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Autore: Jessica Fletcher    20/12/2014    7 recensioni
Christian è lontano da casa. Riuscirà a ritornare in tempo per trascorrere Natale con la sua famiglia?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Phoebe Grey, Theodore Grey
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Xmas

I'll be home for Christmas




Taiwan, 24  dicembre ore 21.00

POV Christian

Maledetti Taiwanesi del cazzo!
Proprio a Dicembre dovevano andare a chiamarmi per controllare e firmare il contratto di collaborazione. L'Accordo di Programma, come lo chiamano loro.
Ma, pignoli come sono, ci stiamo mettendo giorni, per stilare il contratto definitivo.
E così siamo arrivati alla Vigilia di Natale, alla sera della Vigilia.
Porca puttana!
Io avevo progettato di passare il Natale a casa con la mia famiglia: con Ana, la mia dolcissima e bellissima moglie, e con i miei bambini, il mio Teddy che ora ha cinque anni e la mia piccola, tenerissima Phoebe.
E invece sono qui, relegato in questi uffici, insieme a gente che è di un'altra religione e che, quindi, non sa cosa voglia dire il Natale. Soprattutto il Natale in famiglia.

Mi ricordo i miei Natali da bambino, con l'albero, le calze colorate e tanti bei giocattoli. Oddio, questo da quando sono andato a stare con mamma e papà, non prima.
Prima, quando stavo con Ella, il Natale era un giorno come gli altri. Anzi, forse anche peggiore, perché il magnaccia sadico era più sbronzo e quindi più bastardo e pervertito del solito...potrei raccontare cose da brividi al riguardo.
Ma il Natale con i miei era sempre splendido, ne ho un bellissimo ricordo.

Poi, crescendo non l'avevo più festeggiato.
Cercavo di evitare le feste dai miei e rimanevo nel mio appartamento all'Escala, in compagnia di qualche sottomessa o anche di qualche prostituta d'alto bordo che accettava i giochini perversi che a me tanto piacevano.
Ma da quando mi sono sposato e sono diventato padre, il Natale ha ripreso il sapore e la magia delle feste da bambino. Anche migliore, in certi casi, perché vedo negli occhi dei miei bambini lo stupore e la gioia per i regali, le luci, l'albero, le decorazioni e, nel loro caso, è perfetta, non offuscata dai brutti ricordi come era stato per me.

Avevo promesso ad Ana che sarei stato a casa per Natale, come nelle canzone di Michael Bublè "I'll be home for Christmas" le avevo detto, glie l'avevo anche canticchiata. E invece eccomi ancora qui.
Qualche ora fa le ho telefonato e le ho detto che molto probabilmente non ce l'avrei fatta.  L'ho sentita sospirare, trattenere il pianto, ma la sua voce era sottile sottile mentre mi diceva "Come faccio a dirlo ai bambini?". A Seattle era ancora il 23, causa fuso orario, le ho risposto "Diglielo piano piano, hai ancora abbastanza tempo per abituarli. E, ti prego, vai a pranzo dai miei; non voglio che restiate da soli per Natale".
L'ho sentita tirare su col naso, mentre mi diceva un sì smorzato e mi augurava la buonanotte. Già per lei era ora di andare a letto, mentre per me era appena pomeriggio.
Sempre per via del fuso orario, naturalmente.

Cazzo, quanto odio essere lontano da casa per Natale!



Seattle,  24 dicembre

POV Ana

E' stata dura!
E' stata veramente dura dire ai bambini che il loro papà  non sarebbe stato con noi a Natale.
Ho visto i loro visetti diventare tristi e Teddy, il mio ometto, mi ha detto "ma che Natale è, se non c'è papà?"
"Oh, ma vedrai che ci divertiremo lo stesso! Andremo dai nonni Grey, ci saranno zio Elliott e Zia Kate, e Ava, tua cugina. E la zia Mia, lo sai che ti adora e che ti fa giocare. Vedrai sarà bello lo stesso"
"Mmhh" mi ha guardato dubbioso "non lo so, non ci credo"
E la mia piccolina mi ha chiesto "Ov'è papà?"
"E' in un paese lontano lontano" le ho risposto;
"Pecchè?"
"Per il suo lavoro"
"Cos'è lavolo?"
Mi sono inginocchiata, li ho abbracciati tutti e due e ho proseguito:
"Il lavoro è una cosa molto importante, che fa anche la mamma, e che dobbiamo fare per portare a casa tanti soldini, che servono per la famiglia, per abitare in questa bella casa, avere tante belle cose, tante buone cose da mangiare,  per mandarvi ad un'ottima scuola, un domani, per comparvi i giocattoli. Il papà è lontano ma lo sta facendo soprattutto per noi."
"Ma deve per forza stare lontano? Non può lavorare anche qui a Seattle, come fai tu mamma?" mi domanda Teddy;
"Non questa volta, tesoro mio, non questa volta" gli rispondo e poi taccio perché non so proprio cos'altro gli potrei dire.

Certe volte lo odio, il lavoro di Christian, così impegnativo. Siamo già mostruosamente ricchi, che bisogno c'è di accumulare altro denaro? Sì, lo so: se lui fosse qui mi risponderebbe che per lui è un modo per dimostrarsi vincente, che è già stato povero e non lo vuole essere più, che ha delle responsabilità verso i suoi dipendenti. Sì tutte belle parole, ma la sua assenza pesa come un macigno.

