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Autore: Chie_Haruka    14/12/2014    3 recensioni
Questa è la storia problematica di una ragazza che ha perso suo padre, il suo pilastro di vita. Da Quando non c’è più si è chiusa parecchio, come un riccio. Evitando contatti con chiunque. Non ha mai amato fare amicizie ne tanto meno fare conversazioni lunghe.
Suo padre sapeva bene che sarebbe morto e per questo ha lasciato a sua figlia, molte lettere in cui ci sono messaggi per lei.
Nel tentativo, sua zia l’obbliga ad andare all’università. Ciò implicherà un grande sforzo da parte di Evee che la condurrà pian piano alla verità. Ma quanto sente che sta per afferrare ciò che vuole, qualcuno gli sbarrerà la strada, cambierà la sua vita, cambierà lei. . .
E lei da quel momento capirà cosa voleva dirgli suo padre. Cosa voleva suo padre per lei.
Lo interpreterà a modo suo ma alla fine ci riuscirà. Ma prima dovrà vedere l’inferno, l’altro lato, ciò che ognuno di noi nasconde.
Questa storia non ha niente di normale, siete stati avvertiti xD
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Se Rin quella volta non volle porta con sé Evee, era perché c’erano due grossi problemi.
Uno: avrebbe rischiato che il padre l’avrebbe spedita in qualche altro posto pericoloso, e probabile sarebbero arrivati anche agli inferi. E questo pensiero non abbandonò Rin per un secondo. . . Anche perché era possibile arrivarci.
Era un casino bello e buono, e le probabilità per uscirne erano scarse. Visto e considerato che i demoni non erano molto amichevoli. E lui ne sapeva qualcosa. . .
Secondo: quando Evee svenne, dopo aver saputo che sua zia era morta,aveva ricevuto un biglietto.
Non un biglietto da visita, sia chiaro!
Era quella stronza di Noemi.
“ Caro mio Rin, un uccellino mi ha detto che stai scappando da tuo padre. So anche il motivo e devo dire che mi deludi parecchio. . . non sapevo che adesso facessi da balia ad un umana.
Ah! Richard mi ha chiesto di dargli una mano. Non vorrai sfidarmi, spero! Ma ti propongo un affare. Accetta la mia proposta di matrimonio, che son secoli che te lo chiedo, e farò in modo che all’umana che tanto di sta a cuore non succedi nulla.
Tua, Noemi “
 
- Puttana –uscì dalla bocca di Rin quando lesse quel biglietto.
 
A Rin, quella Noemi non è mai andata a genio. Più volte gli aveva rotto le scatole con questa storia, e più volte suo padre per farla felice, mandava dei lupi a prenderlo.
( vedi episodio quando Rin, vide per la prima volta Evee a casa sua).
A Rin non è mai passato per l’anticamera di sposarsi, sfiguriamoci con una come Noemi.
Viziata, doppiogiochista ,ipocrita, puttana e . .  la lista potrebbe continuare all’infinito.
Dopo avere bruciato il biglietto, liquidò Evee lasciandola nelle mani di una sua amica: Jin.
Erano una sessantina d’anni che non si incontravano, ma per il momento poteva abbandonare le spiegazioni e farsi dare una mano.
Anche se non si fidava ciecamente della vampira. . . Ha delle tendenza un po’ strane, e spesso porta chiunque in brutte situazione.
Rin gli raccomandò più volte di non torcerle un capello, altrimenti le conseguenze sarebbero state a dir quanto catastrofiche.
Anche quando Rin odiasse ammetterlo, ci teneva alla sua piccoletta. Certo stava rischiando un bel po’ per lei, ma ne valeva la pena.
Alcuni informatori gli diedero le indicazione sulla lettera. Si trovava  nel “Muro del pianto”.
“Una parola. . .” pensò Rin.
Ma quando arrivò a destinazione, vide Noemi con tre licantropi che l’affiancavano con la lettera in mano.
A Rin montò una rabbia assurda. Nessuno poteva sfidarlo, tanto meno una ragazzina nata tre secoli fa!
