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Autore: BrokenArrows    21/12/2014    2 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverà loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in città, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Papà?- chiese Jacqueline con voce tremante.
L'uomo le sorrise amabilmente, muovendo qualche passo avanti -Ciao, Jacque. Ciao, Alexandra- aggiunse poi, guardando la ragazza bionda che sembrava avere appena visto un fantasma – Siete diventate due ragazze bellissime-
Un gelido silenzio invase la calda notte estiva. Solo Caroline riuscì a proferire parola -È vostro padre? Frederik?-
Tutti i presenti ignorarono la domanda e Frederik continuò -So che non mi vedete da quando eravate due bambine e arrivare così all'improvviso non è il migliore dei modi, ma dovevo davvero vedervi. Spero possiate perdonare la mia assenza di tutti questi anni-
Alexa si fece avanti -Perché dovevi vederci per forza dopo così tanto tempo? Ormai non speravamo più in un tuo ritorno e ora ti presenti con questi due?- domandò riferendosi agli altri due uomini.
Quello che sembrava il più anziano dei due, un uomo biondo con gli occhi azzurri e la carnagione pallida, prese parola -Tu devi essere Alexandra. Tuo padre ha sempre detto che la somiglianza tra voi due era notevole. Ma non siamo qui per parlare di inezie...- disse, volgendo per un secondo lo sguardo ad un Klaus visibilmente sconvolto -Forse è il caso che mandiate a casa i vostri amici e ci raggiungiate nel salone della residenza. È sempre stata la mia stanza preferita- affermò, incamminandosi verso l'entrata seguito dagli altri due.
Jacqueline e Alexandra si scambiavano sguardi preoccupati e insicuri, non capendo affatto ciò che era appena successo.
-Noi veniamo dentro con voi- disse Damon alle loro spalle.
La bionda annuì -Ragazzi, mi dispiace. Non capisco cosa stia succedendo, ma... vi prego di tornare a casa-
Gli interessati capirono la loro apprensione e se ne andarono pochi minuti dopo. Solo Klaus rimase finché non se ne furono andati tutti.
-State attenti a ciò che potrebbe succedere questa notte. Potrebbe essere l'ultima su questa terra-
Detto questo si dileguò a velocità accelerata e nel giardino rimasero solo i quattro ragazzi e il dubbio.


L'uomo che ancora non aveva avuto l'occasione di parlare, si alzò al loro ingresso e li invitò a sedersi di fronte a loro.
-Avevo detto solo le due ragazze-
-Loro staranno qui con noi- affermò Jacqueline -Potete dire tutto quello che volete in loro presenza-
-Bene- continuò il signore biondo -Mi chiamo Alois Van der Wegen e come potete capire sono vostro parente-
Alexandra trattenne il fiato -L'Alois dei diari sugli esperimenti?-
-Vedo che siete informate. Ora, vi chiederete come mai io sia ancora vivo...-
-Non penso che sarà necessario spiegarcelo. Abbiamo già una vaga idea- continuò la mora.
Frederik, il padre, prese parola -Alois, se hanno letto i diari sanno già della nostra esistenza-
-“Nostra” esistenza?-
-State dicendo che anche voi siete vampiri?- questa volta fu Damon a parlare.
I tre uomini si guardarono con stupore -Cosa intendi con “anche”?-
-Quello che pensi- concluse Alexa.
-Noi siamo Stefan e Damon Salvatore- spiegò il più giovane -E mi scusi, ma cosa intende con esperimenti?-
Alois si alzò in piedi e s'incamminò verso le alte finestre -Sono nato in Olanda nel 1615 e mi sono trasferito qui con la mia famiglia perché da dove venivo non accettavano le mie ricerche. Disegnai io questa casa- disse, ammirando come fosse rimasta pressoché identica -A quel punto continuai i miei esperimenti e conobbi un essere particolare: Klaus Mikaelson. Una sera rincasai tardi e lo trovai mentre uccideva mia moglie, e l'odio per quell'uomo mi fece abbassare la guardia e così mi uccise, non dopo avermi dato il suo sangue-
Tutti i presenti pendevano dalle sue labbra e non osarono interromperlo.
