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Autore: malpensandoti    13/12/2014    6 recensioni
Lei e Harry hanno condiviso qualcosa, qualcosa che è rimasto anche se entrambi lo ignorano. Anche se scappare è la soluzione più facile, anche se i cambiamenti fanno paura.

Raccolta di missing moments di IFHY, con protagonisti Harry/Frida
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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grazie di cuore per i commenti nel primo capitolo!
non odiate questi stupidi ragazzi d'ora in poi, sono solo umani e innamorati, la peggio razza.
a presto!
caterina
 




 
keep your mouth for lying


 



25 luglio 2013

 







Nel salotto di casa sua, Robin e suo padre Carl stanno guardando la clamorosa sconfitta del Real Madrid.
C'è un sole splendente oggi, e Frida è seduta all'aria aperta del giardino sul retro con gli occhi chiusi e l'espressione serena, occupando due sedie in modo tale che le sue gambe nude riescano ad acchiappare un po' di abbronzatura.
È il venticinque luglio e lei non vede l'ora di andare al mare con i suoi genitori, nella vecchia casa di famiglia, e allontanarsi da Bampton almeno per qualche giorno.
Il sole contro il volto è caldo, e lei sorride già all'idea delle guance arrossate e la pelle più scura.
La porta della cucina che dà sul giardino si apre, richiudendosi subito dopo con un tonfo un po' arrugginito. Ci sono dei piedi che scendono le scale appena cigolanti poi, e qualcuno che si schiarisce la voce.
Frida smette di sorridere, ma non si volta e non apre gli occhi, perché ha già capito.
Tuo padre ha detto che eri qui”
Ciao, Harry”
Lui la raggiunge piano, prendendo posto sulla sedia di legno accanto alla sua.
È buffo, e a Frida viene da sorridere, perché la prima cosa che gli sente dire da quando hanno fatto sesso è “tuo padre”.
Si schiarisce ancora la voce, lui, e probabilmente batte i palmi delle mani sulle proprie ginocchia per prendere coraggio e “Come va?” chiedere, indifferente.
Bene grazie. - Frida fa una pausa – E tu?”
Bene sì, bene”
Lei non replica, a quel punto, e socchiude appena gli occhi per guardarlo di sfuggita. Harry indossa un paio di Converse bianche, una maglietta scollata chiara e un paio di pantaloncini sportivi e firmati.
Lo guarda, e si ritrova a pensare all'ultima volta che lo ha fatto. Lui era nudo, tra le sue gambe, e la stava baciando con forza, toccandole il seno e sfiorandole le cosce spalancate.
Frida arrossisce, sentendo la pressione salirle dal ventre. Distoglie lo sguardo e richiude gli occhi contro il sole.
Non parlano per minuti interi, perché entrambi sanno di pensare alla stessa cosa.
Poi Harry sospira un po' più forte del dovuto e “Tu ti...ti ricordi?” chiede, piano.
La ragazza si sposta i capelli su una spalla, toccandosi il collo teso. Il sole sulla faccia diventa improvvisamente fastidioso e opprimente così come i suoi pensieri disconnessi.
Non lo guarda ancora, mentre risponde.
Certo che mi ricordo”
Lui non dice più niente, ma Frida è abbastanza sicura da sapere che si stia martoriando le mani, giocando con l'anello che indossa sempre nella mano sinistra e agognando disperatamente una sigaretta. Magari anche due.
Ma c'è il suo patrigno in casa, e non sarebbe corretto.
Lo conosce, Harry, così bene da immaginarsi alla perfezione tutti i meccanismi del suo cervello, e tutte le parole che vorrebbe dire, e quelle scuse inutili e false sul perché dopo essersi svegliata in quel letto, due ore più tardi, lei si sia rivestita da sola.
Perché lui non c'era.
Lo aveva cercato per tutta la casa, con la festa ancora in corso, fino a quando la realizzazione che l'avesse abbandonata le aveva fatto venire le vertigini.
Forse è meglio se non ricordassi...” mormora, tra sé e sé.
Spalanca gli occhi per guardarlo, e Harry volta di scatto la testa verso di lei, confuso, allarmato.
Come?”
Dovremmo fare finta di niente – gli spiega, scrollando le spalle – Ne risentiremmo e basta, no? La nostra amicizia risulterebbe imbarazzante...dovremmo scordarci di quella notte, eravamo ubriachi e basta”
Non penso riuscirei a scordarmi di quella notte” dice subito lui, troppo istintivo per potersi rimangiare tutto.
Smette di guardarla, puntando gli occhi sul prato e incurvandosi ancora di più.
Frida reprime la voglia di toccarlo mordendosi appena la bocca, per poi sospirare e chiedergli: “E cosa vorresti fare, allora?”
Sta cercando di andargli incontro, maledizione! Perché è così difficile da capire?
Lui si tocca il collo più volte, emettendo dei respiri più lunghi e rumorosi. Alla fine arriccia il naso dritto e si alza in piedi di scatto.
No, hai ragione – dichiara, il tono di voce quasi accusatorio – D'altronde abbiamo un così bel rapporto, io e te, che sarebbe davvero un peccato rovinarlo per una stronzata del genere, uhm?”
Il tuo sarcasmo mi ferisce” ribatte Frida, piatta.
Anche la tua apatia” risponde lui, risentito.
La ragazza allora sbuffa, roteando gli occhi al cielo. Si alza dalla sedia e lo fronteggia, socchiudendo appena le palpebre.
Vuoi ricordare, allora? - gli punta il dito contro, arrabbiata – Che c'è, Harry? Sei diventato improvvisamente coraggioso? Hai capito come si sta al mondo? Vuoi seriamente ricordare che puoi provare amore, qualche volta? Che con me stai bene, che mi vuoi? Vuoi ricordarti di quando eri dentro di me, di quanto mi hai amata, di quanto è stato bello? Hai finalmente le palle per farlo, eh? Ce le hai?”
Le vengono quasi le lacrime, a pronunciare tutte quelle parole. Non voleva essere così dura, non voleva fargli del male intenzionalmente, è solo che Harry non capisce, non riesce a farlo. È predisposto al pensiero che qualsiasi persona su questa Terra abbia lo scopo di ferirlo, di farlo crollare. Allora lui fa lo stesso con gli altri, per sopravvivenza.
Lo vede cedere dallo sguardo che le lancia, pieno di sofferenza, come una pugnalata improvvisa, decisa, mortale. Si tende come un violino e raddrizza la schiena a tentare invano di prepararsi al prossimo colpo.
Fottiti, Frida” sibila, chiudendo le mani a pugno per evitare di toccare il suo orgoglio sgretolato.
È un po' tardi, in effetti – lei ribatte, con un sorriso bastardo – Ci hai già pensato tu”
Harry abbassa lo sguardo, puntandolo sulle gambe della ragazza prima di respirare forte e iniziare a camminare verso la porta sul retro, sconfitto.
Chiudila bene, quando rientri – è l'ultima cosa che Frida gli dice, tornando seduta con una disinvoltura studiata – O entrano i ragni”
Lui segue il suo suggerimento, perché la porta sbatte rumorosamente.






