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Autore: Ale Villain    15/12/2014    1 recensioni
“Prendi fiato, Ambra” disse lui “Non ti voglio fare niente”
“Come sai il mio nome?” s’incupì lei, traendo un profondo respiro e cercando di calmare il battito accelerato del cuore. Lui ghignò e Ambra notò, grazie a questo suo gesto, che il ragazzo aveva dei canini leggermente più lunghi e affilati del normale.
“So molte cose su di te” rispose lui, incrociando le braccia al petto “Anche cose che non sai nemmeno tu”
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“E adesso cosa c’è?” fece Martina con stizza, posando a terra i sacchetti della spesa e incrociando le braccia al petto. Ambra era ancora a labbra socchiuse e aveva, dipinta sul suo viso, un’espressione sconvolta e incredula. Né Martina né Ambra ci stavano capendo qualcosa riguardo a quella situazione, chi per un motivo chi per un altro.
“Dov’è Karim?” esclamò Ambra, alzando di scatto la testa e fissando le proprie iridi verdi in quelle azzurre dell’amica. Questa corrugò la fronte.
“Chi è Karim?”
Ambra sentì di avere un mancamento.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Read Me:
Il Mondo Dei Cacciatori confina con il Mondo Elements. In totale, vi sono sei regioni, con i quattro elementi. Sono presenti due Regioni dell’Acqua e due della Terra. E’ stato creato millenni di anni fa, da persone provenienti dal Mondo Reale che sono venuti a conoscenza degli elementi. Poiché i sovrani di quei tempi non accettarono di ammetterli nel Mondo Elements, rubarono una quantità non identificabile di poteri agli elementi e crearono un loro Mondo. Non vi sono regole ferree e i poteri si acquisiscono geneticamente (ex. Genitori che vivono nella Regione della Terra, ma hanno il potere del fuoco, avranno un figlio che avrà il potere del fuoco) a differenza del Mondo Elements. Ora i cacciatori sono in pace con il ME. Coloro che sono ancora in lotta con  gli elementi sono chiamati cacciatori neri e sono radunati in una sorta di esercito/banda al servizio di un superiore. Si stimano che ci siano minimo due bande di cacciatori neri per ogni regione del loro Mondo. I cacciatori vengono anche chiamati “demoni”, per via del fatto che, quelli neri, vivono per tantissimo tempo. Alcuni sfiorano la soglia dei cinquecento anni. Karim e Daniel sono amici fin da quando erano bambini e sono entrambi figli di genitori con i poteri dell’acqua, ma hanno vissuto nella Regione della Terra. Entrambe le due coppie morirono per via di una guerra interna e i figli vennero presi in custodia da Lyun, nel lontano 1912.
 
 
 
 


