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Autore: Marzio C    19/12/2014    1 recensioni
Eccomi di nuovo a tediarvi con una ff. Questa volta è stata scritta a 4 mani con la mia amica Valentina. Nella conclusione della sesta stagione Sarah era incinta di qualche settimana, di conseguenza nel cap. 1 di questa ultima stagione, composta da 12 capitoli (meno male direte voi) lei, la nostra splendida eroina, finalmente partorirà. Diciamo che il filo conduttore per 11 capitoli sarà la nuova arrivata in casa Bartowski fino ad arrivare al cap 12 alquanto surreale che la coautrice Valentina ha firmato "obtorto collo". Colgo l'occasione per ringraziare, in anticipo, tutti gli amici che visiteranno la ff pregandoli di lasciare un commento. Sono sicuro che l'ultimo capitolo non sarà di vostro gradimento per cui mi assumo tutta la responsabilità Valentina è innocente.
Ciao e buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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>Nell’obitorio di Washington le abbacinanti luci delle scialitiche illuminavano tre cadaveri in attesa di autopsia. Il medico preposto era nientemeno che il dottor Donald “Ducky” Mallard …capo patologo del NCIS, una leggenda nel campo dell’anatomia patologica.

Chuck, camminando in quella gelida sala, vide il suo corpo disteso sul freddo acciaio, non lo degnò di uno sguardo, passò oltre. Si soffermò, invece, accanto ai corpi di sua moglie Sarah e di sua figlia Sam.

Mentre li osservava non potè fare a meno di esclamare: “Anche nel pallore della morte siete stupende ed io vi amo come quando ero in vita”
Una voce al suo fianco gli rispose:” Non sei male neppure tu tesoro, vero Sam che anche papà è bellissimo e che lo amiamo tanto”?
“Sì mamma”

Le abbracciò. Le scialitiche si spensero ed il buio tornò a farla da padrone.

Navigava in un mare di dolore, le nuove ferite si sommavano alle vecchie, le pallottole avevano colpito dei punti nevralgici estremamente dolenti. Per fortuna la prognosi non era nefasta.

Non riusciva a venirne fuori, era ancora distante dal tornare alla realtà. Delle mani pietose iniettarono nella fleboclisi una fiala di morfina. A quel punto Chuck rimase prigioniero del sonno ma, questa volta senza sogni.

Come al solito lui aveva avuto la peggio, sembrava che la vita gli avesse presentato il conto per tutte le cose belle ed il tanto amore che aveva e che continuava a ricevere dalla sua famiglia… "la legge del contrappasso?"

Sarah pallidissima, contro il parere medico, si era alzata ed era accanto al marito. Lei era stata colpita ad una gamba, purtroppo avendo perso molto sangue era stata trasfusa, quindi necessitava di assoluto riposo. Sostenuta da un paio di stampelle, non voleva lasciarlo solo. Alla fine fu tanta la sua insistenza che i medici la trasferirono in camera con lui.

Sam era stata ferita ad un fianco, la pallottola era uscita senza ledere alcun organo vitale. L’occhio stava migliorando, anche le innumerevoli ecchimosi e le bruciature da corrente elettrica stavano guarendo.
In attesa del cambio della medicazione, stava sostenendo una seduta con lo psicologo di sostegno della CIA.
Doveva superare al più presto l’orribile esperienza. Ci stava riuscendo abbastanza bene, aveva un grandissimo aiuto: l’amore. Si era innamorata di Peter che, ferito alla spalla, era nello stesso ospedale ed appena poteva la raggiungeva nella sua stanza.
Uscito lo psicologo entrò lui, accarezzò il viso di Sam e per la prima volta la baciò. Lei si irrigidì per un attimo poi dischiuse le labbra e ricambiò il suo bacio. Peter serio la guardò e disse “Ti amo” lei abbracciandolo mormorò “Grazie”
Ellie stava controllando gli esami clinici del fratello, nel mentre spiegava a Sarah ed a Sam le probabili ragioni per cui Chuck non riusciva a emergere dalla fase onirica.

Si erano sommati talmente tanti eventi negativi, vedi le meta anfetamine, il vecchio coma, i forti dolori ed i vecchi malanni che il suo cervello era praticamente andato quasi in tilt, si era disconnesso dalla realtà per autodifesa. Stava elaborando lentamente gli ultimi avvenimenti, doveva “digerire” quanto successo.

