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Autore: Herm735    12/12/2014    4 recensioni
Quando una nuova cattiva minaccia la sicurezza di Storybrooke, sarà compito di Regina ed Emma cercare di tenere la città al sicuro. Regina vuole essere buona e cerca di redimersi, ma per farlo deve aiutare Emma nella lotta contro un nemico che metterà a dura prova entrambe. Quello che non avrebbero mai potuto aspettarsi è che ogni passo di Regina verso la propria redenzione è anche un passo verso la loro sconfitta. Se neanche la redenzione può salvarle dal male, cosa possono fare? Dove il resto fallisce, solo un atto di fede potrebbe riuscire a salvarle. (SwanQueen)
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Path Less Traveled'
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Hold on to Vengeance for it'll be Strenght


Quando Emma entrò nel proprio ufficio, con quindici minuti di ritardo rispetto al suo orario di lavoro, non fu sorpresa di vedere Regina seduta sulla sua scrivania, le gambe incrociate, la schiena perfettamente dritta. Indossava un vestito nero che terminava a circa metà coscia, e che la posizione a gambe incrociate sulla scrivania aveva contribuito a far salire di qualche ulteriore centimetro. Per essere la donna che l'ultima volta aveva suggerito a Ruby delle gonne più lunghe, quel vestito era incredibilmente corto.
“Buongiorno, miss Swan.”
“Vostra Maestà” ritorse lei.
“Preferisco Regina e basta” mormorò. “Quel titolo porta con sé timore, ovunque vada.”
La mente di Regina tornò alla sera prima. Alla sola menzione da parte di Bianca del nome di Malefica, tutti nella stanza avevano fatto silenzio. C'era un tempo in cui il suo nome causava la stessa reazione, mentre adesso ovunque venisse pronunciato non si trascinava dietro altro se non una scia di rancore.
Emma si accorse di aver evocato ricordi poco piacevoli, cercò quindi di distrarre Regina immediatamente.
“Allora, da dove pensi di cominciare?” chiese, con un piccolo sorriso.
Regina sospirò, scendendo dalla scrivania.
“Beh, per prima cosa dobbiamo capire dove si nasconde, no? Il modo più veloce è un incantesimo di localizzazione. Ma ci serve qualcosa di suo.”
“Ma dove possiamo trovare qualcosa di Malefica?” chiese Emma perplessa.
Regina sospirò, abbassando lo sguardo e inclinando la testa di lato.
Fu allora che Emma capì dove quel viaggio sarebbe iniziato.
“Gold.”
Mentre uscivano incontrarono ad aspettarli David, Bianca, Ruby e Mulan. Regina aprì la bocca per protestare contro la presenza della sua figliastra, ma lei la anticipò.
“Non mi importa se non vuoi il mio aiuto, Regina. Non mi arrenderò.”
La donna si morse l'interno di una guancia per non dare una risposta carica di rancore e disprezzo. Iniziò a camminare verso il negozio di Gold senza aggiungere un'altra parola.
Quando entrarono tutti insieme, Tremotino fu abbastanza perplesso.
“Fatemi indovinare. La nostra squadra di salvataggio verso la nuova minaccia di Storybrooke. E qualche intruso” aggiunse, i suoi occhi fissi su Regina.
Lei non si lasciò minimamente turbare dal suo sguardo.
“Ho bisogno di qualcosa di suo. Per un incantesimo di localizzazione.”
Gold sorrise.
“Perché dovrei aiutarvi, perché dovrebbe importarmi?”
“Farò qualsiasi patto tu voglia” intervenne Emma annoiata. “Spara.”
“Qualsiasi? Interessante.”
“No, non faremo proprio alcun patto” disse Regina fermamente. Poi sorrise, appoggiando una mano sul bancone e avvicinandosi a Gold. “Chiedilo di nuovo, Tremotino.”
