Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Sakura Hikari    16/12/2014    2 recensioni
Raccolta di flashfiction, dedicate interamente alla Grelliam.
1)Buon Natale
2)Rabbia
3)Distrazioni
4)Ah, Parigi!
5)Niente è impossibile
6)Appuntamento
7)Al mattino
8)Basta che funzioni
9)Di fogli smarriti e gesti inaspettati
10)Mutande rosse
11)Kiss the girl
12)Sguardi insistenti
13)Prima il dovere, poi il piacere
14)With a little help from my friend
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Grell Sutcliff, William T. Spears
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Basta che funzioni
 
 
 
“Grell, dobbiamo per forza guardare questa… roba?”
Erano seduti sul divano in soggiorno a guardare un film. Accanto a lei, William stringeva il bracciolo con forza, il volto una maschera priva di espressione.
“Perché, non ti piace?”, chiese Grell. “Ma aspetta, vedrai che tra poco le cose si faranno decisamente interessanti.”
“Quello che mi chiedo è… dobbiamo guardare un film dell’orrore proprio stasera?”
Grell non ebbe il tempo di ribattere perché in quel momento l’assassino, un uomo con indosso una maschera da portiere di hockey aveva appena ammazzato una ragazza e la stava facendo a pezzi. Grell seguì la scena con estremo interesse.
“Orribile.”, fu il commento di William. “Non potremmo guardare qualcos’altro?”
“Assolutamente no. Avevi detto che stasera avrei avuto carta bianca, e io ho scelto Venerdì 13.”
Si voltò ad osservarlo attentamente. “Eppure credevo che ti piacessero i film dell’orrore, Will. Mi avrai persino visto squartare una delle mie vittime.”
“Diciamo che non mi dispiacciono. Ma non quando ho appena finito di mangiare. E comunque credevo che avresti optato per un film romantico” Chiuse gli occhi, probabilmente a causa di una nuova scena cruenta. “Ti prego, Sutcliffe. Qualsiasi cosa, ma niente squartamenti.”
Grell sbuffò e prese il telecomando. “E tu ti definiresti un dio della morte. Codardo…”, borbottò e, a malincuore, si decise a cambiare canale.
 Tanto sapeva già come sarebbe andata a finire: avrebbero discusso per un’ora perché uno di loro voleva vedere a tutti i costi un determinato film che l’altro inevitabilmente giudicava o noioso o violento o stucchevole. E in quel modo sarebbe trascorsa la loro serata. A volte Grell si domandava perché loro due non fossero in grado di fare una cosa semplicissima come guardare un film senza che per questo dovesse nascere un dibattito. Diamine, avevano persino la TV via cavo.
E poi, a sorpresa, s’imbatté in The butterfly effect, probabilmente l’unico film che trovava d’accordo sia lei che William, non solo perché entrambi amavano quel particolare genere ma perché entrambi si erano chiesti cosa sarebbe accaduto se loro avessero potuto tornare indietro e delle ripercussioni che le loro scelte avrebbero avuto nel futuro.
Così, mentre per l’ennesima volta guardava Evan tornare indietro nel tempo e peggiorare le cose anziché migliorarle, Grell si accoccolò accanto a William e cercò la sua mano: sentì le sue dita intrecciarsi con le sue e sorrise. E, come ogni volta, Grell gli pose la stessa domanda: “Hai mai desiderato tornare indietro nel tempo?”
Conosceva già la risposta.
“Sì”, disse Will. “Innanzitutto, mi piacerebbe porre rimedio al disastro che ho combinato durante il nostro esame finale.”
“Di tutti i giorni, devi parlare di quanto ti vergogni di essere stato salvato da me proprio oggi? Sei davvero un insensibile, William.”, disse Grell, fingendosi offesa.
“E vorrei non averti permesso di scendere nel mondo umano e metterti in affari con quella donna.”, continuò.
Questa era nuova: Grell sapeva che William non aveva una grande opinione di Angelina, benché effettivamente non l’avesse mai conosciuta; ma quando si rivolgeva a lei era sempre con epiteti come “quella donna”, e mai Grell l’aveva udito accennare alla sua gelosia nei suoi confronti nonostante lo sapesse benissimo.
“E comunque, se proprio devo viaggiare nel tempo, preferisco farlo a bordo di un Tardis. E' più sicuro”, concluse.
Grell alzò gli occhi al cielo.
“E tu, Grell?”, chiese William, appoggiando la testa sulla sua.
Grell chiuse gli occhi e sorrise, godendosi quel raro momento di pace. “Oh, lo sai.”
D’altro canto, che importanza aveva il passato? Per lei bastava che le cose tra loro due funzionassero nel presente.




I pensieri profondi di Sakura Hikari
Giusto una flashina per festeggiare l'anniversario della mia OTP. Anche se non è specificato, la scena si è svolta proprio la sera del 16 Dicembre.
Poco è stato pianificato: stava diventando una specie di dissertazione filosofica sulla cinematografia, e invece è finita in uno pseudo-fluff.
William whovian è un headcanon di altre ficcynare molto più valide di me, e io mi sono presa la libertà di prenderlo in prestito. Spero che non me ne vorranno.


 
  
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