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Autore: Blueorchid31    15/12/2014    11 recensioni
Ritorno allo shippuden, dopo gli avvenimenti degli ultimi due capitoli. La mia personalissima versione circa il buco temporale che intercorre tra il 699 e il 700. Naturalmente ci saranno lacrime, risate e tanto, tanto Sasusaku. Penso che abbiate capito che faccio veramente schifo nelle introduzioni, quindi vi auguro solo una buona lettura.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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#4 Nukenin o Eroe?

Parte II




Sakura sarebbe voluta sprofondare e ricomparire dall'altra parte del globo. Le lacrime le avevano offuscato la vista e premevano per uscire, provava vergogna e non aveva il coraggio di voltarsi verso Sasuke. Non aveva minimamente pensato che Kiba avesse riportato ai Kage anche quell'episodio e ora si sentiva con le spalle al muro.

"Quello che ci siamo detti io e Sakura-chan non ha niente a che fare con questa storia" intervenne Naruto.

Lei lo ringraziò mentalmente, perché al momento non sarebbe stata in grado di ribattere alcunché.

"Io invece credo il contrario." affermò la Mizukage che stava letteralmente sguazzando in quella storia così romantica "L'Uzumaki le aveva fatto una promessa, vero Haruno?"


"Promettimelo Naruto, promettimi che riporterai indietro Sasuke-kun."


Era bloccata, incapace di dire o fare niente, anche di respirare. Le mani le tremavano e teneva strette le ginocchia in modo che anche le gambe non iniziassero a muoversi in modo convulso. Lo sguardo basso, puntato sul pavimento della sala riunioni, carico di lacrime che minacciavano di scorrere sul suo viso da un momento all'altro. L'idea che Sasuke fosse venuto a conoscenza, in quel modo, di quella storia che la rendeva ai suoi occhi sicuramente più patetica di quanto già non lo fosse, era l'aspetto peggiore della faccenda. Cosa avrebbe pensato di lei? Che i sentimenti per lui non fossero poi così veri come lei aveva più volte sostenuto? Che lei lo ritenesse davvero un nukenin?

Si era presentata al suo cospetto con l'intenzione di ucciderlo e ne aveva avuta conferma dalla Mizukage, cos'altro avrebbe potuto pensare?

"Haruno?" la chiamò la Mizukage, che era ancora in attesa di una risposta.

"Non penso che tutto questo sia necessario" cercò di obiettare Tsunade, vedendo la sua allieva in procinto di crollare "non stiamo giudicando la condotta di Sakura"

"Tsunade-sama" un sussurro, appena percettibile scaturì dalle labbra della ragazza " risponderò alle loro domande" concluse prima di alzare lo sguardo, carico di astio, verso i suoi inquisitori.

Naruto provò una profonda pena per la sua compagna. Come lei, non aveva preso in considerazione la possibilità che quel discorso venisse fuori. Lui lo aveva rimosso nello stesso istante in cui l'aveva accusata di mentire a se stessa. Certo, gli avrebbe fatto piacere se fosse stato vero, ma conosceva troppo bene Sakura per credere davvero che il suo cuore avesse smesso di sperare nel ritorno di Sasuke e avesse visto in lui la persona da amare.

"Naruto mi aveva promesso che avrebbe riportato a casa Sasuke-kun e io non volevo che corresse altri rischi, era troppo importante per il Villaggio" rispose con decisione.

"Perché pensava che fosse compito suo uccidere l'Uchiha. Non era forse questo che lei e gli altri suoi compagni avevate pianificato?"

Non riusciva a capire che gusto ci provasse la Mizukage a metterla in difficoltà. Dove voleva arrivare?

Volse leggermente lo sguardo verso Sasuke. Era impassibile. I suoi occhi non tradivano alcun tipo di emozione e così il suo viso, imperturbabile. Sembrava non stesse neanche ascoltando, che fosse da un'altra parte, che quella storia non gli riguardasse affatto.