Lui si guardò attorno, con la tentazione improvvisa di ridere in faccia alla donna davanti a lui. Si chinò verso di lei, un sorriso beffardo sulle labbra.
“Perché dovrei aiutarti?”
Regina sollevò il mento, scandendo ogni parola perché lui la comprendesse bene.
“Chi te lo sta chiedendo?” ritorse. “Sei sposato, adesso. Tutto ciò che possiedi, è tuo soltanto per metà. La domanda giusta da fare è: perché Belle dovrebbe aiutarci?”
Dalla porta che dava sul retro del negozio si affacciò la ragazza che aveva origliato l'intera conversazione.
“E la risposta” continuò Regina “è che ci aiuterà perché stiamo cercando di salvare la città da qualcuno che vuole fare del male agli amici della famigliola felice” con un cenno della testa indicò le persone alle proprie spalle. “Non è vero, Belle?”
“Dagli ciò di cui hanno bisogno Tremo. Ti prego. Fai la cosa giusta” gli si avvicinò, prendendogli le mani. “Per me.”
Dopo qualche secondo di esitazione, lui annuì.
Regina sapeva esattamente dove colpire. La sua unica debolezza. Era ancora così brava a manipolare le persone come voleva, era difficile credere che ci fosse qualcosa di diverso in lei. A Tremotino sembrava la persona che era sempre stata. O meglio, la persona che lui stesso aveva forgiato.
Con un movimento del polso fece apparire davanti a loro una sfera di cristallo. In realtà, quello che ne rimaneva. Era rotta sulla parte superiore e il supporto dorato era scheggiato. Sembrava che stesse per rompersi da un momento all'altro.
Regina la riconobbe immediatamente. Era la sfera che Malefica teneva sempre con sé, sopra il proprio bastone, in cui custodiva la sua maledizione più preziosa. Quella che Regina aveva rotto per rubarle la Maledizione che aveva lanciato su Storybrooke.
La prese cautamente dalle mani di Tremotino. Ma quando con un gesto della mano la incantò affinché trovasse Malefica, qualcosa andò storto. Apparvero davanti ai loro occhi tre sfere tutte identiche.
“Che sta succedendo?” domandò Emma perplessa.
Regina sospirò, lo sguardo adirato.
Tutti automaticamente si voltarono verso Gold.
“Non è colpa sua” intervenne Regina. È Malefica. Sebbene non vi sia modo di eludere un incantesimo di localizzazione senza ricorrere a metodi abbastanza estremi, è possibile riuscire a confondere le proprie tracce.”
“Quindi solo una delle tre sfere porta davvero a dove si trova Malefica” concluse Ruby.
“Esattamente. Le altre due portano a posti in cui è stata ed in cui ha lasciato una traccia di sé, per così dire.”
“Tipo la faccia di fumo che ci ha minacciato davanti la biblioteca?” chiese Emma.
“Esatto. Ma più articolate, più verosimili.”
“Quindi adesso cosa facciamo?” domandò David.
“Ci dividiamo” decise Emma. “Non possiamo sprecare l'incantesimo. Dividiamoci in coppie. Ci rivediamo al mio ufficio appena l'incantesimo finisce. Nessuno affronti Malefica da solo, ancora meglio, nessuno la affronti, punto.”
Appena David voltò lo sguardo verso Bianca lei annuì, apprestandosi a seguire la sfera che per prima lasciò il negozio. Ruby sorrise maliziosamente, afferrando Mulan per un braccio e trascinandola verso la seconda sfera.
“Vieni Mulan. A quanto pare, stiamo formando quel tipo di coppie.”
“Guarda che ti ho sentita, Ruby.”
Lei non fece caso alle parole di Emma, dirigendosi fuori dal negozio.
“Beh, sembra che siamo rimaste noi due” disse a Regina con un sorriso.
Regina seguì immediatamente la terza sfera. “Non perdiamo altro tempo.”