Chiese a sua cognata cosa fosse, effettivamente, accaduto durante l'attacco a Kashuar. Saputolo azzardò la sua diagnosi:" Mio fratello sta combattendo contro se stesso. I sensi di colpa lo stanno consumando.

Mai è poi mai Chuck avrebbe immaginato di arrivare a compiere azioni che non appartengono al suo D.N.A. Dovrà capire da solo che in determinate circostanze possono essere giustificate. Del resto stavano per massacrare sua figlia dopo averla barbaramente torturata.

Io, sebbene sia un medico, nella sua situazione, avrei fatto di peggio”.
Intanto Cole, nel suo ufficio londinese, stava esaminando una serie di rapporti dove gli veniva comunicato che un gruppo di terroristi, sopravvissuti all’attacco di Kashuar, erano riusciti ad entrare in Inghilterra e negli Stati Uniti.

Il loro obiettivo era la vendetta. Gli scappò un imprecazione, mai come in quel momento necessitava dell'aiuto di Chuck. Non vedeva l'ora che le condizioni dell'amico migliorassero. Fece recapitare a Sarah, tramite bagaglio diplomatico, dei filmati trovati a Kashuar, soprattutto quelli inerenti a Sam.

Si mise in contatto con Casey, che gli aveva promesso nuove informazioni.

In video conferenza Morgan riferì di aver individuato, attraverso le immagini delle telecamere di sicurezza poste in una stazione dei pullman di Seattle, un gruppo di terroristi presumibilmente arrivati in Usa dalla frontiera canadese.

Si scambiarono le immagini per cui sia inglesi che statunitensi avevano le foto dei terroristi. Non era del tutto infondata l’idea che alcuni di loro potessero trasferirsi da una Nazione all’altra.

Cole telefonò a Jill avvisandola che avrebbe fatto tardi e pregandola di mettersi in contatto con Sarah per avere notizie di Chuck.

Si sedette sulla poltrona, allungò le gambe e chiuse gli occhi. La testa gli doleva, era come se avesse un martello pneumatico nel cervello, la missione in Afghanistan aveva lasciato a tutti dei segni indelebili. Mal sopportava di aver perso 2 uomini della sua unità, di sicuro gli stessi suoi sentimenti li stava provando il comandante dei N.S. americani che ne aveva persi 3.

Sperava che un suo uomo, infiltrato negli ambienti vicini al terrorismo, gli fornisse nuovi elementi per intercettare i guerriglieri ed annullare la loro minaccia.

Il cellulare sulla scrivania vibrava, era Jill. “Pronto, ciao amore, lo so che sono quasi 18 ore che sono in ufficiò però se entro un’ora non ricevo le notizie che aspetto, rientro a casa. Ti pregherei di non aspettarmi alzata. Per la cena mi arrangerò cammin facendo, mangerò un boccone da Ciro's.

Sì, anch'io ti amo e ti bacio ciao.”
L'ora trascorse lentamente e Cole non ricevendo notizie dal suo uomo, decise di andare a cenare e poi a casa. Mentre l'autista lo accompagnava verso il ristorante pensava, con un leggero velo di nostalgia, a Sarah. Amava sua moglie Jill non vi era alcun dubbio, però la Walker gli aveva lasciato una cicatrice nel cuore.

Certo che lei senza il suo Chuck sarebbe morta, per questo desiderava che il suo amico si rimettesse alla svelta.

Morgan stava accompagnando suo figlio Martin agli allenamenti di baseball.

Ricevette una telefonata da George che lo invitava a raggiungerlo con urgenza a Washington. Aveva sì e no 2 ore di tempo utile per prendere l'aereo militare che partiva da L. A.

Lasciò il figlio agli allenamenti, avvisò Alex del cambio di programma e che Martin sarebbe stato riaccompagnato a casa dal padre di un compagno di squadra.

Telefonò a Casey, rispose Gertrude che saputo del suo imminente arrivo lo invitò a cena per la sera stessa, ci sarebbe stata anche la loro vecchia amica
Carina con marito e figli.
Dopo cena sarebbero arrivati anche Vonnie con George e Zach con Pamela. Una bella rimpatriata.
                                      Continua…


Marzio C. e Valentina B.
 
   
 
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