He Saved Our Lives
4. Stupido - My life would suck without you.
«Accidenti, Kid, in che diavolo di guaio ci siamo cacciati?!».
Liz si avvicinò al suo maestro d’armi e a sua sorella mentre i muri delle rovine in cui erano rimasti intrappolati tremavano sempre più forte. Patty non rideva più da un bel pezzo e Kid continuava a guardarsi in giro con fare spaesato; nessuna delle due cose era un buon segno.
«Maledizione, dovevo capirlo che era una trappola!», imprecò lui, colpendosi la fronte con il palmo della mano.
«Adesso non è il momento di lasciarsi prendere dalle nevrosi, Kid, dobbiamo uscire da qui prima che crolli tutto!».
Il giovane shinigami si ridestò di colpo, iniziando a colpire con la spalla una parete che aveva dato segni di cedimento; era inutile, non sembrava voler spaccarsi. Come aveva fatto ad essere così stupido?! Era finito nella trappola di Medusa come un pollo e, adesso, anche Liz e Patty sarebbero morte per colpa sua. Sì, perché era inutile sperare di salvarsi: all’esplosione successiva sarebbe crollato tutto e se avesse cercato di aprirsi un varco sparando le mura avrebbero ceduto comunque, seppellendoli in pochi secondi. Fissò la bomba al centro della sala, puntando lo sguardo sul timer che scandiva il tempo rimasto a loro disposizione; mancava meno di un minuto...
«Liz, Patty: trasformatevi in pistole!».
«Ma che dici, Kid?!», lo incalzò Liz. «Se provassimo ad aprirci un varco sparando crollerebbe tutto!».
Kid alzò lo sguardo e le guardò entrambe con gli occhi lucidi e un sorriso rassicurante: «Fidatevi di me».
«Agli ordini, Kid-kun!», esclamò Patty con ritrovata speranza.
«O...Ok», acconsentì Liz, spronata dallo sguardo rassicurante e dall’espressione del suo maestro d’armi; gli aveva teso la mano, proprio come la prima volta che si erano incontrati, e aveva deciso di fidarsi. Tutto sommato, se la cosa fosse andata storta, sarebbero morti insieme...
«10 secondi all’esplosione», annunciò la voce meccanica della bomba.
«Non lascerò che vuoi moriate!», gridò Kid con decisione.
Prima che potessero rendersene conto, lo shinigami le aveva lanciate verso l’apertura che si era aperta in una parete che stava per cedere, rimanendo a guardare finché entrambe non fossero uscite all’esterno.
Poi, tirò un sospiro di sollievo.
«3, 2, 1...0».
BOOM!