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Autore: Oncers    11/12/2014    2 recensioni
CaptainSwan spelling:
Scrivere flashfic o oneshot partendo dai seguenti prompt, la pubblicazione può avvenire in qualsiasi momento, l’unica regola consiste nel rispettare la sequenza senza saltare lettere.
C Prompt Chocolate&Comfort
A Prompt Alcool&Angry
P Prompt Pants&Passion
T Prompt Trick&Trust
A Prompt Accord&Apologize
I Prompt Internet&Interest
N Prompt Night&Need
S Prompt Storm&Sadness
W Prompt Wood&Warmth
A Prompt Arms&Ache
N Prompt Neck&Neck
Iniziativa creata da: Alexies, CSLover, Alexandra_Potter, Lely_1324, Clohy e Pandina.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I can’t lose you

captainSwan [ Storm&Sadness ]

Killian era strano già da qualche giorno ed inutili erano stati i tentativi di Emma di sapere cosa lo turbasse.

Come poteva dirle quello che Gold lo costringeva a fare e soprattutto, come poteva confessarle di essere stato privato del suo cuore con la stessa facilità con cui si priva un pesce della sua lisca?

Da quel giorno viveva in uno stato di agonia logorante, cercava di evitarla il più possibile per paura di non riuscire a provare nessuna emozione nel momento in cui se la fosse ritrovata davanti e temeva di mentirle perché Emma possedeva davvero quel super potere di cui tanto si vantava.

La situazione, già molto tesa, degenerò quando Gold gli affidò un incarico che Killian non avrebbe mai voluto svolgere.

<< Bene caro pirata, credo che sia giunto il momento di fare una visita a casa Charming. >>

<< Perché dovrei farlo, Coccodrillo? >> Gli chiese con un tono ed uno sguardo traboccante d’odio e di disprezzo.

<< Fa come ti ho detto e non fare domande, tutto quello che devi sapere è che voglio il piccolo Neal. Vorrei ricordarti dove si trova il tuo cuore >> ribatté , battendo con il palmo della mano sulla pelle della valigetta che aveva di fianco.

Killian, mantenendo lo sguardo fisso su Gold, serrò la mascella e strinse i pugni così forte da sentire una fitta di dolore. Si voltò e si avviò verso l’ingresso del banco dei pegni, stava per aprirla, quando il Signore Oscuro aggiunse. “ Ovviamente entra quando in casa c’è solo il piccolo e Mary Margaret. “

Camminava per le vie di Storybrooke procedendo molto lentamente, così da ritardare il più possibile il momento in cui avrebbe dovuto sottrarre il piccolo Neal ai suoi genitori…ad Henry…ad Emma. Già, Emma…quale sarebbe stata la sua reazione quando avrebbe scoperto tutto? Quando avrebbe saputo in quali guai si era cacciato solo perché desiderava che tutto fosse perfetto per la loro prima cena e soprattutto quando avrebbe capito che era stato lui a rapire Neal? Forse le cose potevano ancora sistemarsi se lui le avesse detto la verità, magari avrebbe potuto perdonarlo per la questione della mano ma non per ciò che stava per fare, quello era un gesto imperdonabile nonostante lo stesse facendo per la sua sopravvivenza. Se avesse avuto il coraggio di raccontarle tutto probabilmente ne sarebbero venuti a capo, insieme. Sentì montare dentro sé un piccolo barlume di speranza, una fievole possibilità di salvezza. Tormentato dai sensi di colpa non si rese conto di un piccolo dislivello dell’asfalto e prese una piccola storta. Un avvenimento fortuito, ma non per Killian, quel piccolo incidente lo indusse a ripensare a Gold che probabilmente con un qualche aggeggio magico lo stava sorvegliando per accettarsi che facesse ciò che gli era stato ordinato. Abbandonò dunque quella debole idea di raccontare tutto, per paura di mettere in pericolo Emma e proseguì verso l’appartamento dei Charming, passando prima dalla Stazione di Polizia per accettarsi che David ed Emma fossero lì. Posizionatosi poi di fronte l’abitazione, osservò cosa stesse accadendo all’interno con il cannocchiale che lo aveva accompagnato in tutte le sue avventure marittime a bordo della Jolly Roger. Per una manciata di minuti vide Mary Margaret cullare il piccolo Neal e poi il nulla. Si apprestò ad entrare nel palazzo e rimase ad origliare per qualche minuto dietro la porta, non udendo alcun rumore ipotizzò che anche Snow si fosse addormentata ed a quel punto mettendo in atto ciò che Emma ripeteva sempre in quelle circostanze “ Sta tutto nei cilindri “, riuscì ad aprire la porta ed ad appurare che effettivamente anche Mary Margaret si era addormentata. Dirigendosi quatto quatto verso la culla prese il bambino e, stringendolo al suo petto, lasciò l’appartamento chiudendo silenziosamente la porta alle sue spalle.