-Mi risvegliai qualche ora più tardi. Solo allora capii cosa si provava ad essere come loro. Smisi di fare ricerche ed esperimenti e decisi che, da quel momento in poi, la famiglia Van der Wegen non sarebbe mai scomparsa-
-E cos'hai deciso di fare?-
-Il primogenito maschio di ogni generazione sarebbe stato trasformato dopo aver procreato. In questo modo la linea di sangue non si spezzerà mai-
-È assurdo- commentò Damon -E comunque non avevate previsto che non sarebbero potuti nascere sempre maschi?-
-Per questo siamo qui- spiegò l'altro uomo, quello più alto -Io mi chiamo Stephan Van der Wegen e sono il padre di Frederik. Vostro nonno-
-Oh, mio dio!- esclamò Jacqueline -Ora ricordo delle vecchie foto-
L'uomo sorrise, amabile.
-E io mi ricordo di voi, Salvatore. Eravate qui negli anni Sessanta del 1800- disse Alois -Ricordo come eravate entrambi legati a Katherine Pierce-
Stefan e Damon sbiancarono nell'udire quel nome -Eravate qui a Mystic Falls in quegli anni?-
-Bhe, io c'ero. Insieme ad altri miei parenti. Stephan e Frederik non erano ancora nati, ovviamente. Ricordo come se fosse ieri che dopo lo scoppio della guerra di secessione americana, i boschi nei pressi del centro abitato furono luogo di scontri tra sudisti e nordisti e, di conseguenza, vennero allestiti dei campi di soccorso per le vittime, che continuarono ad aumentare. Si verificò un drastico incremento a partire dall'anno 1864, quando arrivò la vampira Katherine Pierce, la quale trasformò alcuni abitanti rendendoli dei predatori incontrollabili. Le Famiglie Fondatrici scoprirono questo segreto e fondarono il Consiglio dei Fondatori, che tuttora esiste e si riunisce, e che si riuniva a casa Fell, per trovare un modo per scoprire ed uccidere i demoni. Su consiglio della famiglia Lockwood, si decise di eliminare i vampiri che flagellavano la città. I Lockwood, in realtà, utilizzarono i vampiri come capro espiatorio per proteggere la loro natura di licantropi, incolpandoli degli omicidi da loro perpetrati sugli abitanti di Mystic Falls-
-E com'è possibile che non vi abbiamo mai visti?-
-Sapevamo nasconderci e non dare nell'occhio. Al contrario di qualcun altro che ci ha costretti a fuggire dalla nostra terra e a perdere molti dei nostri cari. Infatti, cinque di noi furono catturati e uccisi dagli uomini delle famiglie fondatrici-
Seguì un lungo silenzio, durante il quale l’unico rumore che si udì fu
-Oddio no, questa è nostra madre con Alaric!- esclamò Jacqueline. 
Frederik s’illuminò. Non parlava con la moglie da tempo e anche se i rapporti non erano terminati nei migliori dei modi non vedeva l’ora di poterla riabbracciare. Udirono dei passi nell’ingresso.
-Mi stai seriamente dicendo che non gli hai risposto?- sembrava divertita, mentre si dirigeva nell’antico soggiorno. 
-No no, dico solo che mi ero addormentato e non...- Alaric si fermò -Ehi, wow-
Arleene sbiancò -Oh mio dio, che ci fai tu qui?- chiese, parlando a Frederik -Chi sono loro?-
-Beh, papà già lo conosci. Lui è Stephan, il nonno e Alois è...- Alexandra cercò la parola adatta.
-Un nostro parente nato nel ‘600- continuò Jacque.
-E sono tutti...- 
-Vampiri- annuì Frederik.
