Libri > Divergent
Segui la storia  |       
Autore: Fiamma Erin Gaunt    19/12/2014    1 recensioni
[Sequel di "Be Dauntless is a tough job but someone has to do it"]
Perchè Eric è cambiato, cosa l’ha spinto a trasformarsi da ragazzo dagli occhi di acciaio ma dal cuore ardente in una macchina fredda e apparentemente incapace di empatia? Perché ce l’ha così tanto con i Divergenti?
*
Dal capitolo due:
- Non ci sarebbe mica nulla di così sconvolgente. Avevo la sua stessa età quando noi l’abbiamo fatto … o te lo sei dimenticato? – intervenne Fiamma, strizzando l’occhio ad Alex.
- E tu non incoraggiarla. E poi per noi è stato diverso … io non sono un idiota – replicò.
- Questo lo dici tu. –
*
Dal capitolo tre:
Erano circa dieci minuti che Eric lo guardava e la cosa gli metteva addosso una certa agitazione. D’accordo, erano amici, ma quelle iridi d’acciaio non erano affatto rassicuranti quando si focalizzavano così tanto su di una persona. O forse era semplicemente lui a essere paranoico.
- Se mi stai per chiedere se sono interessato a te la risposta è no – ironizzò, alzandosi sui gomiti e rimanendo sdraiato sul letto solo per metà.
*
Dal capitolo sei:
- Vuoi che mi spogli, biondina? –
- Solo per vedere il tatuaggio, non farti strane idee – precisò.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Eric, Four/Quattro (Tobias), Jeanine Matthews, Matthew, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Break the Ice - Genesi, vita e morte di una storia d'amore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap 4

 

 

 

 

La prima fase dell’addestramento fu abbastanza noiosa.

Quattro prese la parola per spiegare loro quali fossero gli obiettivi del primo modulo e mostrò loro alcune delle più elementari posizioni di difesa.

Si muoveva bene e sapeva decisamente di cosa stava parlando, questo Alex doveva riconoscerglielo, ma non riusciva proprio a farselo stare simpatico. Forse era quell’aria da professorino severo con cui fulminava tutti quelli che gli stavano accanto, o magari era semplicemente perché i tipi taciturni non le erano mai andati troppo a genio. Oppure tutte e due le cose, era difficile da dire.

Comunque, quando Fiamma fece la sua comparsa, visibilmente trafelata, emise un sospiro di sollievo. Non aveva alcun dubbio sul fatto che la ragazza di suo fratello fosse una compagnia molto più divertente rispetto a Quattro e che, magari, avrebbe spinto per far fare loro qualcosa di più divertente ed emozionante.

Qualcosa da Intrepidi.

Fiamma lanciò un sorriso di scuse in direzione di Quattro mentre gli passava accanto e gli assestava un buffetto amichevole sulla guancia, poi si voltò a fronteggiare i trasfazione.

- Immagino che Quattro vi abbia già mostrato le tecniche base di difesa, ma io sono sempre stata convinta che la miglior difesa sia un buon attacco. Colpite con forza il vostro avversario, mandatelo al tappeto e assicuratevi che non possa più rialzarsi e non correrete alcun rischio. È complicato e molto meno divertente di quello che sembra, ma siete qui per imparare e spero che lo facciate alla svelta. Oggi saranno presenti anche due dei Capofazione, vogliono dare un’occhiata alle basi da cui partite, quindi dateci dentro – concluse, con un tono decisamente più pimpante di quello del suo collega.

- Io ci darei dentro eccome con una così – commentò a mezza bocca Jace, rivolgendo un sorriso tutto charme in direzione dell’Intrepida, che per tutta risposta scosse la chioma corvina e proruppe in una risata silenziosa.

Eric era appoggiato al muro insieme all’altro Capofazione, quello bello come il Sole secondo il suo modesto parere, e li osservava con aria pigra.

Non sembrava particolarmente in forma, o forse quell’impressione era data solo dal fatto che la stanchezza stava rapidamente prendendo il comando.

Richard invece appariva perfettamente rilassato, come se fosse abituato a passare notti intere senza chiudere occhio e alzarsi all’alba per assistere agli allenamenti degli iniziati non fosse altro che un piacevole hobby.

Lo vide portarsi vicino all’orecchio di Eric e sussurrargli qualcosa.

Suo fratello abbozzò un sorriso divertito e puntò gli occhi su di loro. Inizialmente Alex pensò che stesse guardando lei, ma seguendo il suo sguardo notò che quello che osservava era Jace e che, in effetti, non era affatto amichevole. Poi, come percependo il suo sguardo su di sé, mosse appena la testa in un lieve cenno di saluto al suo indirizzo. L’imperturbabile Capofazione Eric, il ragazzo tutto d’un pezzo che per non essere accusato di fare favoritismi fingeva addirittura di non avere una sorella trasfazione.

Certe volte avrebbe voluto essere un po’ più simile a lui, così capace di dominarsi ma allo stesso tempo in grado di esplodere come un vulcano in eruzione quando la situazione lo richiedeva.

