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Autore: ImBecky_99    11/12/2014    0 recensioni
Gwendolyn è una ragazza pescata tra la folla, una tra le tante: niente di più, niente di meno. Proprio come dice lei. Ma c'è qualcosa, in quel suo essere sempre allegra, sempre con il sorriso stampato sul volto. Conduce una vita normalissima di cui dice di essere pienamente soddisfatta. Poi, un inverno, qualcosa attirerà la sua attenzione e lei, consapevole di non essere alla sua altezza, fa quello che le è sempre riuscito meglio: scappa. Scappa lontano da quella sensazione di essere sul filo del rasoio, in bilico sulla lama tagliente.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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GWENDOLYN'S POV
"Quindi Gwendy, indovina chi ha salvato la serata di domani sera?" mi chiede Benjamin, il mio collega. 
"Gesù, Benji! Fammi almeno allacciare il grembiule prima di bombardarmi con i tuoi interrogatori!" rido sgridandolo, mentre lui sistema i filtri delle macchine del caffè, preparandole per il turno che inizierà entro mezz'ora. 
"Beh, si da il caso che io abbia sistemato tutto, mia cara. Era la mia pausa pranzo, proprio oggi, è come sempre mi sono seduto sulla panchina in piazza per mangiare il mio panino al burro e cetrioli; là è sempre pieno di persone che strimpellano con le loro chitarre o chissà cosa e-" inizia a raccontare.
"Non mi sembra di averti chiesto niente" lo prendo ancora in giro.
"Chiudi la bocca per un solo secondo" mi ammonisce " dicevo, prima che la tua boccaccia mi interrompesse, che oggi c'era qualcosa di diverso. Anzi, meglio dire qualcuno di diverso. Mi sono guardato intorno e, beh, lui era molto più di un semplice strimpellatore. La sua voce- stupenda. Stupendo" termina, sognante. 
"Fammi capire, ti sei preso una cotta per questo sconosciuto e così hai pensato bene di farlo venire a cantare qui, domani sera?" chiedo. 
"La parte migliore è che lui fa parte di una band! E se tutti sono come lui.. alto, capelli biondo cenere e barbetta" la sua voce si fa sempre più stridula sul finire della frase. 
"Oddio, ti sei preso una cotta per un figo sconosciuto, Benji! Non hai proprio imparato niente dall"ultima volta?" mi porto le mani sul viso, ricordando la sua precedente relazione. 
Benji è praticamente il mio migliore amico, oltre che collega, e non posso sopportare che qualcuno gli faccia del male. Specialmente se quel qualcuno ha fatto finta di amarlo per otto mesi, solo per una cazzuta scommessa. Odio Ray. Odio lui e la faccia tosta che ha, dato che frequenta imperterrito queste parti. Ew. 
"Scusa, questa potevo risparmiarmela" mi avvicino a lui "però almeno è simpatico, questo ragazzo?" e lui mi sorride, prima di parlare
"Certo che lo è! E quando gli ho chiesto se gli avrebbe fatto piacere venire a suonare qui mi ha subito detto di si, sai, lui e i suoi amici hanno bisogno di soldi, perciò tutto questo va più che bene" è così estasiato che non mi permetto di rovinare il momento un'altra volta, quindi resto semplicemente ad ascoltarlo, mentre sistemo alcuni recipienti pieni di zollette di zucchero sui tavoli.
Divaga sul ragazzo - che ho scoperto chiamarsi Kyle- per un altro po', prima e durante il nostro turno. Benji è sempre un ragazzo piuttosto allegro, oggi però sprizza gioia da tutti i pori, letteralmente. So che non dovrei dirlo, so che dovrei fare finta che lui sia un bullo, qualcuno che non si fida di nessuno; ma non è affatto così. Lui è così gentile e generoso con tutti, indistintamente, e finisce sempre per essere ferito. E' così debole, sotto certi punti di vista. Si esalta per una cosa piccolissima e poi se qualcosa va storto, beh, lui semplicemente passa il tempo in casa a piangere. 
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Il pomeriggio passa piuttosto velocemente, e io sto ancora ascoltando le storie che la signora Tina mi racconta tutti i giorni - dalle cinque e mezza alle sei - mentre beve il suo tè ai frutti di bosco e zenzero, quando il mio pazzo collega mi si avvicina e mi porta via da Tina e dal suo viaggio in India, con un sorriso di scuse. 
"Che c'è? Mi stava raccontando di un suo fantastico viaggio e penso che dovremmo andare a fare un giro a Bomb-" mi tappa la bocca con il palmo della mano.
