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Autore: Doctor Dragon    16/12/2014    3 recensioni
Quanto possono essere importanti due occhi?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 7

 

Grazie

 

Guardo i miei amici con uno sguardo perso e subito loro si avvicinano a me e mi stringono in un abbraccio di gruppo.

"Che cosa e` successo?" mi chiede Seung Hyun.

"Si e` svegliata." rispondo in un sussurro.

"Ma questo e` un bene, no?" ribatte SeungRi confuso.

Io sciolgo l'abbraccio per potermi voltare a guardare la porta della stanza della ragazza in cui ora c'e` il medico.

"Si, certo che si, ma io ora cosa dovrei fare? Che cosa le dico? Come devo comportarmi?" domando in preda al panico.

"Beh, innanzi tutto potresti ringraziarla, ti ha pur sempre salvato la vita." propone Daesung.

"E` proprio questo il punto: quella ragazza ha rischiato la sua vita per salvare la mia! Tu credi che basti un semplice grazie?" ribatto stizzito.

Daesung abbassa lo sguardo ferito dal mio tono di voce, io sospiro: non intendevo offenderlo.

"No, non bastera`, ma e` il minimo che tu possa fare." replica SeungRi.

"E potresti anche offrirle il tuo aiuto in caso di bisogno." aggiunge Seung Hyun.

"Quello che dite e` tutto piu` che giusto, ma..." inizio, per poi sospirare.

"Ma non e` abbastanza." YoungBae finisce la frase al posto mio.

Io annuisco: nulla di quello che io possa dire o fare sara` mai abbastanza. Io le devo la vita, nessuna parola o nessun gesto varra` mai quanto una vita intera.

"Quindi cosa farai? Per paura di non fare abbastanza non farai assolutamente nulla, nemmeno quel poco che potresti fare?" ribatte Daesung in tono di sfida.

Io mi volto verso di lui confuso e shockato: non l'ho mai sentito rivolgersi con questo tono a qualcuno, men che meno al suo Hyung. Non sono l'unico rimasto sorpreso, anche gli altri ragazzi lo stanno guardando ad occhi sgranati, senza parole.

"Q-quello che volevo dire e`... C-che... I-insomma quel poco che puoi fare e` sempre meglio di niente, n-no?" balbetta Daesung spaventato dalla sua stessa audacia.

Io gli sorrido e mi avvicino a lui per abbracciarlo.

"Hai assolutamente ragione. Grazie Dongsaeng!" esclamo stringendolo forte.

Daesung resta immobile per qualche istante, sorpreso dal mio gesto, ma poi ricambia la stretta sorridendo felice.

In quel momento il medico esce dalla stanza della paziente e attira la nostra attenzione, ci voltiamo tutti verso di lui e restiamo in attesa di notizie.

"Signor Kwon?" chiama l'uomo. Non e` lo stesso medico di prima, lui e` uno psicologo chiamato apposta per aiutare la ragazza a superare il trauma della cecita`.

"Sono io." rispondo, facendo un passo avanti.

"Immagino le fara` piacere sapere che la paziente ha subito chiesto di lei." mi informa.

"D-davvero?" balbetto.

"Si, ha chiesto informazioni sulla sua salute. Sembrava molto preoccupata a riguardo." spiega il medico.

Il mio cuore batte all'impazzata nel mio petto: invece di preoccuparsi per la propria salute lei pensa a me? Perche`?

"Signor Kwon, le consiglio di andare da lei e parlarle." esclama l'uomo attirando di nuovo la mia attenzione.

"S-si, signore. S-solo che... Non so bene cosa dirle..." ammetto abbassando lo sguardo.

Il medico si avvicina a me e posa una mano sulla mia spalla.

"Si comporti in modo naturale con lei: sia gentile, ma non apprensivo. Si ricordi che il peggior sentimento che si possa provare in queste circostanze e` la pieta`." afferma il medico.

Io alzo gli occhi verso di lui, scandalizzato.

"Io non provo affatto pieta` per lei!" protesto, quasi offeso.

"Benissimo, quindi non avra` problemi e non rischiera` di ferirla." conclude l'uomo con semplicita` spingendomi leggermente verso la porta della stanza della ragazza.

