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Autore: 24maggio2011    16/12/2014    2 recensioni
"La storia di un amore" nasce da un video e da due menti. La mia e quella di Tallutina. L'idea è sua ed è nata dopo aver visto un video su youtube. Lei è la mente ed io il braccio (O meglio, la scrittrice). I personaggi saranno stravolti. Completamente OOC (fuori personaggio). I protagonisti principali saranno Stiles e Scott e una strega di nome Marnie, sconvolgerà per sempre le loro vite.
(Pietà per questa terribile introduzione) Spero di avervi incuriosita e 24maggio2011 assieme a Tallutina vi attengono numerosi! Buona lettura.
*Ho messo crossover solo per la strega! E' la stessa presente il True Blood. Per il resto, la storia è a parte.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Il lavoro di Stiles.
 
Il primo a svegliarsi, in quella triste mattinata, fu Scott che annoiato, controllò l'orologio e visto che erano solo le sette e mezza del mattino, decise di svegliare suo marito con teneri baci, nonostante la sveglia fosse impostata per le otto. Scott aveva bisogno di lui, quindi, al momento non gli importava che Stiles dovesse riposare. Stiles, che a stento trattenne uno sbuffo e aprì gli occhi dopo circa un minuto, si ritrovò a respirare a fatica visto che suo marito lo stava stringendo con tutta la sua forza, forte a se. Sorrise teneramente senza dire niente, ma mentalmente lo mandò a quel paese, quando si rese conto che avrebbe potuto dormire un altra mezz'ora.
- Scott, sai che avrei potuto dormire un altra mezz'ora? - Chiede dolcemente, Stiles, girando la testa verso il viso di suo marito.
- Non mi importa. Avevo bisogno di te! - Sussurra Scott, continuando a baciargli la guancia, come se da questo, ne dipendesse la sua vita.
- Ti perdono, solo perchè mi stai svegliando così.
- Sapevo che ti avrebbe fatto piacere! Mi sentirò così solo.
- Scott, ti prego. Già è difficile! Non farmela pesare.
- Non te la sto facendo pesare! Sto solo dicendo.
- Si si, come se non ti conoscessi a te. Brutto lupacchiotto! - Scherza Stiles baciandolo con dolcezza.
- Sai perchè ti ho svegliato, vero?
- Scott no, ti prego. Risparmiamelo!
- Ok! Non andare a lavoro e te lo risparmierò.
- Ricomincia!
- Non sto ricominciando proprio niente! Piantala di scattare sempre per cose inutile.
- Senti chi parla!
- Senti, non ho voglia di litigare, ok? A prescindere dal lavoro, l'avrei fatto! Che tu ci vada o no..
- E ci vado..
- E ci vai, ok! L'avrei fatto comunque! A maggior ragione, che andrai a lavoro, devo farlo.
- Non devi farlo! Scott, ho il tuo odore addosso e un tatuaggio bellissimo sul braccio. Tutti sanno che sono tuo!
- Ma scusa è, spiegami una cosa: se ti marchio di continuo qui a casa e sei solo con me e i bambini, pretendi che non ti marchio, quando sei circondato da chissà quanta gente che ci proverà con te? 
- Ahahah, si, chi? Le mamme single dei bambini?
- Mamme? Oh mio Dio! E' uno studio pedriatico?
- Si.
- NON ME L'AVEVI DETTO.
- Ha importanza?
- Certo che ha importanza. Quelle li avranno gli ormoni a mille e tu sei bello da stare male e pretendi che non ci provino con te? Adesso sta zitto e fermo! - Ordina Scott, mettendosi su di un fianco e iniziando a mordere il collo di suo marito, più forte che può, con i denti umani e godendosi la risata dell'uomo della sua vita.
- Ahhhh! Aiah, scemo. Ahahahahhah! - Ride di gusto, Stiles. Più suo marito lo marchia, più lui da il comando al suo lupo di guarirlo e  Scott, non gradisce.
- STILES! - Lo riprende, infatti.
- E va bene, dai. - Dice Stiles dicendo al suo lupo di non guarirlo. Adesso si, Scott è felice.
- Contento?
- Tantissimo.
- Ho sposato un cretino. 