“Sono ore che camminiamo” si lamentò Emma.
“A malapena un paio” la contraddisse la mora.
Si erano trovate a vagare per il bosco, erano quasi subito uscite dal sentiero battuto, seguendo la sfera.
Dopo qualche minuto di silenzio, la bionda parlò di nuovo.
“Sai già che saremo noi a trovarla, vero?”
“Cosa te lo fa pensare, Emma?”
“Beh, non avresti mandato Ruby insieme a Mulan se avessi pensato che avrebbero potuto imbattersi in Malefica. Nessuna di loro ha poteri magici e so che non le avresti lasciate andare sapendo che se incontrassero Malefica non avrebbero neanche una possibilità di cavarsela.”
“Neanche i tuoi genitori hanno poteri magici” le ricordò.
“Loro se la cavano sempre in un modo o nell'altro.”
Regina sospirò. “Nessuno lo sa meglio di me, fidati” le disse con un sorriso provocatorio. “In ogni caso, non è esattamente accurato dire che Ruby non ha poteri magici. Al contrario, la sua capacità di tramutarsi in lupo è rara e invidiata da molti” precisò. “Comunque non devi preoccuparti. È solo un trucco, non può essere in tre posti contemporaneamente. Ma deve muoversi molto velocemente tra i luoghi in cui vuole che le sfere si fermino, apparendo e scomparendo in ognuno di essi, finché non siamo dove lei ci vuole.”
“Quindi quello che stai dicendo è che stiamo camminando dritti dentro la sua trappola?”
“Solo io e te, mia cara. Lei cerca me, quindi lascerà in pace gli altri.”
Emma si fermò di colpo quando lo capì. Poi si affrettò per recuperare Regina.
“Li hai lasciati andare perché non volevi che fossero in pericolo, nessuno di loro. Non volevi aiuto dall'inizio” ragionò ad alta voce.
“Mi dispiace, ma non ho intenzione che qualcun altro muoia a causa mia.”
“Allora perché hai portato me?” sorrise beffardamente. “È il tuo modo di dirmi che siamo finalmente amiche?”
Regina rise, scuotendo la testa.
“Chi dice che ti stia portando con me?” chiese enigmaticamente. “Sai il punto esatto del bosco in cui siamo adesso, Emma?”
Lei si guardò attorno attentamente, ma era tutto uguale, non aveva idea di dove si trovassero ed era stata troppo occupata a prestare attenzione a Regina per prestare attenzione alla loro direzione.
“Beh, no, ma sono già qui, quindi non serve.”
Regina si fermò, voltandosi.
“Ci vediamo stasera Emma” le rivolse un sorriso debole. “Ce la farò, ok? Tornerò a casa. Puoi dire ad Henry che l'ho promesso.”
La bionda la guardò enigmaticamente, scuotendo la testa, senza capire.
Poi Regina, la guardò ancora una volta negli occhi, così intensamente, come se volesse aggiungere altro. Ma all'ultimo momento sembrò ripensarci, scuotendo la testa. Mosse il polso in modo deciso ma fluido ed Emma si sentì avvolgere da una sensazione strana, come se il suo intero corpo fosse immerso in un liquido caldo e denso. Si sentì trascinare per qualche istante e, quando riaprì gli occhi, era in piedi nel proprio ufficio.
“Dannazione.”

Sapeva che Emma si sarebbe arrabbiata con lei, ma non le importava. Non era disposta a mettere in pericolo proprio l'unica amica che aveva in quella città, e forse in assoluto, solo perché era l'unica altra persona che possedeva la magia. Beh, a parte Gold. Ma in quale razza di universo parallelo Gold l'avrebbe mai aiutata a sconfiggere Malefica?
Rise con se stessa a quel pensiero.
Doveva continuare da sola, da lì in poi.
Era così e basta.
Doveva farlo da sola.
Era la sua battaglia ed era giusto che fosse lei l'unica a combatterla. Era così che aveva sempre affrontato tutte le battaglie a cui la vita l'aveva costretta.
Dopotutto era la sua redenzione, non quella di Emma.