- Amore, cercavi questa? – gli sventolò Noemi la lettera davanti.
- Puttanella cara, dammi la lettera o ti riduco in briciole e tuo padre può venirmi a leccarmi il culo visto che sarò stato clemente con la sua figlioletta. – sghignazzò Rin in preda a istinti omicida.
- Come ti permetti? Sai che ti dico? Uccido te e quella puttana. – disse rabbiosa Noemi snudando gli artigli e trasformandosi in un lupo.
Gli altri tre rimasi in mobile, vigili e pronti a scattare se la loro padrona avesse dato ordini.
Rin fece una risata assai sadica nel vedere un lupo così piccolo come quello.
Noemi prese la rincorsa e quando stava per attaccare il braccio del suo avversario, questi gli diede un pugno in testa, facendo tremare un bel po’ la terra.
Lasciò Noemi in un piccola pozza di sangue.
Mentre la ragazza sputava sangue e tornava in sembianze umane, Rin gli girava intorno e rideva.
Gli altri tre lupi, molto più grossi e istruiti per combattere, non aspettarono gli ordini di Noemi che subito si precipitarono su Rin, pronti a sbranarlo.
Erano tre lupi mastodontici, dal pelo nero e liscio, gli occhi vitrei e pieni di sangue pulsante. Ogni passo che facevano era musica per le orecchie di Rin, troppo lenti per lui e troppo rumorosi.
I tre attaccarono contemporaneamente, ma Rin più veloce, si spostò all’ultimo secondo. Facendo sbattere i musi dei lupi uno contro l’altro.
- Che noia! Tutto qui? – chiese Rin realmente scocciato.
- Tu! Come puoi avermi attaccato? Io ti amo!- Noemi si senti oltremodo offesa e mentre gli sputava i propri sentimenti piangeva.
Ovviamente Rin non è un tipo sentimentalista e a quelle parole scoppiò senza ritegno a ridere.
- Sei proprio ridicola, credimi! – gli disse per poi uccidere, con un forte calcio allo stomaco, un lupo che lo stava attaccando alle spalle.
“Meno uno.” Pensò Rin.
Effettivamente, Rin ,pensava che quei lupi l’avrebbero fatto divertire. Ma a quanto pare era stato l’ennesimo buco nell’acqua.
Il bel vampiro snudò le zanne e squarciò le gole dei due lupi senza ritegno alcuno, fermandosi nell’ultimo e bevendo il suo sangue fin quando non fosse stato prosciugato.
- Adesso dammi la lettera. – ordinò atono, asciugandosi il sangue che grondava dalla sua bocca.
Noemi non se lo fece ripetere più di due volte.
Gli buttò la lettera ai piedi e se ne andò sconfitta nell’orgoglio. Ma questo significava guerra. . . guerra contro la sua famiglia e per il rifiuto. Ovviamente, l’avrebbe fatta pagare anche a quell’umana che aveva rubato il suo amato.
Rin, soddisfatto e sazio, tornò in hotel non trovando nessuno.
- Oh Evee! Cosa stai cambiando? – disse tra un ghigno soddisfatto e l’amaro in bocca.
Approfittò della sua assenza per farsi una doccia e distendersi nel letto, attendendo che Jin gli riportasse Evee.
Nel frattempo un dubbio atroce si insidiò nella sua testa.
“Troppo facile. . . qui la cosa mi puzza” pensò.
Così, aprì la lettera e come immaginava non era quella del padre di Evee, ma di Richard.
Vedo che hai scelto la parte sbagliata con cui stare. Per te riserverò cose peggiori. Evee mi appartiene e tu non puoi farci niente. Non puoi ne sconfiggermi e non puoi sottrarti a me. Lo sai che sono molto più forte di te. Consegnami la ragazza e sarò clemente da lasciarti in vita. Hai tre giorni a partire da adesso. Dopodiché verrò personalmente a distruggerti, ma prima di farlo ti farò assistere come mi scoperò per bene quella puttanella a cui tieni tanto.
Ah, la lettera l’ho fatta bruciare. Mi spiace, il vostro viaggio finisce qui!
