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Autore: darken_raichu    13/12/2014    4 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Medium City, Le tre carte di Reuniclus, 21/06/4783, circa le 23
«Punto» Disse Luxray.
Espeon sorrise «Lascio.»
«Anch’io.» Borbottò il terzo partecipante, un Meowstic che aveva già perso quasi tutto ciò che aveva. Facendolo finire tutto in tasca ad Espeon ovviamente.
Dal canto suo, lui aveva vinto quattro mani. E ne aveva perse otto. E ogni volta aveva perso almeno il doppio di quello che aveva vinto.
“Dannazione” pensò Luxray “Come diavolo faccio a vincere? Ormai è chiaro che all’inizio ha perso due mani di proposito, per convincermi ad abbassare la guardia. Sa cos’ho in mano ed agisce di conseguenza. Quindi…”
Luxray guardò la mano. Asso, Re, Regina, Dieci, Sette. Tutti di cuori.
“Colore. Bene, ma vediamo adesso.” Luxray posò il Sei sul tavolo e sorrise «Cambio.»
«Bene.» Disse il mazziere, un Chimecho, cambiando la carta.
Luxray sollevò la carta, ma prima di poterla guardare una voce lo chiamò.
«Luxray, che stai facendo?» Chiese Raichu, osservandolo «Ho passato due ore a cercarti in questo postaccio e ti ritrovo a giocare a Pokér. Eelektross non te l’aveva proibito?»
«Non è il momento.» Sussurrò Luxray, innervosito.
Luxray gettò uno sguardo alla carta, di sfuggita. E vide un Sei di cuori. “Dannazione” pensò “Non mi resta che puntare sul Colore.”
Espeon sorrise «Punto.»
Meowstic annuì «Anch’io.»
Luxray riflettè. Se avesse mollato di nuovo, avrebbe perso e basta. Inoltre, con Raichu lì di fianco, avrebbe dovuto lasciare il tavolo. E se doveva scegliere, preferiva perdere giocando fino all’ultimo. Inoltre, non aveva la certezza che quei due non stessero bluffando.
«Rilancio.» Rispose, aumentando la posta. Al massimo, avrebbe recuperato il tutto a Duskjack, la prossima volta che fosse finito in un casinò.
«Chiamo.» Disse Espeon, puntando la stessa cifra.
«Lascio.» Rispose Meowstic.
«Bene, ora vediamo.» Disse Espeon. «Scala di Colore.»
Luxray imprecò, poi buttò la mano «Color…» Poi si interruppe e fissò il Sei. E si rese conto che era macchiato.
Jack di Cuori. Scala reale.
Quando se ne accorsero, i presenti si girarono verso il mazziere, che fissò la carta.
«Sono spiacente, deve essersi trattato di un incidente. Tuttavia, questo non cambia che il signor Luxray qui presente ha ottenuto una Scala Reale e di conseguenza ha vinto. Provvederò a cambiare mazzo. Chiedo ancora scusa per l’incidente.» Rispose il Chimecho, ignorando lo sguardo infuriato di Espeon.
«Bene. Ora direi che possiamo andare.» Ridacchiò Luxray rivolgendosi a Raichu.
Espeon fissò Luxray. Per un momento, provò il desiderio di saltargli addosso, ma sbuffò e cercò di calmarsi. In fondo, quella sera ci aveva guadagnato lui. Quelle informazioni non erano niente male.
 