“Emma?”
“David. Cosa ci fate qui?”
Sia lui che Bianca erano completamente bagnati, seduti sulle sedie dell'ufficio di Emma, ad aspettare di avere notizie dalle altre due coppie.
“Abbiamo seguito la sfera fino al molo, ma poi è caduta a terra, come se l'incantesimo fosse terminato. Ci siamo voltati e Malefica era lì.”
“Cosa?” chiese Emma, confusa. “Credevamo che stesse aspettando noi.”
“Beh, avrebbe senso. Quando ha visto che eravamo noi ci ha spinto verso l'acqua, dicendo che sarebbe andata a rubare la magia che le serviva per colpire Regina da qualcuno di almeno vagamente utile ed è sparita.”
Emma inspirò, chiudendo gli occhi.
“Penso che Regina lo sospettasse, mi ha spedito qui perché non voleva che rischiassi di trovarmi in un loro ipotetico scontro.”
“Pensiamo che Malefica voglia usare i tuoi poteri per fare del male a Regina, ma non abbiamo la più pallida idea di come pensi di poterteli rubare.”
Emma sospirò.
Le cose si stavano complicando sempre di più.

Regina continuò a camminare, immersa nei suoi pensieri.
Sapeva che, senza Emma lì ad aiutarla, stava praticamente camminando verso la propria condanna a morte. Ma non era davvero riuscita a mettere in pericolo la vita della bionda che negli ultimi mesi le era stata sempre affianco.
All'inizio Regina lo aveva considerato fastidioso e inconveniente, ma piano piano si era abituata a quello strano rapporto di amicizia.
Lei e Emma, in fondo, avevano in comune una cosa fondamentale per entrambe: Henry.
Capitava abbastanza di frequente che Emma si fermasse da loro dopo aver riaccompagnato il ragazzo a casa da scuola e che loro tre facessero cena insieme, parlando del più e del meno, senza che fossero tirati in ballo il passato di Regina o le cose che aveva fatto. Doveva ammettere che si era affezionata, sebbene lentamente, alla ragazza che così tanto aveva insistito per essere sua amica.
Si ricordava ancora di quando si erano incontrate alla tavola calda di Granny ed Emma le aveva offerto da bere solo per poi scusarsi del fatto che Robin Hood avesse scelto di tornare insieme a sua moglie. Regina aveva riso, perché era una cosa per cui solo Emma si sarebbe potuta scusare. Le aveva detto che non vedeva come le decisioni di Robin potessero essere colpa sua e che non importava. Che lei non era innamorata di lui.
Camminando per il bosco, Regina rise di se stessa.
Neanche il suo vero amore, era riuscita ad amare. Neanche lui.
Per Regina era un chiaro segno che innamorarsi non faceva per lei, non era il suo destino. Non era mai stata brava nelle storie d'amore. L'unico uomo della sua vita, quello per cui ci sarebbe sempre stata, era Henry. Se Robin le aveva insegnato una cosa, era quella. Nessuno poteva arrivare a riempire il cuore di Regina quanto anche solo il pensiero del suo piccolo principe.
La sua vita senza Henry sarebbe stata priva di significato.
Ed era ironico, perché se non avesse fatto le cose che rimpiangeva così tanto, se Emma non fosse nata e non avesse rotto la maledizione, lei non avrebbe mai avuto suo figlio. Ed era più o meno l'unica persona senza la quale Regina era davvero sicura di non poter vivere.
Eppure.
Eppure qualcosa mancava.
Quell'amore in senso romantico, quello che le faceva venir voglia di vomitare ogni volta che guardava i Charming's. Le dava la nausea, sì, eppure la incuriosiva allo stesso tempo.
Avrebbe voluto provarlo, almeno una volta, avrebbe voluto sentirsi amata da qualcuno in quel modo.
Pensò a Daniel. Erano passati qualcosa come cinquant'anni dalla sua morte. Il ricordo di lui era ancora forte e sapeva che si erano amati. Ma sapeva anche che per quanto forte, quel sentimento non era simile a quello che provavano Bianca e David. Lunghe riflessioni l'avevano portata a concludere che Daniel forse non era stato il suo vero amore, ma neanche Robin lo era.
Si era da tempo ormai rassegnata al fatto che non lo avrebbe mai trovato.
Era così immersa nei propri pensieri che si accorse che la piccola sfera di vetro si era fermata davanti a lei solo quando ci andò a sbattere contro.
Si paralizzò, vedendola cadere a terra.
Alla periferia del suo sguardo vide una figura avvicinarsi, una donna con un lungo abito magenta ed un bastone.
“Malefica.”
“Regina. Finalmente sole.”