"Sì" rispose con un filo di voce, rivolta più a lui che ai suoi veri interlocutori.

Lei era intenzionata a ucciderlo. Non voleva che lui e Naruto si scontrassero e che il secondo dovesse portarne il peso, ma quando si era ritrovata lì, davanti a lui...

" Hai tramortito i tuoi compagni e sei andata ad affrontarlo da sola, ammirevole." continuò la Mizukage che non sembrava ancora soddisfatta.

"Mei, credo che stiamo girando intorno al problema" la redarguì Gaara che era stufo di quell'inutile sceneggiata che stava solo creando tensione.

"Ho quasi finito, Kazekage. Il punto è questo: quando hai raggiunto il luogo in cui l'Uchiha aveva affrontato Danzo cosa è accaduto?"

Ecco dove voleva arrivare.


Sasuke-kun ho deciso di seguirti! Volterò le spalle a Konoha.”

Se solo... se solo riuscissi a pugnalarlo, sarebbe tutto finito”


La luce accecante di un chidori e un kunai puntato alla gola. Due immagini ancora troppo nitide nella sua memoria.

"Quando sono arrivata Sasuke Uchiha non era lì e neanche Danzo" mentì, di nuovo, sicura che Kakashi e Naruto non l'avrebbero contraddetta.

"Sei sicura di quello che stai dicendo?" le chiese la Mizukage, assottigliando lo sguardo.

"Sì" affermò con decisione, guardandola dritta negli occhi.

"Karin Uzumaki ha riferito di essere stata salvata da una Kunohici dai capelli rosa" le comunicò la donna, dopo aver sfogliato alcuni fascicoli.

"La ragazza era priva di sensi quando l'ho trovata. L'ho curata e condotta a Konoha." doveva mantenere la calma e rispondere con coerenza, nonostante la paura che Karin avesse potuto raccontare una versione diversa.

La Mizukage guardò i suoi colleghi e Sakura iniziò seriamente a temere che avessero scoperto che stava raccontando solo delle menzogne.

"La versione coincide"dichiarò, con il sollievo di tutti "Pertanto, Danzo Shimura potrebbe anche essere stato ucciso da qualcun altro"

Sakura finalmente riuscì a incurvare le labbra in un sorriso. Aveva mentito di fronte ai cinque Kage, ma lo aveva fatto per una buona causa – un'ottima causa.


"Sono stato io a uccidere Danzo"


La stessa ottima causa che aveva proferito quelle parole con voce chiara.


"Allora l'Haruno ha mentito?" chiese il Raikage già visibilmente alterato.

Sakura e Naruto si voltarono verso Sasuke con occhi sbarrati. Lui che non era solito essere di tante parole, proprio adesso aveva deciso di parlare? Non poteva stare zitto?

"Non ho mentito!" Non andava bene, non andava bene per niente. L'affermazione di Sasuke non solo dava la conferma che fosse un assassino, ma faceva passare anche lei da bugiarda.

"Danzo Shimura meritava di morire" continuò l'Uchiha, incurante degli sforzi fatti precedentemente dalla sua compagna di Team e da tutti gli altri per creargli un alibi.

"E per quale motivo?" chiese il Tsuchikage che non aveva mai avuto grande stima per lo Shimura.

"Ha ordito un complotto ai danni del Clan Uchiha. E' stato lui a ordinare il massacro, lui e i consiglieri del Terzo" questa volta fu Naruto a intervenire.

Sakura aveva intuito qualcosa circa quella storia proprio nel Paese del Ferro, ma una volta tornati a Konoha , l'imminente guerra non le aveva dato la possibilità di approfondire il discorso con Naruto, anche perché Kakashi era stato molto chiaro in merito alla segretezza di quelle informazioni che avevano ottenuto.

"Il Clan Uchiha è stato sterminato da Itachi Uchiha, Naruto! Cosa c'entra Danzo in tutto questo?" La domanda del Tsuchikage era effettivamente pertinente, cosa ne potevano sapere loro della politica interna di Konoha? Non potevano essere a conoscenza dei complotti del capo della Radice.

