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Autore: LeMuseInquietanti    08/11/2008    1 recensioni
(Omaggio a "I Miserabili, di V. Hugo)
<< Per la libertà! >> gridò, sporgendosi verso gli assalitori.
Avrebbe combattuto solo.
Vivo.
Ad occhi sgranati, senza timore.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marius-Vivo



Le pallottole assestate al vuoto erano schizzate contro i materassi pulciosi, la barricata piano stava prendendo fuoco. Una gabbia luminosa in cui perire, perire combattendo.
Non vi era acqua per spegnere quelle lingue rosse, restava solo un po’ di vino nella bettola retta dalla vecchia donna, un vino che era invecchiato abbastanza per venir servito come pregiato, bottiglie che alla corte di Luigi Filippo sarebbero state usate come veleno per i topi.
Ma a corte i topi non esistevano, lì sugli alberi abbondavano frutti cartacei e fruscianti, banconote superbe. Nutrite con la corruzione, l’autoritarismo, l’anacronismo.

La Francia non aveva re. Era la Regina di se stessa.

La Francia aveva infiniti amanti, il suo popolo.
La Francia stava capitolando, costretta a servirne uno solo.
Nella Barricata si percepiva l’inizio della fine.

Non c’era nemmeno da bere.
Il fuoco crepitava allegro, divorando i materassi che schermavano alcuni angoli strategici.
Erano una difesa fondamentale, per deviare le pallottole vaganti, in modo che l’attrito strappasse loro la forza impedendo di ferire altri uomini.
Mancavano gli uomini.
Marius se ne accorse troppo tardi, quando, quasi raggiunto da uno schioppo a tradimento, chinò il capo, con gli occhi chiusi, e si nascose dietro la barriera di assi, di massi e di ogni oggetto trovato pregando che la morte lo cogliesse subito, che non dovesse agonizzare per ore intere, steso tra quei tanti morti che già Dio doveva aver raccolto.
Il colpo non lo aveva raggiunto.
Allora sopraggiunse una sorta di amarezza.
Poi tornò il pensiero di Cosette, che non lo abbandonava mai, neppure quando il cuore palpitava dolorosamente come per premunirsi in caso poi, non avrebbe potuto battere più.
Era strano, poterla amare anche sull’uscio del regno dei defunti.
Era strana, l’attesa che precedeva la morte.
Era bizzarro anche l’avere la certezza di dover perdere la vita, lì, tra il sangue, tra gli occhi vacui rivolti al cielo e i palmi spalancati per afferrare l’ignoto, tra i corpi caduti a caso per terra, scomposti e solenni, colpiti da un sonno che non permetteva il risveglio.
Era strano guardare la loro morte e non averne pietà.
Era strano invidiarli, desiderare di trovarsi tra loro.
Ciò che faceva male, era dover continuare a vivere e a lottare, sapendo di trovarsi da solo.

Da un po’ Marius non scorgeva, dal pezzo di muricciolo dietro cui si era mobilitato, nemmeno il rampante Enjorlas, che aveva mantenuto il comando e la calma durante tutta l’operazione, nonostante anche lui fosse stato minacciato da numerosi avversari a suon di pietre scagliate e munizioni.
Adesso anche la Giovane Rivoluzione, come quella Vecchia, rappresentata dal signor Mabeuf, era caduta.
Enjorlas era già cibo per vermi, tornava alla terra.
Come Combferre. E L’Aigle. E il poeta Proveau. E gli amici dell’ABC, la casa in cui lo avevano istruito ad amare la patria.
A difenderla dai tiranni.
Perché la patria esisteva se c’era la libertà.
<< le loro parole resteranno per sempre impresse nel mio cuore >> si disse Marius, toccandosi il petto mentre, da lontano, la mano di un bambino incontrava il suo sguardo.
Era morto anche il piccolo Gavroche.
Il dolore gli inondò l’animo.
Quel povero bambino, non avrebbe avuto un futuro.
<< Questa Francia non è fatta più per noi >>
Il signor Madelaine, nel frattempo, era uno dei pochi ancora in piedi. Come sempre combatteva tentando di non far male nemmeno ad una mosca.
Non volle parlare con lui, al momento erano due belve che difendevano la pelle, erano entrambi giunti nella barricata, l’uno per autolesionismo, l’altro con l’idea di aiutare l’autolesionista a perire e poi deciso ad impedirlo. Era il giovane spasimante della sua Cosette, dopotutto.