Ambra venne spinta malamente all’interno di quella che sembrava una rimessa abbandonata. Il luogo era buio, c’era solo qualche finestra impolverata, alle quali mancavano pezzi di vetro, a illuminare vagamente il posto. Per terra c’erano polvere e detriti di ogni genere di oggetto e terreno. Sul fondo della stanza c’era una vecchia carrozza quasi completamente distrutta: si capiva che era una carrozza solo dalle grandi ruote in legno quasi intatte.
Ambra venne spinta nuovamente e stavolta cadde in ginocchio per terra, non riuscendo a sostenersi in nessun modo avendo entrambi i polsi tenuti fermi da una corda annulla poteri dietro la schiena.
“Ehy, Dark!” fece Karim lanciandogli una brutta occhiata, voltandosi verso il ragazzo e ex amico, che aveva spinto malamente la ragazza; quest’ultima, intanto, si stava osservando intorno  stranita, insieme a Martina.
“Puoi anche smetterla di recitare, vecchio mio” fece il ragazzo, con un ghigno. Ambra aggrottò le sopracciglia e Karim gli lanciò nuovamente un’occhiataccia, ma continuò a camminare, spinto da un altro cacciatore nero. Daniel e Karim, quindi, si ritrovarono di fronte ad una sorta di altare. Entrambi sapevano chi li stava aspettando. I cacciatori, intanto, presero posto intorno alle ragazze, formando un semicerchio dietro di loro, per evitare che fuggissero in qualche modo.
Nella stanza si alzò un vento carico di aria gelida - solamente ad Ambra non diede fastidio - che puntava contro l’altare davanti ai quali si trovavano Karim e Daniel, tenuti fermi da due cacciatori. Il vento si raggruppò in un unico punto, formando una colonna di polvere e detriti – sollevati dal suolo – che si diradò con cautela, rivelando la figura di una bellissima donna, dalle labbra viola scuro, lo stesso colore del vestito e del mantello che indossava. I capelli erano poco più corti del mantello e di color argenteo, come l’iride dei suoi occhi. Al polso sinistro teneva, come bracciale, un piccolo serpentello, che strisciava avanti e indietro dalla sua mano al suo avambraccio.
“Giù le mani dai miei ragazzi” disse tranquillamente, guardando i due uomini che stavano braccando Karim e Daniel. Essi levarono all’istante le mani dalle spalle dei due e si allontanarono di qualche passo.
La donna scese i due gradini che li separava dai cacciatori e si avvicinò a loro.
“Daniel” disse, senza ottenere alcuna risposta, né fisica né parlata, dal ragazzo “E Karim. Amore mio”
Il ragazzo in questione abbassò lo sguardo verso sinistra, evitando di guardare negli occhi la donna che aveva di fronte, a poca distanza. Ambra intanto aveva assottigliato lo sguardo e osservava stranita, così come Martina, la scena che aveva davanti, a pochi metri di distanza.
“Cosa avete fatto in tutto questo tempo? Sono stata in pensiero” disse con assurda dolcezza la donna prendendo con delicatezza il viso di Karim e facendolo voltare, lentamente, verso il suo.
“Hai portato a termine il compito che ti avevo dato?”
Ambra corrugò le sopracciglia, non capendo cosa intendesse la donna, mentre Martina sospirò perplessa. Il respiro riecheggiò in tutta la rimessa e la donna se ne accorse. Quest’ultima guardò oltre il viso di Karim, per vedere da dove provenisse quel sospiro.
“A quanto pare sì” disse sorridendo sinistra, mentre toglieva le mani dal viso del ragazzo per avvicinarsi alle due. Sia Ambra che Martina si resero conto che la donna camminava in modo estremamente lento. Karim e Daniel intanto si erano voltati per osservare la scena.
“Chi delle due è Ambra?” chiese lei, alzando le sopracciglia, una volta posizionatasi di fronte alle due. Nonostante stesse dando da tempo la caccia alla ragazza, la prima e unica volta che aveva avuto l’occasione di vederla era stata quando Ambra era ancora in fasce. Purtroppo, almeno per la donna, non esistevano le sfere di cristallo.
La risposta alla sua domanda non arrivò dalle due, bensì da uno dei cacciatori, che Ambra riconobbe come quello che l’aveva spinta in quella topaia:
“Lyun, è la ragazza a…”
La donna mosse lievemente le dita della mano sinistra e un fulmine violaceo colpì in pieno il ragazzo, che finì contro il muro alle sue spalle.
“Non mi sembra di averti interpellato”
Per quanto imponesse ai suoi cacciatori di chiamarla col nome proprio, esigeva rispetto. O almeno, questo era quello che intendeva lei come rispetto.
“Dunque” disse la donna, tornando a riconcentrarsi sulle due “Non mi rispondete?”