Naruto raccontò loro la storia di Itachi, di come avesse sventato la guerra civile sterminando la sua stessa famiglia; di Danzo e dei consiglieri che si erano opposti a una linea diplomatica con il Clan che minacciava un colpo di stato e avevano, infine, optato per il totale annichilimento dello stesso proprio per mano di un consanguineo.

"Se quello che dici è vero, perché non ha ucciso anche suo fratello? Era pur sempre un Uchiha."

"Perché mi amava" rispose Sasuke, spiazzando tutti, Sakura compresa, che incominciò a capire cosa avesse spinto davvero il ragazzo alla follia.

"Chi erano gli altri due consiglieri? Sono ancora vivi?" chiese immediatamente il Tsuchikage, spinto dalla curiosità di appurare se le parole di quei ragazzi fossero vere.

"Homura Mitokado e Koharu Utatane. Sono vivi e vegeti" rispose Tsunade con gioia – la Utatane non le era mai stata particolarmente simpatica.


"Convocateli immediatamente!"


-§-



I due consiglieri, scortati da due anbu, fecero il loro ingresso nella sala.

Sasuke appena ebbe la possibilità di posare gli occhi su quei due vecchi, i cui nomi comparivano sulla sua lista nera intitolata “Vendetta”, fu tentato di saltargli addosso e porre fine alle loro inutili vite. Meritavano di fare la stessa fine di Danzo, se non peggiore. Almeno lui si era preso la responsabilità delle sue azioni e lo aveva affrontato a viso aperto, mentre quei due insetti che adesso si nascondevano dietro i Kage, continuavano a mostrare quell'arroganza che li aveva sempre contraddistinti.

Si ricordava di loro.

Quando il Terzo Hokage aveva promesso che si sarebbe preso cura di lui, loro erano presenti e avevano annuito, fingendo dispiacere per il povero orfano.

Falsi, meschini, insetti.

Nessuna punizione sarebbe stata in grado di soddisfare il suo desiderio di giustizia per i suoi genitori e per suo fratello. Avevano costretto Itachi a fingersi un traditore, a sterminare il suo intero Clan e ora, erano davanti a lui come se nulla fosse accaduto e lo guardavano con disgusto.

Gli unici traditori in quella stanza erano solo loro e Sasuke si persuase di mantenere la calma per dimostrare che fosse così. I cinque Kage dovevano sapere chi fossero quei due individui che per troppo tempo avevano tramato alle spalle del Villaggio, ordendo complotti, ordinando stragi, spinti dalla sete di potere e non dal desiderio di proteggere Konoha. Avevano stretto un patto con il diavolo per continuare indisturbati a governare, ma avevano sottovalutato la tenacia dell'Uchiha e soprattutto che Danzo potesse aver confessato quanto accaduto.


Perché, Itachi?

Per quale ragione ti sei disturbato a salvare la vita a questo patetico moccioso?

Osservalo, guarda ciò che è diventato: il tuo unico... il tuo solo... fallimento.”


Sasuke strinse i pugni e serrò la mascella, ricordando l'immagine del braccio di Danzo ricoperto dagli sharingan sottratti ai membri del suo Clan. Cercò disperatamente un appiglio a cui aggrapparsi per mantenere la calma, ma in quella sala, per lui, erano divenuti tutti di nuovo degli estranei. Nessuno dei presenti avrebbe mai potuto capire quanto odio avesse covato per quei due individui e di come si stesse facendo di nuovo strada nel suo sangue.

