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Autore: SonSara    09/11/2008    9 recensioni
[Raccolta di shot varie con coppie canon e crack]
- A me, gli occhi
[One Shot]
[InoKiba]
1° classificata al Contest "One song for.. one moment" indetto da Bimba_Chic_Aiko
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[2° classificata pari merito

Contest Naruto's element]

Our History

In Tema Aria





1. Tifone

Lasciati respirare aria d'altitudine
quella che dà origine a vertigine
ed inquietudine.
 [Aria – Articolo 31]


Ino affondò il viso nell’incavo delle ginocchia rannicchiate al petto.
«Fa freddo.»
Si lagnò, tirando su con il naso.
Il vento regnava sovrano nella notte di Suna, alzando la sabbia del deserto come più le piaceva e spostandola qua e là senza senso.
Kankuro si sfregò le braccia in cerca di calore, storcendo appena le labbra dipinte.
«Non sapete fare altro che lamentarvi, voi della Foglia.»
«Soprattutto se siamo costretti a fare la guardia notturna a un Villaggio che non è il nostro.»
Ribatté piccata, cercando di legarsi la chioma svolazzavate, totalmente indipendente dal suo volere.
«Anche se il Villaggio in questione è vostro alleato e vi ha salvato il culo un’infinità di volte?»
Ino assottigliò le labbra violacee, alzandosi e camminando avanti e indietro sul muro di guardia proprio sopra le porte del villaggio.
«Almeno la Foglia non richiede il vostro aiuto per paura di del Villaggio della Roccia. Sappiamo sbrigarcela da soli con ninja di basso livello.»
Lo provocò, alzando orgogliosamente il mento.
Kankuro aprì la bocca per rispondere a tono, ma rimase impietrito a fissare l’orizzonte.
 Ino seguì il suo sguardo, spalancando subito gli occhi azzurri.
Una tromba d’aria, nata all’improvviso sollevando polvere e sabbia assieme, si avvicinava minacciosa e rapida verso di loro.
Kankuro deglutì nervoso.
«Presto, entriamo dentro!»
Le urlò al di sopra del fracasso provocato da vento sibilino, indicandole con la testa la botola da cui partivano la scale che arrivavano in città. Si avvicinarono coprendosi gli occhi con le braccia, ma il boccaporto era ostruito probabilmente da sabbia birichina infilatasi nella serratura.
Imprecazioni poco gentili arrivarono attutite all’orecchio della bionda.
Si guardarono intorno, alla ricerca di una soluzione: non potevano scendere al coperto né saltare sul tetto di un palazzo o di una casa, perché la furia del vento li avrebbe spazzati via.
Unica conclusione: erano senza via d’uscita.
«E ora che facciamo?»
Gli gridò Ino, la voce stridula davanti alla furia dell’elemento. Kankuro le afferrò un braccio e la spinse malamente in un angolo coprendola con il proprio corpo, le mani arpionate al muro in cerca di qualsiasi appiglio. Ino notò che il vento aveva abbassato il cappuccio da gatto del ragazzo, mostrando capelli scompigliati più… normali di come immaginasse.
Abbassò imbarazzata lo sguardo. La notte era appena iniziata.

Quando Kankuro si svegliò con le primi luci dell’alba, era inspiegabilmente sdraiato a terra e abbracciato a Ino, che dormiva pacifica sul suo petto, un espressione serena sul volto perfetto.
Da zitta, quella ragazzina era più bella che mai.
La sabbia era immobile al suolo, non un filo di vento attraversava l’aria tersa.
La tempesta era finita.
Loro erano salvi.
Sospirò appena, poi richiuse gli occhi e strinse a sé il corpo di Ino.
La bionda non riuscì a trattenere un sorriso, che nascose velocemente contro la spalla di Kankuro.


