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Autore: Ale Villain    19/12/2014    1 recensioni
“Prendi fiato, Ambra” disse lui “Non ti voglio fare niente”
“Come sai il mio nome?” s’incupì lei, traendo un profondo respiro e cercando di calmare il battito accelerato del cuore. Lui ghignò e Ambra notò, grazie a questo suo gesto, che il ragazzo aveva dei canini leggermente più lunghi e affilati del normale.
“So molte cose su di te” rispose lui, incrociando le braccia al petto “Anche cose che non sai nemmeno tu”
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“E adesso cosa c’è?” fece Martina con stizza, posando a terra i sacchetti della spesa e incrociando le braccia al petto. Ambra era ancora a labbra socchiuse e aveva, dipinta sul suo viso, un’espressione sconvolta e incredula. Né Martina né Ambra ci stavano capendo qualcosa riguardo a quella situazione, chi per un motivo chi per un altro.
“Dov’è Karim?” esclamò Ambra, alzando di scatto la testa e fissando le proprie iridi verdi in quelle azzurre dell’amica. Questa corrugò la fronte.
“Chi è Karim?”
Ambra sentì di avere un mancamento.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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MissingMomentElements3 (rif. MME1)
 
 
 
 






“Quanto tempo è passato da quando Karim mi ha cacciato?” domandò Ambra sospirando e mettendo nei sacchetti i prodotti che le stava passando la cassiera. Martina la guardò per qualche istante, poi si riconcentrò nuovamente sulla spesa.
“Un mese e mezzo circa” disse lei “E comunque dovresti fare come me: anche io non sto più pensando a Daniel”
“Non ci sto pensando più, infatti” mentì Ambra. Martina le lanciò un’occhiataccia, segno che non le credeva affatto. E Ambra non replicò: Martina aveva tutte le ragioni del mondo per guardarla in quel modo. Karim le mancava tantissimo, non poteva più nasconderlo o negarlo. La notte le era anche capitato di sognarlo, talmente sperava di rivederlo. Ma purtroppo non sapeva più cosa fare: aveva provato a fare ritorno nel Mondo Elements, ma Martina l’aveva fermata; aveva provato a ricontattarlo in qualche modo, ma non aveva trovato i mezzi per farlo. Stava provando a dimenticarlo, ma non ci stava riuscendo. Il suo migliore amico, Alex – che non faceva ritorno nel Mondo Elements da tanto tempo – le aveva chiesto come mai volesse addirittura dimenticarlo. Ambra gli aveva spiegato il motivo: se c’era una guerra e Karim voleva essere lasciato in pace, probabilmente sarebbero passati anni prima che lo avrebbe nuovamente rivisto. Poi, che ci credesse poco al fatto che questo era il vero motivo per cui l’aveva cacciata, bè… quello era un altro discorso. Nemmeno Martina era tanto convinta delle parole di Karim e Daniel (nonostante lui avesse parlato alla ragazza, invece di cacciarla giù in un treno come aveva fatto Karim con Ambra), anche perché avevano combattuto fianco a fianco più e più volte, eppure loro non avevano fatto notare alle due niente che a loro potesse pesare.
“Ambra, lo dico davvero” fece Martina, dopo aver pagato e prendendo due sacchetti tra le mani “Non devi pensarci. Pensa solo al lato positivo”
“Perché, c’è un lato positivo?”
“Bè, più o meno” intervenne subito la riccia “Sei qui e non in mezzo alla guerra”
“Mi stai dicendo che così Karim rischia la morte in qualsiasi momento mentre noi siamo al sicuro, no?”
Martina strinse le labbra: non era proprio quello che avrebbe voluto dirle.
“No, Am…” fece l’altra, mentre imboccavano un marciapiede adiacente al supermercato “E poi sono degli (ex?) cacciatori neri… non hanno una resistenza umana. Per fare un paragone, fisicamente saranno forti e resistenti quanto rocce”
“Come minimo, sì” annuì Ambra “Però vanno comunque contro altri cacciatori neri, che conoscono i propri punti deboli”
“Ambra, dai” continuò Martina, con un leggero sbuffo “E non fare quella faccia. Cosa credi? Anche io sono preoccupata per Daniel, ma cerco di viverla più serenamente”
“Beata te” e fece spallucce.
Percorsero ancora qualche metro insieme, poi furono costrette a dividersi, dato che abitavano in due zone differenti e abbastanza distanti tra loro. Dopo aver salutato l’amica, Ambra raggiunse il portone del palazzo, entrò e poi si avviò verso le scale. Erano tre o quattro giorni che gli ascensori non funzionavano, ma aveva solo tre piani a piedi per fortuna.
Una volta arrivata al proprio pianerottolo, si posizionò di fronte alla porta di casa con già le chiavi in mano; nel mentre in cui mosse un passo per avvicinarsi alla serratura, sentì qualcosa scricchiolare sotto la scarpa che aveva appoggiato sullo zerbino. Abbassò lo sguardo e notò una busta bianca, che raccolse da terra: a prima vista, sembrava non esserci scritto niente.
Entrò in casa, posò i sacchetti contenenti la spesa sul piano di lavoro in marmo della cucina, si tolse le scarpe e tornò nel salotto, dove si appostò sul tappeto, davanti al tavolino in vetro che si trovava di fronte ai due divani. Rigirandosi più volte la busta tra le mani, incuriosita e sorpresa allo stesso tempo, notò una piccola scritta in un angolo:
 
