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Autore: _Giuls17_    16/12/2014    2 recensioni
E' il compleanno di Clary, ma tutto ciò che noi conosciamo tramite City of Bones, verrà sovvertito dall'arrivo di Valentine Morgenstern a casa di lei, proponendole una dolce e allettante proposta: conoscere il Mondo Invisibile, conoscere suo fratello, conoscere se stessa.
Cosa deciderà di fare Clary? Proseguire sulla retta via o deragliare assieme al padre?
C2: Lei mi ha mentito per tutta la mia vita, non mi ha mai raccontato la verità, né su mio padre né su mio fratello.
C3:Clary, tu sei mia sorella e io non ti posso solo volere bene, a modo mio io ti amo...
C10:-Clarissa!- Jonathan si girò e urlò il nome verso il lago, come se lei potesse sentirla e solo allora Jace decise di agire e con la spada colpì quel punto sulla schiena
C12: Si girò di lato ed osservò il suo Marchio del parabatai sbiadito, proprio vicino all’orecchio.
C14:-Io…Ho paura, c’è questo rumore, c’è qualcosa dentro la mia testa.-
C18:-Eri morta? Clary come hai potuto tenermelo nascosto ! E tu Jace, che hai da dire?- *
La verità è che mi manchi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Valentine Morgenstern
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Verità Nascoste
 
Simon si alzò presto quella mattina e si ritrovò ad osservare spensierato il cielo di Alicante.
Quella città lo aveva colpito nel profondo, in realtà quel Mondo lo aveva colpito.
Non aveva mai Visto veramente cosa ci fosse nascondo dietro agli angoli ed adesso che poteva farlo si era reso conto di aver perso molto in quegli anni.
Si grattò distrattamente la testa e il suo pensiero volò a Clary.
La sua migliore amica aveva vissuto un vero e proprio incubo sia negli ultimi mesi ma soprattutto nell’ultimo giorno.
Aveva risposto la sua fiducia verso un uomo che si proclamava suo padre ma che aveva provato a ucciderla più di una volta, anche la sua vita era cambiata, forse non in meglio.
Nonostante il suo gesto di diventare un vampiro fosse stato sciocco ed affrettato le sarebbe rimasto sempre accanto, non l’avrebbe mai abbandonata anche se adesso nel suo cuore non c’era più solo lei.
 
“Finalmente sei riuscito ad ammetterlo.”
Sì.
 
Quando aveva aperto gli occhi nel suo nuovo mondo, aveva visto lei, Izzy, e tutto gli era sembrato diverso.
L’aveva trovata bella, femminile nonostante i Marchi e le cicatrici, guerriera nonostante la sua eleganza innata e si era conquistata subito un posto speciale nel suo cuore.
Aveva sempre creduto che Clary potesse essere l’unica ma adesso non ne era più del tutto sicuro, e forse non gli dispiaceva del tutto.
Scosse la testa per sistemare il flusso dei suoi pensieri, doveva sistemarsi oggi il Conclave li avrebbe fatti ritornare a casa e doveva dare tutto il suo appoggio alla sua migliore amica, ci avrebbe provato, nonostante tutto aveva visto gli occhi rossi e gonfi di Clary.
Si era spezzata ed era sicuro che nascondesse un segreto, che lui avrebbe a tutti i costi scoperto.
 
