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Autore: Diaryofwriters    15/12/2014    5 recensioni
- LoScandalo in collaborazione con Scriverepervivere. -
10 capitoli, 10 storie da raccontare.
1 – Photograph| Terremo il nostro amore in una fotografia.
2 – Against All Odds| So che non sarebbe mai più tornata da me. Era contro ogni probabilità.
3 – Am I Wrong| Sono così sbagliato se credevo potessimo diventare qualcosa di reale?
4 – I Will Always Love You| Nonostante tutto, sono riuscita a sentirti. Devo lasciarti andare? Si, peró ricorda che ti ameró per sempre.
5 – Thinking Out Loud| E ora sto pensando ad alta voce, a quanto sia bello ballare con lei.
6 – Que Hiciste| Fino a ieri credevo che avremmo affrontato tutto insieme, e poi hai buttato tutto all’aria.
7 – The Hanging Tree| Doneremo la nostra libertà a persone innocenti. E’ peggio raccogliere i pezzi, che cadere in frantumi.
8 – Colors Of The Wind| Solo se rispetterai la vita, Rosy, scoprirai le tante cose che non sai.
9 – Tee Shirt| Ci rincontriamo stanotte. Stessa ora, stesso posto, stesso sogno.
10 - Skyfall| "Usciresti con me?" "Facciamo cosi: uscirò con te solo quando il cielo cadrà a pezzi"
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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                                                                                                                                               Against   All   Odds   

                     
 
How can I just let you malk away
Just let you leave without a trace?
When I stand here taking every breath with you
You’re the only one really knew me at all
 
 
Come posso lasciarti andare via
Lasciarti andare senza che tu lasci una traccia?
Quando mi trovo qui condividendo ogni respiro con te
Tu sei l’unica che mi conosceva davvero


 
So take a look at me now
Well, there’s just an empty space
And you coming back to me
Is against all odds
That’s what I’ve got to face
Quindi guardami adesso
Bhe, c’è solo uno spazio vuoto
Che tu ritorni da me
E’ contro ogni probabilità
Questo è quello che ho dovuto affrontare
 

 
                                   
 
 
               









                                                                                          

                                                                                                                    “Sapevo che non sarebbe mai più tornata. Era contro ogni probabilità”
 
 
 
 








Non caricare quella valigia sull’auto. Ti prego, non farlo.
Non capisci che senza di te sono un uomo finito, senza alcuna probabilità di continuare a vivere?
Ora ti giri, mi chiedi con lo sguardo come ho potuto tradire la sua fiducia.
Non volevo farlo, davvero.
Con te ero finalmente cambiato, ormai l’eroina era diventata inutile per il mio cervello.
Perché la mia droga eri tu, Laura.
Anzi, lo sei ancora.
Grazie a te mi sono reso conto che quello che facevo era sbagliato.
Grazie a te ho ricominciato a respirare.
E ho imparato ad amare.
Adesso assottigli gli occhi in due fessure, mi osservi circospetta, come la prima volta che ci incontrammo.
Non farlo, ti prego.
I ricordi sono troppo sporchi, dolorosi, sbagliati, per ritornarmi alla mente.
Eppure, non riesco a fermarli.
 