Io faccio qualche passo avanti, titubante, per poi voltarmi di nuovo indietro, verso i miei amici. Loro mi stanno osservando e mi regalano un sorriso di incoraggiamento.

"Non dimenticare chi sei: tu sei G-Dragon, sei un genio con le parole. Non la ferirai." esclama Seung Hyun.

Sorrido e anniusco appena, facendo un cenno di ringraziamento, per poi voltarmi e proseguire oltre. Raggiungo la porta e faccio un respiro profondo prima di abbassare la maniglia ed entrare nella stanza.

Non ho tempo di dire o fare alcunche`: basta il mio ingresso a spaventare la ragazza che fa uno scatto in avanti talmente sbrusco da spaventare anche me.

"Oddio, scusa! Non volevo spaventarti. Io.. Io..." esclamo risentito.

"JiYong, sei tu?" chiede la ragazza con voce incerta, muovendo la testa a destra e a sinistra, come se mi stesse cercando.

"Si, sono io. Va tutto bene." rispondo avvicinandomi piano, senza fare rumore per non spaventarla di nuovo.

"Scusa non volevo allarmarti e` solo che..." inizia lei, ma poi lascia la frase in sospeso con un lungo sospiro.

"Va tutto bene, non devi preoccuparti." la rassicuro. Ora sono accanto al suo letto, ma non mi oso muovermi oltre ne` per avvicinarmi di piu` ne` per sedermi sulla sedia accanto al letto.

"JiYong, come stai? Ho visto quel faro cadere e mi sono cosi` spaventata... Tu non sei ferito, vero?" domanda la ragazza, la sua voce e` ansiosa.

"Io sto bene, grazie a te." rispondo.

La ragazza accenna un piccolo sorriso per poi mordersi il labbro inferiore.

"Tu come stai?" le chiedo, la mia voce risuona leggermente incrinata.

"Sto bene." dice lei, ma noto che si sta torturando le mani.

Non riesco a trattenermi e mi avvicino a lei, sedendomi sul bordo del letto e afferrando le sue mani per poi stringerle con delicatezza tra le mie. Lei fa un piccolo scatto, ma cerca di nasconderlo in tutti i modi.

"Scusa, ti ho spaventata di nuovo..." sussurro abbassando lo sguardo.

"Non e` colpa tua e` solo che... Tutto questo nero mi confonde." ribatte lei, le sue mani ricambiano la mia stretta.

Ed eccoci arrivati al punto dolente, cosa le dico adesso?

"Ma ora va meglio." aggiunge lei e un piccolo sorriso nasce sulle sue labbra.

"Che vuoi dire?" chiedo confuso.

"Adesso so dove sei." spiega lei, accarezzandomi le mani.

Il suo gesto e` tanto delicato quanto intenso e mi da l'aiuto che cercavo: a lei serve un'ancora, qualcosa di concreto che la leghi al mondo. Io voglio essere quell'ancora, voglio impedirle di perdersi nell'oblio di oscurita` in cui e` precipitata.

"Si, sai dove sono e voglio che tu sappia che ci saro` sempre d'ora in poi." esclamo.

"JiYong..." sussurra lei.

"Come stai?" le chiedo di nuovo, sperando che questa volta sia sincera.

"Sto bene." risponde, ma so che non mi ha detto tutto.

"Ma...?" la invito a proseguire.

"Ma ho paura del buio." conclude lei.

Agisco di nuovo d'istinto e, senza pensare, mi sporgo in avanti verso di lei, allargo le braccia e la accolgo in un abbraccio, stringendola delicatamente contro il mio petto. Lei subito rimane interdetta dal mio gesto, ma poi si scioglie e ricambia la stretta accoccolandosi contro di me. Nasconde il viso nell'incavo del mio collo e si stringe a me sospirando.

"Grazie JiYong." sussurra.

"Grazie a te." ribatto accarezzandole la schiena.

 

 

 

Buonsalve gente!! :)

Ho notato che le recensioni per questa storia sono aumentate e spero che possano aumentare ancora!

Forza ragazze, fatevi sentire!! :D

Vi piace quasta storia?

Se si, perche`?

Se no, perche`?

Guardate che non vi mangio mica xD

xXxJeyDragonxXx

  
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