Gli sarebbe bastato attivare lo sharingan per carbonizzarli o rinchiuderli in un'illusione; avrebbe potuto mostrargli Itachi, come aveva fatto con Namura e provare quello stesso piacere nel leggere nei loro occhi il terrore. Il fantasma di suo fratello avrebbe avuto tutte la ragioni per perseguitarli e lui, in questo, gli avrebbe potuto dare una mano se solo Naruto non avesse risvegliato in lui il desiderio di ricominciare e gettarsi alle spalle tutto quel dolore. Lui e Sakura erano al suo fianco, Sakura aveva addirittura mentito per lui. Le cose non erano andate come lei aveva raccontato, o meglio, aveva omesso una parte che agli occhi dei Kage, tranne a quelli di Kakashi, sarebbe stata la prova lampante che lui fosse davvero un nukenin. Lo scontro con Naruto era stato visto come un acceso scambio di opinioni tra due rivali, la causa non era stata spiegata nei minimi particolari, ma aver tentato – premeditatamente – di togliere la vita a una sua compagna di squadra, sarebbe stato considerato un gesto imperdonabile e avrebbe sancito la sua condanna. Le motivazioni che avevano spinto Sakura a mentire non riusciva a comprenderle: dopo tutto quello che le aveva fatto come poteva ancora proteggerlo? E anche la versione di Karin non lo convinceva totalmente dato il carattere vendicativo della ragazza. Ma se per il momento almeno quella faccenda sembrava essere stata archiviata – o da espletare in un altro momento, da solo, con la sua compagna di Team – adesso era necessario dimostrare che quei due vigliacchi fossero colpevoli.

"Siete stati convocati perché nei vostri confronti sono state mosse delle pesanti accuse" comunicò loro il Raikage.

"Quali?" chiese Homura.

"Tradimento"

"Ci avete convocati mentre il Villaggio sta organizzando i funerali per gli shinobi morti in guerra per questa assurdità?" intervenne Koharu con disappunto, lanciando uno sguardo a Tsunade che cercava di nascondere la soddisfazione di vederla finalmente sul banco degli imputati.

La sennin era infatti a conoscenza da molto tempo degli imbrogli della Utatane, ma le continue scorribande di Sasuke e la successiva guerra, non le avevano consentito di appurare se quei due realmente c'entrassero qualcosa con lo sterminio degli Uchiha. Non aveva mai provato simpatia per quei due, soprattutto quando avevano definito Naruto un pericolo per il Villaggio e la cosa era reciproca, visto che l'Utatane non perdeva occasione per metterla in difficoltà o far prevalere la sua autorità.


"Cercheremo di fare in fretta" le rispose la Mizukage che avrebbe tanto voluto continuare a parlare di dichiarazioni di amore piuttosto che interrogare due vecchietti che a prima vista sembravano del tutto innoqui.

"Sarà meglio" ribatté immediatamente Koharu, incrociando le braccia.

Nessuno dei due si era voltato verso l'Uchiha, non lo avevano degnato neanche di un misero sguardo, forse anche per istinto di autoconservazione, sapendo cosa avrebbe potuto fargli anche solo con uno dei suoi occhi.

"Eravate a conoscenza dell'ordine dato a Itachi Uchiha di sterminare il suo Clan?" chiese lo Tsuchikage.

"No" rispose Koharu con decisione "Itachi Uchiha ha sterminato il suo Clan per diletto" aggiunse.

"Allora perché non ha ucciso anche a me?" ringhiò Sasuke, fregandosene altamente che quella sua domanda potesse essere vista dai Kage come un oltraggio.

"Noi facciamo le domande; Uchiha!" lo redarguì il Raikage.

"Non state facendo le domande giuste! Il Terzo Hokage era contrario a un atto di forza contro il mio Clan, ma loro hanno scelto di sostenere Danzo che da tempo aveva pianificato tutto. Il mio Clan veniva spiato da mesi e Kakashi Hatake può confermarvelo. Io l'ho visto!"

"E come avresti fatto?" chiese il Tsuchikage.

"Questi sono gli occhi di Itachi" rispose Sasuke, spalancando le palpebre in modo che lo sharingan e il rinnegan fossero ben visibili a tutti.

Nella sala ci fu un momento di silenzio in cui ognuno dei presenti poté ammirare da vicino i famosi occhi di Sasuke Uchiha, occhi assassini, colmi di odio e rabbia.

