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Autore: demois    15/12/2014    0 recensioni
"Che tipo era?" mi domandò
Una domanda semplice, ma alla quale avevo difficoltà a rispondere. Dopo 30 secondi dissi "Odioso"
Ma sarebbe stato tutto più semplice se fosse stato l'unico aggettivo in grado di descriverlo...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’8 settembre arriva in un baleno. Esco da lavoro e torno a casa, un giro con megan, una doccia e sono pronto. Sono le 9 e sono fuori dal locale, entro con fare spavaldo sicuro di me e nell’ingresso trovo un cartello con scritto :

‘’cena 5°A primo piano’’

Salgo le scale e mi ritrovo in un sala piena di gente, tra la folla riconosco tutte quelle facce familiari con cui ho passato 5 anni della mia vita. L’unica differenza è che adesso i ragazzi con cui facevo forca sono uomini adulti, padri, mariti e uomini in carriera. Le donne non sono ancora tutte arrivate, ma vedo benissimo che Nora non c’è. Intravedo Chiara tra tutte, è la solita ragazza paffutella di 10 anni fa che ride ad ogni battuta e riesce a metterti sempre a tuo agio, vedo anche Simona e noto che nonostante siano passati molti anni la sua timidezza non l’ha abbandonata. Mi volto verso sinistra e la vedo.. Martina, sempre bella come il sole nel suo tubino rosso aderente. Ha gli occhi di tutti addosso e lei lo sa, appena mi vede rimane un attimo a guardarmi, ho capito che non mi ha riconosciuto, ma mi ha apprezzato. Mi avvicino verso di lei per salutarla e lei mi sorride con gli occhi dolci, mentre mastica la cannuccia del suo cocktail. Bene: Stefano 1 - Martina 0. Mentre vado verso di lei mi sento davvero bene, stasera sarà una grande serata, mi divertirò molto e sicuramente avrò modo di divertirmi anche dopo con Martina. Lei non mi stacca gli occhi di dosso e so di aver fatto centro prima ancora di aver detto parola.
-Eih, Martina.. Vedo che sei sempre in forma - gli dico mentre ci scambiamo i classici baci di saluto
- vedo che anche tu non ti tratti per niente male, caro stefano- mi risponde mentre i suoi occhi da cerbiatta mi squadrano da capo a piedi
- allora cosa mi racconti di bello ? Ti sei sposata con un riccone ?-
- già, hai fatto centro, ma poi abbiamo divorziato… troppe incomprensioni. Adesso sono libera come non lo sono mai stata- mi dice mentre posa la mia mano sul mio braccio facendomi l’occhiolino.
La ragazza è sveglia come la ricordavo e questo va tutto a mio vantaggio. Tempo 30 minuti e avrò il suo numero di telefono e massimo tre giorni sarà nel mio letto. Il solo pensiero mi rallegra la serata.
-ottimo Martina, scusa ma adesso vado a salutare i ragazzi, ci vediamo più tardi-
- certo stefano e ricorda…. Non ti dimenticare di me- e mi fa di nuovo l’occhiolino
- non potrei mai zuccherino- gli dico sorridendo
Oh si, lei è mia. L’avevo detto che non sarebbe riuscita a resistere al mio fascino. Sono troppo forte.
Mi avvicino dai ragazzi e vedo Andrea che è completamente cambiato. Del ragazzo timido che mi ricordavo io non è rimasto niente. Adesso è un ragazzo di 1,80 con gli occhi verdi, i capelli neri, barba, baffi e due braccia completamente tatuate con colori sgargianti. Subito penso che è il tipo di uomo che piaceva a Nora. mi maledico per averla ricordata di nuovo.. Non erano questi i patti !
Vedo anche Gianni tra tutti e noto che ha messo su un po’ di pancia, Lorenzo invece è sempre lo stesso ragazzo alto e magro di 10 anni fa, sembra che per lui il tempo non sia mai passato. Sorrido all’idea !
Mi avvicino al gruppo e metto le braccia intorno al collo di Gianni e Andrea. Saluto tutti con calore e tutti mi risalutano con piacere. Mi raccontano delle loro vite: Gianni ha messo su un’impresa edile che gli va bene, si è sposato e ha due figlie. Prende il telefono e ci fa vedere le foto, noto che hanno preso tutte e due le sue guanciotte  piene e hanno un faccino davvero simpatico. Miriam e anna, così le ha chiamate ! Andrea, invece, è diventato un tatuatore di successo e ha aperto uno studio. È diventato molto spigliato e alla mano e alla domanda che gli hanno fatto tutti : ‘’Dov’è finita la timidezza?’’ lui ha risposto: ‘’Con la timidezza non si conquistano le donne’’stringendosi nelle spalle. Tutti siamo scoppiati a ridere e gli abbiamo fatto i complimenti.