Qualche istante dopo entrarono nell'ufficio di Emma Robin Hood e uno dei suoi compagni, Will Scarlet, sostenendo Mulan, che faticava a camminare.
“Che diavolo è successo?” chiese Emma precipitandosi al suo fianco.
“Belle l'ha trovata dentro la biblioteca quando è andata ad aprire qualche minuto fa, stavamo passando lì fuori quando abbiamo sentito le urla.”
“Mulan, stai bene?”
La ragazza annuì. “Ho solo sbattuto la testa e credo che il mio braccio sia rotto.”
“Dobbiamo portarti in ospedale.”
“Le abbiamo detto la stessa cosa, ma lei ha detto che era di vitale importanza arrivare da te il prima possibile.”
Emma appoggiò le mani sulle sue spalle.
Fu allora che capì che c'era qualcosa in tutto quello che mancava. O meglio, qualcuno.
“Dov'è Ruby?”
Mulan inspirò con grande fatica.
“Ha detto” una fitta al braccio la distrasse, fece uno sforzo enorme per continuare a parlare. “Ha detto che le serviva il suo tipo di magia.”
“Le serviva per cosa?” domandò Emma in un sussurro.
Mulan fece qualche respiro mozzato, emettendo un sussurro strozzato.
“Per risvegliare la bestia.”

“Ti ci è voluto un bel po', cara” la provocò Regina, mettendosi le mani sui fianchi.
“Beh, sono stata un po' occupata con la tua bella ragazzina.”
Il sorriso beffardo che aveva indossato fino ad un istante prima sparì dal viso di Regina senza lasciare tracce.
“Che le hai fatto?” chiese con una rabbia nella sua voce che credeva di aver perduto.
“Oh, magnifico, Regina. Ce l'hai ancora. La rabbia, la sete di vendetta. Ti ricordi, cosa ti dicevo sempre? Tieniti stretta la vendetta perché sarà l'unica cosa che riuscirai a tenerti quando chiunque altro al mondo ti avrà abbandonato. Sembra che ci siamo, finalmente. Dimmi, il mio consiglio ti è stato d'aiuto? Aggrappati alla vendetta, perché ti darà forza.”
Regina non rispose, serrò la mascella e cercò di capire quale sarebbe stata una mossa intelligente a quel punto.
“Andrò a privare la bella ragazzina dei suoi poteri magici, adesso. Prometto di restituirtela appena ho finito. So quanto sei gelosa dei tuoi giochi.”
Regina decise di mandare al diavolo la prudenza e alzò le mani nell'aria, cercando di colpire la strega davanti a sé e farla atterrare contro uno degli alberi alle sue spalle, ma lei fu più veloce, dissolvendosi in un fumo prima che la magia riuscisse a raggiungerla.
“Maledizione” urlò Regina in mezzo al bosco. Ma dopo breve la rabbia la lasciò ed i suoi occhi furono offuscati dal rimorso. “Emma” mormorò a se stessa. Se l'avesse tenuta al suo fianco Malefica non l'avrebbe mai raggiunta.
Incrociando le mani si trasportò nell'ufficio dello sceriffo, senza la più pallida idea di come comunicare la notizia ai due idioti.

La prima cosa che vide furono due occhi verdi che la fissavano.
“Emma.”
“Regina, stai bene, grazie al cielo.”
“Credevo che Malefica ti avesse presa. Ha detto” iniziò, bloccandosi subito dopo.
Guardò i presenti, confusa, notando che Mulan e Ruby non erano lì. Il suo sguardo perplesso si fermò sulla bionda.
“Ruby è sparita. Malefica voleva lei fin dall'inizio” mormorò Emma.
E Regina maledisse il proprio nome, per l'ennesima persona innocente persa a causa sua.




Nel primo capitolo ho inserito un banner della storia, fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo. A presto!





  
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