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Autore: iris3blue    18/12/2014    3 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction,ispirata alla coppia Beth e Daryl,ma ho voluto inserire loro in un altro contesto,non ci sono zombie.Vivono rispettivamente la loro vita quotidiana ricca di sorprese e ostacoli giornalieri....cosa succede quando le loro strade si incontreranno?riusciranno a vivere a pieno le loro emozioni?...Spero vi coinvolga questa storia come ha coinvolto me nello scriverla. Bethyl
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                        Capitolo 8                                  
                                          (Beth)         
 
Sedevo sul sedile posteriore del taxi che mi stava portando a casa.L’orologio sul cruscotto segnava le sette e mezza, il sole era ormai calato del tutto. Sentivo il mio respiro in affanno per la corsa o forse per l’agitazione,i pensieri mi  invadevano ’Dio cosa avevo fatto?Gli avevo urlato parole scortesi ed ero scappata senza neanche ringraziare del panino che mi aveva gentilmente offerto,a quel punto il vortice di emozioni non mi permetteva  di ragionare,mentre il mio stomaco si chiudeva in una morsa stretta, la sensazione di una grande palla saliva fino alla gola,in pochi secondi mi resi conto che stava per arrivare, si era arrivato era il mio fedele attacco di panico,le gambe mi tremavano  volevo parlare per dire all’autista di fermarsi ma non riuscivo ad aprire la bocca,sentivo le lacrime formarsi tra le palpebre e non sapevo cosa fare,poi  ad un tratto  la sua voce,la voce di mio padre..era li, dentro la mia testa sembrava così chiara e limpida”Bethy tesoro respira,respira..non c’è niente di irreparabile,stai tranquilla non è successo niente che non si possa risolvere,ricorda adesso il problema ti sembra grande come un cocomero  ma se tu ti allontani lo guardi attentamente vedrai che in realtà è piccolo come una nocciola…respira Beth e guarda bene”continuavo a respirare nell’attesa che il mio cocomero diventasse una nocciola,e sembrava funzionare. Mentre il taxi si fermava frugavo nel portafoglio l’importo da pagare,una volta fuori ,raggiunsi  la porta di ingresso del mio stabile  poco distante da dove mi aveva lasciato, chiavi in mano aprii velocemente la porta,il buio dell’atrio di ingresso mi invase, salii le scale due a due fino ad arrivare al mio portoncino blu,che nello stato in cui stavo mi sembrava un dolce miraggio lo raggiunsi in fretta entrai e lo richiusi dietro di me.Fu allora che mi resi conto di non riuscire più a trattenere le lacrime abbandonai la schiena sulla porta e scivolai a terra come farebbe il rosso d’uovo sbattuto su una parete,una volta che il mio sedere toccò il pavimento,mi diedi il permesso di lasciarle uscire e iniziai a piangere,piangere e  piangere,milioni di pensieri mi passarono nella mente,l’estate al lago da bambina,il verso dell’agnello appena nato e la mia risata fanciullesca nel vedere mio papà dargli il latte col biberon,le risate di mio fratello Brian vedendomi  cadere nel fango…il rumore del trattore nei campi e poi ad un tratto fu chiaro come un lampo,quello stesso rumore diventò il suono della pioggia sull’asfalto, le sirene lampeggiavano davanti a me, l’immagine scolpita ed indelebile,l’auto di mio padre completamente distrutta contro un albero e per terra due lenzuoli bianchi completamente impregnati di sangue,prendevano le caratteristiche di un uomo e suo figlio maggiore, a me tanto cari. Erano  morti,come la mamma anni prima ,anche loro mi avevano lasciato. Ero sola,sola al mondo. Distrutta dal pianto mi alzai da terra,volevo solo raggiungere il letto e fermare ogni singolo pensiero che pulsava dentro di me,volevo fermare il dolore e sapevo che il sonno mi avrebbe aiutato,così raggiunsi la camera da letto ma mi bloccai sulla porta alla visione che avevo davanti. Mi ero completamente dimenticata di Tommy,che avevo lasciato a casa diverse ore prima,non solo non se n’era andato come gli avevo imposto,ma si era scolato la bottiglia che aveva con se che ora giaceva sul pavimento e lui ,completamente incosciente era disteso sul mio letto.                                                                                                                                                                        Per qualche secondo lo guardai,’Dio mio’pensai ‘quando si era trasformato dal giovane diciottenne dolcissimo allo stronzo trentaduenne che aveva invaso la mia vita?’.                                                                                                                            
 Spesso mi ero posta quella domanda nei momenti cruciali di questi anni,ma non avevo saputo mai dare una risposta o forse facevo finta di non conoscerla,quello che sapevo con certezza era che Tommy anni prima aveva trovato il modo di tenermi legata a lui e per quanto mi sforzassi di far funzionare le cose tra noi prima o poi arrivava sempre un qualcosa a scoraggiarmi.                                                                                                                                                                   
 Non volevo stare  nella stessa stanza con lui sentivo il bisogno della mia solitudine,perciò presi una coperta e raggiunsi il divano,ciò che Daryl aveva insinuato poche ore prima mi aveva ferita,perché era esattamente la verità,Tommy non era presente alla cosa più importante della mia vita e non c’era non perché avesse davvero un impegno di lavoro ma perché non gli interessava. Odiava i miei sogni,le mie favole odiava sentirmi parlare di loro,ma mi lasciava fare perché non voleva avermi d’intralcio con le mie lamentele ,per lui l’importante era la facciata, potermi sfoggiare con i suoi amici far vedere la sua bambolina bionda col suo sorriso e gli occhi blu,ma dentro quest’involucro io ,urlavo,urlavo perché odiavo i loro discorsi fatti di soldi belle auto ,serate ricche di spumante e tartine. Le loro fidanzate concentrate sull’ultimo paio di scarpe alla moda o l’abito da sfoggiare per  il party dell’ufficio e i loro occhi su di me che scandivano perfettamente i loro pensieri  ‘povera Beth,bisogna comprenderla è orfana,Tommy è la sua unica ancora’,non era vero  ma questo loro non lo sapevano ed io ero sempre troppo stanca per poter combattere i loro giudizi,mi abbandonavo al silenzio e gli lasciavo vedere ciò che volevano vedere,la bambolina bionda dal dolce sorriso. Mi addormentai tra le lacrime e riaprii gli occhi di scatto al brusco rumore del vetro schiantato sul pavimento,alzai la testa per vedere Tommy in piedi in cucina che si era munito di paletta e scopa per raccogliere i vetri,era ormai già mattina,cercai di riorganizzare la mente e mi avvicinai a lui.

