[Notte di Pioggia]
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[NadinE]
[Rabbia, Paura e Lacrime]
Piove a dirotto, e io sono in uno schifo di taxi puzzolente, in una
zona della città che non ho mai visto, in sola compagnia di un tassista
logorroico. Oddio quanto mi manca l’autista di Sylvia. Sospiro
appoggiando la fronte al vetro. È freddo, come questa notte, ormai
è inverno.
Perché
ho una sorella idiota?
Questa
è la peggior litigata che abbia mai visto tra lei e mia madre, e ora lei
è scappata da una amica ed è da due
giorni che non la vedo. Razza di idiota! Lo dico e lo ripeto! E adesso a chi
tocca andarla a riprendere per portarla a casa? A Nadine
Maudie Harrison, ovviamente…
Il
taxi si è fermato. “Signorina c’è stato un incidente,
ho idea che rimarremo bloccati per un po’!”
“Diamine!”
esclamo io rabbiosa “Mi fermo qui, vado a piedi!” faccio
lanciandogli i soldi e uscendo precipitosamente. Non è che sia di
fretta, Bluette è stata due giorni dalla sua amica e non sono ansiosa di
litigare con lei
per riportarla a casa, ma sono nervosa, non avevano mai litigato così
tanto!
Sbatto
al portiera e mi avventuro tra le pozze, mamma mia ma
da quant’è che non sistemano l’asfalto in questo viottolo??
È
buio, sono le dieci ormai, l’acqua scende a catinelle sul mio ombrello, e
nonostante quello i miei pantaloni sono fradici.
Sbuffo,
vorrei accendermi una sigaretta, ma c’è troppa pioggia
perché possa permettermi di cercare nella borsa. Mi infilo in una via
deserta se non per un bar sotto il quale tendone stanno alcuni vecchi ubriachi
e un paio di ragazzi schiamazzanti, tiro dritto ignorando i commenti poco fini
e le proposte su come dovrebbe usarmi
il mio fidanzato.
Mi
mastico l’interno della guancia per non essere costretta a voltarmi e
mandarli tutti al diavolo. Sono già arrabbiata di mio, non
c’è bisogno che un gruppetto di ragazzini pervertiti si metta a
fare dei commenti sulla mia persona!
Ma
probabilmente loro sono di tutt’altro avviso. Sento la pioggia bagnarmi i
capelli, mentre io vado avanti il mio ombrello rimane indietro, piegandosi.
“Dove
vai bella, hai così tanta fretta?!” mi fa
il ragazzo col cappello da baseball che tiene stretto il mio ombrello dalla
punta e che mi sorride tutto contento.
“Fatti
i fatti tuoi e molla il mio ombrello idiota!”sbraito arrabbiata, tra
tutte le cose orrende che sto passando anche un idiota con un cappello rosa mi
devo sorbire! Vorrei spaccargli
tutti quei denti che si ritrova, così vediamo se ha ancora il coraggio
di sorridere!
Lui
non accenna a lasciarlo anzi allarga il ghigno mentre attorno a lui si
assiepano i suoi amici del bar. Sono cinque, e a questo punto non posso far
altro che cominciare a preoccuparmi. Cosa faccio? cosa
faccio?
Mi
guardo in torno spaesata, se urlo mi sentono? Mi sto
bagnando tutta sono fradicia, e il trucco nero mi cola sulle guance. Cavolo cavolo cavolo! Perché tutte a
me…perché? Mi viene da piangere, non so davvero che fare…
Il
ragazzi col cappello rosa mi prende dalla vita con un braccio, gli tiro una
gomitata nelle costole, ma lui ridacchia, non gli ho fatto niente…
“Ehi,
sei cattivella…dai vieni con noi che ti diverti…” mi dice
ridendo e stringendomi a lui. Che Dio fulmini mia sorella perché ha
deciso di litigare con mamma, che Dio mi fulmini perché ho deciso di
venirla a riprendere! Calde lacrime iniziano a cadermi sulle guance confuse
nella pioggia, mentre un tizio cerca di sollevarmi e quello col cappello
stringe ancora di più. Tiro un calcio al tipo che sta cercando di
prendermi per le gambe, che si piega con la mano sul naso sanguinante.