"Tra poco Kyle e la sua band saranno qui per le prove!" mi guarda entusiasmato. 
Ha il fiato grosso dalla felicità, questo ragazzo. 
Rido, divertita dalla sua reazione, però rifletto su quello che mi ha detto tornando nel retro del locale, dove Julia - la proprietaria del Granny's- sta preparando una profumatissima torta al cacao e noci pecan: prima ancora che me lo chieda, infilo la tazza nel sacchetto della farina e doso gli ingredienti per la prossima torta che cucinerà. 
"Tesoro, ti va di portare del caffè ai ragazzi della band? Sono arrivati da fuori e sembrano dei merluzzi surgelati" la battuta di Julia mi riporta alla realtà - abbiamo ormai confezionato due torte - e rido scuotendo la testa. 
"Forse hai ragione" ed esco dalla cucina, recuperando un vassoio e qualche tazza mentre ancora la sua risata risuona. Posiziono sul vassoio anche una brocca di caffè caldo e qualche bustina di zucchero.
Cerco di non sembrare agitata mentre mi dirigo verso il palco; non amo esattamente incontrare gente nuova, dato che non sono espansiva o estroversa. Mi faccio sempre dei problemi per cose che nemmeno esistono, ma forse è perché sto bene così, con le persone che conosco: Benji, le ragazze, Tina, Julia e Victor. Con i clienti, però, è tutta un'altra cosa: con loro mi comporto normalmente, senza ansie o niente del genere, perchè so non rivedrò più la maggior parte di loro.
"Ciao, vi lascio un po' di caffé?" chiedo, concentrandomi per non arrossire. Non trovo nemmeno il coraggio per alzare lo sgurado su chi ho davanti, mi concentro soltanto sul vassoio e sulle tazze spaiate.
Ricevo in cambio una serie di "ciao" e di "grazie" mentre Benji parla insieme a loro, e le voci si fondono in un groviglio complicato mentre borbotto al mio migliore amico che ero anche capace di presentarmi da sola. 
Quando alzo gli occhi, rimango stupida dalla persona che trovo a fissarmi, aspettando che mi presenti come si deve. 
"Sei la ragazza del negozio!" mi precede, il ragazzo riccio della bambola. 
"Uhm- si, sono Gwendolyn, ciao a tutti" faccio un cenno imbarazzato con la mano, e posso sentire le mie guance farsi decisamente più calde del normale. 
Attorno al ragazzo che già conosco, ci sono altri tre ragazzi, uno dei quali riconosco subito come Kyle, con la barbetta bionda tanto declamatami da quel pazzo di Benjamin. 
"Piacere, noi siamo Kyle, Liam, Niall e Harry" prende iniziativa Kyle, indicandomi uno per uno gli altri. 
Sorrido a tutti quanti e nel frattempo vuoto un po' di caffè in ognuna delle tazze che ho appoggiato sugli scalini del piccolo palco. Sorrido ancora una volta e poi mi giro per tornare al lavoro, sentendo i ragazzi ritornare a chiacchierare tra loro. 
È così strano. Voglio dire, fino a dieci minuti fa il ragazzo della bambola non aveva un nome, e ora so che si chiama Harry e che suonerà domani sera qui al Granny's. 
Il resto del turno è piuttosto tranquillo e accompagnato dalle chitarre che il gruppo sta cercando di accordare e sistemare in modo che gli strumenti non sovrastino le loro voci; poi finalmente arriva il momento di tornare a casa. 
Dopo aver salutato Julia ed essermi infilata il cappotto, raggiungo Benji che continua a gironzolare intorno al palco. 
"Andiamo?" chiedo. 
"Si, vieni da me?" propone. 
In realtà succede così tutti i venerdì, ceniamo insieme e ci guardiamo un film. 
"Affare fatto"
"Ti sarebbe dispiaciuto se avessi invitato i ragazzi?" chiede. 
"I ragazzi?" non è elegante rispondere ad una domanda con un'altra domanda ma hey, lui è Benji e io sono io, perciò è okay. 
"Si: Kyle, Liam eccetera" spiega. 
Sono felice che me l'abbia chiesto, come ho già detto non sono una maga a stringere amicizia. 
"Certo, non ci sarebbe stato nessun problema" sorrido.
"Perfetto" trilla "fortuna che sei d'accordo, altrimenti avremmo avuto problemi" il ghigno sulla sua faccia si fa sempre più grande. 
Oh. Ohw. Questa volta gli faccio del male. Non mi interessa dei suoi occhioni azzurri. Non mi interessa se finirò in prigione, questa volta nessuno mi può fermare. 
"Benji" borbotto.
"Andiamo, Gwen, sara divertente! Sono ragazzi simpatici, finiscila con le tue paranoie" mi sgrida.
"Non ho paranoie!"

