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Autore: Lory221B    20/12/2014    2 recensioni
John, giovane mutante, è costretto dai suoi genitori ad andare alla scuola di Charles Xavier dove incontra un insolito ragazzo che gli cambierà la vita. Intanto qualcuno trama nell'ombra.
Johnlock
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 14 - L'assedio

I rimbombi si susseguirono sempre più velocemente al punto che tutta la scuola si mise a tremare sotto i colpi inferti. Sherlock pensò che molto probabilmente buona parte della facciata centrale dell'edifico era crollata a giudicare dal rumore e dalle urla. Fortunatamente l'ufficio di Lestrade era dall'altra parte dell'edificio, lontano da quella che sembrava essere la zona di pericolo.

- Dobbiamo studiare una strategia - fece Anthea rivolta al suo capo.
- Prima di tutto dobbiamo portare i ragazzi al sicuro, non voglio che quel pazzo tocchi i miei studenti - Intervenne Greg che aveva a cuore i ragazzi più di ogni altra cosa.
Sherlock fissò il fratello con una punta di rimprovero - Avrà scoperto che il Governo studia come rendere inoffensivi alcuni poteri mutanti Mycroft, per cui  farà qualcosa di dimostrativo -
- Non resterò di certo qui inerme mentre mette a ferro e fuoco la scuola a causa mia - rispose Mycroft, che nonostante si sforzasse di mantenere il controllo cominciava a sentire il terreno sgretolarsi sotto i piedi. Se fosse stato solo non avrebbe avuto paura, ma non poteva permettere che ci andasse di mezzo il suo fratellino.
- No, infatti, dobbiamo farti uscire - riprese Lestrade che a quel punto vedeva la fuga degli Holmes come l'unica soluzione per evitare un bagno di sangue. Magneto voleva Mycroft, non voleva uccidere altri ragazzini mutanti come dimostrazione di forza.

Greg prese il telefono per poter chiamare aiuto, le forze speciali o l'esercito. Sapeva di non potersi propriamente fidare del Governo ma essendoci di mezzo Mycroft sarebbero intervenuti. Tuttavia il bip ripetuto proveniente dalla cornetta gli fece perdere anche questa speranza.
- I telefoni sono staccati - 
- E i cellulari non funzionano. Probabilmente Magneto blocca il segnale con il suo potere - fece Anthea agitando il suo Blackberry.
John sbuffò e guardò Sherlock che a sua volta stava guardando ovunque tranne che nella direzione di John. Il moro sapeva che il panico aveva annebbiato la mente di tutti ma non quella di  John  ed era sicuro che il suo biondo avrebbe pensato ad una soluzione su cui non si sarebbe trovato per niente d'accordo.
- So che è necessario avere un piano ma stiamo perdendo tempo. Sherlock può rendersi invisibile e portare fuori suo fratello - affermò il ragazzo.
- John! - gridò Sherlock per zittirlo.
- Puoi farlo, è così - gli rispose John come per tranquillizzarlo.
Greg si sentì alquanto stupido a non averci pensato - Buona idea soldato, uscirete dal retro, verso il parco -
- Non lascio tutti qui - si infuriò Sherlock, riferendosi a John in particolare.
- Siete i due più a rischio, non perdiamo tempo - fece Anthea costringendo il suo capo ad alzarsi dalla sedia.
Sherlock sbottò - Non è vero, se Moriarty ha passato informazioni a Magneto sa che John è....il mio migliore amico, sa che voi due siete amici, non possiamo pensare di andarcene  e basta -
- Sicurezza nazionale Sherlock, voi due andate, John Anthea ed io vi seguiremo a ruota - concluse Greg.

Sherlock guardò  John indispettito per aver suggerito un piano che li avrebbe separati, non poteva perderlo per nessuna ragione; per una volta non voleva seguire la logica ma solo ascoltare quello che provava. Ma Mycroft lo stava già trascinando fuori dall'ufficio. Sherlock lanciò un ultimo sguardo in direzione di John prima di sparire mentre il ragazzo ricambiava lo sguardo come rassicurandolo che sarebbe stato tutto a posto.