***
 
-Come stai?-
Jace entrò nella stanza della ragazza e la trovò seduta sul davanzale della finestra, con lo sguardo perso nel vuoto.
-Vorrei non esserci cascata, vorrei averlo capito prima.- sussurrò, senza guardarlo.
Avanzò piano e posò una mano sulla sua per stringerla piano.
-Credo che niente sarebbe cambiato, o meglio credo che il tuo bisogno di conoscere la verità non avrebbe cambiato le cose.-
-Loro mi hanno usato.-
-E tu li hai fregati.-
-Forse… Ma nonostante tutto mi hanno detto chi sono veramente.-
La sentì stringere la mano e decise di non mollare la presa.
-Clary, volevo dirti una cosa.-
-Cosa?- la vide girarsi, capendo di aver catturato la sua attenzione.
-Quando eri morta… Raziel si è rivolto a me come il padrone del cerchio…-
-Sì, ho modificato la runa quado ti ho visto arrivare dalla collina.-
-Lo sapevo che c’era il tuo zampino ma non è solo questo.-
-Allora cosa, Jace?-
-Lui mi ha chiamato col mio vero cognome.-
-Non capisco.-
-Io non sono il figlio di Wayland, come diceva Valentine, e non sono neanche il figlio dei Lightwood o tanto meno sono imparentato con te… Mi ha chiamato Herondale.-
-Jonathan Herondale?- chiese di rimando.
-Sì, credo di essere imparentato con l’Inquisitrice ma adesso non voglio sapere più di tanto.-
-Perché?-
Clary si alzò dal davanzale per guardarlo dritto negli occhi.
-Sono diciassette anni che vivo come un Lightwood, sapere il mio vero cognome non cambierà la mia vita radicalmente, ho solo bisogno di tempo.-
-Credo che lo stesso valga per me.-
-Dovremo andare a casa.-
-Sì.-
La ragazza distolse nuovamente gli occhi dai suoi e Jace sentì qualcosa muoversi dentro il suo petto, senza pensarci le alzò il mento con due dite per osservare quelle iridi che lo avevano colpito dal primo momento, quelle labbra sottili anche se rosse e vi posò le sue, con delicatezza.
Clary rispose al bacio senza pensarci, aveva bisogno di distrarsi, di lasciarsi andare e di sopprimere i sensi di colpa che sentiva sempre più pesanti, aveva bisogno di Jace più di sua madre o di Simon, ma il loro contatto venne interrotto da un breve rumore sordo sulla porta.
-Andiamo.- sussurrò, prendendo il suo stilo dalla scrivania e riponendolo nella cintura, osservò la sua camera un’ultima volta e si diresse con Jace fuori.
 
***
 
Clary alzò gli occhi verso il cielo e poté osservare l’Istituto di New York in tutta la sua magnificenza, qualcosa di così possente che non trovò le parole per esprimersi e così preferì rimanere a guardare in silenzio, la sua nuova casa.
-Isabelle potresti far vedere a Clary la sua stanza, credo che dovrebbe ambientarsi.- disse Maryse, alla figlia.
-Certo.-
-Vorrei parlare con te, prima.- aggiunse Jocelyn velocemente, prima che la figlia varcasse il grande portone.
-No.-
-Clarissa devi ascoltarmi, devi darmi la possibilità di dirti la verità.-
-Verità? Vuoi davvero usare questo termine? Credo che fra te e Valentine il più onesto sia stato lui, non mi ha nascosto la mia vera natura, non mi ha cancellato i ricordi e mi ha reso un vero Shadowhunters!
Certo, mi ha mentito sul suo piano, mi ha usato e mi avrebbe anche ucciso ma almeno lui è stato onesto, come solo un vero genitore sa fare!-
 
Lo schiaffò che ne seguì rimbombò in tutto l’ingresso e i ragazzi rimasero bloccati ad osservare quella scena, Jocelyn con il braccio ancora sollevato e Clary con gli occhi chiusi, le mani strette a pugno che combatteva contro se stessa per non toccarsi la pelle arrossata.
-Non parlare di Valentine come una brava persona! Lui non lo era, era un mostro, ha giocato con me, ha giocato con Jonathan e ha giocato con te!
Clary ti rendi conto che si è finto morto con tuo fratello per tutto questo tempo? Ti sei resa conto che Jonathan non è umano?!-
-Zitta! Non voglio ascoltarti, non voglio parlare di mio fratello con te!-
-Clary tuo fratello è un Demone! Il bambino che io volevo non è mai esistito e se tu mi ascoltasti capiresti che Valentine stava per fare la stessa cosa anche con te, solo che ha preferito usare il sangue di un angelo.-
-Ithuriel.- sussurrò la ragazza, così piano che neanche lei riuscì a sentirsi, e improvvisamente ricordò una di quelle visioni che l’angelo le aveva mostrato con il padre.
-Una persona che gioca con la vita dei suoi figli non è un bravo padre, ma è solo un mostro, anche Jonathan lo era, ma lui è riuscito a incantarti per bene.-
Clary alzò lo sguardo, il viso duro e i lineamenti contratti per la rabbia.
-Non mi interessa, puoi dire tutto quello che vuoi su Valentine, la sua morte non mi tocca più di tanto, ma Jonathan non era così! Anche lui è stato plagiato da quel mostro che era tuo marito, lui era diverso.-
-No, lui era solo il risultato di un altro esperimento di tuo padre.- concluse, lentamente la donna.
-No.-
 