Avrebbe potuto spazzarli via con un solo battito di ciglia, ma non lo fece. Richiuse gli occhi e tentò di calmare il suo cuore che aveva iniziato a battere a una velocità inaudita ripensando a quando aveva deciso di farsi impiantare gli occhi di suo fratello per distruggere Konoha, per uccidere quell'uomo e quella donna che non sembravano affatto intimoriti da lui e che continuavano a guardarlo dall'alto in basso.

Tsunade prese la parola per spiegare ai presenti che era di uso comune tra gli Uchiha il trapianto degli occhi e che, in passato, i membri del Clan si uccidevano a vicenda pur di ottenere maggiore potere.

"Gli Uchiha hanno sempre avuto sete di sangue e di potere" sentenziò Homura con un tono quasi di disgusto.

"A quanto pare anche voi" questa volta fu Naruto a intervenire.

"Come ti permetti stolto ragazzino" inveì il vecchio.

L'aria si era fatta molto tesa, i consiglieri non sembravano affatto disposti a una confessione e Sasuke e Naruto si erano abbastanza scaldati da poter scatenare un putiferio da un momento all'altro.

Sakura aveva assistito in silenzio, cercando di capirci qualcosa, dato che nessuno si era preso la bega di spiegarle nulla. Gli occhi di Sasuke erano quelli di Itachi... le sembrò quasi assurdo, ma plausibile, dato che durante il loro breve e funesto incontro nel Paese del Ferro sembrava che Sasuke stesse perdendo la vista.

Volse lo sguardo verso di lui e fissò i suoi occhi per un istante, spinta dalla curiosità di riconoscervi dentro qualcosa di diverso. Aveva incontrato una sola volta Itachi ed era rimasta colpita proprio dalla somiglianza che c'era tra i suoi occhi e quelli di Sasuke: due pozze nere profonde e tristi, nelle quali si leggeva solo dolore. Itachi, come Sasuke, aveva imparato a mascherarlo dietro una coltre di impassibilità; aveva assunto il ruolo del nukenin, imparando a recitarlo alla perfezione, ma per Sasuke era stato diverso, lui non aveva recitato, lo era stato davvero.

Provò quasi ribrezzo per aver solo pensato a una cosa del genere. Davvero lo considerava un nukenin?

Non poteva avere dubbi proprio in quel momento.

Sembrò quasi che Sasuke si fosse accorto di quella sua improvvisa insicurezza, girandosi verso di lei e guardandola per la prima volta da quando erano lì. Lei non riuscì a reggere il suo sguardo intimorita dalla possibilità che lui potesse davvero leggervi quell'orrendo pensiero che aveva formulato poco prima. Se ne vergognava, ma in un'analoga situazione lui forse avrebbe reagito nello stesso modo, anche peggio. Dopotutto anche lui, prima di sapere la verità su Itachi, aveva pensato che fosse solo un assassino, che avesse sterminato il suo Clan solo per testare le sue capacità e che lo avesse lasciato in vita solo per un capriccio – almeno questo era quello che lei aveva saputo su quella storia. Il desiderio di vendetta che aveva spinto Sasuke a seguire Orochimaru, poteva anche condividerlo, ma tutto il resto no. Non riusciva a dimenticare che lui avesse cercato di ucciderla, né che avesse deciso di affrontare Naruto e men che meno ciò che le aveva mostrato durante l'illusione in cui l'aveva rinchiusa. Si rese conto che non fosse possibile per lei passare sopra a tutti quegli episodi solo perché lui le aveva chiesto scusa. Per quanto il desiderio di perdonarlo, in virtù della felicità di averlo ritrovato, fosse predominante, sarebbe riuscita davvero a far finta che niente fosse successo? Sarebbe riuscita a gettare nel dimenticatoio tutta la sofferenza che le aveva causato?