Né Martina né Ambra si mossero dal proprio posto, fissando il vuoto e non aprendo bocca. La donna sorrise compiaciuta e chiamò a sé uno dei suoi cacciatori, al quale sussurrò qualcosa. Il cacciatore annuì e si allontanò per raggiungere Karim e Daniel, facendoli voltare. Si diresse verso il moro.
“Chi è Ambra?” sussurrò a denti stretti, mettendosi alle spalle di Karim. Questo inspirò profondamente a labbra serrate, ma non rispose. Perciò, il cacciatore, lentamente, estrasse dalla cinta un coltello ricurvo; provocò un taglio non troppo profondo al fianco sinistro del ragazzo e ritentò:
“Chi è Ambra?”
Karim non ci diede peso, poiché vide un cacciatore, probabilmente senza il consenso di Lyun – dato che lei si era distratta per sussurrare qualcosa ad un altro cacciatore - avvicinarsi di soppiatto ad Ambra con un ascia e alzarla sopra la sua testa. Karim non ci pensò due volte: con un movimento fulmineo, prese da dietro di sé il coltello del cacciatore che era dietro di lui e, senza prendere bene la mira, lo scagliò contro il cacciatore. Non avendo calcolato la traiettoria, un pezzo del mantello di Lyun si strappò, mentre dal polso del cacciatore nero, con il quale stava brandendo l’ascia, colava sangue. La lama, nel frattempo, si era conficcata in una delle crepe del muro alle spalle delle ragazze e degli aiutanti di Lyun.
“Karim?” chiese stranita, ma tranquillamente, la donna, osservando un pezzo del mantello ridotto a brandelli e vedendo il cacciatore nero dal polso sanguinante allontanarsi da una delle due ragazze catturate. Dark ringhiò: perché Karim aveva questi privilegi?
La donna vide il cacciatore dietro Karim, Paul, annuire con sicurezza. Lyun si rivoltò nuovamente e osservò la ragazza dietro alla quale vi era il cacciatore con il taglio al polso destro.
“Sei tu, Ambra?” chiese, abbassandosi per vederla meglio in volto. Cominciò ad osservala intensamente e la ragazza ricambiò, con la stessa intensità, lo sguardo: erano degli occhi bellissimi, ma era normale che ora avevano la forma di una spirale e che girassero su se stessi? Notò di riuscire a tenere a fatica le palpebre aperte e la testa non le era mai sembrata così tanto pesante da sostenere. Martina la stava chiamando, ma la voce, senza un motivo a lei chiaro, le arrivava ovattata.
Fu solo grazie all’intervento di un lupo, decisamente più grosso del normale, che la ragazza si risvegliò. Strizzò più volte le palpebre e scosse la testa, poi osservò la scena davanti a lei. Karim aveva assunto la forma di un lupo – da un po’ di tempo lo faceva sempre più spesso – ed era alle prese con i cacciatori di Lyun, la quale, dopo essersi allontanata dalla rossa, parlava fittamente e in disparte con Paul. Daniel, intanto, stava liberando Martina dalle corde che legavano sia lei che Ambra.
D’un tratto, Karim emise uno strano verso e si accasciò al suolo e, velocemente, Dark si avvicinò, per tracciare un cerchio luminoso intorno a lui. Il cerchio sparì in una manciata di secondi e Karim ritornò nella forma umana: era in ginocchio, sostenuto da una sola gamba, e poggiato sull’avambraccio destro, dolorante. Alzò lentamente lo sguardo verso Ambra.
“Karim!” gridò lei preoccupata, per poi spostare lo sguardo verso Daniel, che aveva emesso un verso di frustrazione dato che era ancora alle prese con le corde che legavano Martina.
“Ambra… non…” iniziò Karim. Paul fu più veloce di lui: con un braccio cinse il ragazzo per il collo, in una stretta che avrebbe sicuramente soffocato qualsiasi umano, e si sollevò in volo, continuando a stringere forte il ragazzo. Ora fluttuavano in un angolo della stanza.
“Karim!” fece Lyun, guardando in alto e osservando il ragazzo “Cosa significa?”
Daniel, intanto, era stato nuovamente preso per le spalle dai cacciatori neri della donna.
“Non mi hai ancora degnato di una parola” continuò lei. Karim avrebbe voluto parlare e risponderle, ma gli costava fatica anche solo respirare, quindi evitò.
“E poi i patti li hai mantenuti. Me l’hai portata” e indicò, con la mano circondata dal serpentello, Ambra.
“Che vuol dire?” chiese lei preoccupata, fissando Karim. Il ragazzo ricambiava lo sguardo continuando a deglutire a vuoto e cercando di far allentare la presa del cacciatore, afferrandogli l’avambraccio.
“Vuol dire che tu devi star lontana da Karim e che verrai con noi!” continuò Lyun.
“Vedi, Ambra, Lyun voleva assolutamente averti con sé. Sai, saresti un’ottima cacciatrice e hai un potere grandioso. Ma ovviamente non ci saresti mai arrivata da sola, qui. E se ti avessimo catturata in questo modo non avremmo avuto alcun riscontro positivo” spiegò Paul, cercando di tenere fermo Karim, che stava sudando freddo per via di quelle parole, che, sapeva benissimo, avrebbero creato solo ulteriore confusione “Perciò Karim aveva un compito semplice e chiaro: doveva portarti qui”
