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Autore: Verdeirlanda    18/12/2014    1 recensioni
*...Beatrice sospirò, guardò quel macabro dipinto che era diventata Firenze quella sera, e pensò a lui, era inevitabile pensare a lui. Dove sei Zoroastro, sei al sicuro, sei ferito, dove sei adesso?...
...."Andiamo via Nico." disse Zoroastro preoccupato "Andiamo alla bottega, lì saremo al sicuro con Andrea, Leonardo e Beatrice." Già, Beatrice. Pensò a lei. Si chiese se la ragazza fosse spaventata di fronte a tanta furia e follia, si disse che per fortuna alla bottega non correva pericoli. Almeno così credeva.*
La congiura dei Pazzi ha sconvolto Firenze, e questa rivolta, destinata ad essere sedata, non è altro che l'inizio di un'intricato intrigo ordito da Roma.
Leonardo Da Vinci, sua sorella Beatrice e il loro migliore amico Zoroastro si troveranno ad affrontare una situazione decisamente complicata, con l'aiuto ovviamente del giovane Nico, per evitare che Firenze soccomba.
E mentre tutto intorno a loro si sgretola e si ricompone con ritmo incalzante ed inaspettato, Beatrice e Zoroastro si confronteranno con il loro amore ancora mai dichiarato, destinato a rivelarsi e ad affrontare numerose tenebre prima di poter brillare senza paura alla luce dell'alba.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Girolamo Riario, Leonardo da Vinci, Nico, Nuovo personaggio, Zoroastro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Beatrice raggiunse gli altri Zoroastro corse ad abbracciarla.
"Ho temuto che quella fottuta pazza decidesse di buttarti dal dirupo." le mormorò.
Beatrice sorrise, gli baciò le labbra: "Si è solo limitata a distruggere il ponte di corda."
"Ancora non capisco la decisione di Ima. Ha perfino rinunciato a trovare il Libro delle Lamine, sembrava così importante anche per lei!" disse Leonardo "Tutto per una nuova visione, terrificante a quanto pare. Evidentemente per la sua religione una nuova visione può spodestare quelle precedenti e renderle nulle."
"Questo spiegherebbe le sue decisioni altalenanti." commentò Girolamo, ricordando di quando lei lo aveva ci dannato a morte per poi salvarlo nel giro di poche ore.
"Probabile, inoltre mi ha confessato di aver sempre nutrito dei dubbi sui Figli di Mitra, e su di noi." disse Beatrice.
"È una pazza, ecco perché lo ha fatto." disse Zoroastro "Prima vuole una cosa, poi un'altra, prima ci considera grandi amici e poi ci vuole morti, cazzo, neanche avesse un perenne ciclo mestruale!"
"Ha dovuto fare una scelta Zo, farci trovare il Libro significava mettere in pericolo la sua gente." rispose Beatrice "E lei ha deciso che era lasciarlo qui piuttosto che portarlo alla luce e scatenare l'inferno sulla sua terra."
"Non la stai giustificando vero?" chiese Nico.
"Certo che no, dico solo che ha avuto paura per coloro che ama, e questo l'ha portata a fare una scelta estrema." 
"Estrema per noi, tanto saremo noi a crepare qui, mica lei." rispose Zo sarcastico.
"Noi non moriremo qui dentro." disse Leonardo "Troveremo un modo per uscire di qui."
Riario annuì: "L'unica soluzione è accedere all'ultima stanza, lì troveremo un'uscita."
"Non c'è nessuna uscita, Ima ha detto che la Volta è un vicolo cieco." rivelò Beatrice "Ecco perché è così sicura che moriremo qui."
"Ma non succederà, io non intendo tirare le cuoia qui dentro." disse Zoroastro.
"Nemmeno io." disse Leonardo "E non credo che non esista un'altra via d'uscita, probabilmente non la vediamo ancora, ma esiste, i Figli di Mitra devono averla costruita."
"Allora perché Ima è convinta di averci intrappolati?" chiese Nico.
Leonardo lo guardò: "Sospetto che chi ha costruito questo posto abbia mentito ai sacerdoti dicendo che la Volta non ha un'uscita."
"Quindi cosa facciamo, entriamo nell'ultima stanza?" chiese ancora Nico.
