Cap 4
La
prima fase
dell’addestramento fu abbastanza noiosa.
Quattro
prese la parola per
spiegare loro quali fossero gli obiettivi del primo modulo e
mostrò loro alcune
delle più elementari posizioni di difesa.
Si
muoveva bene e sapeva
decisamente di cosa stava parlando, questo Alex doveva
riconoscerglielo, ma non
riusciva proprio a farselo stare simpatico. Forse era
quell’aria da
professorino severo con cui fulminava tutti quelli che gli stavano
accanto, o
magari era semplicemente perché i tipi taciturni non le
erano mai andati troppo
a genio. Oppure tutte e due le cose, era difficile da dire.
Comunque,
quando Fiamma fece la
sua comparsa, visibilmente trafelata, emise un sospiro di sollievo. Non
aveva
alcun dubbio sul fatto che la ragazza di suo fratello fosse una
compagnia molto
più divertente rispetto a Quattro e che, magari, avrebbe
spinto per far fare
loro qualcosa di più divertente ed emozionante.
Qualcosa
da Intrepidi.
Fiamma
lanciò un sorriso di
scuse in direzione di Quattro mentre gli passava accanto e gli
assestava un
buffetto amichevole sulla guancia, poi si voltò a
fronteggiare i trasfazione.
-
Immagino che Quattro vi abbia
già mostrato le tecniche base di difesa, ma io sono sempre
stata convinta che
la miglior difesa sia un buon attacco. Colpite con forza il vostro
avversario,
mandatelo al tappeto e assicuratevi che non possa più
rialzarsi e non correrete
alcun rischio. È complicato e molto meno divertente di
quello che sembra, ma
siete qui per imparare e spero che lo facciate alla svelta. Oggi
saranno
presenti anche due dei Capofazione, vogliono dare un’occhiata
alle basi da cui
partite, quindi dateci dentro – concluse, con un tono
decisamente più pimpante
di quello del suo collega.
-
Io ci darei dentro eccome con
una così – commentò a mezza bocca Jace,
rivolgendo un sorriso tutto charme in
direzione dell’Intrepida, che per tutta risposta scosse la
chioma corvina e
proruppe in una risata silenziosa.
Eric
era appoggiato al muro
insieme all’altro Capofazione, quello bello come il Sole
secondo il suo modesto
parere, e li osservava con aria pigra.
Non
sembrava particolarmente in
forma, o forse quell’impressione era data solo dal fatto che
la stanchezza
stava rapidamente prendendo il comando.
Richard
invece appariva
perfettamente rilassato, come se fosse abituato a passare notti intere
senza
chiudere occhio e alzarsi all’alba per assistere agli
allenamenti degli
iniziati non fosse altro che un piacevole hobby.
Lo
vide portarsi vicino
all’orecchio di Eric e sussurrargli qualcosa.
Suo
fratello abbozzò un sorriso
divertito e puntò gli occhi su di loro. Inizialmente Alex
pensò che stesse
guardando lei, ma seguendo il suo sguardo notò che quello
che osservava era
Jace e che, in effetti, non era affatto amichevole. Poi, come
percependo il suo
sguardo su di sé, mosse appena la testa in un lieve cenno di
saluto al suo indirizzo.
L’imperturbabile Capofazione Eric, il ragazzo tutto
d’un pezzo che per non
essere accusato di fare favoritismi fingeva addirittura di non avere
una
sorella trasfazione.
Certe
volte avrebbe voluto
essere un po’ più simile a lui, così
capace di dominarsi ma allo stesso tempo
in grado di esplodere come un vulcano in eruzione quando la situazione
lo
richiedeva.
-
Ah, ora ho capito cosa guardi
di tanto interessante. Quale dei due, occhi d’acciaio o mr
muscolo? – chiese
Jo, intercettando il suo sguardo e dandole di gomito con
l’aria di chi la
sapeva lunga.
Alex
si strinse nelle spalle.
-
Non stavo guardando nessuno –
mentì in fretta, ma non doveva essere stata abbastanza brava
perché la ragazza
le rivolse un’occhiata eloquente.
-
Ehy, sono un’ex Candida,
ricordi? So fiutare al volo quando qualcuno mente. Allora, quale dei
due? –
-
Mr muscoloso – ammise,
proprio mentre Richard si staccava dal muro e raggiungeva Fiamma.
Li
vide parlottare per una
manciata di secondi, poi l’Intrepida lanciò
un’occhiata interrogativa a Eric,
che annuì, e tornò a voltarsi verso di loro.
-
Cominciamo con dei
combattimenti a estrazione casuale. Non preoccupatevi, è
solo un test per
vedere da che basi partite – li assicurò, tuttavia
nel modo rapace in cui i due
Capofazione fissavano la lista che avevano tra le mani non
c’era proprio nulla
di rassicurante.
