Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: A_GleekOfHouseStark    15/12/2014    2 recensioni
Bastò un solo sguardo a Jon Snow, adolescente di Birmingham (Alabama), per capire che la sua nuova compagna di classe, Ygritte Covington, era diversa da tutte le altre. Aveva qualcosa che lo attraeva in modo spropositato e ben presto si rese conto che avrebbe pagato per capire cosa celavano quei suoi occhi verdi che sembravano perennemente colmi di rabbia.
[Dal terzo capitolo]
“Cosa c’è da capire? Sei innamorato di quella ragazza!” disse suo fratello Robb.
“Come faccio ad esserne innamorato se neanche la neanche conosco?”
“Mai sentito parlare di colpo di fulmine? Basta una sola parola, uno sguardo ed è fatta: entri in quel circolo vizioso che la gente chiama amore.”
AU! Jygritte scritta un po' per noia, un po' grazie alle canzoni degli Skillet. Il titolo di ogni capitolo, infatti, sarà una frase presa delle loro canzoni.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Un po' tutti, Ygritte
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Madness in me
 
Jon aveva aspettato sabato come un bambino attende il Natale e per questo la settimana gli era sembrata infinita, sensazione accentuata dalle interminabili ore passate sul libro di chimica nel tentativo di recuperare l’ennesima insufficienza.
La sera della festa l’agitazione prese il sopravvento perciò si fece aiutare dalle sue sorelle nei preparativi.
 
“Sansa! Arya! Ho bisogno d’aiuto!” urlò nella speranza che le ragazze riuscissero a sentirlo e fortunatamente lo fecero.
“Eccoci!” Esclamò Sansa entrando nella stanza del fratello.
“In cosa dovremmo aiutarti esattamente?” chiese Arya.
“Sono incasinato, non so cosa mettermi e temo seriamente di non riuscire a spiccicare parola quando sarò davanti a lei.” Sbottò il ragazzo tutto d’un fiato.
La sorella minore scoppiò in una risata divertita e disse: “Dio, Jon! Sei più nervoso di una ragazzina il giorno del suo primo appuntamento! Rilassati.”
“Non sei divertente.” Sbuffò lui lanciandosi sul letto.
“Non ascoltarla, ti aiuto io.” Affermò decisa Sansa.
“Eh no! Voglio contribuire anch’io.” Disse l’altra.
“Grazie ragazze.” Rispose lui.
 
Dopo un’ora nelle mani delle sue sorelle Jon era pronto per uscire, ma prima di varcare la soglia della porta di casa Sansa gli si avvicinò e disse: “Comunque Arya aveva ragione, neanche io sarei così nervosa.”
A quel punto capì che i suoi tentativi per nascondere l’ansia erano vani e il suo nervosismo doveva essere palese se le sue sorelle gliel’avevano fatto notare e addirittura concordavano su ciò. Dovete sapere infatti che loro non erano mai d’accordo. Mai.
 
Il tragitto da casa sua a quella di Ygritte gli servì a tranquillizzarsi un po’, ma non appena la vide sentì nel petto una sorta martello pneumatico che pian piano prendeva il posto del cuore.
“Ciao!” disse lei “Come va?”
“Bene grazie… wow, stai benissimo.” Rispose lui. In realtà la ragazza non indossava nulla di particolare, ma per Jon sarebbe stata meravigliosa anche con una busta addosso, quindi…
“Dici davvero? È il vestito più femminile che ho trovato nell’armadio e ho pensato che sarebbe andato bene, considerando che la bionda ossigenata lo metterebbe per venire a scuola.”
“La bionda ossigenata sarebbe Daenerys?” domandò con un sorriso.
“Sì, lei. Non mi veniva in mente il nome.” Esclamò ridendo, poi aggiunse: “Vogliamo andare?”
“Certamente.”
 
Ai due ragazzi bastò seguire il flusso di adolescenti in tiro per raggiungere il luogo del grande evento che per l’occasione era stato completamente addobbato e illuminato, tuttavia nell’insieme risultava pacchiano e anche un po’ di cattivo gusto. La prima accoglienza fu da parte di due uomini in smoking i quali controllarono che i loro nomi fossero sulla lista degli invitati (fortunatamente Robb aveva provveduto, non si sa con quali mezzi, a far inserire anche Ygritte), la seconda invece da parte di Joffrey che fu decisamente meno piacevole della precedente dato che li appellò, come era solito fare, la Rossa e lo Sfigato nel tentativo di infastidirli, ma bastò un’occhiataccia della ragazza per farlo smettere immediatamente.
Arrivati al centro della sala incontrarono Arianne Martell che salutò Ygritte con un bacio sulla guancia e poi esclamò:
“Ciao Jon, tuo fratello è con te?”
Il ragazzo rimase basito sia perché Arianne dimostrò di conoscere il suo nome (e non avevano mai parlato in tre anni nonostante frequentassero la stessa scuola) sia per la domanda, ma cercò di nasconderlo dicendo:
“Quando sono uscito doveva ancora vestirsi. La puntualità non è mai stata il suo forte.”
“Beh, di sicuro farà un’entrata ad effetto.” Rispose lei.
 
