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Autore: NerdGirl_Marta    17/12/2014    1 recensioni
Quando fai di tutto per realizzare il tuo sogno può capitare che la vita ti sorprenda...accetta ciò che il destino ti regala e vivi l'occasione come un dono! Non puoi mai sapere cosa ti riserva il futuro...
Questa è una storia diversa, non vedrete mai un ''Tom'' che si innamora della protagonista...anche perchè la protagonista sono io!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8 : Una sigaretta sotto la neve

 

Quando Riccardo decise di andarsene dalla festa, non ero molto sicura di voler rimanere. Troppe persone che non conoscevo, troppo imbarazzo e senso di inadeguatezza. Poi però mi resi conto di essere una donna adulta, di aver bisogno di fare delle esperienze per me stessa, era da quando avevo diciassette anni che non mi sentivo così libera e leggera. Riccardo fu il mio primo amore, il primo ragazzo di cui mi ero veramente innamorata, ero molto giovane e insicura quando ci eravamo conosciuti, ma erano passati tanti anni e mi sentivo più matura, cresciuta e col passare del tempo ero diventata più sicura di me e più spensierata. Forse stavo cercando di vivere una seconda adolescenza visto che non mi ero goduta a pieno la prima. Tra il divorzio dei miei genitori e la storia con Riccardo, che si era fatta seria da subito, avevo vissuto una giovinezza strana e di certo iniziare a lavorare subito dopo le scuole superiori non aveva aiutato. Decisi quindi di rimanere alla festa e di cercare di divertirmi, ormai avevo accettato il fatto di essere diventata amica di Tom, mi ero conquistata la sua fiducia e il suo apprezzamento quindi ero sicura di poter piacere anche ai suoi amici. Tentai per un po' di tempo a convincermi che anche se la maggior parte di loro erano personaggi famosi prima di tutto erano esseri umani e che avrei iniziato a conoscerli veramente solo dopo che mi fossi lasciata andare, di solito la sincerità e la trasparenza ripagano sempre. Quando arrivarono Emma, Luke e Denise avevo già iniziato a sciogliermi, il fatto di essere li seduta sul divano dell'uomo che fino a pochi anni prima era la mia ossessione ormai non mi sembrava più tanto strano. “Dai Marta, bevi qualcosa con noi! Non puoi rimanere sobria, poi non ti diverti! Guarda che noi diventiamo più simpatici se sei un po' brilla...” mi disse Ben allungandomi un bicchiere di spumante. Io non amavo l'alcol, il sapore non mi piaceva per niente quindi declinai gentilmente l'offerta “No grazie Benedict, sei gentilissimo ma non mi piace! Bevo solo intrugli dove il sapore dell'alcol non si sente troppo altrimenti preferisco non bere...comunque se può farti star tranquillo tu mi stai simpatico lo stesso!”. Restai per molto tempo su quel divano ad ascoltare le conversazioni delle persone che mi stavano attorno, era bello poter vedere Tom così rilassato, spontaneo e genuino. Amavo guardarlo mentre prendeva in giro la sorella minore Emma, o quando con dolcezza cercava lo sguardo di Amy per essere sicuro di riuscire a dimostrarle tutto l'amore che provava nei suoi confronti. Osservandolo avevo capito che era un compagno affettuoso, dolce e romantico e avevo notato che il loro rapporto era notevolmente cambiato dall'ultima volta che li avevo visti insieme. Quando vennero in Italia la loro relazione era appena sbocciata, si comportavano ancora come ragazzini alla prima cotta ma quella sera, nel loro salotto, avevo capito che tra loro c'era molto di più che semplice innamoramento. Erano uniti, legati da un sottile filo invisibile fatto di fiducia, attrazione, passione, amore e rispetto reciproco. Anche se Tom scherzava e conversava con le altre persone ogni tanto si voltava sempre nella direzione di Amy, come se volesse assicurarsi che anche lei si stesse divertendo quanto lui, come se volesse creare una sorta di contatto anche se i loro corpi erano distanti. Ammetto che in certi momenti avrei voluto tanto mettermi al posto di Amanda, per provare cosa significasse ricevere attenzioni e amore da un uomo tanto perfetto. Se con noi ci fosse stato Riccardo avrei passato tutta la serata a fargli notare quanto era dolce Tom, quando era carino con le altre persone e quanto fosse bravo a dimostrare ad Amy il suo amore. Mio marito si sarebbe arrabbiato, avrebbe tentato di cambiare discorso facendomi sentire in colpa per non averlo apprezzato e per averlo paragonato ad un uomo tanto diverso da lui. Io mi ero conquistata la fiducia e l'affetto di Tom e questo mi bastava, non chiedevo altro di più che una semplice amicizia infondo