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Autore: darken_raichu    10/12/2014    3 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Black Hole City, caserma della Coalizione, 21/06/4783, circa le 21
«Avanti Grump, porta da bere. Mi raccomando, sei bei boccali di Succo di Bacca, dobbiamo festeggiare il nostro nuovo compagno!» Disse Cacturne, dando una pacca sulla schiena a Surskit. Pacca che sarebbe stata molto più piacevole senza le spine che coprivano il braccio.
«Allora ragazzo. Hai detto di chiamarti Surskit giusto? Bene, allora» Proseguì il pokémon «Io sono il capitano di questa squadra, Cacturne. Sappi che nella mia squadra ci sono solo tre regole. Primo, eseguire gli ordini del capitano e dei suoi superiori. Secondo, proteggere i compagni. Terzo, essere sempre attenti e rispettarsi l’un l’altro. Ci sono capitani che sono convinti che comandare la propria squadra col pugno di ferro sia sufficiente, ma io credo che la sola disciplina senza la fiducia sia inutile. Per questo sono abbastanza accondisciendente.Mi hai capito ragazzo?»
«Sì, capitano.» Rispose Surskit.
«Perfetto, vedo che ci capiamo in fretta. Bene, per proseguire quello che è uscito è Grump. Come lottatore è eccellente, e non se la cava male neanche con le parole. Questo qui invece» Disse indicando il pokémon accanto a lui, un tizio enorme che maneggiava una trave d’acciaio come fosse un fuscello «è il tecnico della squadra, oltre che il terzo combattente migliore. Si occuperà di installare il Punto di Teletrasporto. Gurdurr, saluta forza.»
«Tanto piacere» disse Gurdurr «e non preoccuparti, il capitano è un tipo parecchio bizzarro ma ci sa fare. Non è diventato capitano per niente.» Aggiunse a bassa voce.
«Bene, e adesso… Dove sono finiti gli altri?» Si chiese Cacturne guardandosi intorno.
«I-io sono qui capitano.» disse una voce dalla brandina in alto.
«Dustox, vieni giù, di che hai paura. Dannazione, mi farai impazzire. Ogni volta che uno nuovo si unisce alla squadra cominci a nasconderti. L’ultima volta ci hai messo due settimane per convincerti a parlare davanti a Gurdurr. Dai, Surskit viene addirittura da Alvearia. Dico bene?»
«Sì, esatto.» annuì Surskit. In quel momento un’ombra calò su di lui. Un attimo dopo, posato di fronte a lui, c’era un Dustox.
«D-Davvero vieni da Alvearia? Io ci sono nata, poi però mi sono evoluta e ho dovuto cambiare paese, perché la Predominanza mi attirava qui.»
«Non mi dirai che la cosa ti dispiace, Dustox?» chiese Cacturne, ridacchiando.
«N-no capitano, certo che no. In fondo, se non fossi venuta qui, non sarei mai entrata nell’esercito della Coalizione.» Rispose la Dustox.
«Bene,» disse il capitano «Dustox è un’eccellente supporto. Non nascondo che più di una volta ci siamo salvati la pelle grazie a lei.»
«N-No, che dice capitano.» Rispose Dust arrossendo violentemente.
«Bene, ora direi che manca solo una persona. Aegislash, dove sei?»
«Qui capitano.» Rispose una seconda voce da una branda lontana dalle altre.
«E dai Aegislash, vieni qua e presentati.» Ridacchio Cacturne.
«D’accordo, d’accordo.» Rispose il pokémon alzandosi di malavoglia.
Aegislash aveva uno strano aspetto. Sicuramente era fatto di metallo, ma aveva un aspetto molto bizzarro. Due grandi braccia simili a tessuto sporgevano ai lati della testa (o almeno quella che sembrava tale, vista la presenza di un grosso occhio) e si incrociavano dietro uno scudo rotondo.
«Molto piacere.» Disse Aegislash, anche se non sembrava molto convinto «Io sono Aegislash. Suppongo che tu sia davvero importante per la Coalizione se ti hanno richiesto di unirti alla sqaudra.»
«Che intendi?»
«Oh, già, in effetti non puoi saperne nulla. Vedi, la squadra di cui facciamo parte è di fatto parte di un corpo speciale. Se ci pensi, siamo cinque rappresentanti di altrettanti paesi membri della Coalizione. Siamo stati selezionati per comporre una squadra che fosse in grado di agire in ognuno dei propri paesi. In parole povere, il nostro ruolo è quello di occuparci di missioni che richiedono di uscire dalla giurisdizione di un singolo paese. Per questo veniamo inviati in missioni all’estero.» Spiegò Aegislash.
«Ed è per questo che tutti i presenti qui conoscono almeno sei lingue regionali.» spiegò una nuova voce. Grump si avvicinò a Surskit e gli porse un Succo di Bacca. «Molto piacere, mi chiamo Grump. Spero che il capitano non ti abbia terrorizzato.»
«Oh, andiamo,» Rispose Cacturne «non esageriamo.»
«No, no, non si preoccupi.» Rispose Surskit, imbarazzato.
«Non c’è bisogno che mi dai del lei. A dirla tutta, l’unico a cui devi rivolgerti così è il capitano.» Ridacchiò Grump.
«Va bene.»
«Bene, e adesso perché non ti siedi e non ci racconti qualcosa di te? Ho sentito che sei un membro di quel Gruppo di cui la gente continua a parlare, sono curioso.» Disse Cacturne, sedendosi su una branda. Gli altri lo imitarono, fissando il pokémon.
Surskit annuì e, dopo qualche momento di incertezza, iniziò a raccontare.
 
Da qualche parte a Oscuria, 21/06/4783, circa le 22
«Ehi Metagross,» chiese Blaziken «Hai visto Espeon?»
«Oh, ha detto che visto che il trasferimento è fissato per domani pomeriggio voleva andare a divertirsi un’ultima volta.»
«E quindi? Dov’è finito?»
«Non lo immagini? Quello non sa contenersi, quindi ci sono solo tre posti dove può essere andato. A bere, a giocare a carte o a fare a botte.»
«Il Demone con la faccia da angelo, lo chiamavano così una volta no? Sembra sempre un così bravo ragazzo, ed è proprio questo il suo vantaggio.» Rispose Blaziken, annuendo «Va bene. Quando torna dimmelo, perché ho un paio di cose da dirgli.»
 
Medium City, le tre carte di Reuniclus, 21/06/4783, circa le 22
Luxray fissò i due pokémon che giocavano a Pokér. Era chiaro chi tra i due avrebbe vinto, perché continuava a vincere una mano dopo l’altra.
E infatti, tre mani dopo, lo sconfitto se ne andava con la coda tra le gambe, mentre il vincitore guardava le sue nuove Pepite con enorme soddisfazione.
Luxray sorrise. Certo, non era esattamente quello che aveva detto Eelektross, ma quella sera aveva sbancato al Duskjack, lettura della mente o no.
“Quanto vorrei fare una partitina a Pokér. Peccato che non si possa.” Pensò, guardando il decimo avversario di fila che veniva sconfitto dallo stesso giocatore.
In quel momento il vincitore si guardò intorno e Luxray ebbe l’impressione che stesse guardando proprio lui.
«Tu,» disse il pokémon «Avanti, fatti una partitina. O hai paura?»
Luxray avvampò. Se qualcosa poteva farlo infuriare, era chiedergli se avesse paura.
«D’accordo. Fatti sotto.» E si piazzò al tavolo.
«Ottimo. Credo proprio che sarà una partita molto, molto interessante.» disse Espeon, fissando il Luxray con un sorrisetto indecifrabile sulle labbra.
  
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