Tre giorni, pensaci bene. “
Gli occhi gli diventarono entrambi rossi dalla rabbia, le mani gli facevano un prurito pazzesco e la voglia di spaccare tutto era inevitabile.
Strappò la lettera e si accese uno spinello. Stavolta non c’era sigaretta che poteva calmarlo.
Il primo, il secondo e poi il terzo. . . adesso iniziava a stare un po’ meglio.
Quello che a Richard sfuggiva e che Rin negli ultimi secoli era migliorato.
Richard anche quando avesse cinquemiliardi di anni, non significava che fosse imbattibile.
Così, pensò a un piano. Tanto ormai, il viaggio per le lettere era veramente finito.
 
 
---
 
 
Tornai in Hotel e quando entrai in camera c’era una puzza tremenda di fumo. E non fumo di sigarette.
Che aveva fatto Rin?
Salutai Jin e la ringraziai per la sua compagnia, prima di chiudere la porta.
Mi sentivo particolarmente strana, e avevo una sensazione che turbava il mio cuore.
Ero nel salottino seduta in una sedia aspettando che Rin finisse quello che stava facendo . . . dai rumori che si udivano doveva essere proprio occupato.
Sentendomi di troppo, uscii dalla finestra e scesi per le scali antincendio.
“Ho bisogno di aria! Lì non si respirava. . . e poi . .e  poi bho! Non so cosa mi sia preso.”
Sono arrabbiata e frustata senza un motivo.
Che mi importa di quello che fa Rin? Niente. Questo è il punto.
A lui non interessa e a me neanche. Ma allora perché mi sento così?
Siamo dei perfetti sconosciuti. Perché si ostina ad aiutarmi? Non lo voglio il suo aiuto. Voglio starmene da sola. Del resto, è quello che so fare meglio!
- Accidenti! – sussurrai.
Mentre mi perdevo in pensieri a dir quanto senza senso,  capii di essermi persa.  Ero in una grande strada buia, illuminata solo dai raggi lunari.
Non c’era un anima viva e per questo ringraziai tutte le divinità che conoscevo.
Mi girai un po’ la città, e quando vidi un'altra chiesa decisi di entrarci e rimanerci.
Era molto grande. Aveva vetrine colorate e statue raffiguranti ogni santo. Vicino l’altare c’era una croce in legno.
Poi, vidi una ragazza che piangeva e singhiozzava. Così mi avvicinai.
Anche se sicuramente doveva essere una del posto, quindi non mi avrebbe capito. . .
Mi sedetti accanto a lei senza proferire parola.
Molto alta, più di me, molto formosa ma tutto al posto giusto. Capelli all’altezza delle spalle, neri con le punte tinte di un verde chiaro.
Tutto d’un tratto sobbalzò e mi guardò negli occhi.
Era tra il triste e arrabbiato.
I suoi occhi erano vitrei, un azzurro chiarissimo, quasi impercettibile.
- Che cazzo hai da guardare? – urlò.
- Niente, scusami non volevo fissarti. – dissi.
Beh, non mi sembra proprio del posto. Parla la mia lingua e . . . un momento.
Quegli occhi li ho già visti da qualche parte.
“ Oh merda. . .” pensai ricordandomi che quel tipo di colore li avevano quei due lupi.
“ Calma Evee! Tu non sei Evee se te lo chiede, ok?”
La mia vocina interiore iniziò a parlare, farfugliare e dire cose senza senso.
- Anche tu sei triste? – mi chiese la ragazza.
Annuì soltanto.
- Come mai? – mi chiese.
“ Eh! ma questa prima ti sbrana a parole, poi vuole sapere vita, morte e miracolo dagli altri.”
- Le persone si rivelano sempre per quello che sono. – risposi atona.
- Hai ragione! Il mio ragazzo non mi ama. Mi ha detto che mi avrebbe uccisa. Che non gli importa di me. Io gli rivelo i miei sentimenti e lui se ne sbatte. – mi rivelò tutto d’un fiato.
- Oh, mi spiace. . . significa che non ti merita. Ci sarà sicuramente qualcuno disposto ad amarti meglio di questo tipo. – gli risposi.