In estate non esistono gli orari, e Frida lo sa bene perché lei a dormire ci va un po' quando le capita.
Per esempio, adesso che sono le 04AM in punto, lei è perfettamente sveglia chiusa a chiave nel buio della sua stanza, con il telefono premuto tra l'orecchio e il cuscino rosa pallido.
Si potrebbe anche aggiungere che il sonno arrivi davvero tardi, in questo ultimo periodo.
Non vedo l'ora di tornare – il sospiro di Rosie è plateale, inceppa la cornetta – I francesi sono delle teste di cazzo, lo sapevi?”
In effetti sì” ribatte Frida, con un sorriso.
Tu cosa mi racconti, invece? Sei silenziosa in questi giorni”
Mmh...”
La mora sospira e si morsica un labbro, stendendosi sulla schiena per guardare il soffitto nero, incerta.
Si potrebbe anche aggiungere che il motivo per cui non riesce più a dormire è perché addormentarsi da sola ha un altro sapore, dopo aver chiuso gli occhi contro il petto di Harry.
Che inguaribile romantica del cazzo.
È successo qualcosa? - riprova Rosie – Hai mangiato carne o peggio, comprato un pacchetto di sigarette?”
Sembra allarmata, nel finire la frase, il che fa sorridere appena Frida, che si porta una nocca alla bocca e la mordicchia appena.
Ho fatto sesso”
Rosie urla, urla tanto da disturbare il clima placido della sua stanza buia.
“Hai fatto cosa?” strilla, in un miscuglio di emozioni.

Sesso – ripete la mora, sempre piano – Con uno. Alla festa di Wilma”
Uno chi, Frida? Voglio sapere nome e cognome”
Non glielo dice, ovviamente. Ma questo perché sa di non essere stupida. Se Rosie venisse a conoscenza di ciò che è successo con Harry, metterebbe sicuramente i suoi due migliori amici in posizioni scomode, per niente facili da evitare. E non è il caso, non dopo quello che è successo quel pomeriggio.
Non ne ho la minima idea – risponde quindi – Ero ubriaca e triste”
Non ti ricordi proprio nulla?”
Le sue mani, il suo respiro, le sue parole. “Assolutamente niente. Però era carino”
Rosie fa una risata leggera e “Non ci credo che tu, tu, abbia perso la verginità in questo modo. Che fine ha fatto l'amore vero?”
Mi ha lasciato i segni sul collo. “Ma smettila. Alla fine sono contenta. È fatta, no?”
Puoi ben dirlo! - esclama la bionda – Adesso ci divertiamo come si deve, noi due. L'amore non fa mai bene”

Se solo quelle parole non si fossero rivelate vere, qualche mese più avanti.

 

 

 

  
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