Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Icary    15/12/2014    1 recensioni
Sophie, una ragazza liceale che vive in un paese come tanti, si ritrova un pomeriggio sola, nella biblioteca della scuola, a fare una ricerca scolastica. Mentre è assorta nella sua ricerca è costretta, a causa dell'orario, ad uscire dall'edificio. Fuori ad aspettarla,c'è un forte temporale che la costringe a ripararsi sotto il portico perché sprovvista di ombrello e proprio li, mentre è seduta a terra ad aspettare che finisse di piovere, incontra un ragazzo. Il giorno dopo la fortunata conoscenza incontra nuovamente questo tipo misterioso. Solo allora si accorge di averlo già incontrato da qualche parte, ma dove?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Perché ti sei fermato?
Si voltò di scatto e iniziò a venire dalla mia parte, involontariamente incominciai ad indietreggiare anche io, ma purtroppo presto fui costretta a bloccarmi, vi era dietro il muro del corridoio. Vidi il suo volto cambiare espressione, ora aveva occhi freddi come il ghiaccio e un sorrisetto malizioso, fece un passo avanti, poi un altro e un altro ancora, si bloccò a quasi due centimetri dal mio viso, potevo sentire il suo respiro sul mio collo, ma stavolta, pensai, le cose sarebbero andate diversamente.
Presi­ fiato e incominciai a farmi coraggio da sola, alzai una mano per spingerlo, ma niente, la bloccò, con l'altra feci lo stesso, bloccò anche quella
-Calmati Sophie, non voglio farti nulla
 Disse con tono duro e arrogante. Ero li immobile davanti a lui, non riuscivo a muovermi, chiusi gli occhi per un istante e ispirai profondamente " Ho cosi tanta paura di lui da permettergli tutto questo? " aprii gli occhi, lui era ancora li a fissarmi
 -Lasciami subito, cosa vuoi da me?
 Cercai in qualche modo di liberarmi ma fu tutto inutile, ricominciò ad avvicinare il suo viso al mio
- Non devi avere paura,  non voglio farti niente. Sai oggi ti ho vista a scuola e probabilmente tu avrai visto me, beh ti dico solo una cosa, se dirai a qualcuno della mia famiglia o a qualcuno della tua ciò che hai visto a scuola, ti renderò la vita un inferno, capito?
mi disse ciò con un tono di sfida, poi continuò
-Questa non è una minaccia, è solo un avvertimento
 Appena sentii quelle parole, il mio cervello andò in tilt e incominciai con tutto il mio cuore ad odiare quel ragazzo
-Tu credi realmente che quattro parole dette in tono minaccioso, mi faranno tacere?
mi penti subito di quelle parole
-Non credi a ciò che dico?  
Incominciò ad avvicinarsi sempre di più, il suo sguardo divenne sempre più deciso e gelido come se all'interno non passasse nessun sentimento, fu proprio in quel momento che iniziò a baciarmi il collo, potevo sentire le sue labbra sfiorarmi la pelle, incominciando piano piano a salire
-Fermati Yuri!
Cercai di spingerlo con il corpo ma purtroppo era troppo pesante
-Fermati ti prego!
Avevo la voce tremolante e sottile ,quasi impercettibile. Si fermò.
-spero tu abbia capito
Il mio cuore batteva a mille, le mie mani tremavano ed un ira dentro di me cresceva sempre di più, finalmente lasciò liberi i miei polsi, potevo di nuovo muovermi e fu proprio in quel momento che feci una cosa che non avevo mai fatto prima di allora, alzai una mano e gli diedi un forte schiaffo, uno schiaffo che risuonò tra le pareti del corridoio.
Le lacrime arrivarono agli occhi e scesero silenziose sulle mie guance, potevo sentire il volto andarmi in fiamme
-Non permetterti mai più di fare una cosa del genere, se solo me lo avessi chiesto in modo educato io non avrei detto niente a nessuno! Chi ti credi di essere? Se solo un povero ragazzino!
Aprii la porta e me ne andai facendola sbattere. Lo lasciai in quel corridoio, con la mano sulla guancia e la testa abbassata.
 
Dopo quell'episodio non andai a scuola per molti giorni, un po’ perché le lezioni erano pesanti e un po’ perché non volevo rivedere Yuri, o almeno non volevo che lui mi vedesse. Ogni pomeriggio lo vedevo tornare a casa con la borsa sulle spalle, solo a vederlo il mio sangue mi ribolliva nelle vene ed un ira mi nasceva da dentro il cuore.
 I giorni passarono e purtroppo la scusa della febbre non poté durare in eterno cosi fui costretta, dopo 5 giorni,  a ritornare a scuola, non ero ancora pronta a rivederlo ma purtroppo non potevo scappare in eterno. Quella mattina mi svegliai alle 7 e come al solito arrivai in ritardo a scuola, tantoché la professoressa mi fece anche una bella ramanzina. Le ore di lezione passarono abbastanza velocemente purtroppo però a causa della mia finta febbre dovetti restare a scuola tutto il pomeriggio per recuperare il tempo perso, anche se quello era l'unico giorno in cui non c'era il rientro.
Le ore trascorsero, ero nella mia classe con la testa sui libri, precisamente sul libro di matematica, materia di cui non capivo nulla, avevo un mal di testa atroce e non vedevo l’ora che suonasse la campanella. Guardai l'orologio e mi accorsi che erano ancora le tre del pomeriggio, guardai fuori la finestra, era una bellissima giornata, c'erano degli uccelli che giocavano nell'aria e risate di bambini che si sentivano in lontananza,  in quel momento la voglia di studiare svanì definitivamente.
A scuola non c'era rimasto nessuno, solamente i bidelli che erano occupati a lavare le aule accanto alla mia. Ad un certo punto, mentre ero li sui libri di scuola, sentii dei passi provenire dal corridoio, mi avvicinai alla porta e la aprì, mi affacciai e lo vidi, si purtroppo lo vidi, il mio peggior nemico e stava venendo proprio dalla mia parte. Chiusi subito la porta, il cuore batteva forte come un trapano, stetti li immobile cercando di fare il minor rumore possibile, i suoi passi si fermarono proprio davanti la mia porta, il mio cuore incominciò a martellarmi il petto ma fortunatamente proprio quando la situazione si fece critica, soprattutto per la mia salute, risentii di nuovo il rumore di passi, fortunatamente si stava allontanando. Appena non sentii più rumori aprii di nuovo la porta, mi affacciai di nuovo ma non c'era nessuno.
Ripresi a studiare anche se non ne avevo voglia, finalmente era il turno di inglese, la mia materia preferita. Il cielo incominciò ad imbrunirsi, guardai l'orologio e mi sbalordii dell'ora, erano arrivate le 6, la campanella non aveva suonato, cosi misi tutto nella borsa e uscii dalla classe, pronta per tornare a casa.
 Il corridoio era deserto e silenzioso, l'unico rumore che si sentiva era quello dei miei passi sul pavimento, stavo per arrivare quasi alla porta che portava alle scale quando sentii un rumore provenire da dietro le mie spalle, mi girai di scatto, ma nulla, non c'era nessuno, continuai per la mia strada desiderando al più presto di uscire da quel luogo.
Dopo aver camminato per un po’ vidi la porta d'uscita, affianco c'era uno stanzino dove i bidelli tenevano i loro materiali, la porta si fece sempre più vicina e il mio passo sempre più svelto, stavo quasi per arrivarvi, quando, quando qualcuno, mi afferrò per un braccio e mi portò dentro quello stretto stanzino. Dentro era tutto buio.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Icary