“Karim è…” Lyun si voltò verso il ragazzo, prima di continuare “Il mio miglior cacciatore. È un abile doppiogiochista oltre che un grande attore. Come vedi, è riuscito a convincerti che lui ti avrebbe protetto, che era dalla tua parte”
Ambra stava ascoltando il tutto con gli occhi lucidi e le labbra socchiuse. Non voleva credere a quella storia, anche se, in quel momento, non aveva il coraggio di guardare negli occhi Karim.
“Quindi, Ambra, è stato tutto un suo piano. Lui ha trovato le strategie per convincerti e lui è riuscito a portati da me”
“Solo che, man mano che il tempo passava, sono sorti dei problemi” intervenne Dark, ripresosi dal colpo di prima “Le volte che vi attaccavo era solo per controllare il suo operato. E poi mi sono reso conto che lui sarebbe arrivato all’impossibile, pur di proteggerti. Non era questo, quello che avrebbe dovuto fare: i patti erano che tu saresti dovuta arrivare viva qui, è vero. Ma non che Karim rischiasse anche la vita per te”
“Perciò ho dovuto fare in modo che Karim ti portasse qui il prima possibile, per non rischiare che lui si innamor…”
“Basta!” urlò Ambra, respirando a fatica e non sapendo né chi né cosa guardare. Quella storia era stato un colpo al cuore, doloroso. Si sentiva una stupida per aver creduto così facilmente a Karim, per essersi lasciata proteggere da lui, per essersi fidata di lui, per esserselo fatto pia…
“Ambra! Ambra!” Karim era riuscito ad allentare la presa su di lui di pochi centimetri “Non credere a niente!”
“Smettila di fare il doppiogioco” intervenne Dark, con ribrezzo.
“Solo all’inizio era così” continuò Karim, ignorando l’ex amico “Ma poi non più! Quando ti proteggevo… lo facevo perché avevo davvero paura di perderti!”
“L’hai visto quando lo ha fatto anche prima, no? Non lo avrebbe fatto, altrimenti” disse Daniel, che non sembrava troppo turbato dal racconto. Forse perché…
“Tu lo sapevi?” domandò sconvolta Ambra, voltandosi verso di lui. Anche Martina si voltò verso di lui e lo guardò tristemente. Daniel venne scosso bruscamente dai due che lo tenevano per le braccia. La ragazza continuò a guardarlo sconvolta per qualche secondo, poi si voltò nuovamente verso Lyun, la quale sorrideva compiaciuta e soddisfatta, convinta, probabilmente, di riavere Karim solo per lei.
“Io e Karim siamo stati amanti” continuò Lyun, avvicinandosi ad Ambra “E potremmo ritornare ad esserlo”
Ambra ora la guardava con gli occhi velati dalle lacrime che non voleva e non doveva far uscire. Non voleva mostrarsi debole.
“Non dire cazzate” fece Karim, stringendo con entrambe le mani il braccio di Paul, che non accennava a mollare la presa sul suo collo, ma che ora riusciva a farlo parlare “Non eravamo amanti e lo sai benissimo”
Lyun si girò verso di lui con espressione irata:
“Ti ho fatto giurare che mi amavi” gli ricordò lei.
“Sì, per avere del sesso in più”
Lyun spalancò le palpebre, ispirando fumante.
Ambra era sempre più sconvolta.
“Ambra, ascoltami…”
“No! Non ti voglio sentire!” fece Ambra respirando affannosamente “A cosa mi ha portato fidarmi di te, alla fine?!”
Daniel approfittò del momento di distrazione di tutti per tirare un calcio negli stinchi al cacciatore alla sua sinistra e un pugno nello stomaco a quello di destra; dopo di ciò, si avvicinò frettolosamente alle ragazze. Preferì liberare prima Ambra: probabilmente, in quel momento, era arrabbiatissima anche con lui. Ambra si tirò su velocemente, alzò una mano e creò una folata di vento che fece volare indietro Lyun, per la troppa potenza, facendola sbattere contro il muro di fianco alla carrozza abbandonata. I cacciatori capirono solo in quel momento il perché Lyun voleva tremendamente i poteri di Ambra.
Approfittando del vento rimasto nella stanza, Ambra si diresse verso Martina e aiutò Daniel a slegare le corde che le tenevano i polsi, Karim decise di approfittare del lupo che c’era in lui, allungando in modo disumano i canini e mordendo il braccio di Paul. Il cacciatore mollò all’istante la presa su di lui, il quale precipitò in modo elegante per terra, con un ginocchio e una mano a terra. Dopo aver steso ad uno ad uno, insieme a Daniel, gli aiutanti di Lyun, si diresse verso le due ragazze. Lyun, intanto, era sparita nello stesso vortice in cui era arrivata, lasciando riecheggiare una frase minacciosa nell’aria:
 