-
Prima a saltare … e quarto a
saltare – decise Richard, dopo un attimo di esitazione.
Il
ragazzo con cui Alex si
sarebbe dovuta scontrare era un Candido dall’aspetto
longilineo che non
sembrava una minaccia particolarmente insidiosa e, tutto sommato, si
disse che
sarebbe di gran lunga potuto capitarle di peggio. Ad esempio
l’Abnegante
massiccio che se ne stava perennemente per conto suo e che dava
l’impressione
di essere in grado di frantumare un cranio con il solo ausilio delle
sue mani.
-
Lo scontro finisce con un ko
o una resa. Niente morsi né dita negli occhi, vogliamo un
incontro pulito –
riassunse Quattro, mentre i due contendenti salivano sul ring.
Alex
prese a girare intorno
all’avversario con lentezza, stando sempre ben attenta a non
entrare nel suo
raggio d’azione. Provò a fintare un calcio
laterale, trovando una guardia ben
alta e presente. Senza ombra di dubbio il Candido aveva memorizzato
alla perfezione
le tecniche difensive che Quattro aveva mostrato loro poco prima.
Bè,
poco male, lei era una tipa
d’azione e la pensava esattamente come Fiamma.
Colpire
duro e continuare a
farlo finchè l’avversario non andava ko o si
arrendeva.
Tentò
di nuovo, questa volta
con maggior decisione, riuscendo a bucare la sua guardia e colpendolo a
un
fianco. Lo vide stringere i denti e incassare il colpo per poi
allontanarsi e
tornare in posizione di difesa.
Fintò
un montante e lo colpì di
nuovo con un calcio laterale, trovandolo impreparato e giungendo fino
all’altezza della spalla. Il suono
dell’articolazione che si dislocava
riecheggiò sinistramente nel silenzio della palestra.
Il
Candido cadde a terra,
gemendo, e portò una mano alla spalla. Trasalì,
imprecando tra i denti, e parve
quasi sul punto di scoppiare a piangere per il dolore.
Un’ondata
di senso di colpa
l’invase, ma durò solo per un momento e venne
prontamente soppiantata dalla
consapevolezza che aveva appena sostenuto e vinto il suo primo
incontro. Aveva
fatto bella figura non solo davanti agli istruttori ma anche davanti a
due
Capofazione, uno dei quali era suo fratello.
Cercò
proprio il suo sguardo,
sorridendo trionfante, e la sua gioia aumentò quando lo vide
rispondere al suo
sorriso con un cenno d’approvazione.
Richard
nel frattempo aveva
raggiunto Quattro e insieme si erano chinati a esaminare la spalla
dell’iniziato.
-
Posso rimettertela in asse
qui, se vuoi, oppure ti portiamo in infermeria. –
Il
Candido incrociò gli occhi
blu di Quattro con aria supplichevole, come se non si fidasse
granchè di
Richard e non volesse permettergli di armeggiare con le sue
articolazioni.
-
Posso andare in infermeria?
Mi sentirei molto meglio se ci pensasse un medico, per favore
– mormorò.
L’istruttore
annuì, aiutandolo
ad alzarsi e annunciando che si sarebbe assentato per scortarlo in
infermeria.
Richard
prese il suo posto,
dando una piccola dimostrazione del modo corretto in cui evitare che
incidenti
del genere si ripetessero.
-
Il modo giusto per incassare
un calcio laterale dato con quell’angolazione è
pararlo così – disse, mentre
Fiamma imitava il calcio sferrato da Alex poco prima, piegando il
braccio a
novanta gradi e lasciando che il piede della ragazza si infrangesse
contro la
salda resistenza del suo avambraccio. – In questo modo non
rischiate la
fuoriuscita dell’articolazione, ma nel peggiore dei casi solo
un bell’ematoma.
Comunque, ben fatto biondina, hai un certo talento con i laterali
– concluse,
apparentemente soddisfatto.
Alex
sorrise, imbarazzata per
tutta quell’attenzione, e rimase in silenzio per tutto il
tempo in cui il
Capofazione continuò a spiegare mosse e contromosse per
evitare danni
collaterali.
Poi,
quando l’addestramento
mattutino ebbe termine, furono finalmente liberi di andare a darsi una
rinfrescata e prepararsi per il pranzo.
Alex
tuttavia non aveva molto
appetito e decise di fare un salto in infermeria per controllare le
condizioni
del ragazzo che aveva ferito.
Si
affacciò dentro la saletta e
lo trovò seduto sul bordo di un lettino, intento a mangiare
un piatto di pasta
con una certa difficoltà dovuta all’utilizzo
dell’altra mano.