***

Le ore successive furono frenetiche, il panico era palpabile e Mary Margaret non riusciva a capire come fosse accaduto. David continuava a chiederle di ripercorrere mentalmente tutti i vari momenti della giornata e lei, anche se sfinita, ripeteva automaticamente le azioni compiute con lo sguardo fisso su un punto indefinito e le lacrime che le sgorgavano incessanti e copiose, mentre Emma, imperterrita, chiamava Killian. Mai come in quel momento sentiva il bisogno di averlo accanto, necessitava di quel suo modo di essere che riusciva a spazzare via la tristezza e l’angoscia. Purtroppo le conoscenze magiche di Regina non furono sufficienti e lei stessa ammise che l’unico in grado di fare qualcosa fosse Gold, con la sua pozione di localizzazione. Emma non esitò un istante e si propose per recarsi al negozio dei pegni, invitando David a restare vicino Mary Margaret.

Mentre si dirigeva verso il negozio, a bordo del suo maggiolino giallo, sperava con tutta se stessa di intravedere Killian tra i passanti, avrebbe accostato immediatamente e lo avrebbe raggiunto per sentire le sue braccia possenti stringerla ed infonderle quella sicurezza che tanto agognava.

Purtroppo però vide Killian solo quando arrivò a destinazione, avvertì un forte sgomento contorcerle lo stomaco, il senso di vomito risalire velocemente l’esofago e fare pressione per uscire ma soprattutto il dolore ridurle in piccolissimi frammenti il cuore.

Killian era lì, davanti a Gold, con in braccio il piccolo Neal. Tutto quello che Emma voleva fare era scappare e dimenticare quello che aveva appena visto ma non poteva, doveva salvare suo fratello e soprattutto capire cosa avesse spinto Killian a compiere quel gesto. Ricacciò indietro le lacrime ed entrò nel negozio.

<< Kil…Killian…che ci fai qui? Che ci fai qui con mio fratello? >> La sua voce tremante, tradì lo sguardo severo che aveva assunto

<< Emma, io…posso spiegarti >> meritava di sapere la verità, ma non in quel modo.

Nel frattempo iniziavano a farsi frequenti i tuoni ed i lampi che illuminavano il cielo. Era probabilmente Emma a generarli perché, come le aveva detto Elsa “ Le emozioni influenzano i tuoi poteri, se non riesci a controllare le prime non potrai gestire neanche i secondi. “

<< Lascia stare mio fratello! >> Urlò, togliendogli Neal dalle braccia e stringendolo a sé per proteggerlo. Poi continuò << e spiegami perché sei qui! >>

Occhi verdi intrappolati in occhi azzurri e se, “gli occhi sono lo specchio dell’anima”, quelli di lei rivelavano tristezza, angoscia e delusione mentre quelli di lui senso di colpa, slealtà e paura.

<< Mi dispiace interrompervi. Signorina Swan, le dico io come sono andate le cose, è tutto molto semplice. >> Fece Gold, visibilmente compiaciuto della sofferenza altrui, << per il vostro primo appuntamento il pirata è venuto da me per riavere la sua mano purtroppo però, credendo che quella condizionasse le sue azioni, è stato costretto a stringere un accordo con me per riavere l’uncino. È ai miei ordini ormai, ancor di più da quando possiedo il suo cuore. >> Precisò, indicando la valigetta con il cuore del pirata.

La mente di Emma era affollata da un ammasso caotico di pensieri. Per tutto quel tempo non si era mai resa conto di ciò che stava accadendo a Killian, impegnata com’era a combattere la Regina delle Nevi. Era anche colpa sua, come sempre, se solo si fosse resa conto del periodo che stava attraversando il suo fidanzato avrebbe potuto fare qualcosa per aiutarlo, per svincolarlo dall’accordo stipulato con il Signore Oscuro.

Una forte ansia le ostruì le vie respiratorie, rendendole il respiro affannoso… Doveva uscire da quel negozio, il prima possibile. Aprì la cerniera del suo giubbotto per far aderire al suo petto il bambino e poi la richiuse il più possibile, così da proteggerlo dalla tempesta che si era abbattuta su Storybrooke.

Killian la seguì in strada per tentare di rimediare all’errore commesso, Emma stava per salire sul maggiolino quando il suo braccio venne trattenuto dall’uncino. Lei però non si voltò perché non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi, in quegli occhi che con ogni probabilità l’avrebbero fatta capitolare all’istante.

<< Emma… Ti prego, guardami… Sono stato uno stupido, lo so, dovevo parlartene e provare insieme a risolvere il problema. Mi ha costretto a rapire Neal perché è anche lui il frutto del vero amore, non era riuscito ad incanalare i tuoi poteri verso il cappello magico e voleva provare a farlo con tuo fratello, e… >>

<< no basta, non aggiungere altro. >> Le lacrime che si fondevano con la pioggia, << tu non potevi parlarmene, era a rischio la tua vita. Spettava a me capirti, insomma la mia più grande paura era quella di perderti ed ora… E’ accaduto. >>

Non diede a Killian il tempo di replicare perché salì immediatamente in macchina, mise a moto e si allontanò velocemente, inghiottita dalla foschia provocata dalla forte pioggia.


** Spazio dell'autore **
Ciao a tutti :-)
Mi sono appena resa conto che è passato quasi un mese dall'ultima pubblicazione :/ Cavolo, non ho avuto un attimo di tempo, ho preferito prima recensire le storie che sto seguendo per non farmi dare per dispersa xD e da qualche giorno mi sono dedicata a questi Prompt, spero che siano stati rispettati e che la Shot vi piaccia :-D
Scusate ancora per il ritardo.

Oncers.
   
 
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