Non era certo quello il luogo, né il momento per porsi quel tipo di domande. Se i Kage avessero percepito un minimo di incertezza in lei, lo avrebbero sicuramente utilizzato a loro favore e non poteva permetterlo perché avrebbe potuto rispondersi solo ed esclusivamente dopo che tutta quella storiaccia fosse finita, quando avrebbe avuto la possibilità di parlare con lui, lontani da occhi indiscreti. Voleva capire, doveva capire, e questa volta lo avrebbe costretto a parlare, a spiegarle tutto, perché era stanca delle mezze verità, delle frasi senza senso e di sguardi che volevano dire tutto e niente. Voleva chiarezza da ogni punto di vista. Si sentiva così terribilmente stupida per aver scoperto di Itachi solo in quel frangente: Naruto non l'aveva ritenuta all'altezza di mantenere il segreto? Possibile che anche lui non avesse fiducia in lei? Se solo glielo avesse detto a tempo debito, lei non avrebbe...


"Penso che sia meglio fare una pausa" propose Kakashi, dato che l'aria nella sala stava diventando pesante.

Concordarono tutti. I tre ragazzi e Tsunade uscirono dalla porta principale, ritrovandosi nel corridoio. Per sicurezza, onde evitare che l'Uchiha potesse fare qualche pazzia, i due consiglieri furono condotti in una stanza adiacente, scortati dagli Anbu.

Sasuke si appoggiò con le spalle al muro, lo sguardo basso e furente. Si vedeva che fosse molto provato, non era ancora in forma, anzi non si sarebbe dovuto muovere dal letto e tutta quell'agitazione non gli aveva sicuramente giovato. Anche Naruto non aveva una bella cera e Sakura si chiese se la scelta dei Kage di tenere il processo proprio durante la loro convalescenza non fosse stata studiata: conciati in quel modo, anche se avessero sferrato un attacco, non sarebbe stato difficile arginarlo.

La ragazza evitò di avvicinarsi all'Uchiha, conoscendolo le avrebbe solo risposto male o non risposto affatto, quindi si diresse verso Naruto che come lui si stava risposando contro il muro, qualche metro più avanti.

"Perché non mi hai detto niente?" gli chiese senza tergiversare.

"Non potevo dirtelo"

"E quindi hai preferito farmi umiliare in quel modo e spingermi a..." Sakura si accorse di aver alzato il tono della voce e che Sasuke, pertanto, aveva alzato la testa e li stava guardando "... tu sai cosa" sibilò a denti stretti. Dopo il Paese del Ferro non avevano avuto più modo di parlarne, era vero, ma quello che adesso stava facendo infervorare Sakura era che Naruto non le avesse detto niente al momento opportuno, quando gli stava confessando il suo falso amore, prima di decidere di uccidere Sasuke. Quelle informazioni avrebbero cambiato tutto e lei si sarebbe concentrata a smascherare quei due malfattori e si sarebbe evitata una serie di umiliazioni che adesso le bruciavano come tizzoni ardenti nello stomaco. Senza contare che avrebbe potuto utilizzarle per far ragionare Sasuke, senza alcun kunai al collo e nessun gracchiante chidori da perdonare.

"Possiamo parlarne dopo?" le chiese Naruto, visibilmente stressato e allo stesso tempo preoccupato per come si stavano mettendo le cose.

Non c'era modo di dimostrare che quello che lui e Sasuke sostenevano fosse vero e quei due loschi vecchietti non avevano nessuna intenzione di confessare – sarebbero stati pazzi a farlo.

"Che pensi di fare Sas'ke?" gli chiese, mettendo quindi a tacere Sakura che si ripromise di riaprire l'argomento in un altro momento.

Sasuke non gli rispose. Anche lui non aveva idea di come costringere quei due ad ammettere di essere stati i mandatari dello sterminio. L'ipotesi di utilizzare lo sharingan non era da prendere in considerazione: in quella stanza conoscevano tutti il potere illusorio dei suoi occhi e quindi avrebbero pensato di sicuro che avesse manipolato le immagini a suo piacimento. Tuttavia...

