sarebbe stata malissimo, ma, almeno sperava, si sarebbe potuta mettere il cuore in pace. Ma questo silenzio, fatto di parole non dette, di frasi lasciate a metà e mai finite, la stremava, le toglieva la speranza.

Lei voleva la certezza di un amore certo e solido, di una persona che le restasse accanto tutta la vita, che accettasse il suo amore e le donasse il suo.

Curioso. Tutti i principi, i duchi, i nobili giunti fin’ora a chiedere la sua mano, non avevano fatto altro che giurarle amore.

Philionel non premeva troppo apertamente, ma si intuiva che desiderava vederla sposata con un bravo ragazzo, e magari avere qualche bel nipotino da far saltare sulle ginocchia.

Una fugace immagine di sé stessa in abito da sposa, bianco come la neve, passò nella mente della principessa. Chi era l’uomo accanto a lei? Lo sposo aveva le sembianze di Zelgadiss, era inutile negarlo. Sospirando, si alzò dal divanetto, svogliata, poggiando il libro che aveva in mano sul tavolino da lettura posto lì a fianco. L’aria fresca della sera di aprile le accarezzò il volto.

“Zelgadiss, dove sei, stanotte?” pensò, osservando la città che si stendeva sotto di lei come un cielo capovolto, nella notte scura.

-A cosa pensa la principessina, vestita di rosa e di bianco come una sposina?- chiese una voce alle sue spalle.

Amelia neanche si voltò, per nulla allarmata. Dessran aveva libero accesso alla reggia di Saillune, i sigilli anti-mazoku della città non gli facevano un baffo, essendo stato lui invitato all’interno di essa.

-Penso a un ragazzo che forse non pensa a me…- rispose lei.

-Oh, ma lui pensa a te. Solo che la brillante intelligenza di cui dispone sbatte contro il muro di granito della sua scatola cranica, quando cerca di uscire fuori a suggerirgli di venirsi a dichiarare…- il mazoku si affiancò alla principessa, scrutandone l’espressione con gli scuri, dolci occhi a mandorla.

-Vuoi vedere cosa sta facendo il tuo caro Zelgadiss?- le chiese sorridendo. Al contrario di quello di un certo demone dai capelli viola, quello di Dessran era un sorriso caldo e spontaneo, dolce quasi.

-Beh…- Amelia arrossì -ecco… non mi dispiacerebbe sapere cosa sta facendo… ma NON se sta facendo il bagno o cose del genere…-

-Tranquilla, niente di tutto ciò! Si è solo addormentato, dopo sei giorni di veglia per cercare di tradurre un manoscritto. Se solo mi avesse chiesto aiuto prima, avrei potuto dirgli che quello non era altro che un ricettario di marmellate in un dialetto elfico delle foreste, trascritto con l’alfabeto fonetico dei nomadi delle sabbie…-

Ad Amelia venne da ridere, al pensiero di Zel che si rompeva la testa su un misterioso manoscritto rivelatosi poi… un ricettario di cucina!!!

-Però la ricetta per la marmellata di valeriana, fichi e nocciole lì riportata non la conoscevo, è davvero buona, sai?-

La principessa scoppiò definitivamente a ridere, al pensiero di Dessran in grembiulino da cucina e mestolo.

-L’hai fatta davvero tu?-

-Certo che no! Ho tradotto la ricetta e Philia l’ha preparata! L’ho appena assaggiata, perché se la sono immediatamente spazzolata via tutta Valgarv e il capo!- la faccia intristita di Dess era tutto uno spettacolo -Allora, guarda un po’…- creò, con un gesto della mano, una specie di sfera di cristallo. Amelia vi scrutò dentro, intravedendovi tra una sottile nebbiolina biancastra la sagoma di Zelgadiss. Dopo qualche istante, l’immagine si fece più definita.

Lo shamano era caduto addormentato su una poltrona di cuoio, nella stanza di locanda che era la sua casa, da quando aveva deciso di stabilire a Saillune una “base d’appoggio” per i suoi vagabondaggi, aiutato da Dessran che spesso gli dava un passaggio da una parte o l’altra della penisola. In mano, stringeva un oggetto, una macchia rosa e blu indistinta.

La visione si fece più chiara, e Amelia vide, non senza un tuffo al cuore, che quello che Zelgadiss stringeva in mano era, innegabilmente, uno dei suoi braccialetti, quello che gli aveva dato, quattro anni prima, quando si erano separati.

-Lo ha sempre con sé, in una tasca della casacca, vicino al cuore. Spesso lo tira fuori, e siede a fissarlo, per ore. Io dico che ti ama da impazzire, ma che non si dichiara per un motivo ben preciso. - disse serio Dessran.

Amelia annuì -La maledizione che lo rende una chimera. Oh, Dess, perché Zelgadiss non capisce che io lo amo, indipendentemente dal suo aspetto esteriore?-

-Chiediglielo a lui, Amelia. Quella zuccaccia dura capisce di tutto, tranne questo. O forse, fa finta di non capire. Ma non temere, io faccio il tifo per voi, e anche se sono un demone, mi trasformerò in un angioletto d’amore per voi!- con un sorriso smagliante, Dess dirò fuori un paio di alucce bianche piumate dal piano astrale, attacandosele alle spalle, e un arco tutto rosa con la freccia con la punta a cuore.

Amelia scoppiò a ridere fragorosamente -Oh, Dess, con te in giro, uno non può restare depresso a lungo!-

-Io mi nutro dei sentimenti umani. E sono l’unico che si nutre anche di quelli buoni. La gioia e la serenità hanno un gusto molto migliore di paura e terrore!- sorrise, facendo l’occhiolino e alzando un dito in tono da professore -Buona notte, principessa. Il tuo principe azzurro, azzurro in tutti i sensi, sogna di te. Ora vai a nanna, e sogna di lui!- esclamò, svanendo nell’aria.

Amelia rimase ancora qualche istante sul terrazzino. “Grazie, Dessran: mi hai dato la voglia di non mollare…”

Rientrò in camera sua, tirando fuori dal cassetto del comodino il braccialetto gemello di quello dato a Zel, e stringendoselo al cuore, rasserenata.

-Non mollerò. Accetterà i miei sentimenti, e accetterà anche i suoi. - alzò lo sguardo al cielo, occhioni stellati e enormi -Per l’Amore, la Pace e la Giustizia!- declamò, scoppiando poi a ridere da sola, rasserenata.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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