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Autore: Taia_Girl    14/12/2014    2 recensioni
Questa è la storia di Lucia, una ragazza di 14 anni che è disposta a fare qualsiasi cosa pur di salvare Mika.
Il suo idolo, infatti, è stato misteriosamente rapito. Ma il motivo del sequestro è una semplice richiesta di riscatto, oppure c'è dell'altro?
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                        CAP.7: "PARIGI!"


"John è l'ex fidanzato di mia sorella Paloma...". Questa frase continua a risuonarmi nella testa per tutto il viaggio. "John è l'ex fidanzato di mia sorella Paloma...".
Bastaaa!!!! Non ne posso più di questa storia!!! Non ci capisco niente!!!! Sono stufa, voglio tornare a casa mia!!!!
Sono così stanca... Appoggio la testa sul finestrino del treno alla mia destra per riposarmi un po' e per rimettere a posto le idee che sono sparse nella mia testa.
Ok, Lucia, calmati e ragiona. Mika è stato rapito, io sono qua con lui, i due rapitori ci stanno portando in Francia, uno dei due uomini è l'ex della sorella di Mika, i parenti di Mika, ho letto qualche giorno fa su Internet, sono in vacanza a Parigi,...
Coosa?!?! Un momento... Ma allora anche Paloma è a Parigi... Oh, no... Ora inizio a capire... Ecco a cosa si riferiva Mika quando mi aveva accennato una vendetta...
Alzo la testa e guardo allarmata Mika, che è seduto di fianco a me. Gli faccio intendere che anche io ho finalmente scoperto tutto e lui mi fissa con una faccia rassegnata e distrutta dalla disperazione.
Metto la mia testa sulla sua spalla e inizio a piangere. Lui mi accarezza dolcemente i capelli, ma rimane in silenzio: è troppo debole, non ha più la forza di sussurrare dolci parole di conforto. Piano piano, mi addormento abbracciata a lui...

POV. MIKA.
Non ce la faccio più... Sono così triste... Questa storia mi sta strappando via tutta la speranza e la voglia di vivere. Se facessero del male alla mia famiglia, penso che io non potrei più sopravvivere e morirei con loro.
Non riuscirei mai a reggere il dolore di una tale perdita.
In più c'è anche un'altra persona di mezzo: la povera Lucia. Si addormentata sul mio braccio. Era esausta. Anche io avrei tanto bisogno di riposarmi, ma non posso. Il pensiero intenso di ciò che accadrà non mi permette di dormire: sono troppo preoccupato. Anzi, ho paura. Sì, perché questa faccenda mi riporta alla mia adolescenza. È stato, infatti, un periodo molto difficile per me: oltre ai continui traslochi e spostamenti tra Francia, Inghilterra e Stati Uniti, che non mi hanno permesso di ambientarmi completamente in nessun luogo, ho sempre subito del bullismo. I miei compagni di scuola mi prendevano in giro e mi picchiavano a causa della mia dislessia e dicevano che avevo dei "fianchi femminili" e per questo motivo mi chiamavano "stupido gay ciccione". Io soffrivo tanto e mi vergognavo di me stesso. Così, stavo sempre da solo: non avevo molti amici, anzi, quasi nessuno.
Questa storia mi sta facendo tornare in mente quei brutti momenti; infatti, sono stato picchiato dai rapitori e soffro come quel tempo, anche se per motivi diversi. Sono sottomesso agli altri e non trovo una via di fuga da questa terribile situazione, esattamente come da adolescente. Inoltre, non sono mai stato abbastanza forte da reagire e da difendermi e ho sempre subito delle crudeli cattiverie. Se non mi avesse salvato la musica, la mia vita sarebbe stata inutile e priva di senso.
Questa amara verità, mi riempie di una tristezza ancora più intensa. Adesso proprio non riesco più a trattenermi: i miei occhi iniziano a gonfiarsi di lacrime. Piango in silenzio, proprio come facevo da bambino nella mia camera, sotto le coperte, per non farmi sentire da mia madre e per non farla preoccupare. Guardo i due rapitori, seduti nei posti vicini, con gli occhi appannati dalle lacrime: sono impegnati a consultare una cartina. Non la vedo bene, ma mi sembra che rappresenti Parigi. Poi, sposto lo sguardo su Lucia, che nel frattempo ha appoggiato la testa sulle mie gambe per stare più comoda. La osservo mentre dorme e mi rendo conto che in questo momento è l'unica persona vicina a me che mi voglia davvero bene. Questo un po' mi consola perché, anche se quasi non ci conosciamo, sento che lei è pronta ad aiutarmi a superare tutte le difficoltà che incontreremo. In più, se è qui e se si è sacrificata per tentare di liberarmi, vuol dire che gli importa un po' di me.
Ora si sta agitando e sta borbottando nel sonno dei suoni confusi, tra cui, però, riconosco la parola "aiuto". Probabilmente sta facendo un incubo; così, ricomincio ad accarezzarle il viso e le do un bacio sulla fronte per tranquillizzarla. Subito lei si calma e ricomincia a dormire come prima.
Anche io, adesso, non riesco più a tenere gli occhi aperti dalla stanchezza. Allora mi sistemo meglio sul sedile e cerco di riposare per qualche ora.