- Ah, ora ho capito cosa guardi di tanto interessante. Quale dei due, occhi d’acciaio o mr muscolo? – chiese Jo, intercettando il suo sguardo e dandole di gomito con l’aria di chi la sapeva lunga.

Alex si strinse nelle spalle.

- Non stavo guardando nessuno – mentì in fretta, ma non doveva essere stata abbastanza brava perché la ragazza le rivolse un’occhiata eloquente.

- Ehy, sono un’ex Candida, ricordi? So fiutare al volo quando qualcuno mente. Allora, quale dei due? –

- Mr muscoloso – ammise, proprio mentre Richard si staccava dal muro e raggiungeva Fiamma.

Li vide parlottare per una manciata di secondi, poi l’Intrepida lanciò un’occhiata interrogativa a Eric, che annuì, e tornò a voltarsi verso di loro.

- Cominciamo con dei combattimenti a estrazione casuale. Non preoccupatevi, è solo un test per vedere da che basi partite – li assicurò, tuttavia nel modo rapace in cui i due Capofazione fissavano la lista che avevano tra le mani non c’era proprio nulla di rassicurante.

- Prima a saltare … e quarto a saltare – decise Richard, dopo un attimo di esitazione.

Il ragazzo con cui Alex si sarebbe dovuta scontrare era un Candido dall’aspetto longilineo che non sembrava una minaccia particolarmente insidiosa e, tutto sommato, si disse che sarebbe di gran lunga potuto capitarle di peggio. Ad esempio l’Abnegante massiccio che se ne stava perennemente per conto suo e che dava l’impressione di essere in grado di frantumare un cranio con il solo ausilio delle sue mani.

- Lo scontro finisce con un ko o una resa. Niente morsi né dita negli occhi, vogliamo un incontro pulito – riassunse Quattro, mentre i due contendenti salivano sul ring.

Alex prese a girare intorno all’avversario con lentezza, stando sempre ben attenta a non entrare nel suo raggio d’azione. Provò a fintare un calcio laterale, trovando una guardia ben alta e presente. Senza ombra di dubbio il Candido aveva memorizzato alla perfezione le tecniche difensive che Quattro aveva mostrato loro poco prima.

Bè, poco male, lei era una tipa d’azione e la pensava esattamente come Fiamma.

Colpire duro e continuare a farlo finchè l’avversario non andava ko o si arrendeva.

Tentò di nuovo, questa volta con maggior decisione, riuscendo a bucare la sua guardia e colpendolo a un fianco. Lo vide stringere i denti e incassare il colpo per poi allontanarsi e tornare in posizione di difesa.

Fintò un montante e lo colpì di nuovo con un calcio laterale, trovandolo impreparato e giungendo fino all’altezza della spalla. Il suono dell’articolazione che si dislocava riecheggiò sinistramente nel silenzio della palestra.

Il Candido cadde a terra, gemendo, e portò una mano alla spalla. Trasalì, imprecando tra i denti, e parve quasi sul punto di scoppiare a piangere per il dolore.

Un’ondata di senso di colpa l’invase, ma durò solo per un momento e venne prontamente soppiantata dalla consapevolezza che aveva appena sostenuto e vinto il suo primo incontro. Aveva fatto bella figura non solo davanti agli istruttori ma anche davanti a due Capofazione, uno dei quali era suo fratello.

Cercò proprio il suo sguardo, sorridendo trionfante, e la sua gioia aumentò quando lo vide rispondere al suo sorriso con un cenno d’approvazione.

Richard nel frattempo aveva raggiunto Quattro e insieme si erano chinati a esaminare la spalla dell’iniziato.

- Posso rimettertela in asse qui, se vuoi, oppure ti portiamo in infermeria. –

Il Candido incrociò gli occhi blu di Quattro con aria supplichevole, come se non si fidasse granchè di Richard e non volesse permettergli di armeggiare con le sue articolazioni.

- Posso andare in infermeria? Mi sentirei molto meglio se ci pensasse un medico, per favore – mormorò.

L’istruttore annuì, aiutandolo ad alzarsi e annunciando che si sarebbe assentato per scortarlo in infermeria.

Richard prese il suo posto, dando una piccola dimostrazione del modo corretto in cui evitare che incidenti del genere si ripetessero.

- Il modo giusto per incassare un calcio laterale dato con quell’angolazione è pararlo così – disse, mentre Fiamma imitava il calcio sferrato da Alex poco prima, piegando il braccio a novanta gradi e lasciando che il piede della ragazza si infrangesse contro la salda resistenza del suo avambraccio. – In questo modo non rischiate la fuoriuscita dell’articolazione, ma nel peggiore dei casi solo un bell’ematoma. Comunque, ben fatto biondina, hai un certo talento con i laterali – concluse, apparentemente soddisfatto.

Alex sorrise, imbarazzata per tutta quell’attenzione, e rimase in silenzio per tutto il tempo in cui il Capofazione continuò a spiegare mosse e contromosse per evitare danni collaterali.

