The X Place
« Non ho.. Mai insinuato una cosa del genere » risponde Taehyung, sulla difensiva.
« Però avevi inteso un concetto abbastanza scabroso ed imbarazzante » Jin sorride. « Come puoi vedere, è un tira pugni » indica il sacco appeso al soffito. « Ma se vuoi posso sostituirlo ».
« Con che cosa? ».
« Con te, ad esempio » taglia corto il più alto e gli si avvicina. Kim Taehyung arretra, gli occhi vagano e si fermano sulla porta alle spalle del ragazzo. Fa una finta, lo scarta, gli gira intorno e corre fuori. Un paio di braccia lo prendono per la vita e lo trattengono. Gli svuotano tutta l'aria che ha nei polmoni e rantola.
« Più ti agiti più ti farà male ».
« Lasciami andare! ».
« Detta così, sembra il preludio perfetto per uno stupro in piena regola » la presa si allenta. « Se ti calmi, prometto che ti lascio ».
Ma il corpo del ragazzo è scosso dai fremiti, ha il fiatone e gli occhi si fanno lucidi.
« Mi fai ribrezzo » sussurra. Kim Taehyung ha sempre avuto un difetto: ferire le persone a parole.
Se tu mi ferisci, io ti ferisco il doppio. É diventato il suo motto.
Ma quando Jin lo lascia libero di muoversi, le lacrime cominciano a scendere.
« Sei una checca isterica » si sente giudicare. L'altro, ancora alle sue spalle, sceglie parole dure.
« Davvero? » esclama lui, girandosi per guardarlo dritto negli occhi. « Chissà perché! Non sarà forse per il pugno che mi hai tirato? » storce la bocca in giù. « No, forse no! O forse.. Sarà stato il segno che ho ancora addosso? Fammici riflettere ».
« Non credevo potessi essere così idiota ».
« Oh! Aspetta.. » alza tre dita di una mano. « Cesso, analfabeta e pure idiota! » scrolla le spalle. « Mi hai mandato il cuore in frantumi, Jin. Sono sincero » si stringe il petto e mima una smorfia di dolore.
« Perché stai piangendo? ».
« Ho già smesso ».
« Perché stai piangendo? ».
« Sei un disco rotto ».
« Rispondi e basta » il tono di SeokJin si fa ruggito, lo fa sussultare ancora una volta.
« Perchè ho avuto paura di te! Ora sei contento? » esclama Taehyung, al limite della frustrazione. « Ora potrai aggiungere anche codardo alla tua preziosa lista! ».
« Non sono contento » ribadisce l'altro. Apre un cassetto e gli passa un flacone marrone.
« Non ti aspettare che ti ringrazi ».
« Non farlo » torna ad attaccarlo Jin, sogghignando. « Così potrò aggiungerci anche maleducato ».
« Mi spieghi che problemi ha il tuo amico? » sbotta, guardando Yoongi.
« Parli di Jin? » ci pensa un attimo. « Nessuno, credo ».
« Nessuno? Ho qualche dubbio ».
« É nel suo carattere fare così » risponde Jimin, mentre si specchia, trionfante di sfoggiare una chioma nero cobalto. « Non farci caso ».
« Ok » Taehyung si alza in piedi incurante di avere i capelli insaponati. JongKook tenta di fermarlo, onde evitare danni, ma la presa gli sfugge. « Sono l'unico in questa stanza che trova totalmente anormale il fatto che mi abbia tirato un pugno? ».
« Beh, vedila così: non ha intaccato il naso » gli fa eco Hoseok, sorridendo. « Sarebbe stato un peccato ».
Taehyung crolla di nuovo sulla sedia e torna ad appoggiare il collo sul lavello, sconfitto, affranto, rassegnato.Si gira verso la sua sinistra e incontra lo sguardo comprensivo di JongKook, che gli da una pacca sul braccio, come a dire: sono con te, fratello. Sbuffa, si contorce ma un tirotto ai capelli gli fa capire di essere docile.
« Ho afferrato il concetto, hyung. Prometto di stare fermo ».
Yoongi lo guarda e tace, mentre gli passa un asciugamano per tamponare i capelli bagnati.
« Quindi sei sicuro, eh? ».
Taehyung si gira verso l'amico. « Ti sembro uno che cambia idea facilmente? ».
« No, quello no ».
« Allora smetti di chiedere! ».
Hoseok sorride. « Sei buffo quando ti alteri ».
« Mi piacerebbe essere minaccioso, ma mi accontento » le sue spalle si rilassano e Yoongi comincia a tagliare. Cadono ciocche di capelli, ma quando il colore comincia a fare effetto e il capello viene asciugato, Taehyung si trova ad osservare un se stesso che stenta a riconoscere.
E ammette di essere diventato persino più bello di prima. Un'impresa, visti i livelli alti a cui solo lui può arrivare.
« Narcisista » lo rimbrotta JongKook, mentre gli passa una mano fra i capelli.
« Lasciami il mio momento di gloria » scherza l'altro, mentre gli sorride. « Jin maledetto » gli sussurra, digrignando i denti.
« Racconta ».
« Dopo ».
E per un attimo, JongKook ha l'impressione che, nonostante tutto, Taehyung si sia divertito.
« Ma quindi non è successo niente? » il ragazzo moro sembra deluso.