- Si è vero. Basta, ci rinuncio. Sono secoli che ci sto dietro senza risultato. Però me la pagherà lo stesso. Sai per chi ha perso la testa? – mi chiese.
- Non lo so. – dissi confusa, iniziando a capire che questa ragazza con il cervello non ci stava.
- Di un umana! – urlò. Ripetendosi più e più volte.
- Comunque io sono Noemi!  Sono un licantropo, piacere. Tu sei. . ? – mi porse la mano.
“ AH, la ragazza è molto schietta, devo dire. . “
Ma adesso devo inventarmi un nome.
- Rose, piacere di conoscerti. – gli strinsi la mano e sorrisi.
“Sorridi al cattivo gioco”. Mi ripeteva la mia vocina.
- Oh Rose, mi stai molto simpatica. Tu mi hai capito subito! Nessun umano mi capisce, neanche i miei simili se è per questo . ..  ma comunque sia non ti sei spaventata appena ti ho detto cosa sono. – mi disse con tanto di sorriso.
“ Forse la poverina ha sofferto parecchio.”
- Non ti preoccupare, non sono razzista. Io potrei fare amicizia anche con un drago. – dissi per poi scoppiare entrambe a ridere.
- Sai, Rin è un bel ragazzo, ma ha un pessimo carattere. Ti tratta come se tu non conti nulla e lui è il dio sceso in terra. Mi fa incazzare di brutto. – mi raccontò mentre stavamo uscendo dalla chiesa.
“ Rin”.
A quel nome trasalì, ma per fortuna non si accorse di nulla.
Non so se dirgli la verità, e quindi fidarmi, o fare finta di niente.
- Non sei del posto, dove abiti?- mi chiese.
- Neanche tu sei del posto. – risposi per deviare il discorso.
E adesso? Non posso dirgli che attualmente sono in hotel, con il suo “ragazzo”.
- C’è un negozio di tatuaggi. – gli dissi.
- Ah, quindi conosci karol? – mi chiese.
“Ma porca puttana, mi sono fregata da sola”
- Ehm. . . si! – dissi con voce tremante.
- E’ un mio suddito. Fa tatuaggi fantastici! – disse euforica.
Io annuì indicandogli il mio, fresco fresco.
- Oh ma che bello!  Io ne uno sul ventre e dietro il collo. – me li mostrò fiera.
Quello sul collo era un tridente e quello sul ventre era una rosa senza spine e una piuma accanto con il petali sparsi qua e là.
La cosa mi turbo, non poco. Una rosa senza spine . . . questo pensiero mi fece ricordare che sia Karol che Jin avevano delle spine che ricordavano una piuma.
“Merda”.
- Dai andiamo, ti accompagno. – disse lei gentile.
- Oh non ti preoccupare. Voglio ancora prendere un po’ d’aria. – dissi cercando di liquidarla.
- Un po’ d’aria?  Dovevi rimanere accanto a Rin, stupida umana. – un ombra si avvicinò a noi.
- Mia signora – si inchinò Jin davanti a Noemi.
Noemi trasalì e capì la verità.
“ Adesso ero doppiamente fottuta”
Karol e Jin erano traditori. Rin si è fidato di lei e lui non sapeva niente.
Perché non sono rimasta in hotel? Ah, si vero. Rin stava scopando senza ritegno con qualcuno e quei versi mi mettevano a disagio.
- Mi hai mentito. – disse Noemi in sussurro.
- Ho cambiato solo il nome. Ma il resto non ho detto niente che non fosse verità .- ribadii.
Ma mi costò caro. Jin mi diede un poderoso pugno in faccia facendomi cadere a terra.
Avevo il labbro inferiore che sanguinava e la testa mi girava.
- Quindi, sei tu Evee?! – continuò Noemi.
Jin stava per darmi un calcio ma Noemi la fermò.
- Non voglio farla morire, solo soffrire. È colpa sua se Rin non mi ama. – disse con rabbia facendo un cenno a Jin.
