Film > Pirati dei caraibi
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Autore: ScissorHands    09/11/2008    1 recensioni
Un'acqua magica, forse frutto di leggende popolane, forse verità ingrossata dai pirati che non sono riusciti a raggiungerla.
Due pirati, due leggende dei Caraibi che un'unica sfida gli rimane ancora da affrontare, e superare.
Una sola.
Il loro destino, la loro vita.
Introduzione modificata. E' vietato inserire codici html diversi da quelli presenti nel regolamento.
Nausicaa212, assistente amministratrice.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!
Dopo un po' di tempo che non aggiorno, eccomi con altri due capitoli, questa volta un pochettino più lunghi (evviva! :DD Me orgogliosah *-*)
Ringrazio giu91 per aver commentato, sono contentissima che ti piaccia, e sappi che anche io adoro i nomi particolari, e una volta tanto questo qui l'ho praticamente inventato io, di sana pianta. XD
Vi lascio al capitolo, commentate in tanti!


Capitolo 12: Mannaggia.
 
Aileen alzò appena lo sguardo, coprendo le sopracciglia con la mano, combattendo contro il sole che le sferzava fastidiosamente il viso.
Storse appena la bocca, stringendo gli occhi, poi girandosi verso l’uomo dietro di lei.
«Ma sei sicuro che è questa la nave? – Chiese, con la stessa espressione di prima, poi facendo spallucce e tornando ad osservare il veliero davanti a se, che aveva tutta l’aria di essere una nave pirata un po’… fuori forma – Questa è la Revenge? (NdA: Vendetta, in inglese) »
Certo, quella nave aveva una fama inverosimile in tutti i Caraibi, si diceva fosse un veliero formidabile, e non solo, ma quella fama… beh, risaliva al tempo del Capitano John Gow, ed era stato parecchio tempo addietro.
La nave ne era la dimostrazione.
«Non che sembri granché, a dirla tutta…» Mormorò appena Aileen, girandosi e facendo qualche passo indietro, così da essere all’altezza della ciurma.
«Neanche tu, se è per questo…- Sibilò Barbossa, poi avanzando verso la Revenge. – Bene, branco di incapaci, cominciate a rimettere in sesto la nave, voglio essere a largo prima di stasera! »
Tutti i mozzi si precipitarono sul ponte del veliero, cominciando a gruppi a trasportare viveri e rum e a dare qualche colpo di mazza dove ce ne fosse bisogno.
Aileen si stava avviando verso un gruppo che trasportava delle casse, quando fu bloccata improvvisamente da una lunga mano ossuta del longevo capitano, che le stringeva la spalla da dietro, costringendola ad arretrare di qualche passo per non cadere in avanti.
Barbossa sorrise appena, falsamente, lasciando la mano sulla spalla della ragazza ancora qualche attimo, facendo ticchettare le dita sulla sua camicia, per poi ritrarla lentamente.
«Tu vieni con me, signorina. » Mormorò melenso, poi lanciando un occhiata alla sua ciurma, per controllare.
Si diresse quindi verso la cabina principale, ovvero quella del capitano, portando con se la giovane pirata, che lo seguiva con poca convinzione.
«Allora… - Cominciò, flemmatico. – Vogliamo vederle, queste carte? » Allungò la mano ossuta verso di lei, ghignando.
Lei lo esaminò per qualche attimo, dopodiché tirò fuori con estrema cautela le carte nautiche che le erano state date da Harris, che era stata riluttante a mostrare a chiunque da quando le aveva ricevute.
A dire il vero, era stata riluttante dal primo momento in cui Barbossa le aveva proposto di fare “coppia”.
Gli aveva propinato incredibili sogni e visioni oniriche in cui loro due, collaborando insieme d’amore e d’accordo, potessero trovare la fantomatica Aqua de Vida, e con essa l’immortalità tanto ambita da tutti i bucanieri dei Caraibi.
Per un attimo, in un attimo di follia e malinconia, aveva accettato, e ora era legata, volente o nolente, a quel folle pirata con le manie di grandezza.
Ora lo ascoltava, di nuovo seduta davanti ad una scrivania, con qualcun’altro a impartirle ordini, solo che stavolta… beh, ci era cascata da sola in quel simpatico labirinto di alleanze, e con tutte le scarpe, e da sola doveva uscirne.
«…Bene, Eagle! – Disse il capitano, sorridendo ancora, nonostante tutto – Hai capito tutto? »
Lei sembrò riprendersi dallo stato di trance catalettico in cui era poco prima, durante la riflessione.
«Uh.. Si, si! » Mormorò, visibilmente poco convinta, perché Barbossa sorrise magnetico, per poi sfilare le carte nautiche dalle mani della ragazza, e uscire tranquillamente dalla stanza.
«Oh, mannaggia. » Mormorò in un soffio Aileen, inclinando appena la testa, le iridi fisse su un punto indefinito del muro, mentre cercava con la mente una qualche soluzione allo
spinoso problema che le attanagliava la mente.
 