Sospiro, cerco di trattenere le lacrime. Ma piangersi addosso non serve a niente. E poi devo farmi forza per i bambini.
"Allora!" dico cercando di essere allegra "chi vuole il gelato"
"Io! io" rispondono uno dopo l'altro i mie piccoli.
"E gelato sia!" li prendo e li porto in cucina con me.


Taiwan, 25 dicembre ore 5 del mattino

POV Christian.

E' finita, l'accordo con i Taiwanesi è stato firmato.
Ora non ci resa che iniziare a lavorare e, se mi conosco bene, sono sicuro che il risultato sarà più che ottimo.
Adesso non vorrei fare altro che andare nella mia stanza di albergo, farmi una doccia e dormire per 24 ore filate.

Improvvisamente mi viene da canticchiare:
I'll be  home for Christmas
You can plan on me
...............................
I'll be home for Christmas
If only in my dreams


E, se non fosse solo un sogno? E se ce la facessi? Faccio due conti, la durata del volo, meno il fuso orario. Se mi do' da fare potrei benissimo arrivare a Seattle più o meno allo scoccare della mezzanotte.
Che bel regalo sarebbe per Ana e per i bambini!

Saluto in fretta i Taiwanesi, faccio una telefonata e mi dirigo verso l'aeroporto: fra pochi minuti si parte, si ritorna a casa!
Sarò a casa per Natale, sarò a casa sì!


Seattle 25 dicembre mezzanotte (o giù di lì)

POV Teddy

Bene: la mamma e Phoebe sono addormentate.
Così almeno spero, è un po' che non sento ninne nanne o altre cose così.
La mamma avrebbe voluto che anch'io andassi a dormire con lei, quando papà non c'è dorme sempre con noi.
Ma io le ho detto di no.
Io voglio vedere Babbo Natale!
Così questa sera mi sdraio di fianco all'albero e lo aspetto.
Ho con me un cuscino e la mia copertina azzurra, quella che mi ha dato nonna Grace e che era di papà quando era piccolo.
Stavolta non mi scappi, Babbo Natale!


POV Christian

Finalmente a casa!
Sono stanco morto, non ce la faccio quasi più. Ma sono a casa.
Ora vado a letto, raggiungo la mia Ana e mi faccio una bella dormita.
E domani farò Natale con la mia famiglia: immagino già la sorpresa quando mi vedranno!
Giro la chiave nella serratura, apro la porta ed entro.
Guardo l'albero di Natale, l'ultima cosa che ho fatto insieme con la mia famiglia prima di partire...quasi mi commuovo.
Ma...che cosa è quel fagotto celeste sotto all'albero?
Sembra la mia copertina di quando ero piccolo.
Mi avvicino per guardare meglio quando il fagotto si muove e grida:
"Ti ho visto, Babbo Natale, ti ho preso...PAPA'!!!Papà, sei qui, sei arrivato!"
E' il mio Teddy che, con la velocità di un fulmine si viene a gettare fra le mie braccia.
"Papà, papà! Mi sei mancato, mi sei mancato tanto! Ma ora sei qui! Mamma! " urla il mio piccolo "Mamma! C'è papà! E' arrivato papà!"

Me lo prendo in braccio, lo abbraccio forte e lo riempio di baci. Lui ride forte e fa dei piccoli gridolini di gioia.
All'improvviso una voce dalla cima delle scale.

"Christian!" chi mi chiama è la mia Ana, sta tenendo Phoebe in braccio e  scende veloce verso di me.
Non predo tempo e vado a raggiungerle.
Ci incontriamo a metà scale, lei con la piccola sempre in braccio, io con in braccio Teddy.
Lì ci abbracciamo tutti, felici di essere finalmente riuniti.
Ed è tutto un susseguirsi di baci, carezze, frasi sussurrate a metà, con gli occhi umidi di gioia e commozione.

Natale, finalmente, Natale a casa!

Mettiamo a letto i bambini insieme, nelle loro camerette, e resto solo con mia moglie.
"Vieni qui Mrs. Grey , che ti do' il tuo regalo di Natale" le dico, in modo allusivo.
"Ah sì?" risponde lei ridacchiando "chissà cos'è? Dove lo tieni?"
"Qui, dentro il pacco, nei miei pantaloni!" lo dico ridendo, ma è la realtà; sento che il mio uccello sta diventando sempre più grosso e duro;
"Ah, non vedo l'ora"  mi risponde, sempre ridendo. Poi però si fa seria "Christian, sarai stanco morto!";
"Mai troppo stanco per fare l'amore con mia moglie!"
La prendo fra le braccia, la porto in camera da letto e lì, dolcemente, lentamente, ci amiamo con passione e tenerezza.

E' il più bel Natale della mia vita!
Buon Natale, buon Natale a tutti!


Poteva mancare il racconto di Natale?
Certo che no!
La canzone, bellissima, è un classico americano; la versione di  Bublè è quella che al momento  "va'" di più.
Personalmente mi ha sempre messo un po' di malinconia, narra di una persona che è lontana da casa per Natale e che spera di ritornare, se non altro nei suoi sogni.
Forse riascoltarla ora mi ha smosso qualcosa dentro e mi ha suggerito questa storia.
Spero che vi piaccia.

Buon Natale a tutti

Auguri
Love (ora più che mai)
Jessie
 

PS: se vi va, questo è il link alla canzone https://www.youtube.com/watch?v=LNs7I9yrohU
  
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