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Autore: Lois Lane 89    09/12/2014    0 recensioni
[Universo Marvel]
[Universo Marvel][Universo Marvel]Questa ff narra le vicende di una ragazza di nome Keira (che durante la battaglia che Loki scatena contro New York, in cui esce sconfitto grazie all'intervento degli Avengers) rimane gravemente ferita.
grazie all'intervento di Captain America riesce a sopravvivere.
Oltre agli avengers, sono presenti altri super eroi della Marvel, a iniziare dai fantastici quattro.
Si aggiungeranno anche eroi provenienti dal mondo DC, come Superman e Arrow.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pomeriggio seguente, come promesso, Keira venne dimessa dall'ospedale.
Steve la portò a casa sua, dove l'attendevano un paio di sorprese: trovò una sedia a rotelle a motore nel soggiorno, e delle buste piene di vestiti, scarpe e accessori sul divano.
"E tutto questo da dove viene?" domandò Keira.
"Te li manda Tony Stark. Così potrai muoverti senza che nessuno ti spinga. E i vestiti ti serviranno per cambiarti." rispose Steve, posandola nella nuova sedia a rotelle motorizzata.
"Credevo che Tony Stark non regalasse niente a nessuno. Avevo sempre sentito che era un egocentrico." disse Keira.
"E' quello che pensavo anche io. Almeno fino ad ora." rispose Steve togliendosi lo scudo dalle spalle e appoggiandolo contro una parete.
Così facendo, Steve prese il telefono e ordinò due pizze giganti, che arrivarono poco tempo dopo.
Mangiarono la pizza in soggiorno, bevendo della coca cola che Steve aveva preso dal frigorifero.
"Ieri in ospedale non ho visto Thor. Dov'era?" domandò Keira.
"E' tornato ad Asgard. E si è portato dietro Loki. Si assicurerà che paghi per ciò che ha fatto." rispose Steve.
Finirono di mangiare in silenzio, poi Steve mostrò a Keira la stanza degli ospiti, e le portò i sacchetti con i vestiti.
Steve uscì dalla stanza in modo che lei potesse cambiarsi, dato che indossava ancora i vestiti che aveva in ospedale; indossò un pigiama azzurro.
Quando fu pronta, Keira disse a Steve che poteva entrare.
"Ti sta molto bene." disse Steve.
"Come ha fatto Stark a conoscere quale taglia di vestiti porto?" domandò Keira.
"Quello è capace di qualunque cosa con la sua tecnologia." rispose Steve.
Steve la prese in braccio e la posò sul letto dopo aver tirato giù la coperta.
"Buona notte." disse Keira, tirandosi la coperta sul corpo.
"Buona notte." rispose Steve.
Così dicendo, chiuse la porta dopo essere uscito dalla stanza, si recò nella sua e si addormentò.
Il giorno dopo, Keira volle andare al cimitero a visitare la tomba dei suoi genitori; Steve l'accompagnò.
Keira si fermò e guardò la tomba su cui erano scritti i nomi dei suoi genitori.
Lasciarono il cimitero e si recarono insieme nella palestra dove Steve si allenava.
Quando vi arrivarono, Steve appoggiò lo scudo su una panchina accanto a Keira, si fasciò le mani e iniziò a tirare pugni ad un sacco agganciato ad una catena appesa al soffitto.
Keira passò delicatamente le dita sulla stella dipinta sullo scudo; non riusciva a capire come Captain America potesse interessarsi a una come lei.
Le aveva salvato la vita, e lei non sapeva come potersi sdebitare; era bloccata su una sedia a rotelle.
In quel momento, Fury, Tony Stark, Natasha e Clint entrarono nella palestra, e cominciarono a parlare con Steve.
Keira approfittò della distrazione di Steve per uscire dalla palestra.
Una volta in strada, facendo avanzare la sedia rotelle a motore, iniziò a vagare senza meta per le strade di New York; alcune lacrime le rigarono il volto.
Voleva cavarsela da sola, e non dover sempre dipendere da Steve o da chiunque altro.
Ad un tratto, si fermò vicino ad una panchina appena fuori da un bar e un ragazzo le si avvicinò.
Indossava un abbigliamento casual: jeans senza orlo infilati nelle scarpe da tennis, maglia bianca e giacca di pelle nera portata con la zip aperta.
"Ciao. Hai bisogno di aiuto? Dalla tua faccia sembra che ne hai passate di tutti i colori." disse lui.
"No, grazie. Non ho bisogno di nessuno. E poi non sono affari tuoi." rispose Keira.
Il ragazzo si sedette sulla panchina accanto a lei; aveva i capelli neri e gli occhi verdi.
"Può darsi, ma la tua faccia parla chiaro. Io mi chiamo Kyle, e tu?" domandò Kyle.
"Keira." rispose Keira.
"Abbiamo tutti e due il nome che inizia con la K. Che coincidenza. Ora mi dici che cosa ti è successo?" domandò Kyle.
"Non mi è successo nulla." rispose Keira; fece per azionare la sedia e andarsene, ma Kyle le prese la mano per allontanarla dai comandi.
"Voglio aiutarti. Mi è sempre stato insegnato ad aiutare chi ha bisogno. Facciamo così: tu mi aspetti qui mentre vado a prendere della ciccolata calda, e poi quando torno mi racconti tutto." disse Kyle.
Così dicendo, Kyle si alzò ed entrò nel bar; era un pò affollato.
Keira guardò verso la sua destra, e vide Steve correre verso di lei, seguito da Clint.