Lei ubbidì. Mi sollevò da terra e mi scaraventò contro un muro e poi iniziò a darmi tanti pugni nello stomaco.
Poi con una presa ferrea, strinse con forza le mie braccia facendo scricchiolare le ossa.
Un urlò squarciò la mia gola.
Il sangue usciva copioso da alcune ferite e il dolore non cessava ma aumentava.
Poi si fermò e iniziò a mordere e a succhiare un po’ ovunque. . . fin quando non divenne tutto buio.
 
 
Rin, c’è l’ho a morte con te. Per colpa tua e della tua insensibilità verso ragazze pazze, io ne pago le conseguenze.
Ma dove sei? A giusto, sei a divertirti con qualche bella donna.
Ma fammi il piacere di non venirmi mai più a cercare.
 
 
Il “sonno” non fu per niente d’aiuto. Avevo le ossa a pezzi, nel vero senso della parola.
La voce mi usciva appena e la testa mi vorticava.
- Ferma, non ti muovere o sarà peggio. – una voce profonda mi arrivò dentro la testa.
Voltai piano il capo e guardai verso chi mi stava parlando.
Un ragazzo dai capelli bianchi e occhi chiarissimi ,come quelli di Noemi, mi fissavano.
Mi teneva stressa a sé.
Non potevo neanche opporre resistenza talmente era forte il dolore.
Silenzio. Solo silenzio.
Io non parlavo. Non chiedevo nulla. Non volevo sapere. E lui taceva osservandomi e ogni tanto carezzandomi.
- Mi spiace per il comportamento di mia sorella. Ma ti giuro che non ti farà più niente. – disse carezzandomi i capelli.
I miei capelli . . . c’è qualcosa cosa che non va. Mi alzai di staccò, sentendo scricchiolare la schiena.
Un mugolio di dolore mi sfuggì. Ma ebbi comunque la forza di alzarmi e dirigermi verso uno specchio.
Ciò che vidi era indescrivibile.  . .
Avevo tagliati i capelli cortissimi. Più che tagliati sembravano strappati. 
Mi arrivavano a malapena sul colpo.
- Mi spiace sono arrivato un po’ tardi. Mia sorella ti stava strappando i capelli. È stata ingiusta con te. – parlò quel ragazzo presumendo che fosse suo fratello.
Non mi importava niente di niente. Volevo solo andarmene.
Non avrei versato neanche una lacrima. Non avrei dato soddisfazione a nessuno.
- Dov’è l’uscita? – chiesi rabbiosa.
- Oh, cara. Non  uscirai da qui. Se ti lascio andare mia sorella ti ucciderà. – disse avvicinandosi a me, dandomi un bacio a fior di labbra.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autore:
Ehm. . . Salve?  Sento che questa volta l’ho combinata grossa xD
Ma non è colpa mia, ma di Evee u.u non sono responsabile delle azioni ne di Evee ne di Rin (?)
Ok sto delirando. Comunque. . .
Evee è confusa. Avete visto che reazione ha avuto quando ha saputo ( più che saputo, ha sentito. . . ehm si avete capito XD )  che Rin era occupato? Bhe, direi che forse prova qualcosa nei suoi confronti.
Oh Rin, perché sei tu Rin?
Ho creato un personaggio davvero problematico!
Richard ha scovato i due e ci ha mandato Noemi.
Ha chi sta antipatica Noemi? A me un casino xD
Tadann, Jin e Karol sono traditori. Più Jin che Karol.
La povera Evee ne ha prese a non finire e per di più si risveglia con uno , fratello di Noemi la pazza ( adesso sarà il suo aggettivo xD ) , che gli dice che non se ne può andare.
Oh cielo. Per la cosa dei capelli sono stata cattiva. Io ci tengo troppo ai miei capelli chilometrici e non li taglierò mai. Per questo ho scritto una cosa del genere.
Ma . . . cosa succederà adesso?
Haru diventerà ancora più cattiva. .  è ovvio! (?)
Ok, mi dileguo. Sto parlando troppo.
Spero comunque che vi sia piaciuto. Fatemi sapere come lo avete trovato J
Un abbraccio, Haru <3
   
 
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