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Autore: Despicable Meggs    16/12/2014    1 recensioni
Erano tutti al lavoro, felici di aver quasi finito la giornata e la settimana. Potevano rilassarsi, divertirsi e non pensare al lavoro. Finché qualcosa non sconvolgerà i loro piani. Qualcuno entrerà in ufficio in cerca di Ziva. Cosa vorrà da lei? Sarà venuto per portare buone o cattive notizie? Come reagirà lei a tutto questo? Una cosa è certa, tutti i suoi colleghi saranno lì per lei. Specialmente Tony, che l'aiuterà ogni giorno ad affrontare tutti i cambiamenti della sua vita. E chissà magari anche lui sarà uno dei cambiamenti. FF TIVA, perché per me sono come una droga, meno angst di quella del mercoledì ma non leggera come quella del venerdì! XD Spero vi piaccia! Buona lettura :3
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 23

Dopo aver lasciato decidere ad Anja cosa fare, ora Tony e Ziva si stavano preparando a portarla in ospedale per lasciare che aiutasse Maxim.
Non erano ancora sicuri che lei avesse completamente capito cosa sarebbe successo, ma loro erano lì per quello.

Ziva era in camera di Anja e insieme preparavano un piccolo borsone con le cose che avrebbero portato in ospedale.

"Metti anche questa" disse Anja portando una gonnellina di jeans a Ziva.
"Stai mettendo solo dei pigiamini" aggiunse.
"Amore, quando si va all'ospedale si mette il pigiama non i vestiti normali" le spiegò lei.
"Oh... E perché?" chiese confusa.
"Perché bisogna stare a letto. E tu lo sai che non ci si può mettere a letto con i vestiti che si usano per uscire" rispose Ziva.

Tony stava ascoltando appoggiato allo stipite della porta. Si era reso conto che Anja non aveva la minima idea di come funzionasse un ospedale e questo lo preoccupava un po'.

"A letto tutto il giorno?" domandò sconvolta.
"Si amore, così ti riposi" rispose Ziva facendole una carezza.
"Ma almeno il lettino sarà comodo come il mio?" chiese preoccupata.

A quel punto si intromise anche Tony nella conversazione.

"Non so se sarà comodo come il tuo, ma so che c'è un telecomando bellissimo che lo fa muovere su e giù" le disse prendendola in braccio e sedendosi sul suo letto.
"Davvero?" domandò sorpresa.
"Si. E lo sai cosa succederà? Ti porteranno da mangiare a letto" aggiunse Ziva.
"Come alle principesse" commentò lei.

Poi mentre Ziva finiva di sistemare le sue cose, Tony intrattenne Anja con altri racconti. Cercava di tenerla serena e non farla spaventare prima del previsto.
Quella sera la misero a letto assieme e rimasero entrambi con lei per farla addormentare.

"Sei nervosa, Zee?" le chiese Tony mentre la guardava prepararsi per il letto.

Lui era già sdraiato e la stava aspettando, non vedeva l'ora di abbracciarla.

"Tu che dici? Domani portiamo nostra figlia in ospedale dove le infileranno un ago in un osso" commentò acida.

La guardò senza dire nulla, prima di farle cenno di sdraiarsi a fianco a lui.

"Sono nervoso anche io, se ti può far stare meglio" le disse.
"Le faranno male, Tony" rispose preoccupata.
"Tu la farai stare meglio e le daranno delle medicine" disse Tony cercando di calmarla.
"E tu farai star meglio me?" chiese Ziva.
"Sempre. E anche la nostra piccolina. Vedrai che finirà presto" rispose Tony.

La baciò tirandola ancora più vicino a lui.

"Domani le possiamo comprare un regalino, prima di andare in ospedale. Così per farla stare rilassata" propose lui.
"È una buona idea, la portiamo al negozio di giocattoli e le facciamo scegliere quello che vuole" rispose Ziva.
"Esatto. Ora dormiamo, domani sarà impegnativo" le disse spegnendo la luce.