 
Per farti capire
Che tu ci creda o no
Che non ti ho dimenticata.
 
 
Non riconobbe la scrittura e si stupì nel leggere quelle tre frasette. Chi poteva averle scritte?
Decise di aprire la busta, con cautela: sollevò la parte davanti, e si accorse di una consonante scritta con lo stesso pennarello e lo stesso stile di scrittura delle frasi di prima:
 
K.
 
“Karim?” sussurrò sconcertata e sperando di non stare sbagliando. Eppure chi altri poteva essere?
Si meravigliò ancora di più nel vedere qual era il contenuto della busta: gioielli di ogni tipo, soprattutto orecchini, tra i quali circular barbell, barbell, piercing. Non ne aveva mai ricevuti così tanti in diciotto compleanni messi insieme. E Karim lo sapeva benissimo: quante volte, lei, gli aveva parlato della sua passione per i buchi alle orecchie (infatti la ragazza ne aveva parecchi) e per i piercing (questi, invece, non ne aveva ancora)? Karim aveva azzeccato in pieno.
Svuotò completamente la busta e non vi trovò nessun biglietto o nessuna lettera: quello che Karim aveva voluto dirle lo aveva già scritto, evidentemente.
Decise di chiamare Martina, eccitata: doveva sapere di ciò. Mentre sentiva il telefono squillare a vuoto, si ricordò di essere appena tornata a casa e sperò che anche la ragazza ci fosse arrivata. Nel momento in cui stava per lasciar perdere e rimandare la telefonata ad un altro momento, sentì la voce di Martina.
“Neanche il tempo di arrivare a casa mi lasci!” fece lei, per poi fare un sospiro. Probabilmente si era affrettata a rispondere al telefono.
“Mi è arrivato un regalo da Karim!”
Ambra non sentì alcun suono provenire dall’altra parte del telefono per qualche istante.
“Come un regalo? E da Karim?” ripeté lei, sempre più stranita.
“Sì! Insomma, mi ha inviato un sacco di piercing e orecchini”
“Davvero? Ma sei sicura che arrivino da lui?”
Ambra le spiegò, velocemente e in breve, cosa c’era scritto sulla busta e un’ipotetica spiegazione a quel determinato tipo di regalo.
“Quindi Karim sa dove abiti? Cioè, il tuo indirizzo?”
“Evidentemente” rispose di getto la rossa. Poi però ragionò qualche secondo: non l’aveva trovata nella casella di posta, la busta.
“No, aspetta” si corresse, infatti, la ragazza, sedendosi sul divano e mordendosi il labbro inferiore, con fare pensieroso “Io l’ho trovata sullo zerbino”
“Però mi sembra strano che Karim sia venuto qui solo per portati la busta, senza farsi vedere direttamente” sospirò Martina.
“Non mi sembra da lui” continuò Ambra, sempre più pensierosa. Come aveva fatto, allora, a inviarle quella busta?
Sia lei che Martina sapevano che, dal Mondo Elements a quello Reale, era tranquillamente possibile spedire la posta. Ma, appunto, gli oggetti inviati finivano nella casella di posta, come di consueto: non sugli zerbini. Quindi qualcuno avrebbe dovuto, per forza, portargliela a mano. Ma chi?
“Ma certo!” esclamò Martina ad un tratto, ridestando Ambra dai suoi pensieri “Oggi pomeriggio ti vengo a prendere”
“E dove andiamo?” chiese Ambra, corrugando le sopracciglia senza capire.
“Tra poco ci arriverai anche tu, non preoccuparti”
 