Poi, quando l’addestramento mattutino ebbe termine, furono finalmente liberi di andare a darsi una rinfrescata e prepararsi per il pranzo.

Alex tuttavia non aveva molto appetito e decise di fare un salto in infermeria per controllare le condizioni del ragazzo che aveva ferito.

Si affacciò dentro la saletta e lo trovò seduto sul bordo di un lettino, intento a mangiare un piatto di pasta con una certa difficoltà dovuta all’utilizzo dell’altra mano.

- Ehy –, disse titubante, - come va la spalla? –

Il Candido abbozzò quello che secondo lui doveva essere uno stoico sorriso di sopportazione del dolore.

- Sono stato meglio, mi hanno rimesso dentro la spalla. Sei stata carina a passare per sapere delle mie condizioni; non ho fatto una gran figura, eh? –

Si trattenne dal replicare con sincerità, perché essere sgarbata con lui dopo essere stata la causa della sua umiliazione non le sembrava affatto carino.

- Diciamo che sarebbe potuta andare meglio, ma anche molto peggio. –

- Sì, suppongo che tu abbia ragione. –

- Anche se lasciarsi portare in infermeria per così poco non è molto virile – intervenne una voce dietro di loro.

Richard fece capolino dal corridoio, appoggiandosi allo stipite della porta e lanciando un’occhiata eloquente al ragazzo sul lettino.

- Avresti dovuto permettermi di rimetterti in sesto la spalla, me ne intendo di queste cose – disse, riuscendo a farlo arrossire per l’imbarazzo.

- Temevo facesse troppo male e che potessi fare la figura del debole davanti a tutti … più di quanto non avessi già fatto, in realtà – ammise.

- È okay perdere un combattimento – lo rassicurò. Poi, vedendo che entrambi gli iniziati si erano accigliati, aggiunse: - Voglio dire che perdere il primo combattimento della propria vita può succedere … insomma, a me non è capitato ma l’ho visto succedere diverse volte. E risistemare un’articolazione è una faticaccia e fa un male d’inferno, chiunque ti dica il contrario mente. Quindi cerca di dimostrare semplicemente che hai la stoffa per stare qui, hai ancora un bel po’ di tempo … Scusa ma non ricordo il tuo nome – concluse, passandosi una mano dietro al collo come se fosse imbarazzato.

E magari lo era davvero, difficile a dirsi.

- Benjamin … però preferisco Benji. –

Aveva risposto con una voce flebile che rese chiaro ad Alex il motivo del suo comportamento. La cosa che lo scocciava era aver fatto la figura del debole davanti a Richard perché evidentemente nutriva una certa attrazione per il Capofazione.

Non aveva mai conosciuto un ragazzo omosessuale, doveva ammetterlo, ma Benji con quella sua aria da pulcino troppo cresciuto le faceva davvero tenerezza. Forse avrebbe potuto farlo entrare nel loro gruppo … sempre ammesso che lei, Jo e gli altri formassero un vero gruppo.

- Comunque sono qui anche per parlare con te, Alex – aggiunse poi, e nel momento stesso in cui le iridi scure si soffermarono su di lei avvertì una sensazione strana all’altezza dello stomaco, come se le sue budella avessero scelto proprio quel momento per aggrovigliarsi le une alle altre.

- Di cosa? –

Richard scosse la testa, posandole una mano dietro alla schiena e indirizzandola verso l’uscita, - Non qui. –

Camminarono insieme lungo tutto il corridoio che collegava l’infermeria al Pozzo e, quando furono certi che nessuno potesse sentire la loro conversazione, ripresero a parlare.

- Devo dire che combatti bene, ma dalla sorella di Eric non mi sarei potuto aspettare niente di meno – iniziò. – Quello che mi domando, però, è se tu abbia davvero del coraggio o solo una discreta abilità nel corpo a corpo. –

C’era qualcosa di indecente nel modo in cui aveva pronunciato quelle ultime tre parole, ma forse era solo una sua impressione perché Richard non parve minimamente considerare ambigue quelle sue dichiarazioni.

- Sono coraggiosa, non solo brava a combattere – ribattè, piccata.

Richard abbozzò un sorriso divertito come se quella fosse esattamente la risposta che si era aspettato.

- Lo dicono tutti, ma in pochi riescono a dimostrarlo. Ho scommesso che sarai la prima in classifica quest’anno; cerca di non deludermi, okay biondina? –

Rimase in silenzio, non sapendo bene cosa replicare.

Tuttavia il Capofazione parve prenderlo per un silenzio assenso e le voltò le spalle, camminando in direzione della mensa.

E lasciandola in preda alla confusione più totale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci qui, come promesso con un aggiornamento super rapido … yeah! *me in modalità pazzia*. Spero che il capitolo vi piaccia e che vogliate farmi sapere che ne pensate. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Divergent / Vai alla pagina dell'autore: Fiamma Erin Gaunt