Quando la mattina dopo si alzarono Anja era tranquilla.
Fecero colazione normalmente e poi si prepararono per uscire. Volevano portarla al centro commerciale e pranzare fuori assieme prima di andare all'ospedale.

"Mi daranno i pancake per colazione, vero?" chiese Anja mentre mangiava.
"Non lo so, tesoro" le disse Tony.
"Se non li hanno, me li fai tu?" rispose.
"Ci organizzeremo" commentò lui facendole l'occhiolino.

Quando arrivarono al centro commerciale Anja esplose di felicità nel sapere che le avrebbero lasciato scegliere qualcosa da comprare.

"Qualsiasi cosa? Non importa quanto costa?" chiese per essere sicura.
"Esatto così lo porti con te all'ospedale" rispose Ziva.

Anja annuì e si mise a correre per tutto il negozio in cerca di qualcosa che le piacesse molto da comprare.
Ci perse quasi un'ora, con Ziva che le correva dietro e l'aiutava a guardare e Tony che le seguiva provando vari giochi e suscitando sguardi di disapprovazione da parte di Ziva.

Alla fine Anja scelse una bambola con dei bellissimi vestitini che lei poteva cambiarle. C'era anche un piccolo pigiama simile a quello che avrebbe indossato lei.
Ziva aggiunse anche un paio di album da colorare, in modo da intrattenerla nei momenti vuoti.

"Grazie mamma che mi compri i regali" disse Anja uscendo dal negozio.
"Prego tesoro" rispose.
"Adesso andiamo a mangiare? Perché io ho fame" disse la bambina.
"Certo, cosa vorresti mangiare?" chiese Tony.
"La pizza e il gelato" rispose Anja.
"Allora cerchiamo una pizza e se avrai ancora fame ti compriamo un gelato" commentò Ziva guardandosi intorno per vedere se c'erano ristoranti che facessero le pizze.
"No! Io voglio la pizza con sopra il gelato" si spiegò meglio.

Tony scoppiò a ridere.

"Pancake, non esiste la pizza con il gelato" le disse.
"E perché?" chiese confusa.
"È cattiva e ti farebbe venire male al pancino" spiegò Ziva.
"Oh... Allora vorrei solo la pizza" rispose.
"E pizza sia" disse Tony prendendola per mano.

Il tempo volò e in un attimo venne l'ora di lasciare il centro commerciale e portare Anja all'ospedale.
Lì li aspettava anche Ducky, era stato lui ad organizzare tutto con l'aiuto di un suo amico medico e aveva pensato che un po' di sostegno avrebbe fatto bene.

"Ziva è l'ora del riposino adesso" disse Anja sbadigliando seduta sul suo seggiolino in macchina.
"Se vuoi puoi dormire un po' ora, ma quando arriviamo dovrò svegliarti" rispose Ziva.

Bastarono quelle parole perché Anja chiudesse gli occhi e si addormentasse.
Mentre guidava, Tony, continuava a guardarla dallo specchietto retrovisore e pensava alla fortuna che stava avendo da quando quella bambina era entrata nella sua vita.

"Siamo arrivati" disse parcheggiando e afferrando la mano di Ziva.
"Pronta?" aggiunse.
"Più o meno. Andiamo" rispose.

Scesero dalla macchina e mentre Tony prendeva dal baule la borsa di Anja, Ziva iniziò a svegliarla.

"Patatina è ora di aprire gli occhi" le disse slacciandole la cintura.
"Mamma, voglio fare ancora la nanna" borbottò lei.
"Lo so, ma siamo arrivati e devi stare sveglia adesso" rispose dispiaciuta.
"Allora mi prendi in braccio?" chiese.
"Certo, vieni qui" rispose prendendola.

Quando entrarono nel reparto di pediatria, Ducky era già lì ad aspettarli.

"Ecco la nostra coraggiosa paziente" disse vedendola.
"Ciao" lo salutò lei con la manina.
"Il dottor Chance arriverà a momenti, è già tutto pronto" li informò lui.

Anja si guardò intorno, vedendo altri bambini che erano lì.
Lei non sapeva che molti di quei bambini erano malati, si limitò a sorridergli e salutare con la mano una bambina che aveva più o meno la sua età.