Leonardo annui: "Certamente. Siamo venuti fino a qui per trovare il Libro delle Lamine, siamo così vicini ormai." disse con tono eccitato "Prenderemo la reliquia e usciremo di qui, semplice."
"Non per fare l'uccello del malaugurio..." iniziò Zoroastro.
Leonardo sospirò: "Ma?"
"...la stai facendo troppo facile. Non credo che troveremo il Libro in bella mostra su un leggio." 
"Zo ha ragione." disse Beatrice "La Volta è stata progettata per difendere il Libro, chissà quale trappola lo custodisce."
"E noi siamo coloro che possono risolvere tale enigma, quindi non indugiamo oltre." concluse Leonardo, detto ciò afferrò una delle torce appese al muro e iniziò a strisciare nella fessura nel muro.
"Leo! Maledetto il suo cervello impulsivo!" Beatrice imprecò, poi scosse la testa in segno di rassegnazione "Andiamo, seguiamolo prima che si faccia ammazzare." 
"O che faccia ammazzare noi..." mormorò Zoroastro.
L'apertura nel muro era larga meno di un metro, si doveva procedere camminando di lato, sfregando la schiena sulla ruvida pietra. Quando sbucarono dall'altra parte trovarono Leonardo intento ad accendere delle lampade ad olio appese al muro, Beatrice lo raggiunse e gli diede un paio dei suoi soliti scappellotti di rimprovero: "Non ti devi allontanare così!" 
"Ahi! Manco avessi cinque anni..." disse Leonardo massaggiandosi la testa.
"Se non vuoi che ti tratti come un bimbo indisciplinato non comportarti come tale." lo redarguì lei "Non fare sciocchezze, ragiona prima di agire."
Leonardo annuì: "Va bene, non farò nulla di stupido, contenta?" disse facendo spallucce "Ora perlustriamo questo posto, il nascondiglio del Libro potrebbe essere ovunque."
"Cerchiamo anche una via d'uscita già che ci siamo." propose Zoroastro.
Ognuno prese una lampada e insieme si addentrarono in quella caverna.
Il luogo in cui si muovevano sembrava un largo corridoio, ogni tanto si imbattevano in qualche stanza scavata nella pietra, decisero di dividersi per controllarle.
"Finito di controllare ci si aspetta, d'accordo? Se ci perdiamo qui dentro è la fine." ordinò Beatrice, tutti furono d'accordo. Lei e Zoroastro entrarono nella prima stanza, Leonardo e gli altri si incamminarono verso quella successiva. 
Il luogo era deserto, una saletta rotonda, Beatrice cominciò a passare una mano sui muri di pietra nella speranza di trovare qualcosa.
Zoroastro alzò la lampada fino il soffitto: "Niente qui." guardò Beatrice "Tu?"
"Il nulla. Una stanza vuota." rispose lei, improvvisamente sentì la testa pesante, si sedette per terra "Comincio ad essere stanca..."
Zo si sedette accanto a lei, le porse la borraccia che portava a tracolla: "Bevi un sorso, ho del pane nella sacca, ne vuoi?"
Beatrice bevve ma rifiutò il mangiare: "Risparmiamo i viveri." gli sorrise.
Zoroastro le prese il viso tra le mani e la baciò: "Ce la caveremo principessa vedrai."
Beatrice annuì, intrecciò le dita con quelle di Zoroastro, abbassando lo sguardo notò il tatuaggio sul medio di lui, e le tornò in mente l'enigma che avevano dovuto risolvere, tra i simboli disegnati sulla parete di una delle stanze della Volta Celeste c'era lo stesso disegno che Zo aveva inciso sulla pelle.
"C'era una cosa che dovevi chiarire se non sbaglio." gli disse spostando lo sguardo nei suoi occhi.
Zoroastro annuì: "E intendo farlo. Ma credimi, ci sono delle cose che al momento non sono chiare nemmeno a me."
"Intanto dimmi ciò che sai."
Zoroastro guardò la punta dei propri stivali e abbozzò un sorriso: "Ti arrabbierai."
"Perché?"
"Perché ti ho mentito." rispose lui.
Beatrice sospirò: "Allora sì, facilmente mi arrabbierò."
Zoroastro la guardò: "Prima di dirti tutto, voglio che tu sappia che l'ho fatto in buona fede."