"Ascoltatemi" tuonò improvvisamente Sasuke.



-§-



Rientrati nella sala riunioni, Tsunade prese immediatamente la parola.

"Se non avete altre domande, vorrei che l'Haruno tornasse ai suoi doveri" comunicò, lasciando Sakura basita per quella richiesta.

"Ma io..." tentò di opporsi. Voleva rimanere lì, al fianco di Sasuke.

Tsunade la fulminò con lo sguardo, per poi riportarlo sui cinque Kage, che dopo aver confabulato per alcuni minuti, diedero il loro consenso.

"Andiamo Sakura" la invitò ad alzarsi, ma lei non voleva saperne.


"Ho solo una possibilità per dimostrare che quello che abbiamo detto è vero,

ma ho bisogno che creiate un diversivo"

"Se non dovesse funzionare ti decapiteranno sul serio questa volta"

"Correrò il rischio baka"


Come previsto si era creato un po' di caos in quanto i Kage cercavano di sollecitare Sakura a ubbidire agli ordini e lei continuava a sbraitare che non aveva alcuna intenzione di muoversi da lì. Naruto, a quel punto, si era alzato e si era diretto verso la ragazza con l'intento di farla ragionare. Sasuke aveva sfruttato quell'attimo in cui l'amico era transitato davanti a lui, nascondendolo alla vista dei Kage, per attivare lo sharingan quel tanto che bastava per rinchiudere la vecchia Koharu in un'illusione, disattivandolo subito dopo.

Un tonfo sordo attirò l'attenzione di tutti.

La vecchia era stramazzata al suolo con gli occhi spalancati, vitrei.

Un ghigno comparve sul volto di Sasuke, mentre Homura, atterrito, si abbassava su di lei, prendendola tra le braccia.

"Che cosa le è successo?" chiese il Kazekage, pensando a un normale malore.

Quando la donna iniziò ad avere le convulsioni, fu chiaro a tutti ciò che era accaduto, soprattutto a Homura.

"E' stato lui" urlò, indicando Sasuke "Ha usato lo sharingan su di lei" continuò, mentre i Kage si voltavano verso Sasuke che aveva un' espressione più che soddisfatta dipinta sul volto.

"Ha avuto quello che meritava" gli rispose l'Uchiha, mostrando un ghigno sadico.

"Sasuke Uchiha, hai decretato la tua condanna a morte" La voce del Raikage fece tremare i muri e anche le membra di Sakura che non aveva osato opporsi a quell'idea assurda e che, pertanto, ora temeva per la vita del compagno.

"Almeno morirò soddisfatto"

"Sciogli subito l'illusione, Sasuke" lo minacciò Kakashi che, all'oscuro di tutto, iniziava a credere che questa volta fosse davvero spacciato.

"Non ne ho alcuna intenzione Kakashi" gli rispose con freddezza tale che Sakura rabbrividì udendo quel tono di voce che le ricordava quello da lui utilizzato proprio nel Paese del Ferro. Ricordava la sua risata isterica e quella voce, così vuota e fredda da non sembrare neanche la sua.

"Tu, lurido verme" inveì Homura "Abbiamo sbagliato a consentire a Itachi di risparmiarti la vita. Sapevamo che un bastardo Uchiha ancora vivo avrebbe portato solo sventure al Villaggio"

Non fece neanche in tempo a finire la frase che Koharu aveva sbattuto le palpebre.

Ormai era troppo tardi per ritrattare, aveva confessato, spinto dalla rabbia verso quel Clan che aveva sempre ritenuto una minaccia per Konoha.

I Kage rimasero a bocca aperta, non aspettandosi affatto che le parole dei due ragazzi si rivelassero vere.

" Homura Mitokado e Koharu Utatane, verrete scortati presso la prigione di Konoha in attesa del nostro giudizio." dichiarò Kakashi, in tono solenne "Portateli via" ordinò ai due ambu che sollevarono di peso la donna e presero per un braccio l'uomo che continuava a guardare con odio l'Uchiha.

