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Autore: TheDarkLightInsideMe    21/12/2014    2 recensioni
Anno 2003.
Protagoniste: tre ragazzine incaute con uno spiccato senso di giustizia.
Egle Sasaki dice di aver girato il mondo insieme ai suoi fin quando non è nata Helen. Da allora la loro famiglia si è stabilita in Giappone.
Federica Capuano è italiana, ma vive nella Terra del Sol Levante da sei anni, ormai.
La loro storia è parecchio conosciuta nel mio mondo, c'è stato un passaparola generale che è arrivato perfino ai piani alti. E per questo voglio farla conoscere anche a voi.
Piacere, il mio nome è Yuryu, e sono uno Shinigami.
(Aggiornamento mesile!)
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Inizio

 

I giorni successivi trascorsero come se nulla fosse accaduto alle tre ragazze, come se non avessero mai ricevuto un Death Note, come se non avessero una Shinigami drogata di mele che girava per le loro case in cerca di quello che per lei era “nettare divino”. (Suona davvero strano, detto da una Dea della Morte, eh?)
In breve, passarono ben quattro normalissimi giorni senza che accadesse nulla di significativo, e neppure la Shinigami Rem ritornò nel mondo degli umani. Insomma, sembrava che tutto fosse destinato ad andare per il meglio, quell’anno.
<< Ragazze, ci siamo. >> affermò decisa Egle, la sera del 27 novembre. Avevano stabilito che avrebbero dormito tutte a casa delle due sorelle, dato che i loro “genitori” erano in viaggio di lavoro.
<< Pare proprio che domani sia il gran giorno, eh? >> fece Federica a bassa voce, sedendosi con le ginocchia al petto. << Pronte ad attuare il piano? >> continuò, il tono ancora più profondo.
E sapete qual era la cosa più bella?
<< Fede, noi non abbiamo un piano… >>
L’interpellata lanciò un cuscino verso la più piccola << Era per fare atmosfera, cretina. >>
L’altra le rilanciò il guanciale. << Scusami se siamo in un tema più che serio, eh! >>
<< Senti chi parla! Non eri tu a prendere questa storia con leggerezza? >>
<< Beh, ora non lo sto facendo, come vedi! >>
Egle rimase –di nuovo– a fissare le due ragazze che discutevano, sotto lo sguardo attento di Shuyo.
<< Sbaglio o lo fanno un po’ troppo spesso, in questi giorni? >>
La più grande annuì distrattamente alla domanda della Shinigami. Già, da quando avevano deciso di portare a turno il quaderno a casa propria, sua sorella e la loro migliore amica non facevano altro che discutere. Per un attimo l’idea che una delle due (o entrambe) stessero perdendo la sanità mentale a causa del Death Note le affiorò nella mente, ma lei la ricacciò subito da dov’era venuta.
Sono solo tese; d’altra parte, domani potremmo essere coinvolte in una storia più grande di noi… si autoconvinse, scuotendo la testa. Domani, se tutto va bene, incontreremo Light Yagami e gli sottrarremo il suo Quaderno della Morte. Certo, sarebbe davvero stupendo collaborare con L per la risoluzione delle indagini su Kira, ma non è forse meglio salvaguardare delle vite umane, piuttosto che pensare solo ai propri desideri?
Con tutta la calma di cui era capace, Egle si alzò dalla poltrona che era nella camera e si interpose fra le due litiganti, parando un cuscino volante all’ultimo istante.
<< Dobbiamo andare a dormire presto, se vogliamo essere fresche e riposate domani. Forza, che è già mezzanotte! >> concluse, prendendo poi l’iniziativa di spegnere la luce e muovendosi a tentoni verso il suo letto.
Si sentì bofonchiare un “buonanotte!” da parte di Federica, poi anche Helen si convinse a coricarsi. In realtà nessuna delle tre riuscì a prendere sonno prima dell’una: Egle era bloccata tra i suoi ragionamenti complessi quasi quanto quelli di Kira e non riusciva più a trovarne né capo e né coda, Helen si crogiolava nel pensiero di poter –dopo aver fatto in modo che Kira non fosse mai esistito– tornare finalmente a casa, Federica si rigirava nel letto sperando di non dover mai vedere in faccia Light Yagami, o gli avrebbe sicuramente dato un pugno sul naso.
Insomma, tutti pensieri tipici di ragazzine della loro età, no?
 