"Papà, ci sono i disegni sui muri" disse indicando il muro di fronte a lei.
"Si, di tutti i cartoni animati. Belli vero?" rispose.
"Tanto. Possiamo farli nella nostra casa?" domandò.
"Direi che non si può... Starebbero male con tutti i mobili che li coprono" disse lui.

Anja stava per rispondere quando il medico arrivò e andò dritto verso di loro.

"Salve, sono il dottor Chance. Piacere di conoscervi" disse.
"E piacere di conoscere te, Anja" aggiunse stringendole la mano.
"Ciao. Tu sei il mio dottore?" chiese.
"Esatto. Voi vedere la tua camera? Così poi ti spiego bene cosa facciamo" le disse.

Anja annuì, rimanendo stretta a Ziva. Si sentiva fuori luogo dentro quelle stanze, aveva bisogno della sua mamma.

"Ecco la tua camera per i prossimi giorni, la tua compagna di stanza si chiama Lucy" disse indicando la bambina nel letto accanto.
"Ora vi lascio sistemarvi e torno con tutto quello che ci serve" aggiunse.

Ziva mise Anja seduta sul letto e poi aprì la borsa.

"Che fai?" le chiese la bambina.
"Cerco un bel pigiamino così ti cambio" le spiegò.
"Perché?" rispose confusa.
"Te l'ho detto, quando si sta qui si mette il pigiama per stare nel letto" le disse di nuovo.
"Dobbiamo già andare a letto? Non è notte" rispose.
"Pancake, in ospedale si sta a letto sempre non solo la notte" spiegò Tony.
"Oh... Allora si fa tanta nanna!" esclamò sorridendo.

Anche Ziva sorrise mentre la spogliava.

"Pigiama con i coniglietti o con le farfalline?" chiese Ziva.
"Coniglietti" rispose decisa.

La cambiò e la fece sedere comoda sul letto, mentre aspettavano che il medico rientrasse.

"Vedo che sei già pronta" disse il medico entrando.
"Allora adesso vi spiego. Ora facciamo un prelievo di sangue e controlliamo che tutto sia a posto e la donazione possibile. Poi, se tutto va bene, domani pomeriggio poco dopo pranzo la porteremo in sala operatoria e l'addormenteremo per prelevare il midollo" disse.
"Non sentirà male, vero?" si preoccupò subito Ziva.
"Dormirà, non si accorgerà di nulla" spiegò il medico.
"E quanto durerà?" chiese Tony.
"Poco più di mezz'ora. Ve la ridiamo subito. Dormirà per un po' dopo l'intervento e quando si sveglierà le daremo antidolorifici se avrà male" rispose.

Non si soffermò a spiegare la procedura in modo dettagliato, per non spaventare Anja.

"Se non ci saranno complicazioni, dopo domani Anja potrà tornare a casa" aggiunse.
"Complicazioni di che tipo?" chiese Ziva.
"Potrebbe venirle febbre o sviluppare un'infezione. Ma sono complicazioni rare che non dovrebbero sopraggiungere" spiegò lui per calmarla.

Poi si rivolse ad Anja che lo stava guardando confusa. Quei discorsi da grandi la confondevano e il medico se ne era accorto.

"Allora tu hai capito? Domani ti facciamo fare la nanna e quando ti sveglierai sarà tutto finito" le disse.
"Fai tutto mentre io faccio la nanna?" chiese quasi incredula.
"Si. Ma ora, principessa Anja mi servirebbe un po' del suo sangue" rispose lui.

Lo guardò perplessa e poi guardò Ziva.

"Perché vuoi il mio sangue? E come lo prendi?" chiese.
"Ho una crema speciale e un piccolissimo ago. Il sangue passa in questo piccolo tubo e va in questa provetta. Io poi lo guardo con il microscopio e vedo se va tutto bene" spiegò in modo che Anja capisse.

Non sembrava molto convinta, così Ziva si sedette a fianco a lei sul letto e Tony le accarezzò i capelli.