perché tanto il mio “uomo perfetto” l'avevo già trovato ma tante volte ci si limita a sognare senza capire fino in fondo che bisogna essere grati delle cose che già si hanno prima di pensare ad averne altre. Me ne stavo ancora in silenzio sul divano a pensare e ad osservare la schiena di Tom che era seduto al mio fianco ma che era rivolto verso la sorella dandomi quindi le spalle quando Ben mi chiamò toccandomi la spalla “Tieni prova questo! Praticamente è succo di lamponi corretto...ma è leggerissimo non ti preoccupare! Scusa se te lo dico ma sembri la persona più triste qui e non voglio che gli altri arrivino a pensare questo di te!” disse sorridendomi per poi farmi l'occhiolino. Lo vidi tornare verso la poltrona di fronte al camino acceso, quando si sedette estrasse il cellulare e iniziò a leggere qualcosa sul piccolo schermo. Era un uomo simpatico ma comunque abbastanza riservato, a dire il vero non avevo trovato nessuno di antipatico quella sera, erano tutti molto cordiali e divertenti. Di certo il premio simpatia lo aveva vinto Ian, era assolutamente il più autoironico e ogni tanto veniva da me per spettegolare un po' sugl'atri invitati, soprattutto su suo marito Mark. Quando però la maggior parte degli invitati tornarono a casa anche Ian aveva perso un po' della sua energia, aveva infatti bevuto un po' troppo quindi si era appisolato su uno dei divani del salotto. Io passai praticamente tutta la serata seduta, vicino a Tom che ogni tanto mi coinvolgeva nei suoi discorsi, altrimenti me ne stavo semplicemente in silenzio ad ascoltare e osservare. Verso le due di notte la casa si svuotò completamente e vidi Ben alzarsi dalla poltrona e passarmi vicino chiedendomi “Marta tu fumi? Io esco a fumarmi una sigaretta...vieni a farmi compagnia?”. Io non fumavo, non avevo mai fumato in vita mia tranne da ragazzina che avevo provato a fare qualche tiro con scarsi successi ma accettai comunque di accompagnarlo anche perché stavo rischiando di diventare un tutt'uno con il divano. Afferrammo i cappotti e le sciarpe, fuori c'era un freddo bestiale e stava nevicando ormai da un paio d'ore quindi un lieve manto bianco aveva ricoperto tutto il cortile di fronte alla casa. “Ah...e quindi tu saresti una sorta di super fan! Ma dimmi la verità sono meglio io di Thomas vero?” mi disse l'uomo al mio fianco mentre tentava di accendersi la sigaretta. Era leggermente più basso di Tom ma a me sembrava comunque un gigante, i suoi capelli erano più lunghi e scuri del normale, forse per colpa del suo ultimo film. Secondo il mio modesto parere non era bello quanto Tom, non ci si avvicinava minimamente ma il suo viso era talmente particolare da risultare molto intrigante e affascinante, aveva molto sex appeal grazie anche alle sue meravigliose labbra. “Beh...non saprei cosa rispondere! Siete molto diversi, non so dire chi sia più bravo tra voi perché lo siete entrambi ma in modo differente! Poi io ammiro tantissimo Tom per come ragiona e per il suo carattere quindi non potrei mai tradirlo!” dissi punzecchiando Ben, ovviamente scatenai in lui la reazione desiderata “Ah si? Beh vorrà dire che mi devo accontentare del secondo posto...se poi tu hai dei brutti gusti non è colpa di nessuno! Aahahaha...” rispose. Era divertente, all'inizio mi era sembrato un po' riservato e leggermente altezzoso ma grazie al vino e al tempo passato insieme anche lui si era lasciato andare diventando più esuberante e carismatico. L'aria gelida penetrava nella stoffa del mio cappotto di lana e si andava ad insinuare ovunque procurandomi brividi su tutto il corpo “Sicura che non vuoi fare un tiro?” mi chiese Benedict proponendomi la sigaretta che aveva fra le lunghe dita. Per l'ennesima volta non accettai, non avrei fatto una gran bella figura se avessi iniziato a tossire come una pazza anche se l'idea di appoggiare le labbra sulla sigaretta che prima era stata tra le sue di labbra mi intrigava parecchio. La paura di fare brutta figura però ebbe la meglio quindi rinunciai e aspettai pazientemente che finisse di fumare per poi rientrare al calduccio assieme agli altri invitati. Tornai a sedermi vicino a Tom, che era spaparanzato sul divano con le lunghe gambe stese di fronte a se e le braccia piegate dietro la testa. Si era allentato un paio di bottoni della camicia, effettivamente faceva molto caldo dentro la stanza e per me che ero appena stata fuori mi sembrava di essere in una sauna. Quando mi vide arrivare ritornò a sedersi in modo composto e mi sorrise, tenero e contagioso come al solito “Ben ha fatto il bravo? Quando beve diventa un tantino esuberante...Eh eh eh!” mi chiese spostandosi un po' per farmi posto vicino a lui. “No no tranquillo Tom è stato un vero gentleman...ma vi fanno tutti con lo stampino qui in Inghilterra?” gli domandai divertita e lui non si scompose di un millimetro, allungò la mano fin sopra il mio ginocchio per poi stringerlo appena “No cara, sei tu che sei fortunata e hai conosciuto i migliori!”