Sana si stava preparando.
Mancava poco più di un’ora alla cerimonia e per una volta non era in ritardo;
glielo doveva. Non poteva farlo aspettare anche questa volta. Sotto un certo
punto di vista non voleva presentarsi al suo funerale. Certamente aveva i suoi
motivi. Se avesse partecipato al funerale era come se
accettasse la sua morte e lei non l’aveva ancora accettata. Forse non l’avrebbe
mai accettata. Non voleva nemmeno vedere i loro amici. Tutte
quelle facce tristi, le lacrime, chi le chiedeva come stava, chi le porgeva le
sue condoglianze. Erano tutte cose gentili che le persone potevano fare,
ma già il solo pensiero la opprimeva. Non era sicuro che l’avrebbe sopportato
facilmente. Ma non poteva mancare all’ultimo
appuntamento con il suo amore. E così intanto si
vestiva e cercava di coprire con un po’ di trucco le occhiaie delle due notti
passate completamente insonni; gli occhi rossi però non potevano essere
nascosti. Ovviamente sua madre li aveva notati subito, ma aveva avuto
l’accortezza di non dire niente; sapeva benissimo come si sentiva la figlia e
sapeva che non voleva parlare con nessuno.
Oggi forse li rivedrò tutti…
anche Robbie e Charles. Non penso che non vengano perché sono ancora arrabbiati
con me.
E infatti
aveva indovinato.
Arrivò con circa mezz’ora di anticipo, voleva restare un po’ lì a pensare. Trovò già
lì anche Nelly, che voleva salutare per l’ultima volta suo fratello. Poco dopo
però arrivarono tutti i loro amici. C’erano Terence, Alyssa, Funny, Geremy e tutti i loro compagni di classe delle elementari e
delle medie. (ovviamente c’era anche l’immancabile e onnipresente Babbit) Come pensava c’erano anche Robbie e la sua ragazza.
Rivederli tutti lì per salutare un’ultima volta il suo Heric le aveva provocato un terribile tuffo al cuore. Tutti vestiti
di bianco, con le lacrime agli occhi che non smettevano di scendere lungo le guance;
se lo aspettava ma non era comunque preparata. Le
lacrime stavano già ricominciando a cadere, quando una mano forte le strinse
una spalla. Era Charles. Fino a quel momento non l’aveva ancora visto e
cominciava a pensare che non sarebbe venuto; dopotutto non aveva un gran
motivo, aveva sempre odiato Heric, che per lui rappresentava l’ostacolo
insormontabile per raggiungere la sua adorata Sana. E
invece era venuto per farle sentire la sua presenza in quella dolorosa
circostanza.
-Lo so che abbiamo litigato a
causa sua e della tua decisione di lasciare tutto per lui, ma volevo farti sapere che ti sono vicino. Mi dispiace di aver
litigato con te per una cosa simile. Non avevo il diritto di intromettermi, era
una tua decisione riguardante la tua vita, io dovevo appoggiarti e non
intromettermi così. Scusa ancora.
-Non ti preoccupare, lo so
che lo hai fatto solo per il mio bene. Anche a me
dispiace aver litigato con te.
La cerimonia era stata
davvero struggente. Una volta terminata, non c’era più nessuno che non era in
lacrime. Solo Sana non riusciva più a piangere, non
aveva proprio più lacrime disponibili. Sapeva che adesso tutti i loro amici e i
loro familiari le sarebbero stati vicini… ma tutto questo non la consolava… non
aveva nessun appiglio per sorridere, nessun appiglio per continuare a vivere.
Pensava che la sua vita senza Heric era una foto
strappata a metà. Era inutile continuare a tenere la foto che la raffigurava se
non poteva vedere la metà con la figura di Heric. I pensieri che le venivano in
mente in quel momento non erano dei migliori, se si
fosse trovata al davanzale di una finestra probabilmente avrebbe cercato di
buttarsi giù. La sua vita adesso non aveva senso; credeva che senza Heric
niente sarebbe più andato per il verso giusto. Tutto avrebbe cominciato a
peggiorare perché si sarebbe lasciata andare e questa volta nessuno avrebbe
potuto riafferrarla…
-Sana! Sana ma che fai!?
Charles l’aveva vista
diventare quasi viola e si era spaventato. Sana mentre pensava, senza
rendersene conto o forse intenzionalmente, aveva smesso di respirare.
-Sana respira!
Sana respirò finalmente e
l’aria che le entrava di nuovo nei polmoni le provocò un dolore acutissimo e
scoppiò in lacrime. Era sicura che le sue lacrime ormai fossero esaurite, ma si
sbagliava, ne aveva ancora da versare per lui. E
chissà per quanto tempo ancora ne avrebbe versate…
intanto il ritornello di una canzone le tornava in mente… era perfettamente
adeguato…Why do all good things come to an end… iniziò a canticchiare
il ritornello come se fosse ipnotizzata… ma cantare in quel momento la faceva
sentire ancora viva, le sembrava che fosse il suo unico appiglio alla vita.
Fine!! Ma che fatica scrivere
questa storia… è stato parecchio triste!! L va
beh spero tanto che vi sia piaciuta!! Un bacio alle mie lettrici e in
particolare a chi mi ha commentata! Grazie 1000 mi avete dato la voglia e la spinta per continuare a
scriverla!! /m\^_^/m\