Dopo aver detto l'ultima cosa che ha detto, Stiles scoppia a ridere di gusto, insieme a suo marito e si coccolano fino al suono della sveglia. Quando questi suona, Scott si fa serio e stringe Stiles forte a se, quasi a non volerlo lasciare andare. Gli e lo chiede proprio, in realtà. Stiles sbuffa, si scusa, lo riempe di baci, si alza dal letto, recupera una camicia aderente bianca e un jeans chiaro e raggiunge il bagno, per una doccia calda, non prima di aver dato un delicato bacio ai suoi figli, nella speranza di non svegliarli. In tutto questo, Scott, l'ha seguito come un cagnolino, con un muso lungo in grado di toccare il pavimento e con gli occhi quasi lucidi. A parte l'episodio di Marnie, non sono mai stati così tanto tempo distanti e sanno entrambi, che sarà dura. Molto dura! Sopratutto agli inizi.
- Scott, ok. Sei il mio compagno per la vita, ti amo, sei mio marito, sei il mio Alpha, sei chi cavolo vuoi, ma se permetti, non ho bisogno della guardia del corpo per farmi una doccia. Quindi, stai a cuccia li. - Ordina Stiles, fermo sulla porta del bagno, con suo marito di fronte.
- Ok! Bau. - Dice Scott dopo essersi messo a quattro zampe, aver guardato con gli occhi da cucciolo Stiles e aver tirato fuori la lingua, mimando i rumori di un cane. Stiles c'ha provato a non ridere. C'ha provato davvero, ma fu un attimo. Vedere suo marito, prenderlo alla lettera, è stato forse, uno degli episodi più belli della loro storia, quindi, con il cuore sciolto dalla felicità, ride come un matto.
- Vieni qui! Dammi un bacio, vita mia. - Dice piano, Scott, mettendosi seduto a gambe incrociate sul pavimento e allungando le braccia, verso suo marito.
- Torno subito! Ben e Syd si stanno svegliando. - Sussurra Stiles, baciandolo dolcemente e correndo sotto la doccia, pronto a dare il buongiorno agli unici amori della sua vita.

Quando esce dalla sua doccia rigenerante, Stiles, sente Ben piangere dalla fame e Scott trafficare in cucina, mentre Syd, nel suo seggiolino sbadigliava teneramente, muovendo i suoi piccoli polsi in aria, senza una meta ben precisa, incurante del pianto del fratello. Sente suo marito, borbottare qualcosa su quanto amasse i suoi figli e lo sente imprecare coloritamente quando si è bruciato la mano con i biberon e quasi giurerebbe di sentire le rotelle del cervello di suo marito, fermarsi per sempre e smettere di funzionare, quando ha fatto cadere a terra, dalle sue stesse mani, tutti e due i biberon bollenti.
- Scott, sei un danno! Menomale che sei un lupo! Ecco: li hai rotti. Menomale che ne abbiamo altri di riserva. Pulisci che li vado a prendere! - Borbotta Stiles, quasi infastidito, baciando i suoi figli e sgridando suo marito.
- Scusa. - Borbotta Scott iniziando a pulire.
- Non è colpa mia se sono nervoso. - Dice ancora, Scott.
- Si si! Ok. Va beh, niente panico. Ho ancora tempo e sono già pronto! A proposito, come sto? - Chiede Stiles dopo aver lavato velocemente con acqua bollente i biberon e iniziando a preparare la pappa per i suoi figli.
- Sei bellissimo. 
- Grazie! Anche tu.
- Ma piantala! Ho solo una tuta addosso.
- E sei bellissimo lo stesso.
- Se lo dici tu. 
- Lo dico io! Allora, il latte è pronto. Vado a darmi una pettinata ai capelli e torno qui! Riesci a dargli da mangiare senza fare danno?
- Ti diverti a prendermi in giro?
- E dai Scott, sto scherzando. Ridi! - Ordina Stiles, mimandogli un sorriso.
- Non mi va. Non sono in vena di sorridere, figuriamoci di ridere.
- Scott! Guardami! - Dice Stiles alzandogli il viso con due dita sotto al mento e allacciandogli le braccia al collo, subito dopo.
- Torno presto. Lo so che quattro ore sono tante, visto e considerato che siamo lupi, ma ce la faremo! E' necessario! E' per il bene della nostra famiglia, ricordi? Ti sembra che io abbia tutta questa voglia di lasciarti? 
- Non sto dicendo questo. Solo, sta attento, ok?
- Sempre, lupacchiotto!

Dopo essersi sistemato i capelli, è ora di andare. Già, alla sola idea di stare senza Ben e Syd, ha il magone, ma deve farlo. Gli stringe forte  a se, li riempe di baci, li saluta, saluta Scott e se ne va. Sale a bordo della sua inseparabile Jeep e via, dritti al suo primo lavoro. Dritti allo studio medico pediatrico di Beacon Hills. E' emozionato alla sola idea e non vede l'ora di iniziare. Raggiunge il suo posto di lavoro, circa un quarto d'ora dopo, saluta tutti, si presenta ad un infermiera che se non fosse stato gay, ci avrebbe sicuramente provato, porge la mano al suo capo e dopo una breve spiegazione, la sua giornata lavorativa, puo' avere inizio.