Medium City, Le tre carte di Reuniclus, 21/06/4783, circa le 23
«Sei completamente impazzito!?» Gridò Eelektross, infuriato. «Una cosa ti avevo chiesto, una sola. Non giocare ad un gioco in cui gli avversari abbiano interesse a leggerti nel pensiero. E tu cosa fai? Ti metti a giocare a Pokér con degli sconosciuti!» Luxray abbassò il capo.
«Ti rendi conto del rischio che hai corso? Se uno dei tuoi avversari fosse stato un membro dell’Organizzazione, avresti potuto compromettere la missione.»
«Ma allora non vale la stessa cosa anche solo per gli altri che sono andati a visitare Medium City?» Chiese spontanemante Raichu.
Reuniclus scosse la testa «Nessuno si prenderebbe mai il rischio di leggere nel pensiero delle persone per strada. Vedi questi mazzi?» Chiese indicando i due che gli fluttuavano intorno alla testa «Per mescolarne uno con il pensiero, esercizio difficile, ci vuole la stessa quantità di concentrazione necessaria per leggere il pensiero di qualcuno come te, che non sa proteggere la mente né cambiare i propri pensieri. Credi davvero che qualcuno si metterebbe a leggere a caso la mente di chi passa per strada, specialmente considerando che ci sono anche pokémon in grado di capire se qualcuno sta cercando di leggergli la mente? Io non credo. Ma a un tavolo da Pokér qui a Espia è una situazione diversa. Tutti sanno che gli avversari cercheranno di leggergli il pensiero, e nessuno reagirà in modo particolare.»
«Questa volta mi hai deluso Luxray. Ti ho dato un solo ordine, e tu non lo hai seguito. Esci, e vedi di non fare altre sciocchezze.» Borbottò Eelektross. Si sentiva che era amareggiato.
Quando Raichu e Luxray uscirono, Zangoose si rivolse ad Eelektross «Sei stato un po’ duro, non ti pare?»
Eelektross annuì «Temo tu abbia ragione. D’altra parte, forse così imparerà che gli ordini del capo si eseguono sempre. Dovrebbe considerarsi fortunato, visto che l’ha imparato con una ramanzina e non perdendo la moglie.»
Zangoose annuì. Capiva bene il pensiero di Eelektross.
 
Medium City, Via dei Templi, 21/06/4783, circa le 23
«E quello è il tempio Reshikromiano. I Reshikromisti credono che la perfetta armonia si raggiunga solo quando gli ideali e la verità vengono posti sullo stesso piano. Per questo i più devoti hanno scelto volontariamente di trascorrere la propria esistenza a cercare di trovare un modo per riunire il Drago Originale.» Spiegò Lamp, indicando l’ennesimo tempio della grande strada.
Emolga lo fissò, affascinato. Sul lato sinistro il palazzo era nero, incluse le sei colonne tra cui si passava per entrare da quel lato, mentre sul lato destro era completamente bianco. Al centro, due grandi colonne grigio chiaro svettavano evidenti, sormontate da una piccola torre verde.
Per due ore avevano seguito Lamp, Zorua e Trubbish in giro per la città. I tre ci erano già stati diverse volte, e Lamp in particolare era un amante della storia dei paesi della Coalizione. Quando erano arrivati nella Via dei Templi, aveva iniziato a spiegare a tutti i presenti le origini di ogni tempio, e anche il tipo di religione che vi si venerava. Gli unici non interessati erano Plusle e Minun, che in compenso si stavano ingozzando di Dolci di Bacche comprati in una bancarella.
«Quello invece è il tempio dell’Equilibrio degli Elementi. Vi si venera la parfetta armonia tra Kyogre, Groudon e Rayquaza, ossia la perfetta armonia tra Terra, Mare e Cielo. I fedeli passano la vita a perseguire gli scopi di mantenere in equilibrio le tra fazioni. Per esempio, a Terria provvedono a proteggere le oasi, mentre a Laghia impediscono che l’erosione cancelli l’anello di terra esterno.»
Il tempio era incredibilmente complesso, osservò Emolga. Non c’era un tetto, ma solo un anello di pietra sorretto da colonne. Avvicinandosi, si rese conto che parte delle colonne erano incise con alcune onde, parte con montagne stilizzate e le ultime con nuvole.
«Incredibile.» Disse osservando il tempio.
«Bello, vero? E vedrai l’ultimo posto in cui vi porterò.» Disse Lamp.
«E dov’è?»
«La Gilda degli Indovini.» Ridacchiò Lamp. «Vedrai che ti piacerà.»
E il Gruppo seguì il pokémon verso la nuova meta.
  
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