-
Ehy –, disse titubante, -
come va la spalla? –
Il
Candido abbozzò quello che
secondo lui doveva essere uno stoico sorriso di sopportazione del
dolore.
-
Sono stato meglio, mi hanno
rimesso dentro la spalla. Sei stata carina a passare per sapere delle
mie
condizioni; non ho fatto una gran figura, eh? –
Si
trattenne dal replicare con
sincerità, perché essere sgarbata con lui dopo
essere stata la causa della sua
umiliazione non le sembrava affatto carino.
-
Diciamo che sarebbe potuta
andare meglio, ma anche molto peggio. –
-
Sì, suppongo che tu abbia
ragione. –
-
Anche se lasciarsi portare in
infermeria per così poco non è molto virile
– intervenne una voce dietro di
loro.
Richard
fece capolino dal
corridoio, appoggiandosi allo stipite della porta e lanciando
un’occhiata
eloquente al ragazzo sul lettino.
-
Avresti dovuto permettermi di
rimetterti in sesto la spalla, me ne intendo di queste cose –
disse, riuscendo
a farlo arrossire per l’imbarazzo.
-
Temevo facesse troppo male e
che potessi fare la figura del debole davanti a tutti …
più di quanto non
avessi già fatto, in realtà – ammise.
-
È okay perdere un
combattimento – lo rassicurò. Poi, vedendo che
entrambi gli iniziati si erano
accigliati, aggiunse: - Voglio dire che perdere il primo combattimento
della
propria vita può succedere … insomma, a me non
è capitato ma l’ho visto
succedere diverse volte. E risistemare un’articolazione
è una faticaccia e fa
un male d’inferno, chiunque ti dica il contrario mente.
Quindi cerca di
dimostrare semplicemente che hai la stoffa per stare qui, hai ancora un
bel po’
di tempo … Scusa ma non ricordo il tuo nome –
concluse, passandosi una mano
dietro al collo come se fosse imbarazzato.
E
magari lo era davvero,
difficile a dirsi.
-
Benjamin … però preferisco
Benji. –
Aveva
risposto con una voce
flebile che rese chiaro ad Alex il motivo del suo comportamento. La
cosa che lo
scocciava era aver fatto la figura del debole davanti a Richard
perché
evidentemente nutriva una certa attrazione per il Capofazione.
Non
aveva mai conosciuto un
ragazzo omosessuale, doveva ammetterlo, ma Benji con quella sua aria da
pulcino
troppo cresciuto le faceva davvero tenerezza. Forse avrebbe potuto
farlo
entrare nel loro gruppo … sempre ammesso che lei, Jo e gli
altri formassero un
vero gruppo.
-
Comunque sono qui anche per
parlare con te, Alex – aggiunse poi, e nel momento stesso in
cui le iridi scure
si soffermarono su di lei avvertì una sensazione strana
all’altezza dello
stomaco, come se le sue budella avessero scelto proprio quel momento
per
aggrovigliarsi le une alle altre.
-
Di cosa? –
Richard
scosse la testa,
posandole una mano dietro alla schiena e indirizzandola verso
l’uscita, - Non
qui. –
Camminarono
insieme lungo tutto
il corridoio che collegava l’infermeria al Pozzo e, quando
furono certi che
nessuno potesse sentire la loro conversazione, ripresero a parlare.
-
Devo dire che combatti bene,
ma dalla sorella di Eric non mi sarei potuto aspettare niente di meno
– iniziò.
– Quello che mi domando, però, è se tu
abbia davvero del coraggio o solo una
discreta abilità nel corpo a corpo. –
C’era
qualcosa di indecente nel
modo in cui aveva pronunciato quelle ultime tre parole, ma forse era
solo una
sua impressione perché Richard non parve minimamente
considerare ambigue quelle
sue dichiarazioni.
-
Sono coraggiosa, non solo
brava a combattere – ribattè, piccata.
Richard
abbozzò un sorriso
divertito come se quella fosse esattamente la risposta che si era
aspettato.
-
Lo dicono tutti, ma in pochi
riescono a dimostrarlo. Ho scommesso che sarai la prima in classifica
quest’anno; cerca di non deludermi, okay biondina? –
Rimase
in silenzio, non sapendo
bene cosa replicare.
Tuttavia
il Capofazione parve
prenderlo per un silenzio assenso e le voltò le spalle,
camminando in direzione
della mensa.
E
lasciandola in preda alla
confusione più totale.
Spazio
autrice:
Eccoci
qui, come promesso con un aggiornamento super rapido … yeah!
*me in modalità
pazzia*. Spero che il capitolo vi piaccia e che vogliate farmi sapere
che ne
pensate. Alla prossima.
Baci
baci,
Fiamma
Erin Gaunt