Flashback:
Riponevo con cura il sacchetto di cocaina nella tasca dei jeans.
L’avevo appena comprata da Ray, 10 anni, bimbo in gamba.
In questo mondo non si è mai troppo giovani per entrare nel  giro.
Ho iniziato a drogarmi due anni fa, l’ho provata una volta e non me ne sono più liberato, era una dipendenza, la mia.
Niente club per tossico dipendenti, niente stronzate.
Io non ero malato, non mischiamo la lana con la seta.
Stavo bene, e quando si sta bene non si può essere malati.
La mia era soltanto una piccola, innocua dipendenza. Aiutava a concentrarmi, era utile.
La malattia non lo è, la droga sì.
O almeno, per me. Mi fanno quasi pena le persone che si fanno in quattro per raggiungere uno scopo, quando hanno la soluzione sotto al naso.
Sono patetiche. Non sopporto la gente dotata di troppo perbenismo, non è così che va il mondo.
Ormai l’intero globo è invaso da alcolisti, perversi, guerre, conflitti, pedofili, e perché no, anche persone come me.
Io odio tutti in questo schifo di mondo, non si salva nessuno.
Detesto chi mi fissa, chi fa pensieri affrettati sul mio conto, chi pretende di giudicarmi quando è solo spettatore della mia vita.
E poi...ahia, che male!!!!
Ero così assorto nel mio cervellino che non mi sono accorto di essermi scontrato con qualcuno.
Non mi curo tanto del cosiddetto “qualcuno”, quanto al secchetto di droga che avevo messo precedentemente in tasca.
Eccolo lì, a terra. La polverina bianca sparsa sull’asfalto.
Grandioso, 100 dollari buttati nel gabinetto.
Rivolgo ora lo sguardo a quel  cretino  che ha permesso tutto ciò.
Ah no, mi correggo, cretina. Era una ragazzina di bassa statura, capelli castani, rigorosamente shatushati- e tutti sanno quanto mi stiano “simpatiche” le persone che seguono la moda- occhiali da vista, stile semplice: una maglietta a maniche corte rossa e dei jeans grigio chiaro. Ai piedi delle vans- ho già detto che ho una particolare simpatia per la moda e quei cerebrolesi che la seguono?-.
Anche la cretina sembra fissarmi da capo a piedi, e giuro che odio chi osa farlo.
Che minchia ha da guardare?
Decido di togliermi per primo da questa situazione fastidiosa:<<  Guarda un po’ dove metti i piedi  >>
Lei ribatte:<<  Sei tu che mi hai travolta  >>
Che fa, offende?!
<<  Senti, meglio se giri all’argo, non è un posto per bambine, questo  >>
<<  Ho la tua stessa età, mentecatto  >>
Ecco, ora mi stava veramente sui genitali. Ma che cosa vuole da me?!
Decisi di lasciarla al proprio destino, si arrangerà.
<<  Io ti ho avvisato, a mai più  >> detto questo, la superai e continuai per la mia strada. Ormai la coca era andata.
Prima che io potessi girare l’angolo, la sentii gridare: << Comunque, io mi chiamo Laura!!!  >>
Mi fermai per almeno cinque secondi, poi mi rimisi in cammino.
Fine Flashback
 