"Come avete fatto a trovarmi?" domandò Keira.
"Nella tua sedia c'è un localizzatore. Un'idea di Stark." rispose Clint.
"Perchè sei scappata?" domandò Steve.
"Non posso restare con te. Ti sono solo di intralcio. Sei sempre impegnato in qualche missione. Non hai tempo per occuparti di me." rispose Keira.
"Quando ho detto che potevi restare tutto il tempo che volevi, stavo dicendo la verità." disse Steve.
"Perchè voi Avengers vi interessate a una come me? Vi ringrazio per quello che avete fatto per me. Ma d'ora in avanti vi prego di non cercarmi più. Voglio stare da sola." rispose Keira.
Detto questo, Keira girò la sedia e si allontanò da Steve e Clint.
Quando girò l'angolo, si fermò e lasciò che le lacrime sgorgassero.
Poco dopo, vide che qualcuno era accanto a lei: alzò gli occhi e vide Kyle con due bicchieri in mano.
"Che è successo?" domandò Kyle.
"Niente. Voglio stare sola." rispose Keira.
"Non ti libererai di me molto facilmente." disse Kyle, porgendole uno dei bicchieri.
Keira lo prese: era ancora caldo.
Arrivarono ad un'altra panchina, dove Kyle si sedette.
"Ora mi racconti che cosa ti è successo?" domandò Kyle.
Keira raccontò a Kyle di quando era rimasta intrappolata sotto le macerie, di quando si era risvegliata in ospedale e aveva appreso che non avrebbe più camminato, e del tempo che aveva passato con Steve Rogers.
"Non puoi rimanere da sola in queste condizioni. Hai bisogno di aiuto. Devi tornare da lui." disse Kyle.
"E per questo devo ringraziare quell'idiota di Loki. Ero sempre stata indipendente; e ora devo dipendere da qualcuno per ogni singola cosa." rispose Keira.
"Hai qualcuno che si preoccupa per te. Inoltre hai guadagnato un nuovo amico." disse Kyle, tenendo la mano di Keira.
Keira guardò Kyle negli occhi.
"Dove credi che sia adesso il capitano?" domandò Kyle.
"Quando me ne sono andata era in palestra, ma ora potrebbe anche essere tornato a casa." rispose Keira.
"Vieni, ti accompagno." disse Kyle.
Così dicendo, si recarono insieme a casa di Steve.
Una volta arrivata davanti al palazzo, Keira vide che Steve era davanti al portone insieme a Clint e Tony Stark.
Steve si accorse della sua presenza, e le andò incontro.
"Mi dispiace per come mi sono comportata. Mi costa ammetterlo, ma non posso fare più nulla da sola. Se è possibile, mi piacerebbe restare ancora un pò con te." disse Keira.
"Certo che puoi, non devi nemmeno chiederlo. E ho già dimenticato tutto quello che è successo prima." rispose Steve.
Keira presentò Kyle a Steve, Clint e Tony, poi lui salutò la ragazza con un bacio su una guancia, dicendole che si sarebbero rivisti presto; poi si allontanò.
"E lui da dove arriva?" domandò Steve.
"L'ho incontrato prima, fuori da un bar. Si è mostrato subito pronto ad aiutarmi. Nessuno l'avrebbe fatto. Mi ha fatto capire che  ora ho bisogno di te, e che dovevo tornare." rispose Keira.
"Ha ragione. Sono contento che tu sia tornata." disse Steve.
Così dicendo, Steve prese in braccio Keira e la portò in casa, posandola sul divano.
Tony e Clint li raggiunsero portando la sedia a rotelle.
Dopo di che, Tony e Clint se ne andarono, lasciando Steve e Keira da soli.
Keira era sola nella sua stanza, seduta sul letto, e non riusciva a togliersi dalla testa quello che era successo con Kyle: nella sua vita, nessuno si era mai mostrato così disponibile con lei.
Steve entrò e si sedette sul letto davanti a lei.
"Tutto ok?" domandò Steve.
"Stavo ripensando a quel ragazzo, Kyle. Nessuno si era mai preoccupato tanto per me prima d'ora." rispose Keira.
"Da una prima impressione, non mi è sembrato un cattivo ragazzo. Ma potrei anche sbagliarmi." disse Steve.
"Quindi stai dicendo che posso rivederlo?" domandò Keira.
"Non vedo dove sia il problema. Sono un tuo amico. Non sono nè tuo padre e nemmeno tuo fratello. Viviamo insieme, ma puoi vivere la tua vita come vuoi." rispose Steve.
"Posso chiederti una cosa?" domandò Keira.
"Certo." rispose Steve.
"Prima che iniziasse la guerra, avevi un fratello o un amico a cui tenevi molto?" domandò Keira.
"Non avevo nessun fratello o sorella; ero figlio unico. Ma c'era un ragazzo che era il mio migliore amico: si chiamava Bucky Burnes. Era come se lui fosse mio fratello. Purtroppo è morto durante una missione; è precipitato in un burrone dal tetto di un treno in corsa." rispose Steve.
"Mi dispiace tanto." disse Keira.
"Non potevi saperlo. E' passato tanto tempo. Tornando al presente: se per caso quel ragazzo ti fa del male, gli arriva il mio scudo in testa. E non sto scherzando." rispose Steve.
Si misero a ridere tutti e due.
Dopo di che, Steve le rimboccò le coperte, e uscì dalla stanza; Keira si addormentò.


TO BE CONTINUED...

Angolo dell'autrice: spero che chi abbia letto il precedente capitolo l'abbia apprezzato. Buona lettura e a presto. Lois Lane 89
 
   
 
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