Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Savemyhappiness    14/12/2014    0 recensioni
Ultimamente era successo troppo frequentemente e troppo frequentemente mi ero ritrovata in ospedale con qualcosa di fratturato.
I medici cominciavano ad insospettirsi.
I vicini cominciavano a domandarsi il perché di tutte quelle urla e quei tonfi sordi.
I miei genitori si chiedevano perché non li andassi più a trovare.
Le mie amiche si interrogavano sul perché di tutti quei lividi.
Eppure continuavo a sorridere a tutti loro, continuavo a giustificare il mostro che mi dormiva accanto la notte e continuavo a morire, pugno dopo pugno, calcio dopo calcio.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Incubus


Annaspai disperatamente in cerca di respiro alzando di scatto il busto e mettendomi seduta sul letto.
Stesso incubo.
Stessa sensazione di soffocamento che mi prendeva come se qualcuno avesse messo le mani sul mio collo e le avesse strette.
Stessa voragine allo stomaco nel constatare, con immenso dolore, che quel sottofondo che mi aveva accompagnata durante tutta la notte era semplicemente il fastidioso russare di Kostantin.
Mi liberai lentamente e misurando i movimenti del leggero lenzuolo e poggiai i piedi nudi sul marmo gelido. 
"Dove stai andando?" sussurrò il ragazzo che poco prima dormiva beatamente al mio fianco.
Chiusi gli occhi e arrestai i passi, mordendomi il labbro inferiore. Dannazione.
"I-io .. in bagno. Sto andando in bagno Kostantin, torna a dormire" cercai di mantenere un tono pacato, quasi tranquillizzante, ma evidentemente non lo convinse abbastanza.
Sentì la rete del letto cigolare sotto il suo peso e subito i suoi piedi nudi che velocemente battevano sul pavimento.
Mi stava raggiungendo. Restai voltata di spalle. Raggelai.
Senza neanche rendermene conto sentì le sue mani sui miei capelli, inizialmente per darmi una carezza, poi li afferrò saldamente e li tirò provocandomi un dolore immediato che si diffuse per tutta la testa.
"Kostantin, ti prego" piagnucolai a mo' di preghiera.
"Dove stavi andando? Se io dormo, tu dormi" sibilò fra i denti stretti.
Erano le cinque del mattino, i vicini dormivano e non avrebbero sicuramente sopportato delle nuove urla.
La sera prima, infatti, avevamo dato abbastanza spettacolo e più volte eravamo stati chiamati al telefono per farci abbassare i toni.
Purtroppo la cosa non dipendeva da me, la violenza di Kostantin era incontrollabile e se gli scattava il meccanismo nessuno riusciva a fermarlo, diventava un uragano in piena e io, una ragazza di poco più di diciotto anni gracile e minuta, capitavo sempre sotto le sue mani. 
Spesso la discussione veniva innestata da nulla, piccoli particolari ai quali il ragazzo si attaccava per il puro gusto di picchiarmi successivamente. Doveva sfogarsi, mi diceva quando poi tornava in sè e si scusava e mi prendeva fra le sue braccia e mi portava a letto dove utilizzava il mio corpo a suo piacimento, a suo consumo.
Lo faceva perché mi amava e voleva proteggermi, diceva, ma io all'amore non ci credevo più. 
Ultimamente era successo troppo frequentemente e troppo frequentemente mi ero ritrovata in ospedale con qualcosa di fratturato. 
I medici cominciavano ad insospettirsi. 
I vicini cominciavano a domandarsi il perché di tutte quelle urla e quei tonfi sordi. 
I miei genitori si chiedevano perché non li andassi più a trovare.
I miei amici si interrogavano sul perché di tutti quei lividi.
Eppure continuavo a sorridere a tutti loro per rassicurarli, continuavo a giustificare il mostro che mi dormiva accanto la notte e continuavo a morire dentro, pugno dopo pugno, calcio dopo calcio. 
Cresciuta in una famiglia benestante e studentessa modello, mi ero trovata a finire il liceo prima degli altri.
Ero sempre stata una ragazza particolarmente intelligente e i miei genitori se ne erano sempre vantati ai barbecue domenicali con gli amici.
Eppure quell'intelligenza mi aveva abbandonata proprio nel momento del bisogno, proprio quando sarebbe stata fondamentale per la mia vita.
Proprio quando quella vita avrebbe potuto salvarmela. 
Così mi innamorai follemente appena arrivai nella prestigiosa università di Oxford. 
Kostantin era un ragazzo semplice, figlio di una delle famiglie più importanti di Londra e tremendamente affascinante. 
Si prese cura di me e mi accolse nell'appartamento che i suoi genitori gli avevano comprato per evitargli di stare nel dormitorio come tutti gli altri ragazzi. I primi tempi erano felici. Poi scattò qualcosa dentro di lui e nessuno riuscì più a fermarlo. 
Il mio bel principe azzurro, biondo e con gli occhi verdi, divenne un mostro.
"Torna a letto" ordinò col tono secco di uno che non avrebbe permesso repliche.
E subito mi spinse facendomi cadere a terra. 
Non aveva calcolato le distanza e la mia testa andò a sbattere violentemente contro l'angolo del comodino e cadendo a terra persi i sensi. 







Salve.
Sono tornata forse più di un anno dopo l'ultima ff, con una nuova storia!
Le vostre recensioni saranno fondamentali per me, i vostri consigli e i vostri punti di vista.
Ci aggiorniamo tra qualche giorno, col prossimo capitolo.
XOXO -M.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Savemyhappiness