"Ti prometto che terrò conto di ogni attenuante, ma ora mi vuoi dire che è successo?" insistette Beatrice.
Lui respirò a fondo, e iniziò a raccontare: "Non sono andato a Roma per saccheggiare delle tombe, ci sono andato per incontrare una persona."
"Chi?" 
"Mio padre." rispose Zo in un fiato "Mi aveva scritto una lettera in cui mi chiedeva di incontrarci."
"Aspetta, ma io credevo che tu non sapessi...mi avevi detto che tua madre era stata stuprata da dei soldati turchi." 
"Lo pensavo anch'io, ma un giorno ricevetti questa lettera in cui mio padre mi raccontava la verità..." disse Zoroastro, ma non poté continuare il racconto perché un grido stridulo li interruppe.
"Continueremo dopo." mormorò Beatrice, e i tre raggiunsero Leonardo, Nico e Girolamo.
Entrati nella stanza Zoroastro esclamò: "Che succede? Oh, cazzo..." 
Dal soffitto penzolava, appeso per il collo, un cadavere. 
Penzolava a un metro da terra, di quell'uomo rimanevano solo uno scheletro e alcuni brandelli logori di stoffa dei suoi vestiti, al dito un anello, forse una fede nuziale.
"Ci ho sbattuto contro." ansimò Nico "Credevo che qualcuno volesse afferrarmi, invece mi ero impigliato nel suo piede."
Tutti guardavano incuriositi l'impiccato, tutti si stavano ponendo la stessa domanda.
"Chi diavolo è questo qui?" chiese Zo.
"Deve essere un Figlio di Mitra giunto con l'ultima spedizione, quello che rimane degli indumenti  è di foggia europea." rispose Leonardo.
"E perché si è impiccato?" chiese ancora il suo amico.
"Avrà pensato che fosse più pietoso che morire di fame qui dentro." pensò Girolamo, ma non lo disse.
Beatrice alzò una delle lampade e osservò il corpo: "C'è qualcosa attaccata alla sua schiena." 
Leonardo la aiutò a prendere l'oggetto, era piccolo, rettangolare, avvolto da bende sporche. L'artista srotolò la stoffa e si ritrovò tra le dita un taccuino simile a quello che lui stesso utilizzava per i suoi schizzi.
"Non è di certo il Libro delle Lamine." commentò Riario guardandolo con interesse.
"Vediamo cosa c'è in queste pagine." disse Leonardo aprendo il taccuino.
Sulle prime venti pagine c'erano commenti sulla popolazione autoctona che li aveva accolti ed ospitati e promemoria su cosa fare una volta tornati a casa. Finalmente trovarono un messaggio, era stato scritto con foga, si poteva vedere la fretta in quelle lettere oblique e tracciate con calligrafia poco elegante.
Leonardo iniziò a leggerlo a voce alta:
"Non so se mai qualcuno leggerà queste mie parole, tremo al pensiero che il mio messaggio non venga letto. E se invece, come prego, qualcuno lo troverà, non so chi tu sia, ma spero che sarai abbastanza saggio e forte per capire.
Noi Figli di Mitra avevamo un sogno, e nutrivamo la speranza di trovare un mondo libero dalla corruzione per poter vivere in pace e in contemplazione. Non avevamo capito che la malvagità da cui volevamo allontanarci era accanto a noi, dentro di noi, e l'abbiamo portata fino a qui.
Il Libro delle Lamine non era al sicuro nelle mani della setta, non sarebbe stato al sicuro in un posto che i Figli conoscevano.
Noi abbiamo cospirato e tradito, non siamo più Figli di Mitra nell'animo, non siamo più parte di questa follia. E abbiamo deciso di portare lontano il Libro, dove i Figli non possono trovarlo, un posto che nessuno potrà mai raggiungere a meno di non esserne pienamente degno.
Perché nessuno di noi ne è davvero degno. Crediamo di esserlo, ma non è così. 
Ci siamo addentrati in tre in questa Volta per occultare il Libro, io stesso avrei dovuto sigillare con la chiave nera la cassa in cui sarebbe stato riposto. Ma non l'ho fatto.
Abbiamo invece nascosto il Libro delle Lamine in una delle nostre sacche, i miei due compagni lo hanno riportato indietro all'insaputa degli altri, all'insaputa del nostro Solomon Ogbai, caro amico abissino, conoscendo la sua devozione non ci siamo fidati nemmeno di lui.
