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Autore: Dark Gaara    09/12/2014    0 recensioni
Silenzio.
Era questo che avvertiva, nonostante fosse circondata da una marea di Ninja. Ninja, che si erano radunati quasi come controllati dalle fila di un marionettista esperto, ninja che urlavano, piangevano, bestemmiavano. Ma lei non sentiva; l'unica cosa che riusciva a definire, seppur con difficoltà, erano le espressioni dei loro visi, le facce sconvolte e rese deformi dal dolore, dalla disperazione, dalla rabbia.
Perchè il tempo si era fermato per lei, così come tutto il resto, nell'istante in cui lo vide disteso, immobile, sull'erba.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matsuri, Sabaku no Gaara | Coppie: Gaara/Matsuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Watching you sleep



Silenzio.

Era questo che avvertiva, nonostante fosse circondata da una marea di Ninja. Ninja, che si erano radunati quasi come controllati dalle fila di un marionettista esperto, ninja che urlavano, piangevano, bestemmiavano. Ma lei non sentiva; l'unica cosa che riusciva a definire, seppur con difficoltà, erano le espressioni dei loro visi, le facce sconvolte e rese deformi dal dolore, dalla disperazione, dalla rabbia.
Perchè il tempo si era fermato per lei, così come tutto il resto, nell'istante in cui lo vide disteso, immobile, sull'erba.

Lei sapeva bene che Gaara sensei non dormisse.

Forse era semplicemente svenuto, forse si stava solo riposando gli occhi, forse-
Continuavano a rimbombare nella sua mente questi pensieri, pensieri che sapeva già fossero vani, ma che continuavano lo stesso a martellarle in testa, quasi provocando rumore, quasi come a voler sfondare le pareti del suo cranio.
Il petto di Gaara sensei era immobile.

 

Continuò lo stesso a guardarlo, forse si era sbagliata. Del resto lui era così silenzioso pure nel suo respiro, si muoveva appena, forse, guardando meglio-
No, era ancora disteso lì, nessun movimento, nessun sussurro, nessuno sguardo insicuro rivolto nella sua direzione.


Gaara sensei non l'avrebbe più guardata con quei suoi occhi vitrei, non le avrebbe più rivolto parole impacciate, non avrebbe più trascorso tempo con lei.
Gaara sensei aveva smesso di sentire il profumo della vita.
Era a questo che pensava Matsuri, mentre aveva ancora lo sguardo fisso su di lui, mentre i suoi contorni pian piano si affievolivano e iniziavano a mischiarsi con i colori a lui circostanti. Mentre lei si sentiva morire.

Ed un urlo squarciò i suoi pensieri, un urlò che però non trovò nessuna via di uscita per l'esterno.

 

******

 

Sussurro.

Era a questo che assomigliava il suo respiro, nel silenzio della notte.
Nonostante fosse così leggero, riusciva a distinguerlo nitidamente.

La loro stanza era la più appartata nel palazzo del Kazekage, lontana dai rumori, dalle voci distanti dei ninja, dei civili che si trovassero, per una qualunque ragione, nel palazzo del loro capovillaggio.
Sebbene la notte, in quanto a rumori,fosse pari al giorno, con l'unica differenza di renderli più ovattati e distanti, lei era allenata a sentirlo, ad udirlo respirare.
A sentirlo vivere.

Nonostante l'oscurità quasi opprimente, Matsuri riusciva a distinguere i suoi contorni, i suoi occhi chiusi, il suo petto alzarsi e abbassarsi a ritmi regolari. Avvolta dall'oscurità, durante quelle notti più nere in cui la luna decideva di non mostrare il suo volto, appoggiava il palmo della sua mano sul petto di lui, per assicurarsi che il suo cuore battesse ancora.

Perchè da quando lo aveva visto con gli occhi chiusi, pensando che fosse per sempre , aveva deciso di diventare la sua guardiana, nelle poche ore in cui lui riuscisse a prendere sonno. Per sentirlo respirare. Per sentirlo vivere.

Percepì un movimento, e lo vide cambiar posizione, spostando il suo braccio leggermente verso di lei. Senza pensarci, gli prese la mano.
A quel contatto lui socchiuse gli occhi, cercando di definire il volto della donna accanto a lui immersa nell'oscurità. Dopo esserci riuscito, guardandola di nuovo con i suoi occhi vitrei, le donò un piccolo sorriso impastricciato ancora dal sonno, si ritenne soddisfatto di ciò, e scivolò di nuovo fra le braccia di Morfeo.


E Matsuri, a vederlo accanto a lei, dormire questa volta, non potè fare a meno di sentirsi più viva anche lei.





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Angolino Autrice: Questa ff mi è venuta in mente durante una lezione universitaria e non potevo non scriverla. Mi scuso per eventuali errori grammaticali, purtroppo da quando sono in Germania il mio italiano si è un pò "arruginito". Shame on me. Questa ff è dedicata alla mia sistah, Violetta, che è la migliore amica che io abbia mai avuto.

  
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