B-“Cosa stai facendo?”

T-“Sto raccogliendo da terra il vetro non si vede?Allora dove sei stata tutto il pomeriggio ieri?”

B-“Alla presentazione del mio libro che tu hai dimenticato e insieme a quello a quanto pare hai dimenticato anche che ti avevo chiesto esplicitamente di lasciare il mio appartamento”

T-“Ahahahah Bethy,vuoi dire il mio appartamento,perché fino a prova contraria sul contratto c’è il mio nome e se lo hai dimenticato quando ho firmato amorevolmente quel contratto erano i miei soldi che vennero versati”

Mi stavo preparando il caffè quando quelle parole mi investirono come una doccia gelata,mi girai a guardarlo per vedere con quali sporchi occhi aveva il coraggio di dire quelle parole.

T-“Oh andiamo non guardarmi così,questa è la verità dolce Bethy ,puoi permetterti di fantasticare con la tua testa sulle tue fottutissime storie solo perché io provvedo a te e al tuo benessere,perciò tesoro mi auguro che tu abbia riflettuto sul modo di chiedermi scusa riguardo il comportamento che hai avuto ieri”

Non credevo a quello che avevo appena sentito,gli occhi già mi bruciavano ma stavolta non erano lacrime di tristezza,no erano di rabbia,la sua viscida voce era squallida e mi faceva vomitare,urlai con tutta la forza che avevo in corpo.

B-“Sei solo un viscido stronzo Tommy,non ti ho chiesto i tuoi soldi e non me li hai regalati sono solo un fottuto prestito,ti darò  tutto indietro fino all’ultimo centesimo non appena……”

T-“Non appena cosa Beth eh?”

B-“Appena incasserò il primo assegno dalla casa editrice…”

T-“E  tesoro  pensi  davvero che basteranno per coprire il tuo debito con me o mio padre?forse non ti è chiara una cosa bambolina,esattamente 5 anni fa quando tuo padre è morto ti ha lasciato senza niente,eri una nullatenente ,un gattino bagnato sul ciglio di una strada è solo grazie a me e mio padre che ti trovi a New York con accoglienti quattro mura e in procinto di pubblicare una banalissima storiella per bambini che ti regalerà quei pochi spiccioli merdosi che ti faranno sentire stupidamente arrivata,ma in realtà Beth non sei  nessuno!!!”  