“Maledetta
stronza!” ruggisce tra i fiotti “Adesso ti faccio vedere
io!”. Si riavvicina a passo di carica, è il triplo di me. Voglio
andare via, voglio piangere, mamma…
“Ehi Fish…non
hai nulla da fare di meglio che importunare le ragazze sotto la pioggia? Vai ben a comprarti un
cappellino nuovo piuttosto…quello è decisamente da donna”
dice pacata una voce da dietro l’energumeno. Ricomincio
a respirare mentre tutti i ragazzi si girano a guardarlo, il tizio col cappello
però tiene ancora salda la sua mano su un mio seno.
“E
ti diverti pure a palpeggiarla…”nota ridanciano
lo sconosciuto che mi ha salvato,mostrando una bellissima collezione di denti
bianchi.
[Notte di Pioggia]
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[ReD]
[Il chiwawa
con l’impermeabile]
“Quella ha un bel sedere”esclamo io allegro
indicando una soubrette da quattro soldi che in televisione sbandiera le sue
grazie ai quattro venti.
“In
faccia non si guarda sembra la bambola assassina!” è la risposta
di mia sorella George che di certo non ha nulla da invidiare alla tizia mezza
nuda che ho appena indicato.
“Infatti io parlavo del sedere, non della faccia
George!”.
Io
e George siamo per l’ennesima volta seduti sul divano in mutande e
canottiera della salute a commentare la tv spazzatura. È ormai una
consuetudine, lo facciamo quasi tutte le sere, mentre lei mangia dal cartoccio
del take-away cinese e io fumo e finisco la mia birra serale.
Ai
miei piedi sta sdraiato sul tappeto Kajetan che
disegna con le sue nuove matite colorate. Kajetan ha
una malattia particolare, simile all’autismo, non gli piace essere
toccato, e non interagisce con gli altri. Ha uno spiccato senso del colore ed
è particolarmente bravo in matematica. L’unico da cui sopporta
essere toccato sono io. Questo solo da dopo il mio incidente. Come se sapesse
che siamo entrambi un po’ a metà.
“Devo
trovarmi un ragazzo” annuncia a un certo punto mia sorella. Io la guardo
sarcastico. “Non mi fa piacere che ti trovi un ragazzo, gli uomini sono
tutti stronzi” dico ingurgitando un altro sorso della mia birra.
“Ah sì? Adesso mi dirai che sono tutti
stronzi tranne te, non è vero Red?” ribatte George con la voce un
poco alterata.
Ridacchio “Affatto! Io sono il più stronzo
di tutti!”. Lei mi fissa poi assottiglia gli occhi e mi salta
addosso come una tigre.
“Maledetto
deficiente!” dice tra le risate mentre ci accapigliamo.
“Ehi,
quella sì che ha un gran bel fondo schiena!” esclama Zander, che a tredici anni ha gli ormoni anche troppo in
movimento, fiondandosi con noi sul divano a fare la lotta.
Fuori
è buio, e la luce del camino sbarluccica sulla
vecchia vetrata di inizio secolo. Mamma Bayard alza
gli occhi dal suo lavoro a maglia accanto a mia sorella Fortune(piccola seconda mamma) per dire il mio nome “Ephram?” mi interrompo e riemergo da dietro il divano
per guardarla negli occhi mentre parla.
Mamma
Bayard ha uno strano potere su di noi, con la sua
voce e melodiosa potrebbe chiederci qualsiasi cosa.
“Non è che porteresti fuori il chiwawa della vicina? È anziana e con questo tempo non se la
sente di uscire”. Annuisco.
“Ma
perché non si compra un gatto quella vecchiaccia se non le va di uscire
a far fare i bisogni al suo cane?” esclama Zander
ben meno sensibile di me alle esigenze della nostra anziana vicina.
“Zander! Ti sembra normale parlare
così della nostra vicina?” esclama inviperita Fortune con voce
stridula, che come al solito ci sgrida al posto di mamma. Che
carina…
Il
chiwawa della vicina è ancora più
piccolo di quanto mi ricordassi, è davvero minuscolo nel suo
impermeabile canino, sembra un topo, lo guardo divertito mentre scendo le
scale. Mia sorella Fortune dal pianerottolo urla qualche cosa che potrebbe
essere un mettiti l’impermeabile che poi ti ammali sventolando
in aria il sopracitato impermeabile giallo, come il bolide di Milo.
Non
ho preso l’ombrello e fuori piove a dirotto, voglio bagnarmi, mi piace
sentire l’acqua scorrere tra i capelli, e se mi ammalo non importa.
Rinuncio
ad accendermi un’altra sigaretta, si scioglierebbe subito se osassi
tirarla fuori dalla tasca dei jeans con il nubifragio che è incorso.
