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Autore: dark__warrior91    20/12/2014    0 recensioni
Dopo la morte di sua nonna, Louis cade in un periodo di depressione. Zayn, il suo migliore amico, lo aiuta a superare la perdita e gli trova un nuovo lavoro. E proprio lì Louis incontra Harry, un altro impiegato un po' impacciato. Da quel giorno le loro vite cambiano.
•"Mi domandavo cosa fosse quella sensazione di felicità improvvisa, le farfalle nello stomaco, il cervello fuso, la mente annebbiata, e il cuore che pensi potrebbe rompersi da un momento all'altro perché sta battendo troppo forte. Forse era l'amore. Quel sentimento così semplice, ma così immensamente grande che ti stravolge tutto quanto, portandoti a pensare solo ad una persona. Solo a lui."•
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Lou, ti prego, alzati. Vieni ad aprirmi!" Zayn continuava a dare calci alla porta.

"No, Zayn. É inutile che insisti!" gridai per farmi sentire oltre la porta.

"Ma non puoi trascorrere le giornate chiuso in quella fottuta camera!" si stava decisamente innervosendo.

"La vita é mia e se ho voglia di rimanere tutto il giorno in questa camera lo faccio." risposi scocciato.

"Louis William Tomlinson, se non vieni immediatamente ad aprire questa porta ti giuro che la butto giù."

Mi alzai sbuffando andando verso la porta. L'ultima cosa che volevo era spendere dei soldi per far riparare una cosa rotta, causata dalla poca pazienza del mio migliore amico.

"Che vuoi?" dissi dopo aver aperto la porta.

"Voglio che tu reagisca, Lou. La vita va avanti." disse con un tono più dolce. Penso che gli facessi pena.

"Ma io non posso dimenticarla, lei era tutto per me." dissi con le lacrime agli occhi.

"Lo so quanto eri affezzionato a tua nonna, Lou. Anche io ci sono passato e, come vedi, sono andato avanti. Lei non vuole che tu stia così. Soffre a vederti così, perché lei non se n'é realmente mai andata. Lei vuole vedere il tuo sorriso, le piccole lacrime ai lati dei tuoi occhi quando ridi troppo. Lei vuole ascoltare il suono della tua risata. Non mi avevi detto che era la cosa più bella che adorava sentire? E allora fallo, Lou. Lei ti starà sempre accanto. Siete lontani fisicamente, ma vicini col cuore."

Dopo le parole di Zayn cominciai a piangere ancora più forte, sprofondando tra le sue braccia tatuate che mi avvolsero immediatamente. Erano le parole più belle che sentii dopo l'accaduto. Nemmeno una persona senza cuore sarebbe riuscita a trattenere le lacrime, o forse ero soltanto io ad essere tremendamente debole.

Anche a Zayn uscirono delle piccole lacrime di commozione dagli occhi.

Penso che quello sia il giorno in cui sentii Zayn vicino come non mai.

Continuammo a piangere per un po' l'uno sulla spalla dell'altro.

É così bello avere un amico come Zayn.

Quando hai bisogno di sfogarti lui ci sarà sempre rimanendo in silenzio ad ascoltare le tue parole.

Quando riderai, lui riderà con te.

Quando avrai bisogno di una spalla su cui piangere, lui ti porgerà sempre la sua.

Un amico migliore di Zayn non esiste. Lui é perfetto in tutto, e sono sicuro che non mi deluderà mai. Non l'ha mai fatto nei dodici anni di tempo in cui lo conosco.

"Lou, adesso fai una bella cosa; vai a farti una doccia, indossa il tuo completo migliore e vai a fare un colloquio di lavoro."

Mi staccai immediatamente dall'abbraccio. "Che cosa hai fatto?" chiesi alquanto irritato.

"Beh, visto che tu non hai intenzione di muoverti, l'ho fatto io al posto tuo." disse con un sorrisetto odioso.

"Ah si? E se io non volessi andarci?" dissi con tono di sfida.

"Ti ci porterei a calci." disse sempre con quel sorrisetto dipinto sul volto. Diciamo che la dolcezza non é proprio il forte di Zayn, ad eccezione di momenti come quello di prima.

"Ti odio Malik." dissi sbuffando, cominciando a frugare tra le ante del mio armadio per trovare qualcosa di decente da mettermi.

Era vero che non avevo assolutamente voglia di andare a fare quel colloquio di lavoro. A dire il vero non avevo proprio voglia di fare niente, ma in fondo Zayn aveva ragione.

Presi la cosa più decente che mi passò davanti agli occhi e andai a farmi una doccia. Alla fine ero vestito di tutto punto e pronto per fare un ennesimo buco nell'acqua.

Uscii dalla camera e mi diressi in cucina per prepararmi una buona tazza di the. 

Zayn fece un fischio di apprezzamento ed io sbuffai alzando gli occhi al cielo.

"Peró! Niente male per uno che non aveva la minima idea di fare qualsiasi cosa. Sono positivamente colpito. Penso che non solo otterrai il lavoro, ma farai anche qualche conquista. Nessun uomo ti resisterebbe."

"Zayn, piantala!" dico arrossendo appena. 

"Va bene, va bene. Ma continuo a pensare che appena varcherai la soglia di casa farai strage di cuori."

"Continua a dire cose senza un fottuto senso, Malik. Io vado."

"Aspetta! Questi sono i documenti, c'é anche il curriculum." disse premuroso.

"Cosa farei senza di te?" chiesi retorico.

"Assulutamente niente. E adesso vai che é già tardi." disse spingendomi fuori dalla porta.

"Si, ciao." dissi sbuffando.