 
Capitolo 13: Bevuta Comune
 
«… Ma vi assicuro che non sarà una delusione. »
Jack camminava ciondolando da un lato all’altro, sulla passerella del molo, stavolta facendo appiglio, si potrebbe dire, su due donne di apparenza poco raccomandabile.
«E’ quella? » Domandò una delle due, con un groviglio di capelli biondastri e ricci che le pendevano sulla parte posteriore della testa, al che ci si chiedesse se effettivamente la donna stessa potesse reggerne il peso.
«…La Perla Nera? » Chiese l’altra, corrucciando le sopracciglia e arricciando appena il naso. Portava anche lei un ginepraio di capelli ramati appollaiati sulla testa, anche più voluminosi di quelli dell’altra donna, ma stavolta adornati da un misero fiocchetto color canarino, come se questo potesse risolvere la triste situazione che si era stabilita perpetuamente sulla sommità della testa di quella donna dai gusti indicibili.
«Non che sia meglio dell’ultima volta, diciamocelo. » Lagnò la bionda, sfilando il braccio sinistro da dietro la schiena di Sparrow, per poi appoggiarlo sul fianco, imitando il movimento con il destro.
«Cara, quella è una festa. Una sbronza di gruppo. Una… bevuta comune di rum!» Affermò fiero Jack, infervorando il tono mentre arrivava alla parola “rum”.
Detto questo, lasciò a passo di carica le due “donne”, avviandosi verso la Perla Nera, che era ridondante dei canti lagnati dei pirati, già ubriachi anche se il sole aveva lasciato il cielo da appena qualche ora.
Il motivo di questa festa era ancora ignoto al suo capitano, ma i pirati non hanno bisogno di un motivo per bere rum senza limiti. Lo fanno anche senza i festeggiamenti.
Comunque per il Capitano andava benissimo, se c’era rum per tutti, perché non unirsi?
D’altronde, non poteva andare sprecato tutto quel ben di dio, e i pirati, a quanto sembrava, si stavano dando parecchio da fare.
Jack rimediò una bottiglia tre quarti piena di quell’alcolico ambrato, poi avvicinandosi a Gibbs, rintanato in un angolo a cantare spudoratamente canzoni rinvenute da chissà quale zona recondita delle sue memorie.
 
“I pirati ballano sul ponte delle navi
E le casse scassano 
Se perdono le chiavi!

 
Gira, gira per il mar
Corri e non fermarti mai
Sempre
all'erta notte e dì
Pirata sei così.

 
Dopo la vittoria, in alto la bandiera!
Sul pennone sventola
Quella bianca e nera

 
Gira, gira per il mar
Corri e non fermarti mai
Sempre
all'erta notte e dì
Pirata sei così.”

 
Il buon vecchio nostromo continuò a cantare, accompagnato da qualche altro membro della ciurma, infischiandosene placidamente del Capitano, che, dal canto suo, aspettava che si accorgesse della sua presenza.
 
“I barili svuotano 
Bevendo a più non posso
Quando si ubriacano,
Finiscono nel fosso!

 
Gira, gira per il mar
Corri e non fermarti mai
Sempre
all'erta notte e dì
Pirata sei così!”

 
Quando finalmente la canzone sembrò essere finita, Gibbs alzò gli occhi, balzando in piedi appena notata la figura del Capitano, che era riuscito incredibilmente a rimanere discretamente sobrio per tutto quel tempo.
«Ah, Capitano! » Gibbs, cercò goffamente di portare la mano sulla fronte nel gesto di saluto ufficiale, ma perse l’equilibrio e cadde pesantemente su una delle casse, che, inverosimilmente, resse il suo peso.
«Mastro Gibbs, posso sapere quando abbiamo intenzione di partire? » Chiese sardonico il Capitano, avvicinandosi con il viso a quello del suo Primo Ufficiale.
«Uhm.. Uh… Domani, Capitano! Avremo un mal di testa che il diavolo ci farà pagare a caro prezzo, però partiremo domani! » Affermò con parlata brilla, mentre cercava di tirar fuori dal suo repertorio un sorriso ebete abbastanza da convincere il buon vecchio Jack ad unirsi alla ciurma, scatenando un’ovazione quando egli si unì ai canti strascicati che sferzavano la notte buia e nebbiosa.
  
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