Credevo non l’avrei mai più incontrata. E invece, giorno dopo giorno, eccola lì che mi aspettava, magari per fare la strada insieme, o anche solo per parlare.
Scoprii che non era tanto diversa da me, anche lei era arrabbiata col mondo, per motivi validi.
Invece io ero soltanto una vittima del cinismo, da sempre chiuso in me stesso, poco socievole, totalmente associale, prendetela come vi pare.
L’importante è che insieme abbiamo imparato ad ascoltare, siamo cresciuti.
Mi resi conto che la mia dipendenza era una malattia, ed era sbagliata come ogni altra cosa negativa.
Non era vero che mi faceva sentire bene, mi stava rovinando lentamente.
Non era affatto che era utile, era solamente lentale.
Non era vero che era piccola ed innocente, era grande e pericolosa.
Non erano le altre persone ad essere patetiche, quanto io, che riccorrevo a sostanze stupefacenti per trovare un po’ di pace interiore. Che cosa stupida.
Non era neanche vero che l’intero mondo fosse così malvagio, piuttosto io mi ero imposto di pensarla a questo modo.
E non era per niente vero che Laura fosse una cretina, anzi, il cretino ero io. Perché io per primo stavo giudicando senza guardare nel profondo le persone.
Incominciai a vivere, sul serio. Abbandonai la droga per qualcosa di meglio, per qualcosa di più sano e forte di qualsiasi altro medicinale: l’amore.
Tutta la mia storia aveva subito un radicale cambiamento: io e Laura ci fidanzammo e trasferimmo in un appartamento in affitto nella città di Los Angeles.
Con le persone che conoscevo non ebbi più contatti. Eccetto che con Ray.
Ray, il piccolo Ray, lo provò sulla sua pelle. Venne ucciso da uno dei sui stessi clienti. La cosa più triste era che al funerale ero presente solo io. Là, in piedi in mezzo ad un campo di erba secca.
Avrei potuto fare un migliaio di altre cose, e invece sono rimasto lì con lui.
Perché in fondo mi ero affezionato, lavorava con la malavita solo per portare a casa un soldo in più.
Era proprio a casi estremi, non si deve di certo ricorrere alla droga per comprare del pane per sfamarsi.
Purtroppo, essendo minorenne, era l’unica cosa a cui poteva ricorrere.
L’unica cosa.
Ecco, non capii subito il significato di queste tre paroline magiche. Le consideravo solo delle inutili scuse per giustificare le proprie azioni, le proprie malefatte.
Non sospettai neanche per un momento che queste potessero essere il mio vaso di Pandora.
Mi soffermo ad analizzarle una per una: l’unica , la sola, solamente quella. Nient’altro. Quella.
Cosa, qualunque cosa, che sia concreta o astratta. Qualunque cosa per non finire male.
Eh si, era veramente il mio caso.
Qualunque cosa per aiutare, salvare un amico, un parente, un fratello.
E quella cosa, quasi sempre, è la sola possibilità, l’unica.
C’era, c’è, forse qualcuno che amo più di Laura: la mia famiglia.
I miei genitori erano in grave difficoltà, dovevano pagare un debito troppo alto che neanche il loro stipendio, quello di tutti i fratelli e quello dei miei zii messi insieme avrebbero potuto raggiungere anche solo lontanamente il prezzo.
Allora decisi.
Decisi di rientrare nel giro. Ero anche disposto a farmi sparare che vederli in miseria, e magari, con una pallottola in testa.
Non dissi niente a Laura.
Era un piccolo affare da compiere in segreto, e mi avrebbero dato dei soldi sufficienti per pagare quel cazzo di debito.
In poche parole, dovevo nascondere un pacchetto di un certo valore per tot giorni.
Sarà perché avevo sbagliato nascondiglio, perché sono stato un imprudente, ma Laura mi scoprì.
E allora, il disastro.
 
Flashback:
Davvero, non l’ho mai vista talmente infuriata.
E’ stato un attimo: sono entrato in stanza e l’ho trovata in piedi, davanti all’armadio, girata di spalle, il respiro pesante e il pacchetto in mano.
Io,  invece sulla soglia della porta, con lo sguardo tra un misto del terrore e lo sconvolto.
Ero incapace di proferire parola.
Lei deve aver avvertito la mia presenza, perché si gira, in lacrime.
E’ sconcertata quanto me, era anche molto arrabbiata, però.
Incominciò ad urlare:<<  Mi avevi detto di avere smesso!  >>
<< Io…  >>
<< Bugiardo!!!  >> calde lacrime scendevano sulle sue guance.
Odio quando piange.
<<  Posso spiegarti, Laura  >>
Si asciugò velocemente il viso con la manica della felpa :<< Hai trenta, e dico trenta secondi per raccontare tutto >>
Io le dissi tutto, non tralasciai nessun dettaglio, lei ascoltava attenta.
Non sembrava convinta.
E poi :<<  Ross, perché non me l’hai detto, avremmo trovato una soluzione insieme. Cos’è, non ti fidi più di me?! Avevi paura che dicessi tutto alla polizia, eh?!  >>
<<  Era troppo pericoloso, non volevo che tu finissi in una cosa in cui non avevi voce in capitolo!  >>
<< Tutte balle! Io so badare a me stessa, non sono una bambina, nonostante tu pensi il contrario…  >>
La guardai male: <<  Non dire cavolate!  >>
Lei mi rispose con lo stesso tono: << Dico soltanto la verità! A quanto pare non ti fidi di me, bhe, caro, ecco la news, neanch’io mi fido più di te  >>
Fine flashback
 