"Posso metterti questa crema magica sul braccio?" le chiese.
"È magica come?" rispose.
"È così magica che dopo che te l'ho messa non sentirai male" disse.
"Ok, puoi metterla" rispose dandogli il braccio destro.

Spalmò la crema e aspettò cinque minuti che facesse effetto.
Poi preparò il necessario per il prelievo. Alla vista dell'ago Anja si agitò.

"Mamma" disse guardando Ziva.
"Non farà male, amore" rispose prendendole la mano.
"Anja, non ti preoccupare. Il dottor Chance è mio amico e non ti farà sentire nulla, te lo ha promesso" si intromise Ducky.

"La prenda in braccio" disse il medico a Ziva.

Anja si mise buona in braccio a Ziva e guardò il medico mentre le metteva il laccio emostatico e prendeva l'ago.

"Sei pronta Anja, al mio tre metto questo piccolo ago nel tuo braccio. Mi aiuti a contare?" disse il dottore.
"Uno" iniziò timidamente Anja.
"Due" aggiunse il medico e aspetto che Anja dicesse l'ultimo numero.
"Tre" disse un po' spaventata.

Lentamente il dottore infilò l'ago.
Anja sussultò, più spaventata dall'idea che dal fastidio. In realtà non stava sentendo nulla e non appena si accorse che il medico aveva già finito e lei non aveva sentito male si rilassò.

"Abbiamo finito" disse sfilando l'ago.
"Sentito male?" chiese.
"No. Hai mantenuto la promessa" disse Anja.
"E tu sei stata molto brava. Per questo, per la cena ti farò portare la gelatina alla fragola e il budino al cioccolato" disse il dottor Chance.

Dopo aver scambiato due parole veloci con Tony e Ziva, il medico lasciò la camera e andò via.
Anja era sdraiata sul letto e chiacchierava con Ducky, il quale ammirava il bel cerotto rosa che aveva sul braccio.

"Il mio pancake coraggioso. Allora hai già trovato il telecomando del letto?" le chiese Tony andando da lei.
"No. Papà aiutami a cercarlo" disse.

Tony non le diede il tempo di trovarlo, lo prese in mano e iniziò a far muovere il materasso facendola ridere.

"Ma allora era vero! Sembra di stare in macchina quando guida Ziva" commentò Anja.
"Oh, davvero?" disse Ziva fingendosi offesa e facendole il solletico.

Il resto della giornata passò tranquillo. Anja era calma e si addormentò bene. Rimase Ziva con lei quella notte, nel caso Anja si fosse svegliata e l'avesse cercata.
Ma passò tutto tranquillo, Anja dormì e la mattina successiva si svegliò con il profumo dei pancake di Tony.

Quando il pomeriggio seguente arrivò, Anja iniziò un po' ad agitarsi.
Sia Tony che Ziva erano con lei e stavano aspettando che il medico arrivasse per portarla via.

"Mamma, tu vieni con me?" le chiese.
"Io non posso entrare, ma starò con te finché posso" le disse.
"Vieni tu papà?" provò a chiedere.
"Non posso nemmeno io. Ma non ti preoccupare, tu farai la nanna non ti accorgerai di nulla" la rassicurò.

Tutto si fece più reale quando il medico arrivò e iniziò a prepararla.
Usò di nuovo la crema magica per montarle una flebo e iniziare a darle i farmaci che l'avrebbero fatta rilassare.
Tony e Ziva guardarono da lontano la scena e Ziva si strinse a Tony.

"Non so se ce la faccio a lasciarla andare" disse sottovoce.
"Ce la fai e sorridendo anche. Se no lei si spaventa" le rispose.

"Mamma" la chiamò Anja.
"Guarda, non mi ha fatto male" disse mostrandole l'ago nel braccio.
"Sei stata bravissima" rispose andando a darle un bacio.
"Allora sei pronta? Tra poco fai la nanna e ci vediamo quando ti svegli" aggiunse.

"Sai Anja, sei molto coraggiosa. Sei la prima bambina che conosco che si offre per aiutare un'altro bambino" disse il medico mentre la trasportava dal letto alla barella.