POV. LUCIA.
"Lucia, vieni, siamo arrivati" sento qualcuno che mi sussurra queste parole nell'orecchio "Lucia, svegliati. Dobbiamo andare...". Apro gli occhi e vedo Mika che mi guarda.
"Mmm...no, non voglio..." protesto, assonnata. "Che ore sono...?"
"Sono le due di notte. Siamo arrivati a Parigi e i due rapitori mi hanno ordinato di svegliarti".
"Le due di notte?! Perché è così tardi? Pensavo ci volessero meno di otto ore per andare da Milano a Parigi!".
"Sì, in effetti hai ragione, ma, mentre dormivi, c'è stato un guasto sulla linea elettrica, ci siamo dovuti fermare per un paio d'ore e poi siamo ripartiti. È per questo che siamo così in ritardo".
"Muovetevi voi due!" ci grida John, che nel frattempo è ricomparso alle nostre spalle seguito da Bill. "Siamo andati a chiedere informazioni e ci hanno detto che vicino alla stazione c'è un piccolo albergo. Passeremo la notte là. Dai, forza, sono già scesi tutti gli altri passeggeri! Cosa aspettate?!".
Mika mi aiuta ad alzarmi dal sedile su cui mi ero sdraiata e poi scendiamo dal treno. La stazione è immensa e, nonostante l'orario, è piena di gente che cammina avanti e indietro per trovare il proprio treno.
Ci dirigiamo verso l'uscita e dopo pochi minuti ci ritroviamo all'aperto. Il cielo è nero, ma limpido. C'è molto buio e si fa fatica a vedere il panorama, nonostante i lampioni a lato della strada.
Siamo a Parigi... Ancora non ci credo. Posso finalmente respirare l'aria francese. Ha un odore diverso rispetto all'Italia...
Per un momento mi perdo nelle mie fantasticherie, dimenticandomi il motivo per cui sono qua. Ammiro Parigi avvolta nelle tenebre: è una strana sensazione. Mi sento a mio agio, come se conoscessi questa città da sempre. Eppure è la prima volta che metto il piede all'estero.
La fievole luce di un lampione mi fa notare, in lontananza, la parte superiore della Torre Eiffel. Wow. Quante volte ho desiderato di vederla!
Sono talmente presa dai miei pensieri che quasi non mi accorgo che sono rimasta indietro rispetto agli altri. Quando me ne rendo conto, mi affretto a raggiungere Mika e i due rapitori, i quali si sono voltati, guardandomi male.
"Non provare a fare scherzi! Non osare tentare di scappare!" mi dice Bill.
"M-ma io stavo solo ammiran..." cerco di rispondere, ma lui mi interrompe, puntandomi di nuovo la pistola contro la schiena.
Ricominciamo a camminare nella strada buia; non c'è praticamente nessuno in giro.
Dopo una ventina di minuti arriviamo di fronte ad un alberghetto; John e Bill si rimettono in tasca le pistole e ci ordinano di entrare.
Nonostante siano circa le 2.30 di notte, ci troviamo in una stanza illuminata. Un signore piuttosto basso e robusto ci accoglie dicendo: "Bienvenue! Que peux-je faire pour vous?".
"I can't speak french" risponde John, che non aveva capito cosa gli stesse chiedendo l'uomo.
"But I do!" si intromette Mika.
"Well, mmm... Ok. So, tell him that we need a room" borbotta John con un'espressione poco convinta e seccata.
Mika inizia a parlare in francese con il padrone dell'albergo, mentre io lo ammiro per la bellissima pronuncia.
È incredibile: sa parlare alla perfezione tantissime lingue! Come vorrei avere la sua disinvoltura un giorno... Spero che dopo cinque anni al liceo linguistico anche io sarò in grado di comunicare come lui! Sto studiando inglese, francese e spagnolo, proprio le lingue che Mika conosce meglio, oltre all'italiano.
Lo sto ancora fissando con gli occhi pieni di stima, quando vedo l'uomo basso che indica una scala e che consegna un mazzo di chiavi a Mika. Lui, poi, ci fa un cenno col capo e noi lo seguiamo.
"Cosa ti ha detto?" gli chiede John mentre saliamo le scale.
"Mi ha detto qual è la nostra stanza: si trova al primo piano ed è la numero 24"
"Ok, dai, sbrighiamoci che è tardi. Ormai sono quasi le tre".
Allunghiamo il passo, arriviamo di fronte alla stanza che ci è stata assegnata ed entriamo.
È abbastanza grande: ci sono due letti singoli e un letto a castello.
Ci sistemiamo per andare a dormire: io scelgo il letto superiore di quello a castello, Mika quello inferiore e i rapitori i due letti singoli.
"Domani ci sveglieremo alle sette perché abbiamo un po' di cose da fare" ci dice John con un sorrisetto malizioso e inizia a sghignazzare insieme a Bill.
Io e Mika ci guardiamo. Un brivido mi percorre la schiena. Sembra che entrambi ci stiamo chiedendo la stessa cosa: cosa ne sarà di noi?


ANGOLO DELLA SCRITTRICE:
Ciaoooo!!!!!! Vi sono mancataaa?!? *Un coro di "no" si alza tra i lettori*. Scusatemi, ho avuto davvero tantissime cose da fare e avevo pochissimo tempo per pensare alla storia...In compenso, però, nei momenti liberi, ho pensato a come impostare meglio la fanfiction...E il risultato mi piace molto! Spero sarà così anche per voi! 
Ok, dopo le mie solite scuse noiose, passiamo alle "cose serie"! Come vi sembra il capitolo? Fatemi sapere se sto andando bene perchè, essendo la mia prima fanfiction, sono un po' insicura...
Il prossimo cap., vi arriverà sicuramente o martedì o mercoledì! Contenti?
Bene, allora vi saluto :)!
A prestooo!
La vostra ritardataria cronica Taia_Girl.

P.S. Voglio ringraziare veramente di cuore la FANTASTICA We_LOVE_you perchè ha inserito la mia storia tra le preferite e recensisce sempre i miei capitoli.
Ringrazio anche tantissimo tutti gli altri che seguono o hanno ricordato la mia fanfiction anche senza commentarla. 
Grazie mille a tutti per il supporto che mi state dando :)!

 
   
 
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