Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: Yume Kourine    19/12/2014    4 recensioni
Gaito ha rapito tutte le Principesse Sirene ma le perle si sono salvate. L'unica speranza sono le Custodi delle Perle.
Ma chi sono queste prescelte? Riusciranno a fermare il terribile piano di Gaito?
Amore, magia, mistero e il tocco inconfondibile delle Mermaid Melody.
*Storia riadattata e migliorata*
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Gaito, Nikora Nanami, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Saga delle Custodi'
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Mimy e la bambina

 

 

 

“Ma che posto è questo?”

Mimy si era ritrovata su una piattaforma che dava su un mare tinto di nero, l'oscurità inghiottiva quel luogo isolato rendendolo pari a un paesaggio di un quadro inquietante; la ragazza si sentì a disagio soltanto a respirare quell'aria umida.

Ad un certo punto si accorse di essere osservata e appena voltò lo sguardo vide una figura misteriosa.

“Sara sei tu?” chiese la giovane sperando che fosse la cara amica.

Ed ebbe ragione: appena la figura si tolse il mantello Mimy riconobbe la mora.

“Che paura! Cosa ci fai qui? Non dovresti essere con le altre Principesse?” le chiese la sirena arancione sorridendo ma Sara rispose con tono glaciale.

“Possibile che tu sia sempre così... ingenua e infantile?”

Mimy rimase ferma e in silenzio, non capiva cosa stesse accadendo.

“Sempre con il sorriso stampato sulle labbra, sempre spensierata. Possibile che tu non prenda mai le cose seriamente?”

“Ma io....”

Un'onda anomala si schiantò sulla piattaforma e colpì Mimy trasportandola via con la potente corrente.

La Custode non riuscì a resistere all'impetuosità del mare oscuro e così svenne.

Quando aprì gli occhi si ritrovò in camera sua, al sicuro, lontano da ogni problema.

“Era solo un sogno?” Si alzò dal letto e scese in cucina dove trovò i suoi genitori... un po' troppo vivaci.

“Buongiorno cara! Oggi andiamo al Parco Divertimenti!” le disse la madre con un insolito sorriso.

“Ma Mamma... non devi lavorare?”

“Se perdo un giorno non è un problema. E poi tu mi dici sempre che sono troppo occupata e che dovrei divertirmi un po'!”

La madre prese Mimy per mano e le due si avviarono al Luna Park locale.

La piccola era felice: prima sulle montagne russe, poi su numerose giostre colorate e tante prelibatezze occuparono il tempo di madre e figlia.

Mentre si avviarono alla “Casa dei fantasmi” Mimy incontrò una bambina solitaria, il sguardo curioso e innocente attirò la sua attenzione.

“Tutto bene?”

“Ho perso la mamma e il papà” la piccola rispose senza mostrare preoccupazione, anzi dava l'impressione di essere tranquilla e felice. Mimy sgranò gli occhi:

“Povera piccola! Me li puoi descrivere? Ti aiuto a cercarli!”
“No... So che mi verranno a prendere! Voglio giocare ancora un po'!” urlò la bambina indicando una giostra e correndo da una parte all'altra.

“Ma così rischi di non rivederli mai più! Lascia stare il divertimento”

“Sono positiva! Non devo temere nulla! Tutto finisce sempre per il meglio. Lo sai meglio di chiunque altro, vero Mimy?” la bambina sorrise e le sue pupille si dilatarono spaventando la Custode, che si rese conto delle parole di Sara: fino a quel momento si era sempre comportata come quella bambina.

Era vivace, ottimista in ogni cosa e invece di affrontare i problemi con serietà li lasciava andare sapendo, o forse è meglio dire sperando, che tutto finisse con un lieto fine.

Poco dopo tutto tornò buio e Mimy si ritrovò persa in uno spazio completamente oscuro e freddo.

“Finalmente hai capito... sei debole. Sei sempre stata troppo ingenua. Cosa credi? Che sia tutto rosa e fiori? Devi lottare per poter mettere la parola fine a questo racconto di guerra e trasformarlo in una bella favola... Ma è inutile, non lo potrai mai capire. Sei sempre una bambina”

Mimy rimase immobile perdendosi nello sconforto, ignara che il suo corpo stava lentamente affondando nell'acqua densa e cupa. Se avesse continuato in quel modo probabilmente sarebbe affogata nell'oceano di oscurità.

“Già... e io non me ne sono mai resa conto... Come posso essere una Custode se...”

 

Sì, meriti di diventare la custode della perla arancione

 

 

Ma allora perché Sara l'aveva scelta? Se poi ha scoperto il suo difetto perché non le ha mai detto niente?

 

Se non ci fosse la tua ingenuità da bambina credo che sarei depressa e senza speranza... Tutto sarebbe in bianco e nero. Mimy continua a colorare questa vita con il tuo sorriso”

Mimy aprì gli occhi e si alzò scacciando via quell'acqua nera che le aveva raggiunto il collo.

La Sara dal mantello nero rimase inflessibile e guardava Mimy rialzarsi senza mostrare alcuna emozione.

“Hai ragione... è un mio difetto essere infantile. Forse ho esagerato, è vero, ma non potrò cancellare questa ingenuità, perché fa parte di me. Ed è grazie a essa che le persone accanto a me ritrovavano la speranza, non è solo un difetto! Sono sicura che le ragazze mi aiuteranno, perché siamo amiche e compagne di viaggio. E non serve essere infantili per capirlo”

Sara sorrise e svanì in una scia arancione che si lanciò contro il corpo di Mimy la quale, all'impatto con la misteriosa polvere, perse i sensi.

“Mimy! Mimy! Ti prego svegliati!” La sirena dai capelli color latte aprì gli occhi e vide Hippo che la stava scuotendo.

“Cosa? Dov'è quella figura? E voi cosa ci fate qui?” la ragazza non riuscì più a produrre un pnsiero logico né a ricordare come fosse uscita da quel luogo. Nikora si buttò a terra e abbracciò la sirena arancione, stava tremando dalla gioia.

“Sono felice di vederti sana e salva.”

“Ma non capisco...”

“Hai superato la prova! E lo spirito ti ha lasciato libera!” le disse la Guardiana sperando di chiarire ogni dubbio della ragazza. Mimy sorrise entusiasta e poi fece il segno della vittoria con le mani.

“Meno male, adesso dobbiamo solo aspettare le altre”

“Nikora...”

La viola si rivolse nuovamente alla Custode e si stupì: non aveva mai visto uno sguardo così intenso negli occhi blu di Mimy.

“Mentre le altre sono ancora là dentro, potremo discutere sui piani futuri, così da prepararci meglio! Dobbiamo prendere in considerazione ogni particolare!” annuì la bianca determinata a elaborare una strategia.
“Ok, ma come mai questa improvvisa idea?”
Mimy sorrise nuovamente:

“Beh, non possiamo rimanere qua a girarci i pollici, non credi? Bisogno organizzare! Forza”

E la ragazza scattò al centro della sala, pronta per produrre piani e idee.

Nikora sbuffò divertita, qualunque prova la Custode avesse affrontato, l'aveva resa più matura.

Quella serietà però era particolare... veniva manifestata con un sorriso da bambina.

Alla fine, era rimasta la solita Mimy.

 

   
 
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