-Ho bisogno di sedermi- le figlie lasciarono il posto alla madre -Voi cosa ci fate qui? Come se non ci fossero abbastanza vampiri in questa stanza- 
-Vuole che ce ne andiamo?- chiese gentilmente Stefan. 
-No è meglio se restate, nel caso volessero attaccarci- sentenziò Alaric.
Alois rise -Se avessimo voluto farlo, l’avremmo già fatto. Volevamo solo informarci dell’attuale condizione delle ragazze, per portare la generazione Van Der Wegen avanti. Ma ahimè sono vampire, perciò è nostro dovere trovare un’altra soluzione-
Fu Stephan a prendere la parola -Volevamo solo chiedervi se per questo tempo potreste ospitarci in casa vostra e... nostra- 
Arleene guardò le due figlie -Non c’è abbastanza posto per tutti- 
-Oh suvvia, Arleene. So bene com’è fatta questa casa. È abbastanza grande per la nostra famiglia- proferì Alois, allargando teatralmente le braccia. 


-Ci serve un piano- enunciò Damon, mentre si trovava in cucina con Stefan e Jacqueline. 
-Sì, ma non possiamo parlarne qui, ci sentono- la ragazza mimò le parole con la bocca. Aveva troppa paura che Alois potesse sentire. Non temeva il padre o Stephan, il nonno. Era Alois, con i suoi piccoli occhi, a incuterle terrore. Non le piaceva per nulla, aveva un’aria tremenda nonostante assomigliasse molto a Frederik.
-Ho un’idea- Alexandra entrò in cucina sorridente -Dobbiamo tenerli d’occhio, no?- disse, senza preoccuparsi del tono di voce che usava.
-Ti possono sentire, parla piano!- esclamò Damon.
La bionda abbassò il tono di voce, fulminando con lo sguardo il maggiore dei Salvatore -Mentre loro staranno qui, nostra madre si trasferirà da Alaric- sorrise maliziosa guardando la sorella -Io e Stefan staremo qui, voi due invece andrete a casa Salvatore!- sorrise di nuovo, fiera del suo “piano”.
-Non se ne parla- fu la risposta di Stefan, braccia incrociate ed espressione corruccia -Tua madre andrà da Alaric, quello va bene. Ma voi due starete a casa nostra, saremo noi a stare qui, con i vostri antenati o qualunque cosa siano- 
-Darebbe troppo nell’occhio se tu e Damon vi trasferiste improvvisamente qui e senza di noi- affermò Jacqueline.
-Ha ragione Stefan. E non lo dico perché di solito mi piace darti contro. Anche se devo ammettere che è sempre piacevole, fratellino- 
Stefan fulminò con lo sguardo Damon -Tu e la tua ragazza dovete smetterla di fulminarmi in quel modo, o finirò per pensare che mi vogliate morto-
-Non sai quanto mi piacerebbe- sorrise, questa volta ironica, Alexa. 
-Comunque- Jacqueline interruppe lo scambio di battutine acide -Non sarete voi due a stare qui. Nel caso ci attaccassero, Damon riuscirebbe a gestire meglio la situazione- 
Alexandra sapeva che aveva ragione però non demorse -Non ci attaccheranno dal nulla, dopotutto è nostro padre-
-È uno sconosciuto, non è nostro padre. Non ci ha mai scritto, non ha mai chiamato per chiederci come stavamo o per dirci dov’era- la sorella maggiore sfogò in parte la rabbia che aveva dentro di sé.
-Ti prego Jacque, fammi stare qui. Lo voglio conoscere, ho pochissimi ricordi di lui- Alexandra guardò Damon -Ti prego- 
I due sospirarono -E va bene, speriamo non accada nulla- 



Nel prossimo capitolo...
-Avete una moglie davvero deliziosa. Tenetevela stretta-
Alois lo guardò camminare per il vialetto di sassi e scomparire all'improvviso. 
Allora è come credevo Pensò a bocca aperta Ci sono ancora vampiri in città! 
  
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