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Autore: Shin_86    09/11/2008    2 recensioni
Non sono brava con le recensioni ma spero di incuriosirvi. - inizio rec. - Quella mattina presto, un uomo sulla quarantina d’anni, abbastanza alto e possente ma dal viso dolce e gentile, nell’aula d’arte parlava con uno dei suoi allievi. - Questo è il mio primo anno qui e rivederti è stato un piacere, ma spero che un ragazzo di talento come te non abbia smesso di dipingere?- stava dicendo il professore Honota. – Quando eravamo all’istituto Wako tu frequentavi il mio corso d’arte con entusiasmo, devo dire, non so di preciso cosa sia cambiato, ma i tuoi lavori erano favolosi – concluse il professore che insegnava in quell’anno arte all’istituto Shohoku. - fine - Buona lettura a tutti
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo scusa per l’attesa non era mia intensione farvi aspettare così tanto, ho avuto dei imprevisti (più che altro problemi) e ora che riesco di nuovo a pubblicare il terzo capitolo ne ho approfittato è un po’ corto ma presto arriverà anche il quarto.

 

Ringrazio tutti e buona lettura ^_^ .

 

Prima che me ne dimentichi, i personaggi non sono i miei ma del grande Inoue-sensei.  

 

3° CAPITOLO

 

Entrati in casa Kaede rimase basito di ciò che vide; quello che notò immediatamente era che la casa era talmente illuminata dalla luce del sole, che sembrava fatto apposta per il compagno, ma quello che non si aspettava era di trovarla talmente pulita e in ordine che rimase spiazzato. Appena entrato venne accolto in un ampio salotto, dalle pareti tinte da un bianco sporco e il pavimento invece era di un leggerissimo celeste per il quale richiamavano le tende delle grandi finestre, al centro vi trovavano un divano da tre posti e ai lati due poltroncine, tutto di tessuto bianco. Al centro dei tre divani un semplicissimo tavolino di vetro e alla parete di fronte si trovava un mobiletto bianco dove vi era appoggiato un DVD record e sopra appeso al muro un televisione a schermo piatto di media grandezza, e nel mobiletto bianco  vi erano depositati in modo molto preciso sia in ordine alfabetico e di genere i vari cd. Per non parlare di una discreta libreria sempre bianca, che faceva la sua figura sulla parete dietro al divano dove erano in bella mostra vari libri (di grandi scrittori, filosofi, poeti, pittori ecc...), tutti ordinati in ordine alfabetico e materia; infine infondo al salone in un angolo  vi era un pianoforte bianco. Kaede ancora imbambolato sull’uscio della porta, nota che alla sua sinistra c’era basso muretto che divideva il salone dalla piccola cucina, dalle parti di un leggero giallo che sembravano  bianche il pavimento in vece era beige, a centra c’era un piccolo tavolo quadrato bianco con sopra una tovaglia con piccoli fiorellini gialli cuciti, anche le sedie erano bianche con sopra dei cuscini con le medesime fantasie della tovaglia. Alla parete opposta vi era una porta scorrevo,le che portava al giardinetto, e alla parete di destra vi era una piccola credenza bianca con tutti gli utensili della cucina, e alla parete di sinistra vi erano i fornelli con sotto un forno, il lavabo e un frigorifero. Di fronte allentata dopo aver attraversato il salone vi era un piccolo corridoi con delle scale che portavano ai piani superiori e alla sinistra vi erano una porta chiusa che lui non riuscì a capire se era un’altra stanza.

Ru venne scosso dalla sua contemplazione da un miagolio di un tenerissimo micio nero che faceva le fusa a suo padrone.

- Ehi piccolo, hai fame? – chiese Hana al suo amichetto, che aveva notato una presenza estranea. Miki, il micio senza staccarsi  dal suo padrone osservava l’intruso con circospezione.

- Dai entra Ru, non rimanere sulla porta! – disse Hana continuando ad accarezzare il suo micetto.

- Hn, Do’hao non sapevo che avevi un gattino!!! – rispose il bruno un po’ meravigliato della scoperta.

- In verità lo trovato quasi un mese e mezzo, ritornando una sera da lavoro, (credo che fosse appena nato), in un cassonetto dei rifiuti abbandonato ed era in fin di vita. Lo raccolto e per tutta la serata rimasi sveglio per prendermi cura di lui e il giorno dopo corsi da un veterinario, così il mio piccolo Miki si è salvato.- aveva appena concluso Hana mentre continuava a coccolare il suo adorabile gattino, meravigliandosi del  fatto che non aveva iniziato a soffiare contro Kaede per gelosia. Anzi iniziò ad avvicinarsi a lui ed annusarlo e dopo un poco a fargli le fusa, Kaede dal canto suo amava i gatti così lo iniziò ad accarezzarlo.

- Do’hao perché mi guardi così- chiese Kaede notando lo sguardo perplesso del compagno.

- Beh di  solido questo monello e talmente geloso, che quando porto qualcuno a casa gli soffia contro e lo graffia, invece con te... – e lascio la frase in sospeso mentre osservava incredulo ed allo stesso tempo estasiato il suo compagno che sorrideva per via del solletico che gli procurava la lingua di Miki sul palmo della mano mentre lo leccava.

- Come vedi Do’hao con me va molto d’accordo- gli rispose Ru continuando a giocare con il micio.

Dopo qualche secondo entrambi si avviarono verso la cucina, con il micio che si trovava tra le braccia del bruno acciambellato.

Hana iniziò a trafficare tra i fornelli preparando in poco tempo una cenetta con i fiocchi, preparò la tavola in poco tempo e riempì le tre ciotole, una con del cibo in scatola per gatti, un’altra con del latte e l’ultima con dell’acqua.