Si incamminarono tutti verso la sala operatoria, ma prima dell'entrata Tony e Ziva dovettero fermarsi.

"No, mamma! Io voglio che stai con me!" disse Anja agitata.
"Non posso, non essere spaventata Anja... Mamma ti aspetta qui" rispose.
"Ma mamma... Come faccio io senza di te?" chiese.
"Non ti lascio sola, ti aspetto in un'altra stanza come quando a casa facciamo la nanna in camere diverse" le spiegò.
"Pancake, sei stata bravissima fino ad ora. Mostra a tutti i bambini che ci sono qui quanto sei coraggiosa" la incoraggiò Tony.
"Si papà" annuì lei.

Fortunatamente, in quel momento, Ducky arrivò e andò da Anja.

"Allora, andiamo insieme?" le chiese prendendole la manina.
"Tu puoi venire con me?" disse Anja.
"Si, ti accompagno e resto sempre con te" rispose.
"Perché sei un dottore?" domandò.
"Esatto. Saluta mamma e papà e digli buona notte" le disse Ducky.
"Ciao ciao" disse Anja salutando mentre riprendevano a muoversi.

Non appena Anja fu lontano dalla loro vista, Ziva si voltò e abbracciò Tony.

"Tornerà presto vero?" chiese.
"Certo. Certo amore e starà bene" le rispose anche per auto convincersi.
"Oh Tony... E se sarà spaventata e ci cercherà?" domandò ancora.
"C'è Ducky con lei, Zee" rispose.
"E se invece sentirà male?" disse.
"Non può, perché sta dormendo" rispose.
"Non mi piace questa cosa, per nulla. Rivoglio la mia bambina qui" disse Ziva nel panico.
"Anche io" ammise Tony stringendola.

Si sedettero in sala d'aspetto.
Ziva stava con la testa appoggiata alla spalla di Tony mentre lui le accarezzava i capelli delicatamente.

"Anche vostro figlio è dentro?" chiese una donna che era lì.
"È una bambina, ma si e dovrebbe durare poco" rispose Ziva.
"Anche nostro figlio. Gli stanno togliendo un tumore" disse il marito della donna.
"Cosa deve fare vostra figlia?" chiese.
"Prelievo di midollo osseo" disse Tony.
"Ha la leucemia?" chiese la donna.
"No, in realtà lo sta donando. Per salvare un bambino malato" disse Ziva orgogliosa della figlia e di quello che stava facendo.
"Wow" fu l'unico commento dei genitori del bambino.

Fortunatamente il tempo passò veloce e prima che se ne accorgessero Anja era di nuovo nella sua camera, ancora mezza addormentata.
Ziva le teneva la mano da un lato e Tony le stringeva l'altra. Volevano che sentisse che erano vicini.

"Mamma, ho fatto la nanna" disse svegliandosi.
"Si lo cucciolo, fatto dei bei sogni?" le chiese
"Ho sognato il gelato e la mia festa di compleanno" rispose.
"Il gelato lo possiamo mangiare appena usciamo da qui" le propose Tony.
"Si" disse lei con la voce ancora molto assonnata.

Rimasero entrambi lì fino a sera, poi quella notte sarebbe rimasto Tony con Anja.
Ma prima dell'ora di cena, Anja iniziò a sentire male.

"Papà, fa male. Il dottore ha detto che non sentivo male" si lamentò piangendo.
"Shh, ora ti facciamo dare delle medicine e vedrai che non senti nulla" le disse lui alzandosi e andando a cercare il medico.

E come promesso il medico diede degli antidolorifici ad Anja che la fecero sentire subito meglio.
Tanto che Ziva si sentì tranquilla a lasciare Anja sola con Tony e andare a casa a riposare.

"Allora fai la nanna insieme a Tony?" le disse salutandola.
"Si, lui mi legge le favole e poi ti chiamiamo prima di dormire" rispose.