[Word: 510]



2. Vortice

Oh, voglio aria

Oh, ho un desiderio per aria
Niente come lei mi disperde.
[Aria – Morgan]

Imbarazzo.
La parola più adatta era imbarazzo. Perché era ovunque: nel suo viso, nell’atteggiamento, nei discorsi, nei gesti, nell’aria.
Ino Yamanaka capiva perfettamente che i ninja alleati potevano sostare a Konoha durante le bufere. Sapeva anche che, come cittadini, avevano l’obbligo di mostrare quanto fosse ospitale il loro villaggio.
Ma perché, si chiedeva, dovevano proprio scegliere lei e la sua famiglia per accogliere Kankuro Sabaku?
Lei era una ragazza. E bella, molto – sì, se lo diceva da sola.
Lui era un ragazzo, e perciò con gli ormoni sballottati incessantemente.
Non ne avevano tenuto conto, forse?
Ma il motivo principale era che la presenza di Kankuro la metteva terribilmente in soggezione. Il viso truccato pesantemente. I vestiti completamente neri. Il carattere brusco.
Non sapeva mai come comportarsi o cosa dire.
Anche ora, ad esempio.
Oltre la finestra dal doppio vetro, piccoli vortici raggruppavano foglie e cartacce per le strade deserte. Ino aveva spostato tavolo e sedie accanto alla finestra, con l’intento di gustare al meglio il suo the al gelsomino davanti a quel fantastico spettacolo naturale; se non ché Kankuro le si era seduto vicino, servendosi anch’esso del the fumante, e appesantendo inesorabilmente la situazione.
Guardavano entrambi l’aria che si piegava in spirali ipnotiche, nel più assoluto silenzio. Ino era affranta: non era di certo una ragazza timida o di poche parole, ma con Kankuro non trovava nulla da dire.
 Tutto sembrava così superfluo, così sciocco.
«Vado a preparare… altro the.»
Borbottò alzandosi di scatto, desiderosa solo di andarsene il prima possibile.
«Ce n’è ancora.»
Le fece notare il ragazzo, lanciandole uno sguardo storto.
Ino si risedette, sconfitta.
«Fa caldo, eh?»
Si morse la lingua, ma era troppo tardi: si era ridotta a parlare del tempo.
«Sì.»
Sospirò lui, grattandosi il naso.
Ino si tolse la felpa azzurra, intonata alle unghie laccate di fresco.
«Ehi, ma cosa stai guardando?»
Domandò, seguendo lo sguardo impunito di Kankuro palesemente piantato sul suo seno che spingeva incontenibile sotto la canotta di cotone.
«Ma, ma… pervertito!»
Strillò, abbracciandosi il petto.
«Ehi, che hai da urlare? Ti ricordo che abito con Tèmari, di sicuro più dotata di te.»
Disse tranquillamente il ragazzo, sorseggiando il the.
«Sei incredibile! Passi da un insulto all’altro!»
«Non ho detto che non hai un bel seno. Solo che è più piccolo rispetto a quello di mia sorella.»
Ghignò, mostrando piccoli denti perfetti.
Sbalordita, Ino non sapeva se mostrarsi offesa o compiaciuta – era sempre un ragazzo più grande che trovava attraente il suo corpo – così posò nuovamente lo sguardo sui vortici oltre la finestra, ormai allontanatisi.
«Sei arrossita.»
Constatò Kankuro, osservandole le guance colorate.
Ino allungò le labbra in un sorriso nervoso.
«Te lo sogni, Sabaku.»
E l’imbarazzo scivolò assieme ai turbini, oltre le colline.


[Word: 502]


3. Raffica

Aria com'è dolce nell'aria

scivolare via dalla vita mia,
aria mi lascerò nell'aria.
 [Aria – Gianna Nannini]