 
**
 
 
“Cosa? Dobbiamo andare fino a Torino?!” domandò Ambra strabuzzando gli occhi alle parole dell’amica. Martina roteò le iridi azzurre al cielo.
“No, stupida” fece, incrociando le braccia al petto “Ho detto solo che lui viene da…”
“E perché siamo di fronte ad un Hotel?” continuò Ambra, osservando stranita l’albergo che le si parava davanti e all’interno del quale non era mai entrata, dato che lei, lì a Milano, ci viveva – quando non era nel Mondo Elements.
“Posso?” domandò Martina, mentre Ambra annuiva leggermente “Bene. Ti stavo dicendo che sì, Francis vive a Torino, ma ora non credo proprio che si trovi lì dato che secondo me è stato lui a portarti la busta con i piercing”
 “Come fai a esserne sei sicura?” chiese Ambra corrugando le sopracciglia.
“E’ l’unico amico di Karim a essere tornato qui” spiegò la riccia “E a proposito, non so perché non sia rimasto con Karim…”
Ambra alzò le spalle. Non ne aveva la più pallida idea, anche se, in realtà, le suonava strano: possibile che tutti gli amici stretti di Karim fossero lì con lui tranne Francis?
Scosse impercettibilmente la testa: doveva smettere di farsi tutte quelle domande, a cui, probabilmente, non avrebbe trovato un’immediata risposta.
“Quindi siamo qui…” fece Ambra, traendo conclusione dal discorso di Martina “Perché è l’unico Hotel di questa zona dove potrebbe esserci Francis?”
“Precisamente” confermò lei annuendo “Hai la busta con te?”
Ambra fece un segno di assenso, controllando l’interno della borsa per sicurezza.
Decisero, quindi, di entrare nella hall dell’albergo e, intanto, escogitarono un modo per riuscire a trovare la camera in cui soggiornava Francis, se Martina aveva davvero ragione. Si avvicinarono alla reception, ma nel momento in cui Martina allungò la mano per premere sul campanello, una voce alle loro spalle le distrasse.
“Ambra?”1
La rossa e la riccia si voltarono contemporaneamente verso il biondino che aveva parlato: Francis era dietro di loro con uno zaino in spalla, un libro tra le mani e le guardava stranito e stupito.
“Ehm… ciao, Fran”
“Cosa ci fate qua?” domandò, passando lo sguardo da una all’altra, sempre più sorpreso. Le ragazze si guardarono tra di loro.
“Volevamo chiederti delle cose” fece Martina “Possiamo parlarti?”
Il ragazzo si guardò intorno per qualche istante, sempre più perplesso e spaesato.
“Come fate a sapere che io vivo qua?”
Ambra indicò con l’indice Martina, la quale aggiunse: “Ti spiegheremo tutto”
Francis osservò preoccupato le due.
 