Clarissa strinse ancora più forte i pugni e indietreggiò verso l’entrata, spalancò la porta e si rifugiò nella sua nuova casa.
Iniziò a correre il più velocemente possibile, non voleva vedere nessuno, non voleva ascoltare nessuno, sapeva nel suo cuore che avrebbe dovuto credere alle parole della madre, sapeva che doveva farlo, eppure.
 
No! Jonathan non era così, lui mi voleva bene, lui mi ha difeso, lui non mi avrebbe lasciato morire.
“Jonathan eseguiva gli ordini di Valentine.”
Sono convinta che lui non fosse davvero in quel modo, sono convinta che nonostante la mia breve presenza lui sia cambiato, mi voleva bene.
“Ti amava.”
Sì, mi amava, eppure adesso mi ha lasciata sola.
 
Si chiuse dentro una stanza sulla destra di un corridoio e si diresse verso il bagno, solo guardandosi allo specchio si rese conto delle lacrime che scendevano dai suoi occhi per solcarle le guance.
Senza pensarci si alzò i capelli, formando una coda imprecisa e sfatta, ma aveva bisogno di vederlo, aveva bisogno di sperare che non fosse vero.
Si girò di lato ed osservò il suo Marchio del parabatai sbiadito, proprio vicino all’orecchio.
Un singhiozzo stravolse il silenzio e sentì le lacrime scendere sempre più copiose, fino ad appannarle la vista.
-Lui… Lui era il tuo parabatai?-
Osservò dallo specchio il riflesso di Jace, il cui respiro era leggermente trafelato per la corsa, e notò lo sguardo afflitto.
Clary annuì brevemente e senza pensarci si lasciò scivolare a terra, riprendendo a piangere, strinse le braccia al petto e chiuse gli occhi.
Alla fine suo fratello era morto davvero, alla fine anche Jonathan l’aveva lasciata e per quanto sapesse che il suo comportamento era imperdonabile, per quanto sapesse che era per metà Demone e che, forse, mai sarebbe cambiato, sentì un dolore lancinante al cuore.
Lui l’aveva lasciata sola, anche se aveva promesso di restare per sempre con lei.
 
 
 


Sclero Personale: Forse non vi ricordate neanche della mia esistenza, ma io mi sono ricordata, costantemente, di aver abbandonato questa storia.
Purtroppo l'università e i vari esami mi hanno costretto a scegliere quale portare avanti e concludere e quale sospendere momentaneamente, questa è risultata sfavorita ma spero adesso con le vacanze invernali di riuscire a riprendermi e farvi apprezzare nuovamente la storia! ^^
Avevamo lasciato Clary subito dopo il processo ad Alicante, Jace e Maryse si sono presi la sua resposnsabilità ma non tutto sembra così perfetto, adesso la nostra giovane Shadowhunters conscerà un'amara verità, sarà capace di sopravvivere?


Spoiler:
-Simon sono sempre io.- sussurrò, senza guardarlo.
-Forse il tuo tono di voce è lo stesso, ma lo sai che con me puoi parlare. Siamo amici.-

 
   
 
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