. Purtroppo non ero riuscita a trattenere l'imbarazzo e inevitabilmente, come mi capitava spesso quando ero in compagnia di Tom, divenni rossa come un pomodoro maturo. Poco dopo se ne andarono anche Luke e la sua fidanzata Denise, loro si che erano perfetti piccioncini. Erano arrivati da nemmeno due ore a casa di Tom e già se n'erano andati, avevano passato tutto il tempo a parlare, mano nella mano seduti al tavolo alle mie spalle. Si erano praticamente isolati dal mondo durante tutta la serata, ma erano tenerissimi insieme, anche Tom la pensava come me e in confidenza mi disse di sperare che Denise fosse la donna giusta per Luke perché lui sosteneva che da quando il suo pubblicist era innamorato era diventato molto meno assillante sul lavoro. Eravamo rimasti quindi solo io, Tom, Amy, Emma, Ian e Mark e mi accorsi guardando l'orologio sul mio cellulare che si erano ormai fatte le tre di notte. Era tardissimo per i miei standard, da quando era nata Aurora non ero mai andata a letto dopo la mezzanotte, arrivavo a sera distrutta e quindi crollavo prima sul divano poi a letto. Non ero più abituata a stare sveglia così tanto ma ero talmente elettrizzata ed emozionata che non fu difficile per me continuare a chiacchierare e ridere in compagnia. Emma era veramente ubriaca, ci aveva dato dentro con gli shot di tequila spagnola che Tom le aveva proposto a metà sera dopo il gioco coi bigliettini che avevamo fatto tutti insieme. Era praticamente coricata sulle gambe del fratello con gli occhi semi chiusi, continuava a raccontare delle vicende di quando lei, Tom e Sarah erano piccoli e si travestivano per recitare durante gli spettacolini estivi che facevano per genitori e i parenti. “Ehy Tom...ascolta...senti questa...ti ricordi di quella volta quando avevo dieci anni e ti avevo beccato nel capanno degli attrezzi del papà con quella ragazzina che avevi conosciuto al campo estivo? Ci stavi pomiciando e io sono venuta a romperti le scatole apposta! Avevo capito di averla combinata grossa quando ritrovai la mia bambola con i capelli rasati a zero. Sei stato proprio cattivo quella volta!” disse Emma guardando il fratello dal basso, Tom scoppiò a ridere sottolineando il fatto che se lo fosse meritata. Poco più tardi Amanda si propose di accompagnare Emma a casa, ormai era tardi e la sorella di Tom non era in grado di guidare quindi Amy la caricò in macchina e la portò fino al suo appartamento. Prima di partire di chinò sul marito e dopo avergli dato un tenero bacio a fior di labbra gli disse “Allora io vado...porto questa pazza a casa! Mi sembra di essere tornata ai tempi del college! Tornerò fra mezzoretta....tu smettila di bere o sarò costretta a fare da infermiera pure a te!” poi si girò verso di me e concluse la frase “...mi raccomando Marta...mi fido di te! Sei quella messa meglio qui...tienili d'occhio!” e sparì oltre la porta reggendo Emma che barcollava tremendamente. Ero rimasta solo io con Tom, Ben, Mark e Ian, mi sentivo tremendamente in imbarazzo ma tentavo di non darlo a vedere, avevo anche deciso di rimanere a dormire per la notte perché ormai si era fatto tardissimo e fu proprio Tom a sconsigliarmi vivamente di andarmene in giro per Londra a quell'ora. Benedict iniziò a punzecchiarmi di domande assurde sulla sua vita per vedere se ero davvero preparata come dicevo, voleva trovare assolutamente qualcosa che non sapessi ma io non raccontavo frottole, ero veramente bene informata sugli attori che mi interessavano e loro erano i miei preferiti. Non so come ma mi ritrovai seduta sulla sedia di Ben, utilizzata da me come se fosse un trono, a giudicare la performance recitativa dei tre uomini. Anche Ian era un attore ma in quel momento stava russando peggio di un facocero. “Allora cosa volete recitare per me? Decidiamo qualcosa che conoscete tutti ma che conosco anche io...altrimenti come faccio a dire chi è il più bravo di voi se non so neanche di cosa parlate!” dissi ai tre uomini che erano seduti sul divano di fronte a me in attesa, come durante un casting. Per un istante si guardarono, dubbiosi e titubanti per poi urlare all'unisono “Shakespeare!”.

   
 
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