A casa, invece, Scott era nel casino più totale. Gli mancava l'aria, si sentiva solo, perso e vuoto e per fortuna che con lui, c'erano i suoi figli che però, oggi sono più mosci di lui e non lo calcolano di striscio. Scott prova a giocare con loro, ma ne Ben, ne sopratutto Syd, ne vogliono sapere. Scott sa, che sentono la mancanza del loro papà e già, non sa più che cosa fare. Visto che sono bloccati, fermi, immobile, che sembrano quasi in un altra dimensione, Scott sbuffa, li mette nel box del salone con i loro giochetti e inizia a fare i lavori di casa, al piano di sotto.

'Sono passate quanto, due ore? Già mi manchi da star male.'
'Scott, ti prego. Ti ho già detto che non è facile nemmeno per me.'
'Amore?'
'No. Sono il suo fantasma!'
'Ma come fai a rispondermi?'
'Forse perchè ti sei messo in contatto con me?'
'Questo lo so bene, ma com'è possibile? Pensavo che ad un tot di distanza, non potessimo comunicare.'
'Scott, è telepatia, non un walkie-talkie.'
'Oddio che bello. Così mi sentirò meno solo!'
'Scemo! Piuttosto, dimmi: come stanno i miei bambini?'
'Mosci.'
'Mosci? Come sarebbe a dire, mosci, Scott? Sono i nostri cuccioli. Loro non sono mai mosci.'
'Gli manchi.'
'Vite mie. Mi mancano anche loro.'
'E io no?'
'Certo che mi manchi anche tu.'
'Che fai?'
'Lavoro! A proposito, dovrei lasciarti! Mi stai distraendo.'
'Aspetta, prima dimmi chi c'è con te.'
'Il mio capo e la mia segretaria.'
'Com'è questa qui?'
'Decisamente sexy! Se non fossi stato gay, c'avrei anche provato.'
'Così non mi aiuti.'
'Scemo. Ci vediamo tra poco.'
'A dopo.'


Decisamente, non aiuta. Scott, infatti, passò le due ore successive a sbuffare con fare seccato e  a controllare la porta e l'orologio ogni due secondi, rimanendo deluso ogni volta, quando si rendeva conto che da quella porta non sarebbe entrato suo marito e che l'orologio, ancora non segnava mezzogiorno. Ben e Syd, non danno segni di vita, ma Scott, sente che tutto sommato, stanno bene e quindi, evita di preoccuparsi. Li coccola e si sente meno solo. Li coccola e loro, ritrovano quel pizzico di serenità che gli mancava e sorridono veramente quando a mezzogiorno e cinque minuti, il loro papà, apre la porta di casa. Scott, si apre in un sorriso enorme e non gli da nemmeno il tempo di entrare bene in casa, che già, gli ha gettato le braccia al collo e l'ha stretto forte a se. Stiles, anche lo sta stringendo forte in un abbraccio. Si sono mancati così tanto.
- Mi sei mancato così tanto. - Sussurra Scott, annusando il collo di suo marito, per capire se qualcuno gli si è avvicinato troppo.
- Ritira gli artigli, lupacchiotto! E' tutto ok. Non mi si è avvicinato nessuno! Mi sei mancato anche tu. - Sussurra Stiles.
- Hei cucciolini miei, anima della mia vita. Papà è tornato a casa! - Dice felice, Stiles, andando dai suoi figli. Li prende tutti e due in braccio e li riempe di baci. Ben e Syd, sorridono e adesso, Scott sente che sono felici.

Nell'attesa di vedere suo marito, Scott, si è improvvisato cuoco e ha provato a fare solo lui sa cosa, con tante uova e tanta farina e tanto, tanto zucchero. Si, ma per terra. La cucina, è ridotta ad un campo da battaglia e solo adesso, che è in camera, Scott si ricorda che Stiles ama la cucina più di qualsiasi altra stanza e vederla ridotta così, gli farà salire il sangue al cervello. 
- SCOTT! CHE CAVOLO HAI COMBINATO? - Strilla furioso, Stiles, mentre Scott deglutisce a vuoto e si appunta mentalmente di non fare arrabbiare mai più, suo marito, specie a poche ore prima della luna piena.

 
Piccolo spazio autrice:

AHAHHAH. Solo questo: AHAHHAH. Non immaginate nemmeno quanto io abbia sorriso, scrivendo questo capitolo. Mi ha divertita molto, scriverlo. Detto questo, ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo.

Grazie infinite a Tallutina.


 
  
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