« Cosa doveva succedere di preciso? ».
« Pensavo fosse sfuggito un bacio ».
Taehyung gesticola, in preda ad una crisi di nervi. Taehyung gesticola sempre. « Mi sono persa un passaggio: da quando SeokJin mi attrae? ».
« Credo dalla prima volta che vi siete visti ».
« No, non è vero! ».
« Beh, chi non ci farebbe un pensierino » JongKook si inumidisce le labbra. « Con quelle spalle larghe, poi ».
« Cosa stai cercando di fare? » lo addita l'amico. « Cos'era quella mossa con la lingua? Eh? Pensi non mi fossi accorto di niente? ».
« Mi riesce bene, non trovi? Mi sono esercitato allo specchio! ».
Riceve un pacca sulla testa.
« Sei un fesso! ».
« Ma che ho fatto? ».
« Chi ti ha insegnato ad esprimere questi gesti così sessuali? ».
« L'ho visto fare a Jimin-ssi » risponde, cercando di giustificarsi.
Taehyung allarga gli occhi. « Stai scherzando? ».
« No, affatto » continua JongKook, massaggiandosi la parte colpita. « É stato fico! ».
« Ma è » si blocca e sospira. « Senti, Jimin è un'altra storia ».
« Cosa vuol dire? ».
« A lui viene spontaneo farlo. Il tuo è forzato ».
« Vorrà dire che ci lavorerò ».
« Non ti permettere ».
« Qual è il tuo problema?! » esplode JongKook, le labbra assottigliate per la collera.
« Il mio problema, amico mio, è che mi fa impressione ».
« Tranquillo, non farò mai più in tua presenza ».
« Sembri un disperato quando lo fai ».
« Non ti seguo ».
« Comprendo tu sia frustrato sessualmente in questo momento, ma non credi che il sangue dovrebbe tornare a circolare nella zona cerebrale e non solo in quella pelvica? ».
« Stronzo ».
« Realista ».
« Stronzo ».
Taehyung fissa l'amico. « Sì, beh, a sto giro hai ragione tu ».
« Parli a me di tensione sessuale » JongKook gli tira una gomitata. « Chi vuoi prendere in giro? ».
« Ma la vuoi smettere?! Non mi farei scopare da Jin nemmeno sotto tortura! ».
« Non parlavo di lui ».
« Ah » taglia corto Taehyung, facendosi rosso in viso. « Ti riferisci a.. » schiocca le dita. « Non ricordo il suo nome ».
« Hoseok ».
« Sì, ecco, lui » fa spallucce. « É molto carino ».
« Lo penso anche io ».
« Carino di modi » Taehyung sottolinea ogni dettaglio, a scanso di equivoci. « Non è il mio tipo ».
« L'ho visto ballare un paio di volte » continua JongKook, mentre si infila le mani in tasca. « É molto bravo ».
« Con questo dovrebbe guadagnare punti? ».
« Solitamente sì ».
« Non è il mio tipo » ripete convinto l'amico.
« Fai troppa selezione ».
« Sarà.. » sospira. « Ma Hoseok non ha la idee chiare ».
« In che senso? ».
« Nell'unico senso possibile, Kokkie: non ha ancora capito a quale sponda appartiene ».
« Non sono d'accor- ».
« É così « taglia corto Taehyung. JongKook non controbatte: è sicuro il suo amico abbia ragione. É sempre stato più bravo di lui a capire le persone. E la loro reale sessualità.
A Kim Taehyung non piacciono i bisex, ma JongKook è più tollerante. E nonostante tutto, Hoseok gli sembra un bravo ragazzo.
« Ehi » Yoongi si piega per chiudere la serranda del negozio e saluta Jin, in piedi di fianco a lui.
« Mh » biascica l'altro, accendendosi una sigaretta.
« Anche oggi è stata una giornata pesante » si lamenta il ragazzo più basso, mentre si massaggia il collo. « Sono a pezzi ».
Jin continua a fumare e fissarlo, in silenzio.
« Certo che sei proprio egoista! » esclama, strappandogli la sigaretta dalle labbra e portandola alle sue. Fa un tiro lungo, lento, si prende il suo tempo per aspirare e buttare fuori. Fa anelli di fumo con la boccata dopo. Sorride.
« Sputa il rospo » dice SeokJin.
« Non so di cosa tu stia parlando ».
« So che vuoi dirmi qualcosa, quindi fallo, avanti ».
« No, dico sul serio » Yoongi si fa serio, eppure sul suo viso nulla diventa minaccioso. Solo dolcezza e pazienza, nient'altro.
« Min Yoongi ».
« Quando? ».
« Quando cosa? ».
« Quando sarà l'incontro? ».
Jin distoglie lo sguardo. « Non ci sarà. Mi sto solo allenando ».
« Per tenerti in forma, eh? » l'amico annuisce, butta la sigaretta per terra e la spegne con la suola delle converse.
« Fidati ».
Suga sorride, scrolla le spalle. « L'importante è che non rovini tutto ».
« Ho chiuso con quel giro, Yoongi ».
« Fa che sia così » l'amico gli da una pacca sulla spalla. Min Yoongi non si arrabbia mai, è una persona paziente e non incute paura.
Eppure la sua bontà disarma più di un pugno nello stomaco. << Torniamo a casa >> conclude.