Lui ha ricevuto in consegna la mappa che conduce fin qui, da tramandare ai posteri, e lo ha certamente fatto, senza sapere che in realtà sta divulgando una mappa che non porta a nulla. 
Non so quale destino si sia presentato per i miei amici, spero siano riusciti nel nostro intento, e che abbiano trovato un luogo sicuro per proteggere il Libro delle Lamine. 
Chiedo il tuo perdono sconosciuto lettore, scusami per averti condotto fino a una stanza vuota.
Spero che accetterai la mia vita come risarcimento per il nostro inganno, la sacrifico per purificare le nostre anime di traditori. Perché anche se in buona fede abbiamo tradito, e forse se dono la mia vita verremo perdonati.
Le mie ultime parole per te sono un monito.
Guardati dai Figli di Mitra e dai Nemici dell'uomo.
Non inseguire il Libro delle Lamine se agogni il potere e la ricchezza, ma se invece il tuo cuore e la tua anima sono puri, allora continua a cercarlo, e proteggilo come abbiamo fatto noi.
In fede,
Berengario."
Il silenzio era calato nella stanza.
Leonardo lo ruppe mormorando: "Quindi Libro delle Lamine non è in questo posto." e si allontanò verso un angolo buio della stanza.
Beatrice guardò suo fratello: "Leo, mi dispiace..."
"No, che cosa vuol dire? Che il Libro non è qui?" chiese Riario "Siamo venuti in questa terra dimenticata da Dio per nulla?" la sua voce era diventata stridula
Leonardo non parlava, fissava il vuoto, Beatrice gli mise una mano sulla spalla: "Non significa che sia finita Leo, il Libro non sarà qui ma..."
"Ma cosa? Stai per dire che possiamo ancora trovarlo?"
"Certo." intervenne Zoroastro "Da qualche parte lo avranno messo, non credi? E possiamo scoprire dove si trova."
"Come? Come è possibile senza alcun indizio?" chiese Leonardo guardandoli.
"Qualcosa troveremo Leo, non abbatterti..." Beatrice cercò di rassicurarlo.
Se Leonardo era abbacchiato Riario dal canto suo era furioso.
"Quel bastardo di Mercuri! Che tu sia maledetto!" sbraitò Girolamo mettendosi le mani nei capelli "È solo colpa sua! Se non avesse raccontato a mio zio tutte queste fandonie non saremmo qui adesso, non avremmo attraversato l'oceano per ritrovarci infine con un pugno di mosche!"
"Non sono fandonie." disse Beatrice "Questa terra descritta dai Figli di Mitra esiste, l'abbiamo trovata."
"Ma il Libro delle Lamine non è qui!" gridò il conte.
"Era qui, ma è stato portato via perché non era al sicuro. Questo Mercuri non poteva prevederlo, e nemmeno mia madre..." sospirò Beatrice "Quando vi ha consegnato la mappa anche lei era sicura che il Libro fosse ancora custodito in questa Volta."
Riario rise: "Ne siete sicura? E se fosse stato tutto un imbroglio, fin dal principio? Un inganno orchestrato..."
"Ingannarci? Per quale motivo? Voi vaneggiate." lo interruppe Zoroastro.
"Un inganno orchestrato fin nei minimi dettagli da pazzi esaltati!" continuò Girolamo "Un subdolo espediente per eliminare gli stolti come noi e tenere il Libro tutto per sé!"
Leonardo intervenne: "Adesso basta!" disse con voce ferma "Ha ragione Beatrice, probabilmente nessuno sapeva che il Libro era stato portato via."
"E sono sicura che i due compari dell'impiccato hanno lasciato degli indizi Leo." disse Beatrice per rassicurarlo "Possiamo cercarli..."
"Meglio cercare una via d'uscita." disse Leonardo "Poi ci concentreremo su altro." sfiorò con una carezza la guancia della sorella "Non mi perdonerei mai di avervi fatto morire in questa Volta dopo che io stesso vi ci ho trascinati." 
Beatrice gli sorrise ed annuì. 
Lasciarono la stanza, ed entrarono in quelle successive, ben sette, prima di raggiungere l'ottava, vuota anch'essa come tutte le altre.