Lorenzo, tra tutti è quello rimasto  uguale negli anni. Ha frequentato la facoltà di informatica e si è laureato 5 anni fa. Adesso lavora per la microsoft e ha anche provato a spiegarci in cosa consiste il suo lavoro, ma nessuno l’ha capito… ovviamente.
Si sta rilevando davvero una piacevole serata. Guardo l’orologio e noto che sono le 10.
-eih, sono arrivati tutti?- domanda Gianni
-No, manca ancora Nora ! - risponde Andrea
Al solo nominare il suo nome, alzo la testa di scatto e tutti si girano a guardarmi
- Stefano, ma voi non eravate molto amici? La senti ancora ?- mi domanda Lorenzo
- eh no, ragazzi.. È davvero un sacco che non la sento. Abbiamo smesso di sentirci subito dopo il liceo. Non so che fine abbia fatto- rispondo
- tranquillo, avrai modo di rifarti…è arrivata adesso-  mi dice Gianni
Mi volto di scatto verso il punto che tutti stanno guardando. Vedo una figura alta, slanciata e con lo sguardo confuso. Istintivamente mi esce un sorriso e penso che sia veramente bellissima. Ha una minigonna nera elasticizzata che gli mette a nudo le sue meravigliose gambe magre, abbronzate e slanciate. sopra ha messo una vecchia maglia di un concerto di  Bruce Springsteen grigia, che gli lascia scoperta una spalla perché è almeno 3 taglie più grande della sua e In piedi ha un paio di converse nere. Ha i capelli arruffati come se avesse corso per mezz’ora e una faccia spaesata. Più la guardo e più la trovo meravigliosa…. Merda!



Sono in mega ritardo. sono le 10 e ancora devo entrare. ho parcheggiato la macchina lontana e quindi sto correndo per le vie per non aggravare il mio ritardo. mentre corro, guardo il mio riflesso nei vetri delle macchine e... oh mio Dio, sono uno straccio. ho la faccia stravolta, le guance rosse, gli occhi sgranati, la maglia si è stropicciata tutta e faccio decisamente paura. merda ! va bè, ormai mi sono rassegnata. entro nel locale e noto il cartello che mi indica la cena al primo piano, alzo lo sguardo e ci sono 1000 scale da fare. in questo momento di sconforto, l'unica cosa che riesco a pensare è : menomale ho le converse. se fossi andata a fare quel mese di palestra gratis che Viola mi aveva regalato, forse adesso non starei agonizzando per salire due rampe di scale e non avrei questa faccia. ma no, sono nata pigra e antiatletica e questo non mi consente di fare un mese di palestra, neanche se è gratis, quindi Nora ti sta bene. hai mandato a farsi benedire tutti i buoni propositi di apparire al meglio. adesso l'unica reazione che ti potrai aspettare sarà una bella risata in faccia.
alzo lo sguardo e sì che bello, ci sono soltanto altre 5 scale da fare...4,3,2, metto l'ultimo piede sull'ultimo gradino e... boom ! ci sono 50 occhi che mi stanno guardando sconvolti. ripeto: MERDA ! rimango ferma nella stessa posizione in cui sono arrivata mentre tutti mi guardano. mi sento terribilmente in imbarazzo. inizio a guardare le varie facce fino a che non incontro i suoi occhi.. Stefano mi stava guardando con un sorriso sulla faccia. questo è il karma. ho sempre saputo di essere una pessima persona, ma non pensavo che mi avrebbe fatto ripagare tutto in una stessa serata. ok, adesso è decisamente troppo tempo che mi stanno fissando. vedo muoversi qualcuno all'interno della folla e vedo venire verso di me con un immenso sorriso un ragazzo alto, con i capelli neri, occhi verdi e braccia completamente tatuate. l'unica cosa che riesco a pensare è : '' mmmm .... belloccio il ragazzo " . viene verso di me e sorridendomi mi scompiglia i capelli e mi solleva da terra facendomi ruotare in aria. la borsa cade e l'unica cosa che riesco a fare è sorridere facendo finta di conoscerlo. lo guardo bene e...
-ANDREAAAAA! - urlo.
lui mi mette giù e ci guardiamo sorridendo. mi sono già innamorata.