Marius corse lontano dal muro della bettola, corse nello spazio costellato di corpi ammassati e esanimi che ormai saturavano lo spazio di Rue de Chanverie.

Era solo.
Solo con i suoi pensieri.
Solo con la morte e con Cosette.
Che forse, erano la stessa cosa.

<< Marius >>
Un ragazzo che pareva spacciato, ad un tratto gli aveva impedito il cammino.
Marius si volse, e riconobbe un viso simile a quello di Gavroche, solo più fine e pallido. Trapassato da un sorriso.
<< cosa ci fai qui? >> chiese ad Eponine, la povera figlia di Thenardier che aveva fatto in modo che lui e Cosette potessero finalmente dichiararsi.
<< sono venuta anche io a combattere >>
<< e perché mai sei entrata nella barricata? Mascherata da ragazzo! Enjorlas non avrebbe mai permesso che tu partecipassi, se solo se ne fosse accorto! >>
<< sono furba io >> sospirò, sputando sangue << volevo combattere >>
<< e per che cosa? >> scoppiò Marius, senza rispetto nemmeno per l’imminente fine della povera ragazza.
<< per te. Combattevo per te. Sapevo che fosse una battaglia persa in partenza. Letale. Ma non mi importava. Volevo lo stesso tentare. Per lo meno morirai anche tu e ci incontreremo presto, da qualche parte in cui io non sarò più la ragazza di strada, il parassita che chiede elemosina a chi sta peggio di lei. Non avrò più bisogno di questo. >>
Gli confessò che l’aveva amato, mentre triste spirava.
Era stata lei a coprire la bocca di un fucile fellone, che aveva rischiato di colpire Marius, proprio in testa.
La pallottola l’aveva trapassata dalla mano fino alla schiena.
Un vuoto che sembrava che solo Marius potesse riempire.
<< deponi un bacio sulla mia fronte, quando sarò morta >>.
Lo fece pochi minuti dopo, glielo aveva promesso.

E di nuovo rimase solo.
Era in mezzo ad una città di dannati.
Polvere nella polvere.
Abbandonato a se stesso.
Piovevano colpi, fucilate che trafiggevano il cielo.
Colpi inflitti alla Francia, la regina decaduta.
<< il re non si sazierà, se non dopo averla stuprata e uccisa >>
Restò solo tra quei morti
Sola intelligenza ancora capace di pensare.
E dal profondo del suo animo un’idea salì a galla, impossibile non farla manifestare.
<< non posso morire adesso. Devo vivere e salvare la Barricata.
Salvare la Francia.
Solo così queste vite verranno vendicate >>
Non aveva mai desiderato così intensamente di vivere come allora.

Riprese in pugno le armi. In un sguardo abbracciò il signor Madelaine, e gli amici dell'Abc, e il vecchio Mabeuf, e il prode Gavroche, ed Eponine, mai stata così bella come allora, nel fascinoso abbraccio della morte.
Morte per amore.
Come quella che gli sarebbe toccata presto.
Morte per Cosette, perchè fosse salva.
Morte per la Francia, perchè fosse Libera.
Morte per se stesso perchè fosse vivo.

<< Per la libertà! >> gridò, sporgendosi verso gli assalitori.
Avrebbe combattuto solo.
Vivo.
Ad occhi sgranati, senza timore.



ANGOLO AUTRICE
Non so, credo che la migliorerò prima o poi.
Ma sentivo di scriverla, personalmente Marius è il personaggio preferito ne "I Miserabili" insieme a Eponine.
E la scena della barricata è la più intensa del libro così, ecco questa "cosa".
Sperando che vi piaccia.
Maria
  
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