Era quella la promessa che Tony le aveva fatto, per farle accettare meglio il fatto che Ziva non sarebbe stata lì.
Dopo aver chiamato Ziva e aver letto un paio delle favole preferite di Anja la bambina si addormentò serena.
Probabilmente le medicine che le avevano dato stavano ancora facendo effetto.
Ma fu nel cuore delle notte che Anja si svegliò piangendo, cercava Ziva.

"Papà, dove sei?" chiese spaventata.

Era buio e non riusciva a vedere.

"Qui di fianco a te, pancake" rispose lui prendendole la mano.
"Papà, voglio la mamma" si lamentò.

Tony la prese subito in braccio e uscirono dalla stanza per paura di svegliare l'altra bambina che dormiva.

"Perché vuoi la mamma? Lei dorme, come dovresti fare tu" rispose Tony.
"Perché fa male e la mamma me lo fa passare" disse.

Un medico si avvicinò per assicurarsi che tutto fosse a posto.
Notando che amai si lamentava andò nella sua stanza a prendere gli antidolorifici e glieli diede.
Nel frattempo Tony cercava di calmare Anja, che sembrava non poter fare a meno di Ziva.

"Patatina, andiamo... La mamma la vediamo domani mattina" insistette.
"No, adesso papà... Solo lei mi fa fare di nuovo la nanna" rispose aggrappandosi alla sua maglietta.
"Facciamo una cosa? Io provo a farti riaddormentare e se non ci riesco in dieci minuti chiamiamo la mamma" disse lui.
"Ok" acconsentì Anja.

Tony si alzò in piedi e si mise a camminare con Anja in braccio.
Mentre le accarezzava i capelli le raccontava la trama del film più noioso che conosceva e Anja si addormentò in cinque minuti.

Si sentì orgoglioso di sé nel rimetterla a letto. Era riuscito a calmarla nonostante la crisi.
Si sentì davvero padre in quel momento e si riaddormentò sorridendo e aspettando la mattina seguente per raccontarlo a Ziva.

Quando alla mattina Ziva arrivò, trovò Tony addormentato che stringeva ancora la manina di Anja.
Gli andò vicino e lo svegliò con un bacio sul collo.

"Amore, ti ho portato il caffè e una ciambella" gli sussurrò.
"Zee, amore mio. Buongiorno" disse svegliandosi.

Uscirono dalla camera per non svegliare Anja.

"L'infermiera mi ha detto che stanotte c'è stata una piccola crisi. Potevi chiamare" gli disse.
"Volevo fare da solo" rispose.
"Ci sei riuscito bene, mi pare" commentò lei indicando la stanza.
"Era solo un po' spaventata. Voleva la mamma, ma le è passato" spiegò.
"Sta bene? O ha ancora male?" si interessò Ziva.
"Sta meglio, stanotte le hanno fatto gli antidolorifici e le è passato il dolore" disse.
"E adesso tu hai la schiena che ti uccide" commentò Ziva.

Sapeva che se Tony non dormiva nel letto poi soffriva per tutto il giorno di male alla schiena.

"Un po', ma ne è valsa la pena" rispose.
"Penso che ti meriti un bel massaggio rilassante" disse lei.
"Ma non qui, non ora. O rischiamo che ci arrestino per atti osceni" aggiunse ridacchiando.
"David... Siamo in pediatria" le disse lui.
"Allora mi limito ad un bacio" commentò.

Si baciarono per qualche minuto, poi la gente iniziò a popolare il reparto e decisero di smettere di dare spettacolo.

"Tempo di svegliare la nostra piccolina?" disse Ziva.
"Direi di si" rispose.
"Sarà felice di vederti" aggiunse mentre entravano in camera.







Note dell'autrice:

Scusate il ritardo XD
Sono stata un po' impegnata oggi... E scusate per le storie della settimana scorsa... Ho avuto un esame all'università e quindi non ho potuto scrivere.

Ma comunque ecco il capitolo di Anja, e questa settimana concluderò le due storie del mercoledì e del venerdì. Ahimè XD

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
È tutto Anja, Tony e Ziva con anche del TIVA XD
Vi annuncio che mancano due capitoli alla fine della storia e che saranno molto family XD

Detto ciò, buona notte a tutti!
Baci, Meggie.   
  
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