Ci lasciammo in quel preciso istante.
Non servirono tanti giri di parole, bastarono solo: “ Neanch’io mi fido più di te”  a mettere fine alla nostra relazione.
Sapete quando dicono che una persona ti ha spezzato il cuore?
Ecco, io ho la prova che è vero.
E’ come sentire quell’organo battere talmente forte da uscirti dal petto, con una forza tale da farti piangere dal dolore.
E’ come se tu dovessi andare in giro con un pugnale impiantato nel petto.
E’ come vivere senza avere più un’anima.
Un uomo non può sopportare un dolore simile.
Ma non incolpo l’amore, non è colpa sua se sto soffrendo, non è mai colpa sua, siamo noi che roviniamo sempre tutto, è l’odio che ogni individuo prova ad ostacolare la felicità.
Siamo tutti dei masochisti e degli ipocriti: amiamo farci del male da soli, per poi scaricare il peso su qualcun altro.
Eh,  facile così.
Diamo a Cesare ciò che è di Cesare.
Dovremmo metterci una mano sulla coscienza un po’ tutti.
Io sto perdendo Laura per colpa mia, per un mio errore.
Avrei dovuto dirglielo, coinvolgerla, e invece lo stupido orgoglio mi ha bloccato.
<<  Era troppo pericoloso…  >> ma a che caspita pensavo?
La verità è che avevo paura di perderla dicendoglielo, bhe, non l’ho fatto, ma fatto sta che l’ho persa lo stesso. E allora è proprio vero che dobbiamo essere sinceri con noi stessi, fino in fondo. Chi non ha coraggio di farlo, non ha coraggio di affrontare i problemi della vita.
Non ha  fegato.
Non vuole vedere, non vuole sentire. Fa finta che ci sia un’alternativa, che in realtà non esiste.
Io sono stato pauroso come un coniglio.
E’ naturale avere paura, si, ma non per questo bisogna rimanere fermi.
Ho sbagliato, ho sempre sbagliato tutto, e ora ne sto affrontando le conseguenze.
Potrei correrle dietro, pregarla in ginocchio, supplicarla di rimanere, prometterle la luna, non sarebbe rimasta comunque.
Perché ha perso la fiducia in me, che è la prima, primissima cosa, che porta avanti la storia fra due persone.
Io non voglio separarmi da lei, e non lo dico perché è la solita frase struggente di tutti i film drammatici. Lei è davvero la mia vita, il mio nuovo mondo, quell’universo dove regna pace, gioia, amore.
Dove la parola “sofferenza” non esiste, e dove mai nulla è la fine.
Dove tutto è sempre l’inizio.
Un mondo dove non esistono lacrime, quelle che ora sto versando.
La osservo dalla finestra, sta caricando le ultime valigie.
 
No, ti scongiuro, non andartene.
Cosa aspetti, sbrigati, prima parti, meno soffro.
No, aspetta, dammi un’altra possibilità, non ti deluderò.
Cosa aspetti, forza, vattene senza darmi una chance, ti farei ancora del male.
No, per cortesia, ascoltami.
Cosa aspetti, tappati le orecchie, direi altre falsità.
No, torna da me.
Cosa aspetti,vattene!
 
Non importa più niente, ormai.
Ho perso ogni speranza.
Ogni illusione.
Sono pronto, ora.
Ti lascio finalmente libera.
La vedo, probabilmente per l’ultima volta, sale sulla sua macchina e parte.
 
Mi mancherai, perché  io ricordo sempre tutti, anche quelli che mi lasciano, ma davvero, non importa.
Tanto lo so che non tornerai mai più.
Is against all odds- contro ogni probabilità.
 
 
But to wait for you is all I can do
And that’s what I’ve got to face
Take a good look at me now ‘cause I’ll be standing here
And you coming back to me
It’s against all odds- it’s the chance I’ve got to take
 
Take a look at me, now…
Ma aspettarti è tutto quello che posso fare
Ed è quello che devo affrontare
Guardami bene adesso, perché sarò ancora qui in piedi
E che tu ritorni da me, è contro ogni probabilità
Ma è l’unica possibilità che ho
 
Guardami, adesso…
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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