Con la loro solita sfortuna, nessuna delle tre sentì la sveglia, la mattina dopo, e dunque arrivarono a scuola con un’ora di ritardo (pensate che sia facile gestire un bagno in tre?), suscitando le ire dell’insegnante di storia e facendo quasi partire un’imprecazione dalle labbra di Egle.
All’uscita, come avevano deciso due giorni prima, si divisero, non conoscendo l’ubicazione di casa Yagami o della scuola di Light: chi avesse scovato il ragazzo per prima avrebbe dovuto trovare un modo per recuperare il suo Death Note e porre fine agli omicidi prima ancora che essi iniziassero.
Tirarono rapidamente a sorte: a Federica toccò il quartiere a nord, ad Egle quello ad ovest e ad Helen quello a sud della loro scuola. Come prestabilito, si sarebbero incontrate direttamente a casa di Federica per le quattro del pomeriggio.
Ho tre ore per esaminare il quartiere qui a nord, vale a dire uno dei più popolati di Tokyo… perfetto! Esclamò mentalmente la ragazza, mentre si avviava verso la propria destinazione. C’è praticamente il 38% di probabilità che lo incontri io, se non di più! Ma perché, ogni volta che tiro a sorte, sono sempre quella che va peggio!?
<< Ehi, Fede-chan! >> iniziò ad esclamare Shuyo, una volta che furono tra la gente del quartiere che la ragazza doveva girare, alla ricerca del suo acerrimo nemico (e la cosa più divertente era che lui non l’aveva neppure mai vista!)
Se la Shinigami mi chiama di nuovo così, io…
<< Fede-chan? >>
Shuyo, smettila!
<< Fede-chan! >>
Lo sa che quando siamo in mezzo alla strada non posso parlarle! Che diavolo vuole?!
<< Fede-chan, il tuo obiettivo non si chiama “Light Yagami”, vero? Perché se è così… >>
Federica si fermò di botto. Se è così, ce l’ho davanti.
A pochi metri dalla ragazzina, un alto diciassettenne dai capelli e occhi castano chiaro stava comprando un hot-dog ad un carretto con un sorriso smagliante e… puro…
Ah, ma che vai a pensare?! È ovvio che ai tuoi occhi appaia così perfetto, ora, Federica! Aspetta di vederlo fra una settimana! Si disse, scuotendo con violenza il capo. Al diavolo il suo bel faccino angelico, adesso il problema era cosa inventarsi per sottrargli il quaderno.
Rimase imbambolata a guardare fisso davanti a sé, pensando a tutti i modi possibili ed immaginabili per adempire al suo dovere, fin quando una voce semplice e limpida non la riscosse:
<< Ehi, ma tu non sei Tsubomi Mitsuki, la sorella minore di Kousuke? >>
Davanti a lei si ergeva, in tutto il suo splendore e candore (e in tutti i suoi sovrastanti 179 centimetri) il suo obiettivo, il suo nemico, colui che sarebbe diventato il killer giapponese più famoso di tutti i tempi: Light Yagami. Era arrivato finalmente il momento di testare le sue abilità da oratrice.
Guarda ed impara, Helen: stavolta credo di avercelo, un piano!
 