Il
chiwawa sembra intimorito da tutta quest’acqua,
a stare con quella vecchia signora il mondo di sicuro non lo ha girato molto.
Me
lo tiro dietro cominciando ad avviarmi per i vicoli bui del mio quartiere.
Queste strade le conosco come le mie tasche, quante scorribande,
quante serate passate insieme ai miei amici.
C’è un po’ di baruffa
all’incrocio con una strada più illuminata, sento la voce di Fish che sormonta di poco il rumore della pioggia e dei
tuoni.
“Maledetta
stronza, adesso ti faccio vedere io!” dice una voce che riconosco come
quella di un tizio enorme amico di Fish. Fish è un cretino che se ne va in giro con un
cappellino rosa a bruciare bidoni con la sua banda.
C’è
un capannello attorno a quella che sembra una ragazza. Sospiro. Fish peggiora sempre, oltre a importunare le ragazze a
parole adesso ha pure cominciato a palparle direttamente. Mi avvicino mentre le
figure davanti a me prendono forma sotto la luce del lampione.
“Ehi
Fish…non hai nulla da fare di meglio che
importunare le ragazze sotto la pioggia? Vai ben a comprarti
un cappellino nuovo piuttosto…quello è decisamente da
donna”dico mentre l’energumeno si volta a guardarmi facendomi
vedere distintamente Fish con una mano sul seno della
ragazza.
“E
adesso ti diverti pure a palpeggiarla?”concludo ridendo un po’. Se
vogliono mi ammazzano questi qui, ma bestemmiando se ne vanno.
“Ehi, dai Red…ci si diverte un
po’ no? non lo fai anche tu ogni tanto?”mi fa lui togliendosi
il cappello e cercando di fare il simpatico.
“Non
ne ho bisogno, sono le donne che mi cercano” rispondo io acido
guardandoli infilarsi tutti quanti in un vicolo, quando mi volto mi trovo
davanti una ragazza bassa coi capelli scuri bagnati e un’espressione
indecifrabile. Forse ha pianto, ma non lo posso sapere c’è troppa
acqua.
“Ciao
Nadine”dico con voce roca, non l’avevo
riconosciuta finché non me l’ero trovata davanti, che ci fa qui?
Per
tutta risposta lei mi prende per mano e mi dice in tono urgente “Portami
via ti prego”. Annuisco senza dire nulla e le stringo per mano mentre la
porto via.
C’è
una zona al coperto con un paio di panchine poco lontano da qui. Ci andiamo, Nadine sempre ancorata alla mia mano, stringe così
forte che con quelle unghie mi fa male.
“Ehi,
come stai?”. Lei annuisce senza guardarmi, mentre mi siedo sulla panchina,
lei resta in piedi e invece il miniscolo topo gira attorno alla panchina in
brodo di giuggiole finalmente all’asciutto.
“Ho
freddo” dice apatica dopo un po’. Non le rispondo ma le prendo un
braccio e la faccio sedere sulle mie gambe, poi la stringo. Siamo bagnati
fradici. Lei si appoggia alla mia spalla e poi guardando il mio cane sorride. “Hai un chiwawa? Anche Sylvia ne ha uno, si chiama Brillantina…”dice con
la prima parvenza di serenità da quando l’ho incontrata sta sera.
Trema meno.
“Che
nome kitch!”esclamo ridendo, ride anche lei.
“E’ vero…!” Ride e poi sospira vicino al mio viso. Un
brivido passa da una parte all’altra il mio corpo, seguito da
un’indescrivibile sensazione di calore ai piani bassi. E cavolo!
L’altro giorno non sarei riuscito a combinare nulla con Mika che era
lì solo per me, e adesso questa ragazza qui solo
ridendomi addosso mi fa questo effetto? Oddio e poi ce l’ho in braccio
vediamo di non fare brutte figure!
La
sposto un pochino verso le ginocchia, è così morbida e anche da
bagnata ha un così buon odore…oddio Red!!
Cosa ti è successo? Lei mi guarda un po’ perplessa, DISTRAILA RED!!!
“Comunque
non è mio il cane, è della vicina…che ci fai qui
piuttosto?”. Lei sembra ricordarsi tutto d’un tratto che doveva
fare qualche cosa. Arrossisce ed alza un po’ l’ombrello rotto. Lo
ha rotto Fish, ne sono convinto. “Dirò a
Fish di comprartene uno nuovo”
“Ma
va là…comunque grazie per avermi aiutato prima…potevano
farti male…”mi fa lei dolce, non ho mai visto Nadine
Dolce, è un’esperienza nuova!