Ino fissava con ostentata vacuità il fuocherello bruciante, e le fiamme fissavano lei, danzando sinuose nei suoi occhi cerulei.
I lunghi capelli dipingevano l’aria attorno a lei di un d’oro incantatore, accarezzati dagli stessi aliti di vento che piegavano le vampe rosse del fuoco.
Sarebbe rassomigliata anche ad una antica ninfa pagana, se solo non avesse avuto quell’espressione imbronciata che rovinava il suo bel volto.
Lieve rumore alla sua destra. Ino si costrinse a volgere lo sguardo.
«Con calma, Sabaku, mi raccomando. Sei andato a farti una sega, eh?»
 Kankuro non le rispose, gettando la bracciata di legna sul fuoco.
«Dov’è Sakura?»
Chiese invece, capendo che le due aveva di nuovo litigato.
«A cercare i suoi stupidissimi fiori, ecco dov’è. Và pure a cercarla, la tua preziosissima Sakura, visto che senza di lei non siamo capaci di fare nulla. O mi sbaglio?»
Kankuro le si sedette davanti, afferrandola per il mento e aggrottando irritato le sopracciglia.
«Stupida. Questa è una missione di livello B, bisogna essere uniti. Non rischierò le palle per due bambine cretine, capito bene?»
Ino scrollò la testa cercando di liberarsi dalle dita del ragazzo, ma queste torchiavano la sua pelle con forza sorprendente.
«Hai capito?»
Ripeté, assottigliando gli occhi castani.
La bionda digrignò i denti, spingendolo con la pressione delle braccia sul suo petto.
«Ho capito, razza di idiota, non sono sorda!»
Il vento, dribblando alberi e agitando foglie, fischiava prepotente, mitigando il tono dell’esclamazione della ragazza.
«Con questo tempo sarà difficile individuare i nemici. Dobbiamo cercare subito un posto più protetto. Domattina riprenderemo le ricerche.»
Assentì Kankuro con voce assorta, scattando in piedi.
Impressionato, cercava di capire il collegamento fra la voce di Ino - carica di risentimento - e i suoi occhi incredibilmente afflitti e lucidi di lacrime represse.
Anche lei si alzò, afferrando il suo zaino.
«Andiamo a cercare Sakura, allora.»
«Meglio aspettarla qui: con questo vento non ci sentirebbe, e finiremmo con il cercarla tutta la notte.»
Si sedettero sullo stesso tronco rovesciato, distanti all’incirca un metro e mezzo. Ma il vento si faceva più violento ogni minuto, quindi i loro bacini scivolarono simultanei uno affianco all’altro alla ricerca di calore.
«Tanto per la cronaca,» proferì Kankuro all’orecchio di Ino altrimenti sordo dallo gemere del vento, «anche tu sei importante nella missione. Tanto quanto Sakura.»
Ino,reprimendo un brivido di malizia provocata dal solletico delle labbra di Kankuro, si girò lentamente verso il suo interlocutore, la bocca deliziosamente socchiusa dallo stupore.
Il tempo di un sospiro trattenuto, e l’espressione dapprima dolcissima della ragazza fu nascosta dal capo chinato orgogliosamente.
«Grazie.»
Il Sabaku le circondò la vita con un braccio, volendo all’improvviso averla il più vicino a sé. Il vento sembrò attutirsi, rispettoso.


[Word: 500]
 




Fin
©SonSara




*
Ecco, con improvvisa velocità - grazie ai meravigliosi giudici, quali bambi88 e kalanchoe - la mia seconda ff partecipante a un concorso, in questo caso Naruto's element: aria, acqua, fuoco, terra.
Allora, i miei più vivi complimenti alla vincitrice assoluta, Shatzy, alla mia compagna sul podio xD, Lily 90 *mi inchino*, la terza sul podio Kaho_chan *inchino due volte*, e a tutte le altre!

Ringrazio a bambi88, Kaho_chan e Urdi per aver commentato la precedente e umilissima storia La città perfetta.
Quanta generosità ç.ç
Mi sento un po' cacca perchè non riesco mai a recensire. Rimedierò! *trovato proposito per il 2009*
Good bye^^


Bannerini:








Ps: cambiato titolo alla raccolta. Completamenta ammaliata da 'Un indovino mi disse' di Tiziano Terzani, ho deciso di donargli un piccolo omaggio. Indovino no, ma anche vecchio fa la sua figura xD


  
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