Egle ed Helen si ritrovarono, come stabilito, davanti alla casa di Federica alle quattro. Già, solo che la padrona di casa ancora non era arrivata.
La più grande iniziò a prendere mentalmente in considerazione tutte le cose che potevano esserle accadute, a giustificazione del suo ritardo. D’altra parte, tranne quando si trattava della scuola, Federica era la persona più puntale di questo globo.
Helen si lisciò rapidamente la gonna, mostrandosi palesemente nervosa.
Dieci minuti, Eleonora, dalle solo dieci minuti… non è detto che le sia successo qualcosa, anzi, magari le è accaduto qualcosa di buono, magari ha trovato il biglietto dorato per la fabbrica di Willy Wonka mentre scartava una tavoletta di cioccolato fondente, magari ha trovato il villaggio dei puffi nel parco nazionale –perché qui a Tokyo c’è un parco nazionale, giusto?– oppure ancora ha trovato Ryuga Hideki per strada, lui si è innamorato e stanno preparando il matrimonio, o ancora…
Era talmente presa dai suoi ragionamenti fantastici che non si rese nemmeno conto di essersi chiamata col suo vero nome dopo cinque anni di “Helen” di qua, “Helen” di là. Quanto lo odiava il suo nuovo nome, le pareva di essere un’altra persona, da quando l’aveva usato per la prima volta.
Con calma, Eleonora, respira… probabilmente Federica sarà qui a momenti, non c’è bisogno di preoccuparsi…
<< Helen! >>
Trattieniti, Eleonora, non le è stato torto un capello, non è stata picchiata, non ha picchiato nessuno, non si ritroveranno cadaveri –a parte quelli degli uomini uccisi da Kira se non lo fermiamo in tempo– e…
<< Helen? >>
Oh, perfetto, sta anche nevicando più fitto di prima. E io sono costretta a restare fuori casa perché quella cretina della mia migliore amica non ha voluto fare un duplicato delle chiavi! Ma grandioso, porco Kira!
<< Helen, per l’amor degli dei, vuoi rispondere al cellulare?! >>
La frase che Egle le aveva praticamente urlato nell’orecchio la fece riscuotere quanto basta da permetterle di sentire che, effettivamente, il telefono che aveva nello zaino stava vibrando e suonando, facendo partire una canzone di un cantante pop a tutto volume.
Sbuffando per nascondere l’imbarazzo, la ragazza recuperò l’apparecchio dalla cartella.
Chi diavolo può essere a quest’or…!
<< Federica! >> con le mani tremanti per il freddo e per l’emozione, Helen premette il tasto verde per far partire la chiamata in viva voce. << Federica! Dove…? >>
<< Ehilà, Helen! Non crederai mai a quello che sto per dirti! >> chissà perché, invece, dal tuo tono di voce e dalla tua assenza qui lo intuisco benissimo… << Ti ricordi Light Yagami? Il ragazzo che sta al corso di preparazione per l’università con mio fratello? >>
<< L-lo studente migliore del Giappone? >> fece la più piccola, sforzandosi di reggere la recita dell’amica e di assumere un comportamento più che stupito.
<< Esatto! Beh, non ci crederai mai, ma ora sono a casa sua! Poiché nevicava ed io non avevo l’ombrello, lui voleva accompagnarmi a casa, ma dato che il tempo è destinato a peggiorare… >>
Egle fissava il cellulare della sorella come se fosse stato posseduto da uno spirito. Come diavolo aveva fatto la sua migliore amica a fare in modo che Light si fidasse di lei? Gli aveva già rubato il Death Note? Come aveva intensione di continuare la farsa, se aveva detto al ragazzo di avere un fratello mentre in realtà era figlia unica?
<< Senti, ora devo andare. Volevo dirti che mi dispiace molto, ma per oggi salta tutto. Ci organizziamo nei prossimi giorni, abbiamo tempo fino al cinque di dicembre, no? >>
Helen mugugnò un qualcosa in risposta all’amica, prima di chiudere la telefonata, un qualcosa che Egle non ascoltò neppure, troppo presa ad analizzare quella sorta di messaggio in codice che Federica aveva lasciato loro.
Ha detto “oggi salta tutto”, dunque non è riuscita a prendere il quaderno… poi il fatto che il tempo peggiorerà è la verità, ma potrebbe anche significare che, se ci intromettiamo con la storia originale, potrebbe succedere qualcosa di imprevedibile… e poi quella data, il cinque dicembre…
<< Il cinque dicembre! >> si ritrovò ad urlare, mentre i fiocchi di neve le roteavano attorno, rendendo ancora più gelida l’aria. << Il cinque dicembre, Eleonora! La data in cui… >>
<< … la data in cui inizierà la sfida tra Kira ed L, lo so. Quell’idiota ha in mente qualcosa, ma finché è da Light non può parlarne. >> la interruppe Helen, sorvolando sul fatto che la sorella avesse gridato ai quattro venti il suo vero nome. << Spero solo che Shuyo le impedisca di fare una qualche scemenza… >>
Come si suol dire: le ultime parole famose.
Egle sgranò gli occhi, osservando un puntino bianco e nero avvicinarsi sempre di più alla casa, spiccando per il colore tra le nuvole candide. Dopo pochi secondi era tra loro, le ali ripiegate nella schiena.
<< Allora, posseditrici del mio Death Note: stavate parlando di me? >> disse l’essere, la bocca spalancata in un sorriso macabro. E stavolta era Helen a voler dare testate al muro.
Grazie per la conferma, Shuyo. Ora siamo davvero molto più serene.







Angolino autrice.
Attenzione: probabilmente cambierò la descrizione della storia a causa di un cambiamento di trama; spero sia ben accettato. (per MyShadow: il mio essere idiota e non ricordarmi le decisioni prese me lo impone XD)
Comunque, ora che ho davvero un death Note a casa mi sento molto vicina a Federica... ma sorvoliamo.
spero che il capitolo vi sia piaciuto, e grazie per aver recensito o anche solamente letto!
A presto,

DarkLight
   
 
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