- Bene John aiutami a bloccare questo inferno - fece Greg.
- Dobbiamo distrarre il nemico mentre Sherlock e Mycroft se ne vanno - convenne John.
- Esatto, vedo che hai capito -
Lestrade, John e Anthea si diressero verso i rumori, dove stava infuriando la battaglia e Wolverine era al centro della mischia. I mutanti mandati da Magneto sembravano burattini nel contrasto con Logan. Anche Molly stava combattendo lanciando palle infuocate mentre altri studenti aiutavano come potevano. In quel momento John capì cosa intendeva Sherlock sul fatto che avrebbe dovuto provare a usare i suoi poteri per attaccare altrimenti sarebbe stato inutile combattere, poteva solo guarire le ferite.
Nonostante il caos che regnava sovrano, notò subito che mancavano Moriarty e Moran e di Magneto non c'era traccia.
- E se Magneto fosse all'esterno, se non aspettasse altro che l'uscita di Sherlock e Mycroft? Potrebbero aver pensato come noi, di distrarci sul davanti per costringere Sherlock e Mycroft ad uscire da dietro - affermò John con una punta di panico nella voce.
- Non sono così stupidi i nostri Holmes, rimarranno invisibili anche fuori, finché Mycroft non riuscirà a mettersi in contatto con le forze speciali - E anche Greg si lanciò nella mischia diventando di roccia.
Riuscì a scagliare diversi colpi mentre Logan da solo riusciva a bloccare buona parte del gruppo nemico. John si guardò attorno cercando qualcuno da guarire o da aiutare quando vide Anthea venire lanciata attraverso tutta la sala da Mystica, che stava dirigendo l'attacco.
Corse verso l'assistente di Mycroft per vedere se era tutta intera, schivando diversi colpi; quando la raggiunse si accorse che aveva diversi lividi ma era illesa.
- Attento! -
Non fece in tempo a girarsi che qualcosa lo colpì.


Nel frattempo Sherlock e Mycroft stavano camminando per i corridoi in direzione dell'uscita sul retro; avevano incontrato pochi mutanti del nemico ed erano riusciti ad evitarli senza problemi. Tuttavia man mano che si avvicinavano all'uscita Sherlock rallentava il passo.
- Sherlock muoviamoci! Prima riesco a contattare l'esercito e prima metteremo in salvo tutti - gli sussurrò Mycroft infastidito.
Ma Sherlock non riusciva a pensare al fatto che Moriarty avrebbe sicuramente preso di mira John.
- Torniamo indietro! - fece il moro bloccandosi a metà corridoio.
- Non serve a niente Sherlock, l'unico modo per portare tutti in salvo è chiamare i rinforzi - rispose Mycroft cercando di far ragionare il fratello.
- Non servirà e lo sai, ti costringeranno a barattare le vite dei ragazzi con la tua -
- Quindi vuoi che mi consegni direttamente? - chiese ironico.
- No, che proviamo a contrastarli - rispose risoluto.
- Come? Con quali poteri? sono già riusciti a spararti senza problemi Sherlock. Devi restare razionale, non puoi farti trasportare, torna in te! -

Sherlock riprese a camminare ma la fuga non durò per molto; quando voltarono l'angolo e arrivarono nel salone scoprirono un'amara verità: Magneto e Jim presidiavano la porta sul retro, come consapevoli che gli Holmes sarebbero usciti da quella parte.
Mycroft e Sherlock si bloccarono, l'invisibilità non gli permetteva di vedere le rispettive espressioni né fare un qualunque gesto per decidere cosa fare; fortunatamente entrambi capirono che non potevano fare altro che arretrare il più silenziosamente possibile ma la loro strada venne sbarrata da Mike e Irene che giungevano da dietro di loro. Sherlock spinse suo fratello contro il muro in modo da lasciarli passare senza venire urtati.

- Nessuna traccia degli Holmes per il momento - fece Mike abbassando la testa.
- Non possono essere usciti, sorvegliamo tutto il perimetro - convenne Magneto.
- Non ho trovato della vernice Jim, ma ho portato della farina dalla cucina come mi avevi chiesto -
- Benissimo, se sono nascosti da qualche parte dovrebbe aiutare - rise Jim immaginando di coprire di farina l'invisibile Sherlock.
- E se gli X-men tornassero in tempo? - chiese Irene senza far trasparire la speranza segreta che quell'assedio avesse fine.
- Mystica e gli altri sapranno come bloccarli, voglio solo rivelare agli altri fratelli mutanti i piani che il Governo ha contro di loro. Molti si uniranno alla causa e la morte di Mycroft Holmes fungerà da esempio a chi vuole mettersi contro di noi - concluse Magneto.

