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Autore: Weleo    13/12/2014    1 recensioni
Ellie Jackson si trasferisce al 221b si Backer Street, ma la sua precedente vita e i segreti da mantenere la metteranno in conflitto con Sherlock, ma essi dovranno collaborare per poter incastrare un nemico comune
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes, Sig.ra Hudson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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------Piccola nota dell'autrice.
Allora ecco qui il nuovo capitolo, scusate se ci ho messo tanto. Stiamo arrivando alla fine di questa storia e se riesco a procedere secondo i miei piani dovrei riuscire a finirla entro Natale.Commentate, mi fa piacere sapere le vostre impressioni sia positive che negative.
------Buona lettura.

This feeling like standing on the edge of a cliff,wanting to fly, but terrified of falling.
-Kat Zang, Once we were. 


...Mesi dopo...
Avevamo contattato la rete di Tenross ed eravamo giunti a un patto: Tenross per l'hard-disk. Loro sceglievano il dove e il quando. Così ci ritrovammo in una catapecchia di legno, che per miracolo non ci cadeva addosso, in Scozia dove l'incontro sarebbe avvenuto ore dopo. Avevano detto anche un'altra cosa: un solo emissario. Sarebbe stato un incontro a due, e avevano scelto me.
 -Allora, ti ricordi cosa devi dire?- mi chiese Sherlock.
-Si.-risposi.
Sherlock e John stavano finendo di insallare una telecamera nell'angolo in alto. Più che una casa doveva essere un magazzino per degli utensili da lavoro, era formato da un'unica sala con un tavolo in un angolo.
-Ok, noi abbiamo finito,andiamo a mangiare?-
Il magazzino era in una foresta in mezzo agli alberie a un centinaio di metri una scogliera cadeva a strapiombo per dieci metri fino al mare. Guardai giù da essa e vidi il mare abbastanza calmo, ma anche solo la vicinanza al bordo faceva paura.
-Tutto bene? Vieni?- mi chiese John.
-Si, arrivo.-

Mi ero seduta a un tavolo di una fastfood locale, mentre Sherlock e John ordinavano da mangiare e sovrappensiero guardavo fuori dalla finestra, quando Sherlock si sedette davanti a me. 
-Non stavi ordinando?- gli chiesi.
-Direi che John può farcela da solo.-
-E io non posso farcela a stare seduta a un tavolo?- 
Guardai con un sorrisino divertito l'uomo e lui ricambiava. Negli ultimi mesi mi aveva aiutata, coinvolta nelle sue indagini ogni tanto e, anche se lui non centrava, ero più aperta con gli altri, ora avevo amici e anche un ragazzo.
-Sembra che tu stia per avere una crisi di nervi. Sei nervosa?- mi disse.
-Si.-
-Non preoccuparti. Ti terremo sempre sotto controllo e faremo in modo che non ti accada nulla.-
Fece passare il braccio sopra il tavolo che ci divideva e con la mano mi strinse il braccio.
-Tranquilla, calmati. Devi solo fidarti di me.-
-Io mi fido di te. Io mi sto fidando di te.-dissi, come risposta mi sorrise e io di rimando.
John arrivò portando con sè un vassoio pieno di cibo.
-Allora Ellie come ti trovi adesso?-mi chiese.
Prima che potessi dire parola Sherlock stava già parlando:-Se ti riferisci alla sua vita sociale allora è fiorente dovresti vedere a che ora torna certe notti, e ha pure trovato un ragazzo. Lui innamoratissimo, ma sfortunatamente per lui Ellie sta con lui solo perchè si sente accettata e quindi tra poco lo lascerà. è troppo noioso perfino per te, Ellie.-
Aprii la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiusi non sapendo esattamente cosa dire.
-Non sto con lui solo perchè mi sento accettata!-dissi poi.
-Ciao, mi chiamo Rory e un giorno farò l'infermiere in un paesino di vecchietti in campagna. - disse facendo il verso al mio ragazzo.-è decisamente troppo noioso per te.-
John scoppiò in una risata vedendo la mia faccia capendo che Sherlock Holmes mi aveva lasciato di nuovo senza parole.

Ora ero di nuovo nel magazzino, da sola. Mi passai i palmi sudati sui pantaloni per asciugarli, nonostante mi fidassi in tutto e per tutto di Sherlock, ero fin troppo nervosa.Avevo acceso il mio portatile e lo avevo messo sul tavolo pronto.  La serratura scattò e entrò un uomo basso, calvo e tarchiato.
-Dov'è la chiave della serratura?-chiese.
-Come diavolo farei a sapere io?-lui mi grugni di rimando.
-Dov'è Tenross?- 
-Dov'è l'hard-disk?-
-Non giocherai a questo gioco con me, tesoro.-disse con una risata.
-E invece giocherai con me e queste sono le regole: là in fondo c'è una webcam che trasmette direttamente ai miei colleghi. Se mi dai l'hard-disk tutto filerà liscio e i miei collaboratori porteranno qui Tenross. Se mi farai del male o mi darai l'hard-disk sbagliato allora tu e Tenross finirete in una fossa con una pallottola in testa. Allora qual'è la tua mossa?-
Ci pensò qualche secondo mentre mi soppesava con lo sguardo, poi con riluttanza mi consegnò una busta, la presi e dentro ci trovai l'hard-disk che collegai al mio portatitle.Ero abbastanza brava con i computer e in più mi avevano insegnato come riconoscere alcuni file senza decriptarli completamente.Così mi misi subito al lavoro. 
-Abbiamo provato per anni a decriptare quei file, ragazzina, non sprecare il tuo tempo.- 
-Se vuoi non siete abbastanza intelligenti per decriptarli non è un mio problema.-
Oddio avevo iniziato a parlare come Sherlock. Alla fine i riconobbi i file, così feci meccanicamente quello che mi era stato detto di fare. Misi l'hard-disk in un sacchetto sigillato, e lo infilai nella tasca dei pantaloni, poi mi girai verso la telecamera e dissi:-L'hard-disk è quello giusto. Venite.- 
Ora dipendeva tutto da me, la recita era finita,  mi sentivo pronta, ma avevo paura di iniziare pensando a tutto ciò che sarebbe potuto andare storto. Ripensai a quello che Sherlock mi aveva detto.Devi solo fidarti di me. Dio mi fidavo di lui, ma morivo di paura. aveva detto che potevo prendermi anche tutto il tempo che volevo. Presi un respiro profondo e mi misi la mano in tasca e lì trovai la chiave del magazzino.
Corsi, fuori dalla porta e la chiusi a chiave dietro me mentre sentivo l'uomo imprecare. non l'avrei fermato, ma almeno rallentato si. Corsi verso la strada e arrivai quasi all'orlo della scogliera. E lì esitai, mi si paralizzarono le gambe e lacrime di paura mi riempiempirono gli occhi. Ma io sono stanca di piangere. Sento l'uomo che si avvicinava. In fretta mi tolsi la giacca e corsi verso lo strapiombo. è l'unica soluzione possibile. Corsi e saltai. E poi sentii gli spari.  

    
   
 
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