“Ci sei arrivata in fretta al fatto che vivo qui, wow” commentò Francis meravigliato “Daniel mi aveva detto che sei intelligente, ma addirittura…”
“Conosci anche Daniel?” domandò Martina, con sospetto.
“Certo che lo conosco” fece il biondo, annuendo.
“Eravamo convinte che fossi amico solo di Karim” continuò Ambra, osservando con sospetto il ragazzo seduto di fronte a lui. Questo ricambiò lo sguardo.
“No” disse solamente, prima di cambiare discorso “Che dovevate chiedermi?”
“Tu sai dove vivo?” domandò Ambra, poggiando entrambe le mani sulle cosce. Francis la guardò stranito.
“Che c’entra?”
“Rispondimi” ribatté la rossa. Francis sospirò, prima di annuire. Ambra afferrò la borsa che aveva messo su uno dei tavolini presenti nella Hall, frugò per qualche istante al suo interno e, infine, estrasse da essa una busta bianca quasi perfettamente intatta, ma completamente vuota. Francis sollevò entrambe le sopracciglia non appena vide la busta. Martina se ne accorse.
“La riconosci?” domandò, appunto, la riccia, mentre Ambra gliela mostrava. Francis la prese tra le mani e la rigirò più volte. Si soffermò più del dovuto sulla scritta in nero, posta in un angolino.
“Certo che la riconosco” sospirò “E’ di Karim”
Ambra si girò di scatto verso di lei e mormorò un Quello che ti avevo detto!
“Sai com’è finita in casa di Ambra?” chiese Martina, indicando col palmo della mano sinistra l’amica seduta di fianco a lei.
“Come faccio a saperlo?” disse Francis, facendo spallucce.
“Come fai a conoscerla, allora?”
“Potrebbe averla scritta settimane fa, no?” rispose il ragazzo retoricamente e guardando la rossa, che era sempre più sospettosa.
“Francis” sospirò Ambra “Come è finita da me?”
“Vi ripeto che non ne ho idea!” continuò Francis, gesticolando “Potrebbe averla spedita direttamente Karim, per quanto mi riguarda”
“No, non può”
Francis si girò stranito verso la rossa:
“Perché no? La posta dal nostro2… o meglio, dal Mondo Elements a questo funziona allo stesso modo”
“Lo so, peccato che la busta non l’ho trovata nella casella di posta, ma sullo zerbino!”
Calò in silenzio, intorno al luogo in cui si trovavano i tre. Ambra, non appena aveva finito di pronunciare la frase, aveva sbattuto la busta bianca sul tavolo in legno; Francis stava osservando la lettera con sguardo perso.
“Inoltre la busta non ha su nessun indirizzo” intervenne Martina, accavallando le gambe.
“E poi, si può sapere perché tu sei qui e non di là a combattere?” domandò Ambra.
Francis sospirò amareggiato, si passò una mano tra i capelli e iniziò a parlare:
“Sono venuto qui giusto una settimana dopo che Karim ti aveva cacciato dal Mondo. Mi tengo in contatto con lui molto spesso, perché lui vuole sapere se stai bene e se non ti è successo niente – e guardò Ambra -. Mi ha spedito quei piercing qualche giorno fa e sempre qualche giorno fa avrei dovuto darti la busta, ma tu eri sempre in casa, non te ne saresti mai accorta”
“Quindi tu sei in contatto con Karim?” domandò Ambra, a labbra leggermente socchiuse. Francis annuì.
“Sta benone, non preoccuparti”
“E… come fai a conoscere anche Daniel?”
“Martina, mi deludi” fece sarcastico Francis “Pensavo ci saresti arrivata”
Martina guardò con sguardo sospettoso il ragazzo. Ambra, invece, non sapeva dove il biondo stava andando a parare.
“Ragiona: perché Karim mi avrebbe mandato qui con Ambra? Non ve l’ho detto prima, ma è stato Karim a dirmi di venire qui. E secondo te perché conosco anche Daniel? Cosa mai mi avrà detto?” l’ultima frase la pronunciò in modo talmente ironico che anche Ambra, che non ci stava capendo granché, sembrò aver capito a cosa alludeva il ragazzo e cosa intendesse dire.
“Se Karim voleva proteggermi… perché non mi ha lasciato nel Mondo Elements con lui?”
“E’ quello che mi chiedo anche io” fece, ad insaputa delle ragazze, Francis.
L’unica cosa che desideravano sia Ambra che Martina, in quel momento, era di fare ritorno nel Mondo Elements.
 
 
 
 
°°°°°°°°°°
 
 
 
Ambra?1: ammetto che è un po’ forzato come incontro, ma avevo praticamente troppe altre cose da scrivere e questa scena l’ho dovuta accorciare e tagliare (per così dire).
 
Nostro2: Francis, Daniel, Karim e tutti gli altri cacciatori vengono, appunto, dal Mondo dei Cacciatori. Per questo Francis si è corretto. Il Mondo dei Cacciatori (dal quale proviene) e quello Elements sono due cose diverse, nonostante confinino.

Ps. L'idea per questo capitolo mi è venuta grazie ad un sogno che ho fatto.  
 
 
 
 
  
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