"Ditemi voi il senso di costruire delle stanze e lasciarle vuote." borbottò Zoroastro.
"Forse il progetto iniziale della Volta Celeste era diverso, magari avevano pensato di viverci qui dentro, dopotutto sono giunti fino a qui nella speranza di trovare una nuova terra in cui vivere." ipotizzò Leonardo sedendosi per terra "Facciamo una pausa, mangiamo qualcosa." 
Seduti per terra, in cerchio, con le lampade che fungevano da falò, mangiarono in silenzio del pane e della frutta, conservandone una parte, per sicurezza.
"Nemici dell'uomo." mormorò a un certo punto Beatrice "Non li aveva nominati anche Mercuri prima di morire?"
Leonardo annui: "Che sia un'altra setta? Ne sapete qualcosa Girolamo?"
Il conte scosse la testa: "Mercuri non me ne ha mai parlato." addentò il pane con voracità, una volta inghiottito chiese "Che farete ora Da Vinci? Continuerete a cercare il Libro?"
"Seguendo quali indizi?" chiese a sua volta Leonardo.
"Berengario l'impiccato aveva due complici che hanno riportato il Libro al punto di partenza. Forse hanno lasciato degli indizi che potremmo seguire." ipotizzò Beatrice.
Leonardo la guardò, lei poteva vedere la delusione nei suoi occhi: "Ci penseremo una volta usciti da qui." rispose, e non disse più nulla. 
Dopo un interminabile silenzio Nico chiese:,"Che ore saranno?"
"È sicuramente notte, quando Ima ci ha abbandonati il sole stava tramontando, e siamo qui da ore." rispose Beatrice.
"Ci conviene dormire, siamo tutti stanchi." propose Leonardo "Domattina riprenderemo la ricerca."
Stesero per terra i mantelli che avevano nelle sacche e si sdraiarono per poter finalmente riposare, lasciarono accesa solo una delle lampade, per risparmiare l'olio. Zoroastro e Beatrice si misero vicini, lui da dietro le cinse la vita con un braccio, la strinse forte, un po' per riscaldarla e un po' per tenerla al sicuro, come se quell'abbraccio potesse difenderla da Riario, che per tutta la cena le aveva lanciato occhiate furtive, e Zo lo aveva notato. Promise a se stesso che una volta usciti da questo posto maledetto gli avrebbe fatto pagare ogni cattiveria fatta a Beatrice e a tutti loro. 
La notte trascorse tranquilla, Beatrice fu la prima ad aprire gli occhi, svegliata da un pungente filo di luce rosata che le sfiorava il viso. Aprì gli occhi, e vide che il corridoio era illuminato, si staccò delicatamente da Zoroastro e si alzò per vedere. Man mano che si allontanava dalla stanza la luce diventava più forte, dorata e arancione, e cominciò a sentire profumo di aria fresca e bagnata, l'aria del mattino. Si trovò di fronte ad un'apertura ad arco che dava su un vero e proprio balcone con ringhiera in pietra, Beatrice spalancò la bocca per lo stupore, e notò che c'erano altri balconi sulla parete di roccia. Forse aveva ragione Leonardo, i Figli di Mitra volevano vivere in quella Volta, ma poi qualcosa doveva essere cambiato. Si appoggiò alla pietra, il panorama sotto di lei era meraviglioso, un'immensa foresta verdeggiante, umida di rugiada che brillava al sole, sembrava costellata di topazi e rubini, e il fiume a forma di serpente che aveva già visto scorreva placido screziato d'oro, era bello da emozionarsi.
Beatrice si spostò per guardare in un'altra direzione, e la vide, perfetta e accessibile, una scala di pietra che scendeva ripida dal balcone fino alle pendici della montagna, sporgendosi riusciva a vederne la fine.
Sorridendo tornò nella stanza per dire agli altri di aver trovato la via d'uscita.
Finalmente potevano tornare a casa.
 
 
Angolo dell'autrice:
E finalmente siamo fuori dalla Volta! Spero non sia stato un viaggio tedioso. :)
Adesso, credetemi, verrà il bello, perché abbiamo lasciato la Volta Celeste, ma l'avventura dei nostri eroi è ancora colma di insidie e di rivelazioni. ;)
Un abbraccio!
VerdeIrlanda 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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