Non solo hai osato mettermi contro di me, ma mi hai portato via Karim. Nessuno mi impedirà di ucciderti, nemmeno Karim stesso!
 
“Tranquilla, riprenditelo pure il tuo Karim” commentò aspramente la ragazza, dando le spalle ai due e avvicinandosi a Martina, aiutandola a tirarsi su.
“Come va?” domandò.
“Ora bene” rispose la ragazza, annuendo e prendendo un grosso respiro. Dopo di ciò, si avviarono rapide verso l’uscita della rimessa.
“Ambra…” fece Karim, toccando una spalla della ragazza. Questa si girò e spostò bruscamente, con una manata, le dita del ragazzo.
“Non mi toccare” disse, cercando di far rimanere ferma la voce. Il ragazzo non poteva capire quanto l’avesse delusa e demoralizzata.
“Devi credermi, non ho più pensato al compito che avevo” continuò il ragazzo, a bassa voce, tentando di risultare convincente “Anzi, dato che era Ginevra a ospitarmi… mi sono legato anche a lei e le ho confessato di non aver più interesse per la missione”
Stava dicendo la verità, ma era consapevole della gravità di ciò che aveva combinato.
“Dovevi dirmelo, allora” rispose lei, lasciando che una lacrima scappasse da un occhio, avendo scoperto che persino Ginevra lo sapeva “Non farmelo scoprire così”
“Ambra, ti prego…”
“E sappi che questo maglione” disse la ragazza, prendendo tra le dita i lembi del maglione, dato da Karim, che indossava “Me lo tengo. Solo perché possa buttarlo io stessa”
Per quanto gli riguardava a Karim, quel maglione avrebbe preferito che lo tenesse la ragazza, ma in quel momento non stava pensando a quello.
“Ambra…”
La ragazza intanto era uscita dalla rimessa e si stava avvicinando al bosco.
“Non hai idea di quanto mi abbia fatto male saperlo, non ne hai idea
“Lo so. Ma ora le cose sono cambiate, io sono cambiato. E sarei pronto a…”
“No, non è cambiato nulla!” esclamò Ambra, con voce rotta.
“Sono ancora pronto a dare la vita per te, lo sai benissimo” fece Karim, fermamente.
“Tu sei ancora il cacciatore di quella!” continuò la rossa “Come puoi dirmi questo?”
“No, Ambra, io voglio…
“Vattene, Karim” disse lei, disperata “Vattene dalla mia vita”
Karim non rispose e appoggiò una mano sullo stipite della porta. Non voleva credere alle proprie orecchie: Ambra lo stava dicendo davvero. Lo stava cacciando dalla sua vita.
Ambra diede un’ultima, drammatica, occhiata al ragazzo, poi si voltò definitivamente e prese il sentiero della foresta.
“Martina…” iniziò Daniel, non sapendo bene cosa dire alla riccia.
“Non so chi dei due mi abbia deluso di più” fece lei, passando, con disprezzo, lo sguardo da uno all’altro “Ma vi dico una cosa: se Ambra va nel Mondo Reale… io vado con lei”
E si voltò, per raggiungere l’altra ragazza.
Karim poggiò l’avambraccio contro lo stipite e vi appoggiò la fronte, non sapendo più che fare e non potendo crederci che era arrivato quel momento; Daniel si sedette per terra, prendendosi la testa tra le mani. E ora che sarebbe successo?
 
 
 
 
 
°°°°°°°°°°


 
Mh… Niente da dire su questo capitolo, solo spero di aver reso bene i fatti, i luoghi e i personaggi!
 
Ps. Quando Karim si trasforma in lupo, non immaginatevi una bestia dalle dimensioni mastodontiche e esagerate. Immaginatevelo grosso poco poco meno dei licantropi della saga di Twilight.
 
  
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