                                                                                                                                                                                                                                        Potevo sentire il suo alito sul mio viso,si era avvicinato a me come una furia,il suo tono era un misto tra rabbia e disgusto  urlava gesticolando e guardandomi come se fossi  un banalissimo oggetto, ad un tratto le sue mani si alzarono  a pochi millimetri dal mio viso, di riflesso chiusi gli occhi e indietreggiai  come se sapessi cosa mi aspettava ma lui si limitò ad afferrarmi  le braccia scuotendomi bruscamente e infierì su di me altre parole: 

T-“Tu sei roba mia,non credere che se ti faccio fare quello che ti pare vuol dire che ne sei libera veramente.”

B-“Tommy ti prego mi fai male…”

Stringeva sempre più forte ero consapevole che più tardi avrei trovato dei lividi sul punto esatto della stretta,non riuscivo a muovermi  e neanche a parlare sentii le lacrime iniziare a cadere,non era la prima volta che Tommy facesse questo,ma di solito era ubriaco ora invece potevo leggere nei suoi occhi tutta la rabbia che aveva dentro non stava scherzando era serio.Si rese conto delle mie lacrime,forse per pietà o non so cosa,lasciò cadere le mani dalle mie braccia e si allontanò leggermente da me che ora ero rannicchiata su me stessa singhiozzando e guardando il pavimento.

T-“Tesoro guardami..”

Il tono della sua voce ad un tratto era completamente diverso,era amorevole e pacato

T-“Bethy amore,guardami ti prego lo so forse ho esagerato non avrei dovuto dire quelle cose,ma sai mi sono saltati i nervi  ieri pomeriggio volevo festeggiare con te e tu sei andata via..perciò volevo farti capire come funzionano le cose tra noi,ma forse ho un tantino esagerato non volevo mi dispiace”

Alzai di scatto la testa a quelle parole,santo cielo avevo capito bene?Era serio davvero stava dettando legge.Io non riuscivo a parlare,cielo non riuscivo neanche a respirare mi sentivo mancare la terra sotto i piedi  e forse per la prima volta ero davvero spaventata dal ragazzo  davanti  a me che non riconoscevo più come il Tommy di sempre.

T-“Beth hai capito?Mi stai ascoltando tesoro?”

Feci un cenno agitato per fargli capire che avevo inteso le sue parole e lui si rilassò e mi sorrise

T –“Bene bambina è tutto ok allora!Ora riposati io faccio un salto al negozio ti passo a prendere alle sei questo pomeriggio, fatti trovare pronta.”
Si allontanò da me quel tanto che basta per farmi tornare a respirare ed ebbi la forza,anche se balbettando,di domandare dove eravamo diretti stasera,lui neanche si girò si limitò a dire:

T-“Al party di Gina e Travis”

Chiuse la porta dietro di se e se ne andò,fu allora che mi sentii più tranquilla ero, ringraziando Dio di nuovo sola  ma in testa il vortice di domande che si formavano era incessante,non sapevo se urlare come una pazza o mettermi a piangere incontrollabilmente,mi sentivo completamente spodestata della mia libertà,personalità,anche il mio stesso battito del cuore era diventato troppo forte e spaventoso, ad un tratto il ricordo del passato mi assalì in pieno….

^^Il sangue stava sgorgando dal polso con pura semplicità, liquido e il suo colore  intenso e compatto dava vita a piccole sfumature sulla mia pelle bianca ,lentamente scivolava sul  pavimento , tutto in me era diventato calmo finalmente tutto il dolore che sentivo prima era sparito lasciando solo un senso di pace……oh ma non durò a lungo mio padre entrò nel bagno e ad un tratto il frastuono intorno a me tornò a coinvolgermi ,sentivo il bruciore al polso e tutto mi fu chiaro, avevo provato a seguire mia madre.^^ 

Ignorai con tutta me stessa il ricordo di quell’episodio  di molti anni fa  dopo la morte della mamma ,ora ero una persona diversa, non avrei mai permesso alla mia mente di cadere di nuovo nell’oblio della morte. Dovevo fare qualcosa,dovevo reagire e trovare una soluzione ma ero consapevole che non sarebbe stato facile.     
 