“Figurati”minimizzo
“quelli lì non farebbero male a una mosca”. Non è
detto, tempo fa hanno picchiato a sangue un tipo, non per vantarmi, ma da
queste parti io Hermes, Baloon e Milo , per quanto pacifisti godiamo di un certo rispetto
popolare. Però non si sa mai!
Si
riappoggia alla mia spalla e sospira. NO!COSA FAI? NON SOSPIRARE! NO, NO! NON
VICINO AL MIO COLLO! DIAMINE NADINE!NON RESPIRARE!!!
E
invece no, si accoccola ancora meglio sul mio giubbotto bagnato. “Mia
sorella ha litigato con mia madre ed è venuta a stare da un’amica
che sta da queste parti…sono venuta a riprenderla…”spiega in
un soffio.
“Siamo
fradici!” esclama poi guardandomi negli occhi. Cosa cavolo mi sta
succedendo? Che cavolo…
Mi
sporgo in avanti e la bacio. Non so perché, mi tirerà una sberla
ma è l’unica cosa che voglio fare adesso, mentre sento i suoi
capelli fradici bagnarmi la faccia.
Ma
lei non mi picchia, si lascia baciare e mi bacia. Mi bacia, mi sento
caldissimo, mi sembra di scoppiare e ho i brividi. Il chiwawa
sta mordicchiando i miei jeans offeso dal fatto che tutti lo stiano ignorando.
Ma poco importa.
Quando
lei si stacca e mi guarda è passato fin troppo poco tempo, ma non oso
lamentarmi e lei mi guarda con aria confusa.
“Perché?”
“Boh…”dico
io. Lei si mette a ridere. “Ti ho odiato la prima volta che ti ho
visto!”
“Perché?”
chiedo io mentre lei mi viene in contro con la testa e affonda nel giubbotto.
“Perché mi hai fatto credere che non mi avrebbe fatto poi
così tanto male!” fa tirando fuori il piercing. Le do un altro
bacio sulle labbra. “Ti fa ancora male?”
Lei
scuote la testa poi aggiunge “No, però mi si attorcigliano gli
spaghetti”. Rido, anche a me capita sempre, quindi ho smesso di mangiare
spaghetti.
Ci
guardiamo negli occhi,sono così belli e
liquidi, e anche un po’ arrossati, sì ha pianto prima che
arrivassi io. “Dove abita l’amica di tua sorella?”. Lei per
tutta risposta raspa nella tasca del giubbotto e ne tira fuori un biglietto
“Via Anderson n°123”, alzo il braccio e indico il palazzo che
ci sta proteggendo dalla pioggia “E’ questo il condominio che
cerchi”.
Lei
mi sorride con aria stanca “Allora è meglio che vada, sarà
una gara dura convincerla a tornare a casa”. Annuisco mentre lei si alza
e raggiunge la porta del palazzo salutandomi con la mano.
Adesso
ho freddo. Aspetto che venga inghiottita dall’atrio poi richiamo il cane
e mi dirigo verso casa, scombussolato, bagnato, contento e confuso.
Chissà…sorrido al cane, sorrido a un vecchio ubriaco,
sorrido…
Ecco il nuovo capitolo, mi sono
adoperata per aggiornare in fretta! Anche se mi sono ridotta a postare di
notte!(che sonno!) ebbene prima di andare a letto
faccio i soliti ringraziamenti ai quattordici preferiti e naturalmente a Betty O_o(esatto la
gelosia ti costringe a fare cose strane, e
cosa altro si potrebbe fare in situazioni del genere se non farsi Mika!!!?) e Charlie_me (allora
mi hai detto di non fare troppo presto, ma il capitolo era già mezzo
scritto!!!!ç_ç comunque ti assicuro che
anche se si sono baciati non saranno subito rose e fiori, non so se hai
presente i suddetti caratterini che hanno i protagonisti!hihihi[muahaha] Non ho ben capito però cosa centra
3msc…[???]) che hanno commentato.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, non sono una tipa molto romantica a dire
il vero e gli eccessi di zucchero non sono proprio il mio genere, perciò
spero di non aver
esagerato dall’altra parte rendendo le scene apatiche…. Ditemi pure
se secondo voi è un po’ troppo piatto, cercherò di
rimediare in futuro !!!!
Buona notte Aki_Penn
e al prossimo capitolo!!!