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Inutile dire che siamo andati avanti a litigare per tutta la serata, anche quando siamo arrivati a casa carichi ci cibo cinese insieme ad Harry, Niall, Kyle e Liam. 
Decidiamo di cenare sul tavolino del soggiorno, così possiamo sederci per terra e non serviranno delle sedie, dato che il previdente del padrone di casa non ha pensato all'opzione di avere più di quattro ospiti per volta. 
Rido quando le gambe di Harry faticano ad incrociarsi sotto al tavolo, poi sposto subito lo sguardo, che si sta avvicinando con tutte le confezioni di cibo poste pericolosamente una sopra l'altra, ma non so come riesce ad arrivare. 

Sono felice quando mi accorgo che non c'è bisogno di animare in alcun modo la conversazione: non c'è mai un momento di silenzio, e questo mi piace. Mi piace anche la compagnia di questi ragazzi, e so che sembra strano sentendolo dire da me, ma riesco quasi a sentirmi a mio agio con loro, anche se ci conosciamo ufficialmente da poco più di quattro ore. 

Va tutto per il meglio, fino a quando non metto in bocca un rotolino di salmone, riso e alga.

"Oddio!" urlo quasi. Questa cosa brucia terribilmente, ma davvero alle persone piacciono le cose così piccanti? 

Gli altri si girano verso di me immediatamente, interrompendo la conversazione a cui non stavo prendendo parte perchè non sono un'esperta in campo di videogiochi: gioco solo ai Pokémon e qualche volta anche ad Amazing Spiderman o Call of Duty qui da Benji, ma preferisco rincorrere taxi e buttarmi dai grattacieli per vedere se succede qualcosa, invece che giocare seriamente, perciò anche il mio migliore mi ha proibito di avvicinarmi troppo alla sua preziosa console.

"Scusate è solo- questi rotolini sono davvero piccanti" e tutta quell'attenzione serve solo a farmi arrossire più di quanto non lo sia già per colpa di questo pesce.

Niall è il primo a scoppiare a ridere, seguito dagli altri, e io non posso fare altrimenti, cercando di non sputare l'acqua che ho bevuto. E comunque, giusto per informarvi, sventolarsi il viso con un tovagliolo non aiuta a placare il bruciore. 

Poco dopo la conversazione riprende più affiatata che mai, e rimango sorpresa quando

"Non mi intendo molto di videogiochi nemmeno io, fondiamo un club e tagliamo fuori quei quattro!" ridacchia Harry, mentre io penso che, si, questa sera mi sto davvero divertendo.







NOTA AUTRICE



Eccomi qui! Scusate il ritardo, ma i professori stanno cercando di rendere il mese di Dicembre più brutto con tutte le verifiche che piazzano. Beh, peccato che io ami il Natale e niente rovinerà il mio spirito natalizio. Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia, con l'arrivo delle vacanze posterò più spesso (spero) ahahah

ImBecky_99
  
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