 

 

Pow Ru

Il mio da’hoe è meraviglioso quando cucina, abbiamo cenato in silenzio e poi gli ho dato una mano a riordinare, noto che tardi sono quasi le dieci e mezza e la cosa che mi inquieta e questa troppa calma che regna in questa casa, in più non ho incontrato nemmeno i genitori di Hana, è tutto troppo strano.

- Ehi ci sei! Terra chiama Ru, mi senti? RU, CI SEI?- la voce melodiosa del mio rossino mi richiama dalle mie riflessioni, e lo guardo un po’ stranito.

- Hn-

- Almeno ora rispondi! Sto da un quarto d’ora che ti chiamo Ru a che pensavi?- mi chiede un  po’ imbronciato.

- Hn, pensavo al fatto che non ho  incontrato ancora i tuoi genitori.- vedo con dispiacere che Hana si è rattristato alla mia affermazione.

- Beh, è normale che non li hai ancora incontra ti, Ru, io abito da solo. – a queste parole rimango scioccato,non potevo immaginare ciò.

- Scusa, come possibile che vivi da solo???-

- Da piccolo dopo la morte di mia madre, sono venuto ad abitare qui dai nonni, ma tre anni fa sono venuti a mancare, ed io ora abito da solo in questa casa. – vorrei fargli altre domande, ma noto dal suo viso che forse non è il momento. Come vorrei alleviare il suo dolore, quello che fa trasparire dai suoi bellissimi occhi di un colore caldo e dolce come il cioccolato. E senza rendermene conto mi avvicino a lui e lo stringo forte a me.

- Ti voglio bene Hana, non essere triste. Se tu vorrai ti starò accanto.- gli sussurro stringendolo più forte.

- Kaede  – mi sussurra e poi ricambiare il mio abbraccio.

Dopo un po’ ci separiamo e notiamo entrambi che è molto tardi.

- ­Kit forse è meglio che chiami a casa e avvisi che rimani qui a dormire.-

- Hn – in effetti è troppo tardi per avviarmi verso casa.

Hana torna porgendomi il telefono per poter chiamare i miei, inizio a comporre il numero e lui nel frattempo torna di là.

- Drin drin drin…, Casa Rukawa con chi parlo- a rispondere è mia madre.

- Hn-

- Kae,… è successo qualcosa caro?- mi dice riconoscendomi

- ehm ho cenato da mio compagno di squadra- gli dico un po’ impacciato, poiché loro sanno ciò che provo per il mio rossino.

- Chi?!? Per caso da quel bel rossino di nome Hana!!! – mi chiede mia madre con voce giuliva.

- Si, e poiché senza accorgerci si è fatto tardi mi ha chiesto di dormire qui da lui- gli dico in modo da abbrevi sbrigativo.

-Ho tesoro, cei sicuro che non sei di disturbo per i suoi genitori????- mi dice con un mo9to di allegria e un po’ preoccupato.

- Ehm, non sono di disturbo- gli dico con voce triste e sento mia madre che preoccupata pronta a chiedermi qualcosa - ma poi ti racconto. – la interrompo prima che formulasse la domanda, in maniera da fargli capire che per il momento non potevo dire altro a riguardo.

- Ok tesoso- mi dice dolcemente mia madre

- Mi raccomando non saltagli addosso potrebbe spaventarsi –  mi dice divertita lei

- Chi cara si dovrebbe spaventare di nostro figlio? – chiede mio padre che avevo sentito la frase della dolcissssima metà che si ritrova,  per fortuna che il Do’hao è di là altrimenti sprofonderei dalla vergogna.

- Quel bel rossino che abbiamo conosciuto l’altra volta, Kae stasera rimane a casa sua a dormire- dice ancora più giuliva quella sottospecie di madre che mi ritrovo.

- OOOh capisco cara? Mi raccomando Kae far valere il buon nome della nostra famiglia stanotte – e quello sarebbe un padreeeeeeeeeeeeeeee, e me lo dice ridendo, il bello che anche mia madre inizia a ridere.

- Oh caro è meglio di no, sai quel ragazzo mi sembrava troppo dolce e ingenuo e se Kaede si comporta come gli dici tu lo farebbe scappare – continua ridacchiando cerca di non essere .

  - Ora che ci penso ….... hai ragione tu cara, meglio che kae si  comporta correttamente con quel ragazzo, ma il punto riuscirà ad resistere!?!?! – continua mio padre sempre ridendo senza ritegno.

- Questo è vero!?! … Kae, mi raccomando non seguire il tuo estinto lo potresti far scappare, per non parlare che sarà il tuo primo ragazzo e secondo me hai avuto la fortuna di incontrare quello giusto per te.

-MAMMA, TI PREGO ORA BASTA.. – gli urlo sull’orlo della disperazione.

Ma dico sono cose da dire ad un figlio. E’ pure vero che ho avuto dei pensieri a luci rosse su di lui, ma mica avevo già intensione di metterli in atto, non sono così pazzo!?! E che diamine!!!!

-Dai tesoro non ti innervosire e passa una buona nottata – mi dice tutta allegra mia madre.

- Se ci riuscirà cara!!! –  commenta il mio CARO papino SGHIGNAZZANDO, a mia madre.

- Ora devo attaccare ci vediamo domani ciao. – gli dico chiudendo definitivamente questa stramba conversazione con i miei. E spesso mi chiedo se loro sono veramente i miei genitori. Mah sarò uscito fuori famiglia.

 

 

  
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