Ed effettivamente la fece.
Robb entrò nella sala e la folla si aprì in due per farlo passare. Non era male se si considera che la sua posizione sociale a scuola non era esattamente tra le più alte.
“Ciao fratello!” Disse lui.
“Mi spieghi perché Arianne Martell mi ha chiesto di te?” domandò Jon con tono inquisitorio.
“Non mi saluti neanche?” rispose fingendosi indignato, poi aggiunse: “Comunque l’ho incontrata in biblioteca qualche giorno fa e da allora ci sentiamo…”
“Sei troppo vago.”
“E questo non è il momento per un terzo grado!” si fermò un attimo e aggiunse: “Parlando di cose serie, lei dov’è?”
“È seduta lì.” Esclamò indicando una serie di poltrone rosa in fondo alla stanza.
“Allora vado. Ci vediamo.”
“D’accordo. Eh Robb…”
“Sì?”
“Dovrai spiegarmi un paio di cose.”
“Ne parliamo a casa.” Gli gridò mentre si allontanava con sulle labbra il sorriso di chi ha appena fatto un fuoricampo all’ultima partita del campionato.  
 
Ygritte era rimasta in silenzio mentre Jon parlava con Robb, ma quando quest’ultimo se ne andò, lo trascinò al centro della sala e iniziarono a ballare. Sarebbe stata una serata perfetta, tuttavia la perfezione, purtroppo, esiste soltanto nella finzione e i due furono interrotti da una Daenerys visibilmente alticcia.
“Ehi Rossa! Non bevi?” chiese lei.
“No.” Rispose lei con tono seccato.
“Dai! Solo un sorso. Vodka o birra?”
“Non voglio bere Daenerys, smettila.”
“Come sei rigida stasera! Tua mamma non ti ha mai detto che un po’ d’alcool scioglie la tensione?” esclamò ridendo ed essendo ubriaca si accorse troppo tardi del rovescio tiratole da Ygritte.
“Credo che ti resterà il segno per un po’.” Affermò la ragazza. Sembrava che si stesse preparando ad un secondo round quando alzò lo sguardo verso Jon che era rimasto basito da ciò che aveva appena visto e quella sola occhiata bastò per far sciogliere come neve al sole tutta la sua sicurezza, tutta la sua furia e ad un tratto Ygritte voleva solo correre via da quella stanza.
“MARGAERY! Manda via questa selvaggia!” Urlò la bionda all’amica.
“Non ce n’è bisogno. So dov’è l’uscita.” Disse l’altra allontanandosi.
 
 
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“Ygritte aspetta!” Jon l’aveva seguita perché non aveva intenzione di lasciarla sola, non dopo tutto quello che era successo all’interno.
“Non sarei dovuta venire stasera.”
“Sono stato io ad invitarti quindi lascia almeno che ti accompagni a casa.”
“Allora non vuoi proprio capire.” Disse voltandosi verso di lui con le lacrime agli occhi.
Il ragazzo la guardò stranito e lei continuò:
“Prima le ho tirato uno schiaffo e avrei continuato a picchiarla se non avessi incrociato il tuo sguardo!”
“E in che modo i due fatti dovrebbero essere collegati?” chiese perplesso.
“Mi è bastata una tua occhiata per placare la rabbia dentro di me e farmi capire che c’è ancora qualcosa di buono in questo mondo che merita di non essere contaminato da essa.”
“Ed è una cosa tanto brutta?”
“La furia è la mia arma e tu mi rendi completamente inerme. Le mie difese si sgretolano davanti a te Jon Snow!”
“E allora smetti di provare a difenderti perché non ho intenzione di farti del male. Te lo giuro. ”
“Ho passato la mia intera esistenza ad isolarmi dal mondo perché non riuscivo a fidarmi della mia stessa madre, figuriamoci degli estranei.” Sbottò alla fine in preda ad un attacco di isterismo.
“Non capisco, perché non riuscivi a fidarti di tua madre?”
“È una storia molto lunga…” rispose lei calmandosi, come se volesse rimangiarsi le parole che aveva appena pronunciato.
“Ho tutto il tempo del mondo” ammise lui, poi rifletté un attimo e aggiunse: “non voglio costringerti a raccontarmi il tuo passato, ma voglio che tu sappia che con me puoi parlare. Di me puoi fidarti Ygritte.”



Note dell'autrice :3
Hi guys! Eccomi qui con un altro capitolo, ma soprattutto ci tenevo a ringraziarvi perché state leggendo la mia fanfiction e il fatto che possa anche lontanamente piacervi mi rende felicissima, quindi grazie a tutti, davvero. Con questo capitolo farò tipo una pausa natalizia (avete presente gli hiatus delle serie tv? Ecco, più o meno quello con la differenza che non sono così sadica come i produttori dei telefilm che piazzano cliffhanger a tradimento) perché partirò e in vacanza non avrò il tempo né l'opportunità di aggiornare. 
Ci vediamo a gennaio e nel frattempo passate buone feste :3
Kisses -A_GleekOfHouseStark
   
 
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