"A più tardi." disse radioso.

Andai verso la mia macchina, una 500 mini, piccola ma d'effetto. Misi in moto e mi diressi verso la mia opportunità di lavoro.

"Com'é che si chiama la scuola? Non ricordo, ma lo guarderó dopo. So già che sarà un fallimento assoluto, ma almeno preferirei evitare di fare figuracce." pensai.

Parcheggiai davanti ad un'imponente edificio con un'enorme insegna "High Smith School". Wow. Mi tremarono le gambe solo a vedere l'edificio di fuori. "Non ho speranze." pensai frustrato.

Lentamente di diressi all'interno. Era tutto impeccabile. La reception era tutta bianca e nera, molto moderna. 

Dietro al bancone c'era un ragazzo sui vent'anni, alto, magro, con i capelli tirati all'indietro con il gel e con un paio di occhiali enormi, molto da nerd. 

Sembrava molto più maldestro e impacciato di me. 

Mi sentii per un attimo rincuorato; "Se hanno preso lui dovrebbero prendere anche me." pensai.

Mi avvicinai con più decisione a appoggiai con forza la mia cartellina sul bancone della reception. Il ragazzo fece un salto all'indietro, sicuramente non si era accorto della mia presenza.

"Oddio!" disse mettendosi una mano sul cuore.

"Scusa, non volevo spaventarti. Credevo che mi avessi già visto entrare." dissi sorridendo. "É piuttosto buffo." pensai.

"Ehm, no. Sistevavo dei documenti... posso esserti utile?" disse cercando di essere più professionale... ma senza successo.

"Sono qui per affrontare un colloquio di lavoro come insegnante di musica."

"Certo, seguimi." disse tenendo lo sguardo basso. "Ho qualcosa che non va?" pensai.

Mi accompagnó verso lo studio del direttore tenendo i miei documenti.

Bussó alla porta e dopo aver avuto il permesso aprì.

"Signor Smith, qui c'é Louis Tomlinson, per il posto di insegnante di musica." disse porgendogli i fogli.

"Bene signor Tomlinson, la stavo aspettando. Sa, mia figlia Perrie mi ha parlato molto e bene di lei."

"Perrie é sua figlia?" chiesi incredulo.

"Certo, mi ha consigliato lei di assumerla." 

"Ecco come ha fatto Zayn a procurarmi questo colloquio. Ha parlato con Perrie, la sua ragazza, e ha convinto il padre." pensai. 

Mi sentii un tantino a disagio, ma mai quanto il ragazzo della reception, che era rimasto fermo e immobile davanti a noi. "Mi correggo, non é buffo, é una barzelletta umana." pensai. 

Trattenni una risata quando vidi il signor Smith che lo guardava attendendo che se ne vada.

"Grazie, Harry. Puoi andare." disse trattenendo una risata.

"Oh, ehm, sì. Mi scusi. Con permesso." disse e si chiuse la porta alle spalle.

"É un bravo ragazzo, anche se é un po' impacciato." disse il signor Smith riferendosi a Harry.

"Già." dissi sorridendo.

Il signor Smith guardò i miei documenti e ne rimase positivamente colpito. 

"E così sono tanti anni che studi pianoforte." disse sorridendo.

"Sì, signore. Fin da quando ero bambino ho sempre avuto una grande passione per il pianoforte e mi piacerebbe molto trasmetterla ad altre persone."

"Ottimo signor Tomlinson. Le andrebbe bene se cominciasse il prossimo lunedì?" disse sorridendo.

"Certo! Grazie mille signore." dissi alzandomi dalla sedia e porgendogli la mano. Il signor Smith la strinse e mi riconsegnó i miei documenti.

"Benissimo. A lunedì signor Tomlinson." disse sorridendo.

"Senz'altro." dissi sorridendo di rimando.

Uscii fuori dallo studio e avrei tanto voluto fare i salti mortali se solo ne fossi stato capace. Ero troppo felice. Forse fu quello il momento in cui ripresi in mano la mia vita.

Mi diressi verso l'uscita sistemando i documenti dentro la cartellina, quando sentii qualcuno parlare alle mie spalle.

"Com'é andata?" mi chiese Harry, impacciato come sempre.

"Benissimo, direi. Comincieró il prossimo lunedì." dissi con un sorriso a 32 denti.

"Wow, sono felice per te." disse con un timido sorriso. "Vorrei tanto capire questo ragazzo, é piuttosto strano." mi ritrovai a pensare.

"Grazie mille. Quindi da lunedì prossimo saremo colleghi. Potremmo andare fuori per la pausa insieme, sempre se ti va." dissi sorridendo. "Credo che stasera sentiró dolore alle guance." pensai.

"Dici davvero?" disse con gli occhi che gli brillavano.

"Certo! Non é quello che fanno due colleghi di lavoro?" chiedo retorico.

"Beh... non proprio. Nessuno mi ha mai invitato a prendere un caffé o qualsiasi altra cosa. Non sono visto di buon occhio." disse abbassando la testa.

"Hey, non preoccuparti. Non devi dare conto a quello che dicono gli altri. Da lunedì saró la tua ombra, e mi dovrai pregare per tenermi lontano." dico sinceramente.

Harry rise. Mi fece piacere vederlo un po' rilassato.

"Grazie mille, Louis." disse sorridendo. "Ha veramente un bellissimo sorriso." pensai.

"Figurati. Peró non ci siamo ancora presentati come si deve. Piacere, io sono Louis Tomlinson, per gli amici Lou." dissi sorridendo e porgendogli la mano.

"Piacere, io sono Harry Styles." disse sorridendomi e stringendomi la mano.
   
 
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