Lo shock per quello che era accaduto, fece calare un silenzio di tomba sulla sala. Nessuno sapeva più cosa credere e gli ultimi sviluppi avevano fornito delle attenuanti al comportamento tenuto dall'Uchiha. Punirlo, a questo punto, sarebbe stata l'ennesima ingiustizia nei confronti di un ragazzo che aveva patito già troppa sofferenza.

"Potete andare anche voi" comunicò il Raikage, rompendo il silenzio. I tre ragazzi lo guardarono sospettosi e increduli. "Abbiamo bisogno di un po' d tempo per riflettere sul da farsi, quindi per il momento non vedo la necessità di farvi rimanere. Uchiha, ti comunicheremo quanto prima la nostra decisione" concluse, massaggiandosi le tempie che sembravano scoppiargli.

I tre ragazzi e Tsunade uscirono quindi dalla sala e percorsero il lungo corridoio che portava al di fuori del palazzo.

"Alla fine ha funzionato!" esclamò Naruto con un sorriso.

"Sì, ha funzionato" convenne Sasuke, molto soddisfatto anche se conscio del fatto che quel poco di giustizia che aveva ottenuto non avrebbe mai potuto riportargli indietro i suoi cari. Quest'ultimo pensiero lo fece rabbuiare, cosa che non passò inosservata a Sakura che poteva solo immaginare quello che passasse per la testa dell'Uchiha.

"Andiamo a mangiare da Teuchi?" propose Naruto con entusiasmo.

"Con un solo braccio sei capace di mantenere la scodella?" gli chiese Sakura ironicamente.

"Per mangiare il ramen mi serve solo la bocca Sakura-chan"

"Credo che vi dovrete accontentare del pranzo dell'ospedale perché voi due avete ancora bisogno di cure." li interruppe Tsunade che camminava a passo deciso davanti a loro.

"Ma Ba-chan! Io voglio il ramen! Diglielo anche tu Sakura-chan!" piagnucolò il biondo, cercando di ingraziarsi la Kunoichi che aveva smesso di ascoltarlo da un pezzo, troppo presa a guardare Sasuke.


"A cosa stai pensando Sasuke-kun?





Angolo Autrice


Buonasera!

Capitolo lunghetto rispetto ai miei standard, ma dividerlo ancora mi sembrava un'assurdità.

Il processo è giunto al termine... ne siamo sicuri? Seguendo quanto detto nel 699 da Kakashi, manca ancora una parte e non preoccupatevi, ci sarà. I consiglieri hanno vuotato il sacco... certo non in modo canonico, ma con il metodo Uchiha – infallibile direi.

Spero che questa parte vi sia piaciuta perché se devo essere sincera non ero molto convinta di volerla inserire anche se è uno di quei famosi buchi Kishimotiani che meritava un po' di spazio. La riflessione che ho fatto è la seguente: dopo che Sasuke ci ha triturato gli zebedei con la faccenda di Itachi e della vendetta, possibile che i due vecchiacci malefici e lo stesso Itachi non siano stati neanche menzionati alla fine del manga? Da cui sono sorte le seguenti domande:

  1. Itachi per l'opinione pubblica è rimasto un nukenin?

  2. Quei due vanno tranquillamente a farsi le terme e a mangiare il ramen come se non avessero avuto alcuna colpa?

Quando ho iniziato a scrivere questa fan, l'ho fatto con l'intento di darmi delle risposte a ovvi quesiti nati dopo la fine del manga e spero che queste mie supposizioni aggradino voi lettori. Per farla breve... sto scrivendo il mio finale di Naruto... e il seguito - ovviamente. So che alcuni capitoli potranno sembrare noiosi, ma non temete, ci sarò tanto sasusaku(lo scopo è quello) quindi per l'ennesima vi chiedo di avere fiducia in me, di accompagnarmi in questo viaggio e di sostenermi con i vostri consigli e i vostri commenti.

Vi mando un bacione.


Blueorchid31

   
 
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