                                              xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx           (Daryl)        xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
 
Il suono della chitarra elettrica proveniente dall’altra stanza mi svegliò di soprassalto,non ricordavo nemmeno quando esattamente i miei occhi erano riusciti a chiudersi ,di sicuro qualche ora di sonno l’avevo fatta. Consapevole che fosse sabato mi domandai come mai Merle fosse a casa,perché indubbiamente la musica a quel volume l’aveva messa lui fottendosi completamente del mio  sonno,raggiunsi la cucina per trovarlo seduto sulla sedia a gambe distese con i piedi sul tavolo.

M-“Ehi buongiorno bella addormentata, allora che si dice?”

Cercai di ignorare la sua voce del cazzo e raggiunsi la macchina del caffè,il display del forno segnava le due del pomeriggio,diavolo avevo dormito diverse ore forse ,le cinque birre che mi ero scolato la notte dopo che Beth se n’era andata in quel modo mi avevano fatto perdere la cognizione del tempo, bene in fondo era quello che volevo ero incazzato,aveva girato i tacchi e se n’era andata così come se nulla fosse lasciandomi come un’idiota dietro a quel maledetto furgoncino,in verità ero incazzato con me stesso perché le avevo permesso di portarmi in quella situazione del cazzo,sarei dovuto andarmene da quella dannata libreria subito ,diavolo non sarei dovuto andare affatto a quella stupida presentazione!Ma dove avevo la testa,dove?I suoi occhi,il suo viso ,il sorriso ecco cosa mi aveva costretto ad andare lì,odiavo  quel viso tanto quanto non potevo far a meno di cercarlo nella mia mente e odiavo me stesso per questo,fanculo il suo viso,fanculo gli occhi e tutto il resto….

M-“Daryl dove cazzo hai la testa?Ti ho dato il buongiorno e non rispondi al tuo fratellone”

D-“Fanculo anche tu Merle…”

M-“Ehi ehi ehi siamo di cattivo umore?Cos’è non hai trovato un dolce pulcino che ti ha soffiato il piffero stanotte?"

D-“Fottiti Merle e abbassa quella cazzo di musica…e che cazzo ci fai a casa di sabato non hai qualche stronzata da fare in giro con i tuoi amici coglioni?”

M-“Ma sentilo i miei amici sono i tuoi amici…perciò non parlerei cosi di loro,per tua informazione sono nel pieno delle mie attività in questo momento”

D-“Si certo come no,fammi indovinare stai riposando il tuo brutto culo”

M-“Ahahaha..no fratellino sto aspettando la chiamata Jack,abbiamo in ballo un affare grosso per stasera dobbiamo organizzare il tutto con Ron e Sean ,dì un po’ vuoi essere dei nostri?”

Mi arrestai bruscamente mentre ero diretto  in camera,girai su me stesso e lo guardai:

D-“No”

M-“Io credo che ti farebbe bene un po’ di adrenalina dei vecchi tempi,l’ebbrezza del rischio,l’eccitazione del pericolo ed anche il profumo dei soldi facili”

D-“Cazzate Merle sono solo cazzate”

M-“Avanti Daryl guardati!Sei apatico ti alzi all’alba,dormi al tramonto e passi tutto il tempo dentro a quel fottuto magazzino e il tuo guadagno?Riesci a malapena ad arrivare alla fine del mese e più grave di tutto non scopi”

Tentai di respirare per non esplodere ma era impossibile la sua risatina del cazzo era insopportabile,senza controllo avanzai verso di lui infilandomi sotto al mento e ringhiai a denti stretti:

D-“Non giudicarmi,questo era il patto tu vivi qui io non giudico la tua vita di merda tu non giudichi la mia”

Girai per andarmene ma aggiunsi qualcosa:

D-“Visto che fai soldi facile contribuisci con l’affitto e falla finita di fare il cazzone”

Per me la conversazione finiva lì,entrai nella mia stanza e chiusi la porta naturalmente quella voce irritante non si placò e lo sentii urlare dall’altra stanza:

M-“Ahahah diavolo fratellino sei più grave di quanto pensassi,ti passerà rilassati e se cambi idea sai dove trovarmi al solito.”
Sentii sbattere la porta  e il lontananza il tonfo dei suoi passi scendere le scale,poi ci fu silenzio.Oro colato quel silenzio se il buongiorno si vede dal mattino quella era decisamente una giornata del cazzo!!!             
   
 
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