-la mia piccola Nora- mi dice scompigliandomi di nuovo i capelli
lo abbraccio come raramente ho fatto e lui se ne accorge e ricambia subito. gli tiro un pugno sulla spalla come facevamo sempre. mi avvicino al suo orecchio e gli bisbiglio
-mi sei mancato, orso-
intorno a noi c'è ancora il silenzio, mi volto e sorrido a tutti. noto lo sguardo di stefano, riesco benissimo a vedere che sta stringendo la mascella e è a disagio. appena si accorge del mio sguardo, sfoggia un falsissimo sorriso sulla faccia. non so per quale motivo, ma mi fa piacere averlo messo a disagio.
io e andrea ci prendiamo per mano e avanziamo verso gli altri. saluto tutti: gianni, lorenzo, martina, daniele, giorgia, e tutta la compagnia. alla fine, proprio come avviene nei film, si apre un due la folla e in fondo alla sala vedo Stefano. cavolo, è migliorato un sacco in questi dieci anni. tiene la mani in tasca e lo sguardo incerto. adoro il colore delle sue scarpe e il modo in cui i capelli, un po' mossi, gli scendono intorno al viso. per non parlare dei suoi occhi, profondi e intriganti. li ho sempre adorati.
mi avvicino incerta e lui fa lo stesso, l'imbarazzo si può tagliare a fette. alzo la testa fiera sperando che i miei occhi non mi tradiscano e avanzo senza più esitazioni. lo vedo guardarmi. prima mi guarda fisso in faccia, poi la maglietta e vedo che un sorriso gli increspa la faccia, e infine arriva alle gambe... sapevo che avrebbe apprezzato la gonna. lui ha sempre adorato le mie gambe. arriviamo faccia a faccia e ci guardiamo in silenzio per momenti che sembrano anni. guardiamo la propria fisionomia come è cambiata durante gli anni: i capelli allungati, i lineamenti da liceali che ormai abbiamo abbandonato, gli occhi, le labbra ... tutto.
come se fosse un perfetto sconosciuto, gli porgo la mano. lui la guarda e l'afferra. ci stringiamo la mano in una stretta forte e compatta.
-ciao, stefano. complimenti, belle scarpe- dico. soltanto due secondi dopo averlo detto, mi accorgo della scemenza che mi è appena uscita dalla bocca, ma faccio l'indifferente. vedo che la bocca gli si increspa in un sorriso
- grazie, nora... anche tu hai delle belle scarpe- mi risponde
- grazie- e mi allontano.
ok, ce l'ho fatta. adesso mi basta evitarlo per il resto della serata e ce l'ho fatta.
torno dagli altri ragazzi, dove c'è anche Andrea. tutti raccontano della loro vita e Andrea mi stupisce quando mi parla della sua attività. chi l'avrebbe mai detto che il mio timido compagno di banco sarebbe diventato un bellissimo tatuatore?  
a un certo punto sentiamo partire la musica e sulla pista si scatena il delirio. tutti balliamo e ci divertiamo e come al solito dopo un ballo scatenato e feroce, arriva il lento. tutti formano le coppie. gianni e lorenzo iniziano a ballare insieme, verso di me arriva Andrea, giro lo sguardo e vedo Stefano e Martina che ballano insieme attaccati l'uno all'altro e senso di delusione si fa strada dentro di me. non pensavo che sarebbe potuto cadere così in basso. come se si sentisse il mio sguardo addosso, lui si volta e mi vede. adesso che ci penso, anche io e Andrea non scherziamo, siamo ben stretti, ma non è questo il punto. Io e  Andrea siamo amici, lui e Martina no. finito il lento, tutti iniziano a salutarsi. guardo l'orologio e... cavolo è mezzanotte, non sono più così giovane da poter fare le tre. saluto tutti anche io, Andrea in modo più caloroso e me ne vado.
mentre mi incammino alla macchina penso che sia stata davvero una bella serata, mi sono divertita e mi ha fatto davvero piacere rivedere tutti. mentre sto pensando sento una mano stringermi il polso, mi volto di scatto e lo vedo. lì, in piedi davanti a me, un po' in imbarazzo c'è Stefano. mi fa quasi tenerezza, ma due secondi dopo non è più così. lo guardo in attesa finchè non si decide a parlare
-mi piacciono le tue gambe. stai davvero bene vestita così- mi dice
- grazie, a me piace la tua camicia- gli dico. gli faccio un mezzo sorriso, mi volto e rinizio a andare per la mia strada
- eih, Nora... aspetta-  
mi blocco. quante volte avrei voluto sentirla quella frase, ma non è mai arrivata. mi volto quasi infastidita
-senti, se hai bisogno di un accendino, non ce l'ho. non fumo-
-Non voglio l'accendino, voglio parlare con te-
-beh, hai avuto tutta la sera per farlo, adesso ho sonno-
-no, Nora. non ho avuto tutta la sera, mi hai evitato sempre-
-diciamo che preferisci altre compagnie-
l'ho zittito come non facevo da taaantissimo tempo e ne sono felice. me ne vado e stavolta per davvero.  
torno a casa dei miei aminaloni e li trovo sdraiati sul mio letto. appena mi vedono corrono a salutarmi e a riempirmi di baci. dopo 30 minuti sono a letto circandata dai miei amori, ma non riesco a prendere sonno... stupido stefano.





  
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