Una voce risuonò dal corridoio - L'ho trovato! -
Sherlock trattenne il fiato, aveva un pessimo presentimento. Sebastian entrò nella sala trascinando con se John che già riportava diversi lividi. Il battito di Sherlock cominciò ad aumentare disperatamente, sapeva che se non si fosse calmato non sarebbe stato in grado di controllare il suo potere.
- Questo chi è? - chiese Magneto rivolto a Moriarty.
- E' John Watson, il cucciolo di Sherlock. E' molto semplice: se abbiamo lui presto comparirà Sherlock e quindi avremo Mycroft. E' una questione di punti deboli - 
John rise - Ormai sono usciti, avranno già chiamato le forze speciali, non c'è niente che possiate fare -
- Oh davvero?! - chiese Sebastian prima di mollargli un altro pugno nello stomaco.

Mycroft fece per trascinare Sherlock fuori dalla sala, la strada era libera e potevano trovare un'altra uscita ma Sherlock non si mosse.
Il maggiore degli Holmes prese a battere un dito sulla sua mano, usando il codice morse, ma non per dire quello che si aspettava Sherlock. Il moro era convinto che  suo fratello gli avrebbe detto che a quel punto rivelarsi non avrebbe salvato John  o qualcosa di simile. Invece picchiettò velocemente "Scappa e cerca Lestrade". Sherlock indugiò un secondo di troppo prima di capire che Mycroft stava per lasciare la sua mano e consegnarsi.
Mycroft aveva calcolato perfettamente i tempi, quando apparve erano tutti voltati verso John e nessuno si accorse che in realtà era già nella sala.
- Ho sentito che mi stavate cercando -


Nel frattempo la battaglia continuava; Greg cercava in tutti i modi di far uscire i ragazzi dalla scuola ma all'esterno c'erano ancora più mutanti ostili che all'interno, pronti a bloccare chiunque provasse a scappare.
- Non resisteremo a lungo - gridò Lestrade a Logan.
- Lo so, ma il professore e gli altri saranno presto di ritorno, dobbiamo solo resistere ed evitare le perdite -
- Dov'è John? - Greg si guardò attorno nel marasma, cercando una nuca bionda ma non riusciva ad individuarlo da nessuna parte -
- Abbiamo perso il piccoletto? -
Lestrade sperò che John si fosse solo nascosto ma sapeva che non era un codardo e non avrebbe lasciato i suoi amici nei guai. Era altrettanto sicuro che non fosse andato dietro a Sherlock perché non avrebbe rischiato di farlo scoprire. Continuò a guardarsi attorno quando vide Anthea cercare di alzarsi faticosamente in piedi tenendosi ad un tavolo; Greg corse ad aiutarla, incurante di laser, fuoco e di tutti i poteri che venivano scagliati contro di lui.
- Anthea, hai visto John? -
- E' stato colpito e portato via da un ragazzo - rispose a fatica.
Greg capì che come sempre aveva ragione Sherlock, avrebbero usato John per farli uscire allo scoperto. Wolverine arrivò alle sue spalle - Non è il momento per una pausa -
- No infatti, devo andare a cercare John, sperando che Mycroft e Sherlock siano già usciti -
- Controllo io la situazione qui -
Greg annuì distrattamente, l'aveva detto mille volte al Professore che in caso di attacco non sarebbero stati pronti.
- Non fare quella faccia, sono sicuro che i rinforzi stanno arrivando! -



Angolo autrice
Devo chiedervi scusa per la quantità di errori grammaticali del precedente capitolo: c'erano un sacco di parole con lettere mancanti e altre ripetute, un po' colpa del correttore un po' colma mia, per cui scusatemi.
Grazie a tutti quelli che continuano a leggere, a commentare ad aggiungere la storia tra le seguite e le preferite. Nel caso non riuscissi ad aggiornare prima di Natale vi auguro buone feste di cuore!!!

   
 
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